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Nicolas Jacquier fu un domenicano e inquisitore francese di cui non abbiamo la data di nascita. Passò alla storia come demonologo e sostenitore della caccia alle streghe. Jacquier prese parte al

115 P. PARTNER, The Papal State under Martin V, Londra, 1958, pp. 57, 80 ss.

116 G.CORRER, De vita et obitu beatae memoriae Antonii episcopi Ostiensis soliloquium ad Deum, in G.Musolino-A. Nievo-S. Trarnonfin, Santi e beati veneziani, Venezia, 1963, pp. 189-196, 329-341.

63 Concilio di Basilea dal 1432 in poi , dove appare a maggio 1440 come membro del Deputatio fidei . Nel 1459 fu testimone della persecuzione dei Valdesi ad Arras. Risiedette nel convento domenicano di Lille dopo il 1464. Viaggiò a Tournai nel 1465 ed è stato un attivo inquisitore contro gli eretici in Boemia dal 1466 al 1468. Morì a Lille nel 1472. Nella sua opera, Flagellum haereticorum

fascinariorum, Jacquier sostenne che la stregoneria fosse un'eresia e, come tale , la persecuzione

delle streghe dovesse essere giustificata. La stregoneria è considerata da Jacquier principalmente in termini di setta eretica. Il testo è datato 1458, ma è stato stampato nel 1581117.

3.11 TOMMASO TOMMASINI

Tommaso Tommasini proveniva da una famiglia di origine fiorentina, ma la sua formazione di studi teologici avvenne presso il convento dei SS. Giovanni e Paolo a Venezia. Non si conosce la sua data di nascita e nemmeno quando entrò a far parte dell’Ordine dei Domenicani. Nel 1410 venne eletto vescovo di Cittanova, in Istria, da papa Gregorio XII. Dopo il concilio di Costanza, papa Martino V lo trasferì nella diocesi di Pola. Il suo cursus honorum fu molto denso: il 18 ottobre 1423, da Pola venne trasferito ad Urbino; Dal 1424 al 1435 fu vescovo di Traguria; nel 1435 venne trasferito nella diocesi di Macerata e Recanati per poi finire i suoi giorni come vescovo di Feltre e Belluno nel 1447118.

3.12 LEONARDO DATI

Leonardo Dati nacque a Firenze da Anastasio, facoltoso commerciante di seta, e da Margherita Taoni. Professati i voti, per molti anni condusse una vita di studi presso Santa Maria Novella di cui venne eletto Priore nel 1401. Nel 1409, durante l'ultima fase dello Scisma d'Occidente, prese parte al Concilio di Pisa, poi venne nominato Inquisitore a Bologna ed, infine, dopo soli pochi mesi, venne trasferito a Roma in qualità di Procuratore dell'ordine presso la Santa Sede. Al tempo del Concilio di Costanza, cui partecipò come rappresentante della Repubblica fiorentina, venne eletto Maestro Generale dell'ordine119. Nel 1417 fu uno dei sei delegati italiani al conclave che elesse Martino V, in nome del quale ebbe l'onore di aprire il Concilio di Pavia del 1423. Scrisse soprattutto testi di argomento teologico e filosofico, fra i quali dei commentarii ad Aristotele, e fu un personaggio intellettuale molto colto, come dimostrano le dotte omelie che pronunciò durante i

117 J. QUETIF e J. ÉCHARD, Scriptores Ordinis Praedicatorum, I, Parigi 1719, pp. 847-48. 118 Ibid., pp. p. 805.

64 concilii, piene di riferimenti letterari120. Fu anche generoso sostenitore delle attività del fratello Gregorio Dati, mercante e diarista, cui non lesinò mai il suo aiuto economico. A Leonardo, assieme al fratello Gregorio, è anche attribuita la paternità de La sfera, poemetto in ottave di contenuto astronomico-geografico, risalente alla seconda metà del XIV secolo. Tale opera, allora molto popolare, fornisce al lettore interessanti informazioni sul mondo di quei tempi, sul funzionamento delle bussole coeve e su altre materie marinaresche, arricchite da osservazioni, disegni e note di viaggio. Alcuni manoscritti de La sfera sono poi corredati da veri e propri portolani, che rappresentano le linee di costa, i porti, le isole e descrivono le rotte di navigazione di quell'epoca. Venne eletto cardinale in extremis nel 1425, ma morì lo stesso anno e venne sepolto nella Cappella Rucellai in Santa Maria Novella, dove la sua lastra tombale in bronzo fu fusa e cesellata da Lorenzo Ghiberti tra il 1425 ed il 1426121.

3.13 GIOVANNI STOICO

Giovanni Stoico, o Stojković, fu un frate predicatore nato a Ragusa tra il 1390 e il 1395. Docente a Parigi e poi procuratore dell'ordine presso il papa. Combatté gli ussiti e per questo si recò in Germania con il cardinale Cesarini, il quale lo delegò ad aprire il concilio di Basilea nel 1431. Fu poi a Costantinopoli tra il 1435 ed il 1437 per trattare l'unione con i Greci. Tornato a Basilea, rappresentò la maggioranza del concilio contraria al papa Eugenio IV. Creato cardinale nel 1440 dall'antipapa Felice V, morì a Losanna il 20 ottobre 1443122.

3.14 ENRICO KALTEISEN

Enrico Kalteisen, di nazionalità germanica, entrò nell’Ordine domenicano formandosi presso il convento di Coblenza nella diocesi di Treviri. Venne elevato a Magonza al ruolo di inquisitore generale dell’area germanica nel 1424.Nel 1431 venne convocato al concilio di Basilea ed in questa sede contestò le tesi dell’eretico Ulderico riguardanti la libera predicazione della parola di Dio in pubblico. Dopodiché il concilio da Basilea si spostò in un primo momento a Ferrara e poi a Firenze ed Enrico ne seguì gli sviluppi. Nel 1443 papa Eugenio IV, sotto consiglio del Maestro del Sacro Palazzo, Bartolomeo Lapacci de’ Rimbertini, trasferì il Kalteisen nella diocesi argolicense e vi

120 D. PENONE, I domenicani nei secoli, Napoli, 1998, pp. 206-11.

121 J. QUETIF e J. ÉCHARD, Scriptores Ordinis Praedicatorum, I, Parigi 1719, pp. 804-06. 122 Ibid., pp. 797-99.

65 rimase per circa 10 anni. Dopo quest’incarico, papa Niccolò V lo promosse vescovo di Nidrosia e Cesarea e morì nel 1465 rivestendo tale incarico finale123.

3.15 TOMMASO DE VIO

Tommaso De Vio, detto il Cardinal Caetano o Gaetano nacque a Gaeta, 20 febbraio 1469. Nel 1484 entrò tra i frati Domenicani del monastero di Gaeta, dove assunse il nome di Tommaso, e proseguì i suoi studi in teologia e filosofia a Napoli, Bologna e Padova. Fu professore di teologia presso le università di Pavia e Roma, ed in questo campo acquisì una considerevole fama in seguito ad un pubblico dibattito con Pico della Mirandola nel 1494 a Ferrara. Dal 1508 al 1518 divenne Maestro Generale dell’Ordine e consigliere dei papi. Dimostrò grande zelo nel difendere i diritti papali contro il Concilio di Pisa, in una serie di pubblicazioni che furono messe al bando dalla Sorbona e bruciate per ordine del re Luigi XII di Francia. Nel 1517 Papa Leone X lo elevò a cardinale e nel 1518 fu fatto arcivescovo di Palermo. Nel 1519 divenne arcivescovo di Gaeta. Nel 1518 venne inviato in Germania come Legato Apostolico per partecipare alla Dieta di Augusta e si adoperò con profitto per l'elezione di Carlo V d'Asburgo ad Imperatore del Sacro Romano Impero il 28 giugno 1519, prevalendo sull'altro concorrente Francesco I Re di Francia, e lì cercò di arginare la nascente Riforma protestante di Martin Lutero. Nello stesso anno rientrò a Roma senza essere riuscito a convincere Lutero ad abbandonare i suoi propositi di Riforma, e aiutò il papa nell'estensione della bolla Exsurge Domine rivolta a contrastare il dilagare della riforma luterana. Nel 1523 fino al 1524 organizzò la resistenza contro i Turchi in Germania, Polonia e Ungheria124. Nel 1527 venne fatto prigioniero durante il Sacco di Roma dai Lanzichenecchi, inviati in Italia da Carlo V per punire papa Clemente VII per il tradimento della parola datagli, ma poi venne liberato125. Nel 1534 pronunciò la sentenza definitiva di validità del matrimonio di Enrico

VIII e Caterina d'Aragona, rifiutando il divorzio al sovrano inglese. Accanto alla produzione teologica, secondo la linea della scuola tomista, Tommaso De Vio si distinse anche come esegeta. Supplì alla sua non conoscenza dell'ebraico, consultando esperti rabbinici e grazie alla sua familiarità con il testo greco. Tra il 1523 e il 1532 pubblicò in vari volumi una traduzione e commentario letterario della Bibbia che comprese larga parte dell'Antico Testamento e quasi tutto il Nuovo Testamento con l'eccezione dell'Apocalisse di Giovanni. La sua enfasi sulla ricerca del

123 Ibid., pp. pp. 828-31.

124 J. QUETIF e J. ÉCHARD, Scriptores Ordinis Praedicatorum, II, Parigi 1719, pp. 14-21. 125 A. COSSIO, Il cardinale Gaetano et la Riforma, I, Cividale 1902.

66 significato letterario del testo lo pone alle origini della moderna tradizione esegetica cattolica. Morì a Roma nel 1534126.

3.16 ANDREA RODI

Andrea Rodi o Colossi fu un importante arcivescovo domenicano che seguì e subì le vicende delle due diocesi di Rodi e Colossi: nel 1309, con l’arrivo dei cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme le due diocesi si divisero. Rodi rimase sotto la Chiesa latina, mentre Colossi venne presa dalla Chiesa greca. Andrea si distinse un secolo più avanti in entrambe le diocesi, prima come ortodosso di Colossi e poi, abiurando la sua fede, divenne un domenicano di Rodi. Nel 1416 il Rodi assistette al concilio di Costanza ed in 20 sessioni riuscì a far sottoscrivere i patti di obbedienza ed alleanza dell’imperatore Sigismondo di Lussemburgo nei confronti del papa Benedetto XIII. Nel 1417 con l’inizio del papato di Martino V, le conoscenze diplomatiche di Andrea vennero utilizzate per raggiungere accordi con la Chiesa ortodossa durante il concilio di Pavia-Firenze. Ancora le abilità del Rodi vennero utilizzate durante i concilii di Basilea, Ferrara e Firenze, soprattutto con l’imperatore bizantino, Giovanni VIII Paleologo, ed il patriarca di Costantinopoli, Giuseppe II. Grazie agli accordi presi con gli ortodossi, Andrea riottenne la diocesi di Colossi e ne divenne il vescovo grazie a Eugenio IV nel 1441. Morì nel 1465 mantenendo questa carica127.

3.17 GIOVANNI DA MONTENEGRO

Giovanni da Montenegro fu un domenicano di origini italiane. Fu presente ai concilii di Basilea, Ferrara e Firenze per sostenere l’azione di Andrea Rodi, soprattutto in qualità di diplomatico per riunire le due chiese, quella latina e quella greca tra loro. Di lui non si sa molto, tranne che fu un valente teologo e che conosceva la lingua greca (uno dei motivi per cui venne affiancato ad Andrea Rodi durante i concilii). Morì nel 1444128.