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Nel capitolo tre vengono descritte le norme UNI-EN necessarie per la caratterizzazione e la classificazione di tutti i manufatti ceramici ottenuti.

Le norme analizzate includono: UNI-EN 87 (Definizioni, classificazioni, caratteristiche e contrassegno); UNI-EN 98 (Determinazione delle caratteristiche dimensionali e d’aspetto); UNI-EN 99 (Determinazione dell’assorbimento d’acqua); UNI-EN 100 (Determinazione della resistenza a flessione); UNI-EN 102 (Determinazione della resistenza all’abrasione profonda); UNI-EN 106 (Determinazione della resistenza chimica); UNI-EN 159 (Assorbimento d’acqua E > 10% - Gruppo BIII); UNI-EN 176 (Assorbimento d’acqua (E ≤ 3%) - Gruppo BI); UNI-EN 177 (Assorbimento d’acqua 3% < E ≤ 6% - Gruppo BIIa); UNI-EN 178 (Assorbimento d’acqua 6% < E ≤ 10% - Gruppo BIIb).

3.1 OSSERVAZIONI SULLE NORME

In Europa le norme tecniche sono uno strumento di grande utilità economica e sociale. Dal 1985, infatti, per i prodotti che richiedono l’applicazione del marchio CE, sono state definite, tramite direttive, i requisiti essenziali relativi alla sicurezza e alla salute dei cittadini, demandando al CEN l’emanazione di norme che ne precisino le caratteristiche prestazionali e i metodi di prova.

Le norme "EN", elaborate su richiesta della Commissione Europea e citate in appositi elenchi nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, vengono dette "armonizzate". Le norme armonizzate sono un importante supporto per il rispetto delle Direttive Comunitarie, in quanto costituiscono un fondamentale riferimento per progettare e produrre beni/servizi che possano circolare liberamente nel mercato europeo. Le norme, oltre che da numeri, sono identificate da sigle. Dalla sigla si può capire da chi è stata elaborata la norma e qual è il livello di validità.

¾ UNI: contraddistingue tutte le norme nazionali italiane e nel caso sia l'unica sigla presente significa che la norma è stata elaborata direttamente dalle Commissioni UNI o dagli Enti Federati;

¾ EN: identifica le norme elaborate dal CEN (Comité Européen de Normalisation). Le norme EN devono essere obbligatoriamente recepite dai Paesi membri CEN e la loro sigla di riferimento diventa, nel caso dell'Italia, UNI EN. Queste norme servono ad uniformare la normativa tecnica in tutta Europa, quindi non è consentita l'esistenza a livello nazionale di norme che non siano in armonia con il loro contenuto;

¾ ISO: individua le norme elaborate dall'ISO (International Organization for Standardization). Queste norme sono un riferimento applicabile in tutto il mondo. Ogni Paese può decidere se rafforzarne ulteriormente il ruolo adottandole come proprie norme nazionali, nel qual caso in Italia la sigla diventa UNI ISO (o UNI EN ISO se la norma è stata adottata anche a livello europeo). È necessario osservare che queste non sono leggi inderogabili ma rappresentano, in linea di massima, le basi ufficiali alle quali fare riferimento. Nel caso specifico di materiali da costruzione, le norme sono delle regole tecniche che, per ogni materiale o prodotto, stabiliscono la classificazione, le proprietà che essi debbono possedere in relazione al loro impiego, i metodi di misura di ciascuna caratteristica e, fissano, per ciascuna classe di prodotti, i requisiti di accettabilità. Tali norme vengono utilizzate sia per problemi di verifica che di progetto. Nel primo caso si verifica la qualità di un prodotto in base alla conformità con la norma, nel secondo si fornisce supporto tecnico alla scelta, in fase di progettazione di un componente o di un sistema, del materiale più idoneo ad una data applicazione in condizioni di esercizio specificate. Inoltre tali norme sono utili anche come termine di confronto in caso di contestazioni tra produttore e consumatore.

