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NIANA E LEGHISTA” - NOTA DI DOTTORINI (IDV)

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 92-95)

POLITICA/ATTUALITà

NIANA E LEGHISTA” - NOTA DI DOTTORINI (IDV)

Il capogruppo regionale dell'Idv, Oliviero Dottori-ni, nel “prendere atto” delle dimissioni dell'asses-sore alla sanità Vincenzo Riommi, ribadisce che rimane “intatto il fastidio e il disappunto per quanto sta emergendo dall’inchiesta”. Dottorini, dicendosi “molto preoccupato per quanto sta av-venendo”, torna a chiedere “massimo rigore, tra-sparenza e fermezza”.

Perugia, 16 ottobre 2010 - “Rimaniamo molto preoccupati per quanto sta avvenendo nella no-stra regione e ci limitiamo a prendere atto della decisione dell’assessore Riommi. Si tratta senz’altro di un gesto di sensibilità istituzionale che quanto meno marca la differenza con quanto sta avvenendo a livello nazionale dove esponenti del governo condannati per reati gravissimi con-tinuano a rimanere al proprio posto, accusando la magistratura e cercando di sottrarsi ai proces-si”. E’ il primo commento di Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio re-gionale, alla decisione dell’assessore alla sanità Vincenzo Riommi di rimettere le deleghe alla presidente Marini. “Non conosciamo i contorni della vicenda giudiziaria in cui è coinvolto Riom-mi – aggiunge Dottorini - ma dobbiamo ricono-scere uno stile che evidenzia una difformità netta rispetto al desiderio di impunità che anima l’azione dello schieramento berlusconiano e le-ghista. Se fosse vero che non è interessato da alcuna contestazione da parte dell’autorità giudi-ziaria – osserva il consigliere regionale - la scelta di Riommi risulterebbe addirittura precipitosa.

Ma, per quanto ci riguarda rimane apprezzabile e opportuna, in quanto tesa a salvaguardare l’azione del governo regionale che, ripetiamo, deve dichiararsi parte lesa in questa vicenda.

Rimane intatto il nostro fastidio e il nostro disap-punto per quanto sta emergendo dall’inchiesta del Pm Sottani – conclude Dottorini - e conti-nuiamo a chiedere massimo rigore, trasparenza e fermezza nell’affrontare una situazione che si fa di giorno in giorno più inquietante”.

INCHIESTA SANITÀ: “AFFIDARE A UN TEC-NICO L’ASSESSORATO ALLA SANITÀ. CROL-LA UN SISTEMA CHE ASSICURAVA SOPRAV-VIVENZA A UNA CASTA DI POLITICI” – CI-RIGNONI (LEGA NORD) “DOTTORINI CHIE-DA UNA VERIFICA DELLA MAGGIORANZA DI CUI FA PARTE”

Il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianlu-ca Cirignoni, accoglie favorevolmente le dimis-sioni dell’assessore Riommi e ritiene che l’assessorato alla sanità debba essere ora affida-to a un tecnico. Cirignoni spiega inoltre che “visti i personaggi coinvolti ci si trova di fronte al crollo delle fondamenta dell’impero della ‘zarina rossa’, che nel passato decennio ha spostato in maniera rilevante il baricentro della Amministrazione

