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“SU SANITOPOLI MONACELLI VICINA AL SUO ELETTORATO CHE, AL PARI DEL

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 116-119)

POLITICA/ATTUALITà

“SU SANITOPOLI MONACELLI VICINA AL SUO ELETTORATO CHE, AL PARI DEL

NO-STRO, HA SEMPRE SUBITO IL SISTEMA DI POTERE ‘ROSSO’” – NOTA DI NEVI (PDL) Perugia, 27 ottobre 2010 – Il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Raffaele Nevi, si compiace delle affermazioni della collega dell’Udc, Sandra Monacelli, a proposito della vicenda legata all’inchiesta giudiziaria sulla Asl 3: “La ferma presa di posizione di Sandra Monacelli sulla que-stione ‘sanitopoli’ è una bellissima notizia che conferma, una volta di più, che Sandra Monacelli ancorché da posizioni politiche diverse, vuole ri-manere fortemente vicina a quanto pensa e dice il suo elettorato che, al pari del nostro, ha sem-pre subito il sistema di potere ‘rosso’ che limita la libertà di chi non è organico ad esso. Tale si-stema riguarda anche, e forse soprattutto, i cat-tolici, come ci ha ricordato monsignor Chiaretti, già nel 2006”. “Lo stesso popolo rimane invece basito – sostiene Nevi - di fronte a quanto dice il neo ‘nominato’ coordinatore provinciale dell’Udc, che non trova altro di meglio fa fare che pole-mizzare con il PdL, colpito da una sorta di

sin-drome di Stoccolma. Non vorrei che anche su questa vicenda pesasse quella subalternità cultu-rale tipica del ‘Regime’ che è stato instaurato in Umbria, e di cui monsignor Chiaretti parla chia-ramente o, peggio, non vorrei che pesassero questioni personali che incidono sulla libertà di espressione di chi è dipendente di quella stessa ASL 3 di cui si parla”. “In tutti i casi – conclude - noi andremo avanti senza timori nel denunciare con tutti i mezzi necessari questo ‘schifo’ che è emerso e di cui, la gran parte degli Umbri, com-presi molti votanti e anche dirigenti dello stesso Pd, si vergognano”.

“MENTRE IL CENTROSINISTRA E’ ALLE PRE-SE CON L’INCHIESTA SULLA SANITA’, ZAF-FINI POLEMIZZA CON IL PDL SULLA COMU-NICAZIONE POLITICA” – DE SIO (PDL) PUNTA IL DITO SUL CAPOGRUPPO DI FLI Il consigliere regionale del PdL, Alfredo De Sio punta il dito sull’ex collega di partito, ora capo-gruppo di Futuro e Libertà per l’Italia, Francesco Zaffini perché “non trova di meglio che polemiz-zare con il PdL sulle modalità di comunicazione politica e sulla presunta coerenza in fatto di in-tercettazioni”. De Sio, in riferimento all’inchiesta della magistratura perugina sulla sanità, sottoli-nea, invece, che le frasi “utilizzate nella campa-gna di informazione sono già state pubblicate dai giornali e riguardano strettamente l’inchiesta che l’autorità giudiziaria sta svolgendo”. L’esponente del PdL invita tutte le opposizioni in Consiglio re-gionale a produrre il massimo sforzo per svelare definitivamente come funziona il ‘sistema Um-bria’”.

Perugia, 28 ottobre 2010 – “Mentre il centrosini-stra è alle prese con l’emersione di un fangoso sistema clientelare che il centrodestra denuncia da anni, il consigliere Franco Zaffini, non trovi di meglio che polemizzare con il PdL sulle modalità di comunicazione politica e sulla presunta coe-renza in fatto di intercettazioni”. E’ quanto scri-ve, in una nota, Alfredo De Sio (PdL) che nel de-finire “singolare” tutto ciò sottolinea come

“l’accusa di intermittenza che Zaffini dai quoti-diani locali ha rivolto al PdL umbro, sostenendo che a Roma si dice una cosa ed a Perugia un'al-tra, non risponde assolutamente alla verità dei fatti”. “Le frasi che abbiamo ritenuto di utilizzare nella nostra campagna di informazione – spiega De Sio - sono già state pubblicate dai giornali e riguardano strettamente l’inchiesta che l’autorità giudiziaria sta svolgendo. Il malcostume della fu-ga di notizie e della violazione del segreto istrut-torio – evidenzia - è il centro del problema che il PdL a livello nazionale sta cercando di affrontare e che, tranquillizzando l’amico Zaffini, pure parte dell’opposizione al governo Berlusconi ritiene si debba comunque affrontare per arginare quell’imbarbarimento comunicativo che utilizza i contenuti delle intercettazioni per confezionare gossip che nulla hanno a che vedere con le

inda-POLITICA/ATTUALITà

gini”. De Sio si dice convinto che questo “non sia il caso della ‘sanitopoli’ Umbra e dello sforzo che il PdL sta facendo per evitare che su questa vi-cenda cali la sordina più o meno velata dei mezzi di informazione, come purtroppo è avvenuto nel passato su tanti altri scandali. Sarebbe opportu-no invece – aggiunge - che e le opposizioni in Consiglio regionale producessero tutte il massi-mo sforzo per svelare definitivamente come fun-ziona il ‘sistema Umbria’, dove è in essere l’applicazione puntuale e scientifica di un disegno che ha come cardine l’occupazione della cosa pubblica, al fine di perpetuare le stesse maggio-ranze e le stesse classi dirigenti”. “Se poi il colle-ga Zaffini – avverte De Sio - è più interessato a fare le pulci a dichiarazioni e comportamenti che ritiene poco coerenti, gli consiglio un corso di ag-giornamento dalle parti di Piazza Montecitorio dove – conclude - il Presidente della Camera for-nisce quotidianamente una ‘Lectio magistralis’ su come è possibile cambiare idea praticamente su tutto”.

INCHIESTA SANITÀ: “PDL COERENTE: GA-RANTISTA A ROMA COME A PERUGIA” - NE-VI (PDL) RISPONDE ALLE CRITICHE DEL PD SULLE INTERCETTAZIONI

Il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Raf-faele Nevi, risponde alle critiche del Partito de-mocratico che “accusano il PdL di essere incoe-rente perché qui in Umbria si comporterebbe di-versamente che a Roma”. Per Nevi il Popolo della libertà tiene “ben distinta la sfera delle respon-sabilità penali da un giudizio di ferma condanna di tipo morale per ciò che è emerso dalle inter-cettazioni”.

Perugia, 29 ottobre 2010 – Il capogruppo del Pdl Raffaele Nevi risponde alle critiche del Partito democratico, che accusa il centrodestra di incoe-renza sulla questione delle intercettazioni: “Il PD umbro – sostiene - tenta di confondere le acque accusando il PdL di essere incoerente perché qui in Umbria si comporterebbe diversamente che a Roma. In particolare ci accusano di voler impedi-re l'uso delle intercettazioni a Roma mentimpedi-re a Perugia facciamo i manifesti. E allora vale la pe-na precisare che per noi è e rimane deplorevole usare le intercettazioni telefoniche per mettere al pubblico ludibrio fatti che nulla hanno a che ve-dere con i reati o con l'attività di gestione politica e che attengono esclusivamente alla cosiddetta

‘morale privata’ che è e deve rimanere privata.

Inutile dire che l'uso superficiale di questi stru-menti ha portato alla distruzione di intere fami-glie e ha connotati che sfiorano la barbarie e l'in-civiltà e che un Paese civile e democratico come l'Italia non dovrebbe consentire. Inoltre, il garan-tismo è per noi un fondamento della nostra cul-tura prima ancora che della nostra politica e dice cose false il PD quando ci accusa di aver ‘sban-dierato intercettazioni e formulato giudizi di col-pevolezza senza che la magistratura abbia

verifi-cato alcuna responsabilità’. “Noi – prosegue - al contrario del PD, teniamo ben distinta la sfera delle responsabilità penali, il cui accertamento compete esclusivamente alla magistratura, da un giudizio di ferma condanna di tipo morale per ciò che è emerso dalle intercettazioni che, si badi bene, non riportano, come è successo molte altre volte a livello nazionale, dialoghi tra persone che attribuiscono ad altri fatti gravi ma riportano la viva voce di protagonisti di primissimo piano del-la vita politico amministrativa deldel-la nostra Regio-ne, come Gigliola Rosignoli (direttore generale dell’ASL3), Sandra Santoni (ex capo gabinetto Lorenzetti), Luigi Masci (ex consigliere regionale PD), Nando Mismetti (sindaco di Foligno), Luca Barberini (consigliere regionale PD in carica).