Le norme UNI EN sono state utilizzate per la caratterizzazione delle piastrelle ceramiche fino al luglio 2000, anno in cui anche in Italia è stata recepita e pubblicata la normativa unificata internazionale, elaborata da ISO nel periodo dal 1985 al 1992. Queste norme, la ISO 13006 (riguardante i prodotti) e la ISO 10545 (riguardante i metodi di prova), recepiscono in gran parte quello che era già contenuto nelle precedenti norme europee UNI EN, anche se portano alcune sostanziali modifiche alla classificazione dei prodotti ceramici e dei metodi di prova e introducono nuovi

Le norme UNI EN classificano le piastrelle ceramiche, ai fini della definizione dei rispettivi requisiti qualitativi, in funzione di due soli parametri: l’Assorbimento d’acqua, che fornisce una misura della porosità, ed il metodo di formatura (per estrusione o per pressatura, tabella 3.1). In funzione dei due citati parametri le piastrelle vengono suddivise in 8 gruppi. Si tratta di una classificazione estremamente semplice e generale, ma già immediatamente utile per fornire importanti indicazioni sulle caratteristiche e sull’utilizzo: caratteristiche che sono fortemente influenzate proprio dai due parametri prescelti (basta pensare alle relazioni che legano la porosità, cioè l’Assorbimento d’Acqua, con le caratteristiche meccaniche, la resistenza chimica, la resistenza agli agenti meteorici quali il gelo).

Tabella 3.1 - Classificazione delle piastrelle ceramiche

L’importanza della classificazione UNI EN risiedono essenzialmente nel fatto che essa costituisce la chiave di accesso alle norme ed in particolare alla conoscenza dei requisiti qualitativi che le piastrelle debbono possedere.

Le norme UNI EN, infatti, sono suddivise ed organizzate secondo l’elenco riportato in tabella 3.2: esse comprendono due norme generali, che riportano rispettivamente le diverse definizioni, classificazioni, etc. e le istruzioni per il campionamento; 13 norme che riportano i metodi di prova delle caratteristiche normalizzate; 8 norme, infine, che riportano i requisiti di prodotto ed i limiti di riferimento per le diverse proprietà. Ciascuna di queste norme di prodotto si riferisce ad un gruppo della classificazione UNI EN sopra presentata, per cui si vede che la conoscenza del gruppo di appartenenza di una piastrella è indispensabile per risalire ai livelli qualitativi minimi che la piastrella in esame dovrebbe possedere.

La novità più rilevante sulla classificazione delle piastrelle è la suddivisione della prima classe di assorbimento d’acqua in due sottoclassi: BIa e BIb. In tal modo si valorizzano maggiormente i prodotti ceramici più richiesti dal mercato come il grès porcellanato caratterizzato dal grado di assorbimento d’acqua più basso tra tutti i materiali a base di argilla (A.A. inferiore allo 0.5%).

Tabella 3.2 – Elenco norme europee UNI EN per le piastrelle ceramiche

Nell’ambito dei nuovi test che non erano presenti nelle norme UNI EN, ma già presenti in altre normative europee come le BS inglesi, le DIN tedesche e le AFNOR francesi, le nuove norme ISO 10545, aggiungono alcuni test e più precisamente:

¾ Coefficiente di frizione o attrito; ¾ Resistenza all’impatto o resilienza;

¾ Carico di rottura e determinazione del modulo di rottura; ¾ Tono di colore;

¾ Rilascio di piombo e cadmio nei prodotti smaltati.

Per quanto riguarda le variazioni rispetto alle norme UNI EN, nelle norme ISO 10545 sono stati recepiti alcuni metodi già presenti nelle altre normative internazionali. Le variazioni riguardano i seguenti test:

¾ Eliminazione della prova di durezza secondo Mohs (ex EN 101);

¾ Agenti per la resistenza all’attacco chimico ad alta e bassa concentrazione. lla 3.3 mostra il con

La tabe fronto tra le norme ISO e quelle EN.

Di seguito verranno proposte in maniera dettagliata le norme EN che sono state prese in considerazione durante questa ricerca [32]: