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Da notare la differenza semantica tra advertir e advertir de Quest’ultimo esprime

l’idea di informare. Il primo (senza reggenza preposizionale) può indicare una perce- zione, rappresentare un’ammonizione, o infine fornire un’informazione; se si tratta di informazione, la reggenza della preposizione è facoltativa.

Impostazione e caratterizzazione generale 23

(3c) Le he preguntado al médico cómo actuar ante un caso de este tipo.

Ho chiesto al medico come agire davanti a un caso simile. 3.4. Dissimmetrie spagnolo-italiano rispetto alla selezio- ne del verbo subordinato

Dopo lo studio del corpus sviluppato nel capitolo prece- dente, merita dichiarare esplicitamente che è proposito del presente lavoro incorporare ai criteri già utilizzati anche il criterio contrastivo spagnolo-italiano al fine di evidenziare gli aspetti dissimmetrici, non solo perché essi implicano del- le difficoltà maggiori, ma anche per affrontare alcuni aspetti poco esplorati nelle descrizioni grammaticali generali.

Le dissimmetrie prodotte a partire dell’alternanza in- dicativo ~ congiuntivo ~ infinito sono numerose e saranno trattate in modo dettagliato nelle sezioni apposite. Di segui- to, si presentano in maniera schematica le dissimmetrie per tipo di selezione e per classi semantiche.

Le dissimmetrie nell’alternanza indicativo~congiuntivo~ infinito nel verbo subordinato si osservano se il predicato principale contiene: • un verbo o di richiesta; o di influenza; o di opinione; o di comunicazione;

o di comunicazione-influenza (quando esprime anche consiglio, comando, richiesta, ecc.)

• una espressione di certezza-sicurezza-evidenza;

• un verbo con cui si può costruire una interrogativa in- diretta (per esempio preguntar).

Per quanto riguarda le dissimmetrie spagnolo-italiano nella selezione dell’infinito, come è noto, l’alternanza del modo del verbo subordinato può essere tra congiuntivo e indi- cativo, tra congiuntivo e infinito oppure tra indicativo e infinito.

A differenza dell’italiano, l’alternanza indicativo~infinito non offre né flessibilità né sistematicità (tranne con ver, oír) perché l’infinito presenta numerose restrizioni.

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

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Come si è visto nel capitolo precedente, alcune delle opere analizzate non si occupano dell’infinito. Si tratta invece di un aspetto centrale da analizzare dal punto di vista contra- stivo, perché interessa diversi gruppi semantici e in diverso grado.

a) Verbi di richiesta. In spagnolo, l’infinito è obbligatorio se i soggetti dei due verbi sono coreferenti; mentre il congiuntivo lo sarà se non c’è questo tipo di coreferenza. Se, invece, sono il complemento del predicato principale e il soggetto del verbo subordinato ad essere coreferenti, in spagnolo l’uso del congiuntivo risponde alla norma standard; esso è quindi di uso frequente (esclusivo nel- la varietà diamesica orale). Attualmente l’infinito non è ritenuto agrammaticale (NGLE). Di conseguenza, l’uso dell’infinito con queste condizioni sintattiche può essere ritenuto di dubbia accettabilità (§9.3.).

(4a) Pide ser juzgado con clemencia.

Chiede di essere giudicato con giustizia

(4b) Me ha pedido que le devuelva el libro.

Mi ha chiesto di restituirgli il libro.

?Me ha pedido devolverle el libro.

b) Verbi di comunicazione-influenza. In spagnolo l’uso del congiuntivo è obbligatorio; mentre in italiano per questo tipo di atto direttivo si usa l’infinito. Pertanto, tranne casi speciali, l’uso dell’infinito in spagnolo in questo costrutto in stile indiretto è agrammaticale (§11.3).

(4c) Me ha dicho que vaya al cine.

Mi ha detto di andare al cinema.

*Me ha dicho ir al cine

c) Verbi di influenza (esclusi quelli di richiesta). In spa- gnolo è possibile l’alternanza infinito~congiuntivo se il predicato principale contiene un complemento corefe- rente del soggetto con il verbo subordinato. In italiano, invece, si usa l’infinito, ed è tale la frequenza di uso che i parlanti ritengono che l’uso del congiuntivo sia di dubbia accettazione, oppure antiquato e anacronistico (§9.2).

Impostazione e caratterizzazione generale 25

(4d) Le aconseja {lavarse~que se lave} las manos.

Le consiglia di lavarsi le mani.

d) Verbi di comunicazione. Se nel periodo i soggetti sono coreferenti, in spagnolo si utilizza generalmente il verbo finito; gli enunciati con infinito presentano diversi gradi di accettabilità. In italiano, la frase esplicita o implicita è generalmente facoltativa (§10.2.2).

(5a) Manuel declara que es extranjero.

Dichiara che è straniero.

(5b) Manuel declara ser extranjero.

Dichiara di essere straniero.

(5c) Ha dicho que llega~llegará a las tres.

Ha detto che arriva~arriverà alle tre.

*Ha dicho llegar a las tres.

Ha detto di arrivare alle tre.

e) Verbi di opinione in periodi con soggetti coreferenti. In spagnolo si usa generalmente il verbo finito; in ita- liano, invece, l’uso maggioritario in qualsiasi registro è l’infinito nella subordinata. In spagnolo, la frase impli- cita presenta diversi gradi di accettabilità e ci sono casi agrammaticali (§10.2.1).

(6a) Creo que tengo razón.

?Credo che io abbia ragione. (6b) ?Creo tener razón.

Credo di avere ragione.

(6c) Creo que sé sus motivos.

?Credo che io sappia i suoi motivi. (6d) Creo saber sus motivos.

Credo di sapere i suoi motivi.

(6e) Creemos que terminaremos mañana.

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

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*Creemos terminar mañana.

Crediamo di finire domani.

In definitiva, le divergenze nell’uso del verbo subordina- to all’infinito tra la lingua spagnola e italiana costituiscono un aspetto linguistico che richiede un’attenta analisi e un adeguato approfondimento in una prospettiva contrastiva.

Queste dissimmetrie operano come criterio sia per sta- bilire le diverse classi semantiche (cap. 5), sia per lo spazio dedicato alla descrizione dell’alternanza finito~infinito nel- la subordinata (cap. 8, 9, 10 e 11).

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

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