Non ci siamo tanto indignati per tal Alpaca, né abbiamo detto che sono state prese tangenti da qualcuno, come pure si riferisce in alcune inter-cettazioni tutte da verificare. Noi non lo faremmo mai e per dare tali valutazioni aspetteremo sere-namente i tre gradi di giudizio, e non uno o due come dice il PD. Fino a quel momento per noi queste persone saranno tutte innocenti”. “Ma – continua Nevi - se anche non ci fosse alcun rea-to, lo dico in anticipo, nulla cambierebbe rispetto alla condanna morale per quello che emerge, e che nessuno può smentire, dai colloqui dei sud-detti personaggi. C'è, questo è il dato, un siste-ma di potere che controlla tutto e tutti e utilizza le strutture pubbliche a fini di consenso politico, con metodi che limitano la libertà delle persone e che si fondano sul ricatto. Non voglio entrare per ora nella questione più complessa, e che ri-chiederebbe ben altro spazio, della politicizzazio-ne di una parte della magistratura politicizzazio-nei confronti della nostra parte politica, che ormai moltissimi ed autorevolissimi esponenti politici e della socie-tà civile italiana ritengono sia un fatto acclarato”.

“Dal PD dell'Umbria – conclude - mi sarei aspet-tato invece un pronunciamento chiaro sulla ne-cessità che la Rosignoli lasci la direzione della ASL 3 come pure molti esponenti del PD dicono nei corridoi del palazzo e nelle piazze delle no-stre città, ma evidentemente l'accoppiata Rosi-gnoli – Santoni è troppo forte, politicamente pro-tetta e il PD non si può permettere tanto”.

INCHIESTA SANITÀ: “NESSUN TIMORE DEL-LA QUEREDEL-LA DI RONCONI: DIMOSTRA CHE HA POCHI ARGOMENTI POLITICI E CON-FERMA IL TRADIMENTO DEL SUO ELETTO-RATO” - NOTA DI NEVI (PDL)

Perugia, 29 ottobre 2010 - “Ho saputo pochi mi-nuti fa che Maurizio Ronconi mi ha querelato perché lo avrei diffamato affermando che le sue posizioni su 'Sanitopoli' (invece di attaccare il Pd ha trovato il modo di accusare il PdL) sono forse dovute al fatto che lui è dipendente della stessa Asl 3. In realtà Ronconi ha questa reazione iste-rica perché sa che, come Sandra Monacelli ha sottolineato, il suo elettorato non condivide que-sta posizione e il fatto che io l'ho detto

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camente lo mette in evidente difficoltà politica”.

Lo afferma il capogruppo regionale del Pdl Raffa-ele Nevi, rilevando che “ricorrere a questi mezzi invece di rispondere politicamente è segno che si hanno pochi argomenti”. Nevi si dice comunque

“tranquillissimo anche perché, secondo i miei le-gali, non c'è assolutamente diffamazione al con-trario invece di quanto si può leggere nel suo comunicato, che è pieno di aggettivi poco lusin-ghieri nei confronti del PdL e del sottoscritto e che i nostri legali stanno attentamente verifican-do. Stiano tranquilli Ronconi e i dirigenti della Asl 3 – conclude - che non mi farò intimidire e che continuerò insieme agli amici del PdL una batta-glia per fare in modo che in Umbria trionfi la li-bertà e non il 'Regime' che Ronconi ha scelto di accarezzare tradendo il suo elettorato”.

RICOSTRUZIONE

TERREMOTI A CONFRONTO: “L'EVENTO

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 116-119)