re-gionale, con danno nei confronti della maggior parte dell’Umbria”. L’esponente della Lega, invita il capogruppo dell’Idv, Dottorini a “richiedere una seria verifica della maggioranza di cui fa parte” . Perugia, 16 ottobre 2010 - “Accogliamo favore-volmente le dimissioni dell’assessore Riommi, al quale auguriamo di poter dimostrare la propria innocenza di fronte ad eventuali accuse che gli potranno essere mosse in relazione all’inchiesta in corso, tuttavia non possiamo esimerci dal trar-re alcune valutazioni sulla base di quanto fino ad ora è emerso”. Così il capogruppo della Lega Nord a Palazzo Cesaroni, Gianluca Cirignoni, se-condo il quale il primo atto da assumere da parte dell’Esecutivo regionale dovrebbe essere quello di “affidare a un tecnico l’assessorato alla Sanità, e ciò a garanzia dei cittadini umbri”. L’esponente della Lega Nord ritiene inoltre che “visti i perso-naggi coinvolti ci si trovi di fronte al crollo delle fondamenta dell’impero della ‘zarina rossa’, che ha spostato in maniera rilevante il baricentro del-la Amministrazione regionale nel passato decen-nio, con danno nei confronti della maggior parte dell’Umbria. Dalle intercettazioni pubblicate sui quotidiani – prosegue Cirignoni - emerge come lo stipendificio creato dalla sinistra in Umbria, di cui da tempo parliamo, sia una realtà tangibile utiliz-zata per assicurare la sopravvivenza di una casta di politici, di elezione in elezione”. Cirignoni torna quindi sull’audizione dei tre componenti del col-legio dei revisori dei conti dell’Aus dei giorni scorsi in seno al Comitato di controllo e vigilan-za: “Di fatto questi signori – spiega - non hanno controllato nulla, e ciò getta ombre pesanti sulla gestione della sanità in Umbria tenuto conto che i membri di tale collegio, nominati dal Consiglio regionale nella passata legislatura, sono stati e-letti con voto limitato. E su quanto emerso da ta-le audizione – sottolinea Cirignoni - auspichiamo che la Procura della Repubblica, se non l’avesse già fatto, si interessi al più presto, altrimenti sa-rà nostra cura esporre quanto emerso”.

Un’ultima valutazione l’esponente della Lega Nord la riserva al capogruppo dell’Idv, Dottorini che, a suo giudizio “dovrebbe richiedere una se-ria verifica della maggioranza di cui fa parte, in-vece esprimere solo ‘fastidio e disappunto’ e ri-chiedere generici ‘rigore, trasparenza e fermez-za’”.

INCHIESTA SANITÀ: “MARTEDÌ SI DISCUTA DELLE DIMISSIONI DI RIOMMI” - PDL E LEGA CHIEDONO CHE LA VICENDA SIA AL CENTRO DEL CONSIGLIO CONVOCATO PER IL 19 OTTOBRE

I consiglieri regionali di Pdl e Lega Nord chiedono che venga modificato l'ordine del giorno della sessione del Consiglio regionale convocata per martedì 19 ottobre, prevedendo una seduta sulle dimissioni dell'assessore Riommi e sull'inchiesta in corso. Secondo Modena, Nevi, Rosi, Valenti-no, Monni, Lignani, De Sio, Mantovani e Cirignoni

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“la discussione sull'economia, fatta dopo la firma dell'Alleanza e senza che ancora la presidente Marini abbia presentato il testo del suo interven-to, può essere tranquillamente posticipata di fronte al precipitare degli eventi” e all'inchiesta in corso.

Perugia, 16 ottobre 2010 - “I consiglieri regionali di Pdl e Lega nord, unitamente al portavoce Mo-dena, e ai capigruppo Nevi e Cirignoni, chiedono che il Consiglio regionale convocato per martedì 19 ottobre tratti la questione delle dimissioni del-l'assessore Riommi e si apra con una relazione della presidente Marini sui fatti relativi all'inchie-sta”. La richiesta arriva dagli esponenti dell'op-posizione (Modena, Nevi, Rosi, Valentino, Monni, Lignani, De Sio, Mantovani e Cirignoni), i quali ritengono che “la discussione sull'economia, fat-ta dopo la firma dell'Alleanza e senza che ancora la presidente Marini abbia presentato il testo del suo intervento, possa essere tranquillamente po-sticipata di fronte al precipitare degli eventi”.

Per i consiglieri dell'opposizione “le dimissioni dell'assessore Riommi sono la prova evidente che, indipendentemente dall'esito dell'inchiesta, il coperchio della pentola del voto di scambio, dell'assistenzialismo più bieco, del clientelismo più deteriore sta saltando. Se davvero si vuole tutelare la sanità umbra è indispensabile capire anche come pensa di procedere la presidente Marini. Ci sono infatti appuntamenti non procra-stinabili: l'applicazione delle linee guida sulle li-ste d'attesa del ministro Fazio, l'attivazione del Cup, la tutela degli utenti umbri. La presidente – aggiungono - deve quindi avere quantomeno la dignità e il coraggio di non chiudere nelle segrete stanze di Palazzo Donini una vicenda che travol-ge le tante chiacchiere fatte dalla sinistra sul 'si-stema Umbria'. Se tale richiesta non sarà accolta – avvertono i consiglieri regionali di centrodestra e Lega nord – martedì in Aula parleremo comun-que di sanità e continueremo la nostra azione per andare fino in fondo. In tutte le sedi possibili ed immaginabili”.

INCHIESTA SANITÀ: “DIMISSIONI DI RIOMMI ATTO DOVUTO. INDIGNATO PER IL COMUNICATO DELLA PRESIDENTE” - NOTA DI NEVI (PDL)

Il capogruppo regionale del Pdl, Rafafele Nevi, si dice indignato per “il comunicato della presiden-za della Regione che accoglie come atto da stati-sta d'altri tempi il fatto che Riommi si sia dimes-so da super assesdimes-sore alla sanità”. Per Nevi “dai giornali e dai verbali emerge chiaramente un si-stema ben strutturato per il controllo di tutto ciò che si muove nella sanità e nella pubblica ammi-nistrazione”.

Perugia, 16 ottobre 2010 - “Nel leggere il comu-nicato della presidenza della Regione, che acco-glie come atto da 'statista d'altri tempi' il fatto che Riommi si sia dimesso da super assessore

alla sanità, mi sono indignato”. Lo afferma il ca-pogruppo regionale del Pdl, Raffaele Nevi, osser-vando che “in realtà leggendo i giornali e gli stralci dei verbali della Procura emerge chiara-mente quel 'sistema' ben strutturato per il con-trollo di tutto ciò che si muove nella sanità e nel-la pubblica amministrazione, che a livello politico denunciamo da anni, che coinvolgerebbe diret-tamente non qualche persona nella città di Foli-gno (come qualcuno tende a dire) ma il vertice politico amministrativo della nostra Regione (con buona pace del 'marziano' Castellani che oggi, sul Messaggero, ci fa una lezioncina cercando di spostare l'attenzione su altro che non c'entra nulla). Il gesto delle dimissioni di Riommi è do-vuto, in realtà, solo ed esclusivamente al fatto che sarebbe intercettato mentre era intento a fa-re ciò che un pubblico amministratofa-re non do-vrebbe neanche pensare. Altro che correttezza politica, attenzione e rispetto delle istituzioni e dei cittadini, come viene detto nel comunicato presidenziale”. Per Nevi “è ora che la gente si renda conto di come stanno veramente le cose e sappia che qui in Umbria chi governa ha creato un sistema clientelare per cui esistono cittadini di serie A (quelli vicini a chi comanda) e di serie B (quelli che non hanno amici importanti a cui affi-darsi) di cui, semplicemente, la Marini dovrebbe scusarsi pubblicamente. Quello che sta emer-gendo evidenzia sempre più la necessità di ap-provare la nostra proposta di legge, già deposita-ta in Consiglio regionale, per riformare dal pro-fondo i poteri della politica nella gestione della sanità ma anche delle partecipate e della pubbli-ca amministrazione in generale, per evitare che il crollo della sinistra porti con se anche l'Umbria”.

INCHIESTA SANITÀ: “SOLIDARIETÀ ALL’ASSESSORE RIOMMI E APPREZZAMEN-TO PER IL SUO GESAPPREZZAMEN-TO. NO ALLE STRUMEN-TALIZZAZIONI. IL SISTEMA UMBRO È SA-NO” – NOTA DI BUCONI (SOCIALISTI)

Perugia, 16 ottobre 2010 - “Solidarietà e apprez-zamento all’assessore Riommi per l’autonomo at-to di responsabilità e sensibilità istituzionale di-mostrate nel rassegnare le dimissioni. È apprez-zabile in questo gesto la volontà di non veder coinvolta nella vicenda che è oggetto di chiari-mento da parte dell’autorità giudiziaria la Giunta regionale e, complessivamente, il lavoro avviato con quel processo di riforme e di azioni a favore della società e dell’economia umbra”. Così il ca-pogruppo dei Socialisti, Massimo Buconi, che ri-badisce “piena fiducia nella magistratura” e au-gura a Riommi di “chiarire completamente la vi-cenda che lo vede coinvolto”. L’esponente dei Socialisti aggiunge poi di “respingere con fer-mezza qualunque tipo di strumentalizzazione te-so a voler accreditare la tesi proposta dal cen-trodestra che dipinge il sistema politico-istituzionale umbro come negativo e corrotto, di-sconoscendone i positivi risultati e l’oggettiva

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qualità, frutto dell’azione di buon governo di questi anni”.

INCHIESTA SANITÀ: “UNA SINISTRA CHE PROMETTE E SMISTA POSTI DI LAVORO IN CAMBIO DI VOTI E PREFERENZE” - NOTA DI MONNI (PDL)

Perugia, 18 ottobre 2010 - “Il sistema clientelare in Umbria, che da tempo come forza politica d’opposizione stiamo combattendo e denuncian-do, ha aggiunto oggi nuovi elementi inequivoca-bili che sottolineano, ancora una volta, un’esibizione sfacciata di chi detiene il potere. Le intercettazioni telefoniche pubblicate sulla stam-pa locale, rafforzano la prassi ormai consolidata di una sinistra che promette e 'smista' posti di lavoro in cambio di voti e preferenze in occasione di appuntamenti elettorali”. Lo afferma il consi-gliere regionale e Coordinatore provinciale del Pdl Massimo Monni. “A pagarne lo scotto – evi-denzia Monni - oltre tutta la comunità umbra che non ha 'santi in paradiso', saranno soprattutto i giovani in cerca disperata di un posto di lavoro che si trovano, loro malgrado, di fronte ad un meccanismo di assunzione basato sulle racco-mandazioni e non certo sul merito. La tutela e l’attenzione per il futuro lavorativo dei giovani – conclude l'esponente del Popolo della libertà - sono in mano, oggi, quindi a chi fa della crisi oc-cupazionale, che si registra inevitabilmente an-che nella nostra regione, un’occasione di scambio di favoritismi per mantenere la propria comoda 'poltroncina' invece di fare l’interesse del territo-rio e della comunità tutta”.

INCHIESTA SANITA’: “UNA CAPO INFER-MIERA DI PERUGIA CON BEN 950 TELEFO-NATE HA RECLUTATO VOTI E PREFERENZE PER LE PRIMARIE DEL PD” – NOTA DI MONNI (PDL) SUL CONTENUTO DELLE IN-TERCETTAZIONI

Il consigliere regionale del Popolo della Libertà, Massimo Monni interviene con una nota sui con-tenuti delle intercettazioni telefoniche relative all’inchiesta in atto sulla Asl 3, pubblicate dalla stampa. Monni punta il dito sulle intercettazioni relative a una “capo infermiera di Perugia che con 950 telefonate è riuscita a reclutare voti e preferenze per le primarie del PD proprio sul ter-ritorio perugino”. Per Monni “non si può sopras-sedere sopra un atteggiamento pericoloso e dan-noso di personaggi ‘politicizzati’ che sfruttano la struttura e le ore lavorative e di conseguenza denaro pubblico, per pura attività politica, sot-traendo, come in questo caso, tempo anche alla cura dei malati”.

Perugia, 18 ottobre 2010 – “Come si evince dalle intercettazioni telefoniche pubblicate sulla stam-pa, una capo infermiera di Perugia, con ben 950 telefonate, è riuscita a reclutare voti e

preferen-ze per le primarie del PD proprio sul territorio perugino”. E’ quanto scrive Massimo Monni (PdL) per il quale, l’inchiesta sulla sanità umbra “che procede in modo inarrestabile, continua a far emergere in maniera sempre più accurata e par-ticolareggiata i retroscena di assunzioni in enti pubblici con la corsia preferenziale”. “Quello della capo infermiera – sottolinea Monni - è stato un lavoro elettorale a dir poco straordinario che de-nota assoluta fedeltà ad un partito politico di maggioranza che evidentemente, alla luce dei fatti degli ultimi giorni, garantiva forse chissà quale stabilità lavorativa in cambio dei soliti vo-ti”. “A prescindere dal fatto che non tocca a noi fare i giustizialisti di una incarnita lotta di potere, - denuncia l’esponente del PdL - non si può di certo soprassedere, tra l'altro, neanche sopra un atteggiamento pericoloso e dannoso di perso-naggi ‘politicizzati’ che sfruttano la struttura e le ore lavorative e di conseguenza denaro pubblico, per pura attività politica e magari, chissà, come in questo caso, sottraendo tempo anche alla cura dei malati. E per fortuna – ironizza - che chi go-verna questa Regione si riempie la bocca di paro-le lodevoli verso una sanità umbra che funziona bene! Certo, - aggiunge - se prendiamo in esame quanto accaduto con la capo infermiera, che considera l'ospedale un comitato elettorale, allo-ra niente da dire, funziona proprio bene!”. “Ma se consideriamo la vera natura delle strutture ospedaliere, - conclude - allora è la volta buona per rivedere tutto il sistema che deve, per il bene di tutti, contrapporsi ai giochi di potere”.

INCHIESTA SANITA’: “LE MANCATE DIMIS-SIONI DELLA SIGNORA ROSIGNOLI DALLA GUIDA DELLA ASL 3 SONO UN AFFRONTO PER TUTTI I CITTADINI UMBRI” – CIRI-GNONI (LEGA NORD) PUNTA IL DITO SUL DIRETTORE GENERALE

Perugia, 18 ottobre 2010 – “Per la gestione del-l'Agenzia Umbria Sanità e a seguito di quanto emerso dalle indagini in corso, le mancate dimis-sioni della signora Rosignoli dalla guida della ASL 3 sono un affronto per tutti i cittadini umbri e co-stituiscono un elemento di destabilizzazione delle istituzioni democratiche regionali”. Così il capo-gruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni che aggiunge: “a seguito delle dimissioni dell'asses-sore regionale alla Sanità ed a garanzia di tutti i cittadini umbri è urgente affidare ad un tecnico le competenze in tale ambito”. Cirignoni ritorna sull’audizione, presso il Comitato di vigilanza e controllo del Consiglio regionale, del Collegio dei Revisori dei Conti dell'Agenzia Umbria Sanità, “la cui direttrice era la stessa signora Rosignoli. Dal-la valutazione degli unici dati ufficiali di cui il Consiglio regionale ha potuto disporre sulla vi-cenda – ricorda l’esponente del carroccio - emer-ge una malaemer-gestione dell'Aemer-genzia stessa ed il mancato esercizio dei propri poteri da parte del Collegio dei Revisori, i cui membri nominati nella passata legislatura, rappresentano maggioranza

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ed opposizione”. Cirignoni ricorda quindi come il presidente del Collegio dei revisori della Agenzia Umbria Sanità, abbia dichiarato “che la contabili-tà dell'Agenzia era ed è gestita in modo oscuro e superficiale, nonostante una consulenza esterna da 30mila euro”.

INCHIESTA SANITA’: “UNO SFACCIATO SI-STEMA DI POTERE CHE HA SFRUTTATO I BISOGNI E LE ATTESE DI PERSONE IN CER-CA DI LAVORO” – NOTA DI MONACELLI (UDC)

Il capogruppo consiliare dell’Udc, Sandra Mona-celli, in riferimento “agli elementi trapelati sulla stampa” relativi all’inchiesta nella Asl 3, punta il dito “sull’insopportabile sistema fatto di clientele e raccomandazioni che diventa ripugnante quan-do affonda le sue mani sulla sanità”. Monacelli chiede di “affrontare la questione che sta inve-stendo la sanità già nel Consiglio regionale di domani”, programmato per discutere della crisi economica. “La massima assise regionale – spie-ga - è certamente il luogo più appropriato dove sviluppare un approfondito dibattito, allo scopo di dare la massima trasparenza a questa vicen-da”. Per Monacelli, “una esposizione ampia ed approfondita di quanto in possesso della Giunta è improcrastinabile.

Perugia, 18 ottobre 2010 – “Gli inquietanti ele-menti trapelati sulla stampa evidenziano in ma-niera inequivocabile uno sfacciato sistema di po-tere che, pur di conservarsi e ottenere voti con la complicità della crisi economica, ha sfruttato i bi-sogni e le attese delle persone in cerca di lavo-ro”. E’ quanto scrive il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Sandra Monacelli in merito all’inchiesta della magistratura perugina nell’Asl 3 di Foligno. “Tale insopportabile sistema, - sot-tolinea Monacelli – fatto di clientele e raccoman-dazioni, diventa ripugnante quando affonda le sue mani sulla sanità, dove medici, direttori e primari sono scelti in barba ai malati, per soddi-sfare le misere convenienze dei potenti politici di turno”. Il capogruppo dell’Udc aggiunge che “alla luce di quanto sta emergendo ritengo che difetti di credibilità il dibattito del Consiglio regionale di domani programmato per discutere della crisi economica umbra. Sarebbe decisamente più op-portuno ed urgente – rileva Monacelli - affrontare la questione che sta investendo la sanità, alla lu-ce anche della scarsezza della risposta data dalla presidente della Giunta regionale, Catiuscia Ma-rini al question time della sottoscritta nella sedu-ta scorsa, rimandando ad un'informativa più completa che avrebbe fatto in seguito”. Per Mo-nacelli, “una esposizione ampia ed approfondita di quanto in possesso della Giunta è improcrasti-nabile. La massima assise regionale – spiega - è certamente il luogo più appropriato dove svilup-pare un approfondito dibattito, allo scopo di dare la massima trasparenza a questa vicenda, così come prontamente proclamato dalla Presidente

sulla stampa, nell'interesse generale dei cittadini umbri, vere vittime – conclude - di questo siste-ma di gestione del potere”.

INCHIESTA SANITA’: “LA MARINI IN FI-BRILLAZIONE ATTACCA IL PDL, MA NON RIUSCIRA’ A SVIARE SULL’ARGOMENTO” – IL CAPOGRUPPO NEVI REPLICA ALLE DI-CHIARAZIONI DELLA PRESIDENTE

Perugia, 18 ottobre 2010 – Raffaele Nevi, presi-dente del gruppo consiliare Popolo della libertà in Consiglio regionale, replica con una sua nota alle dichiarazioni rese dalla presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini nell’intervista concessa al Tgr Rai: “La presidente sembra in preda a fi-brillazione o paura per l’inchiesta giudiziaria in corso – afferma - e si lancia in un attacco al Pdl che, invece, sta solo assistendo da spettatore a quello che accade sulla vicenda. Il Pdl non è giu-stizialista anzi, ci interessa poco se la vicenda giudiziaria ha risvolti penali o no: questo lo ac-certeranno i magistrati. Quello che a noi interes-sa – prosegue Nevi – è che sia emerso il sistema fatto di clientele, raccomandazioni, collateralismi di cui anche la presidente Marini è parte inte-grante, se è vero che è stata eletta alla presi-denza della Regione in virtù di primarie fatte

Perugia, 18 ottobre 2010 – Raffaele Nevi, presi-dente del gruppo consiliare Popolo della libertà in Consiglio regionale, replica con una sua nota alle dichiarazioni rese dalla presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini nell’intervista concessa al Tgr Rai: “La presidente sembra in preda a fi-brillazione o paura per l’inchiesta giudiziaria in corso – afferma - e si lancia in un attacco al Pdl che, invece, sta solo assistendo da spettatore a quello che accade sulla vicenda. Il Pdl non è giu-stizialista anzi, ci interessa poco se la vicenda giudiziaria ha risvolti penali o no: questo lo ac-certeranno i magistrati. Quello che a noi interes-sa – prosegue Nevi – è che sia emerso il sistema fatto di clientele, raccomandazioni, collateralismi di cui anche la presidente Marini è parte inte-grante, se è vero che è stata eletta alla presi-denza della Regione in virtù di primarie fatte

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 92-95)