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Una particolarità della lingua italiana è che, se il participio di tali verbi è usato in

una frase copulativa, non si impiega il complementatore di: “è consigliato proteggere la terra” (Bermejo 2007: §1.2.2)

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vi è nessuna preposizione che precede la congiunzione que, in coerenza con la sua assenza nelle implicite.

(29a) Espera que los amigos le hagan un regalo.

Spera che gli amici gli facciano un regalo. (29b) Promete que volverá.

Promette che ritornerà.

b) Un altro caso, ben diverso, è l’uso di una preposizione (de, a, con ecc.) retta dal verbo principale, con funzione di “complemento de régimen o preposicional”, cioè com- plemento preposizionale. Tale preposizione in spagno- lo è adoperata sia in costruzione implicita (e precede l’infinito) (30a), sia in costruzione esplicita (e precede la congiunzione que) (30b). Invece in italiano si adopera unicamente con subordinata implicita.

(30a) Le obliga a permanecer en pie.

Lo costringe a rimanere in piedi.

(30b) Le obliga a que permanezca en pie. *Lo costringe a che rimanga in piedi.

c) È simile il comportamento della preposizione retta da un nome (tener miedo {de~a}, darse cuenta de ecc.) (31a,b) o da un aggettivo (estar convencido de, estar harto de, estar

satisfecho de ecc.) (31c,d). In spagnolo, la preposizione segue il nome o l’aggettivo sia nelle implicite sia nelle esplicite.

(31a) Tengo miedo de tener un accidente.

Ho paura di avere un incidente.

(31b) Tengo miedo de que mi hijo tenga un accidente.

Ho paura (*di) che mio figlio abbia un incidente. (31c) Están convencidos de apoyar el referéndum.

Sono convinti di appoggiare il referendum.

(31d) Están convencidos de que el referéndum es la mejor solución.

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

Felisa Bermejo Calleja

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Tra le espressioni di giudizio valutativo, l’aggettivo seguro regge la preposizione solo se viene usato con soggetto per- sonale (32 a,b). Ciò non accade in (32c).

(32a) Estoy seguro de conseguirlo.

Sono sicuro di riuscirci.

(32b) Estoy seguro de que lo conseguiremos.

Sono sicuro (*di) che ci riusciremo.

(32c) Es seguro que lo conseguiremos.

È sicuro che ci riusciremo.

È ovvio che non tutti gli aggettivi che compongono un’e- spressione di giudizio valutativo reggono una preposizione; di fatto, la maggioranza (praticamente il 99%) degli agget- tivi si uniscono all’infinito o alla congiunzione que senza preposizione: ser bueno, ser malo, ser mejor, ser peor, ser fácil,

ser difícil, ser conveniente, ser útil, ser inútil, ser estupendo, ser

magnífico, ser maravilloso, ser justo, ser injusto, ser estúpido, ser

ridículo, ser terrible, ser horroroso ecc.; ser normal, ser lógico, ser

natural, ser raro, ser curioso, ser extraño, ser sorprendente ecc.; ser

necesario, ser preciso, ser esencial, ser imprescindible, ser indispen-

sable ecc.; ser posible, ser probable, ser imposible ecc.

Parimenti, non tutti i nomi che fanno parte di un’espres- sione di giudizio valutativo reggono una preposizione: ser

una pena, ser una lástima, ser una suerte, ser una ventaja, ser una

barbaridad, ser una tontería, ser una locura, ser una fortuna, ser

una injusticia, ser una maravilla, ser una rareza, ser una estupi- dez, ser una ridiculez ecc.

Indipendentemente dalle espressioni di giudizio valuta- tivo, alcuni nomi richiedono la preposizione de, a differenza dell’aggettivo semanticamente correlativo: posible – la posi-

bilidad de; necesario – la necesidad de; cierto – la certeza de ecc. d) Certi verbi in spagnolo possono avere un uso non prono-

minale ed essere il Vp di una subordinata soggettiva (la sostantiva è soggetto) (33a,b), ma possono anche avere un uso pronominale ed essere il Vp di una sostantiva obliqua (il soggetto del Vp è animato) (33c,d), dato che tali verbi pronominali reggono la preposizione de, che

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viene usata sia in costruzione implicita, sia esplicita; in italiano, invece, nei casi di verbi pronominali, la prepo- sizione di è usata solamente nelle costruzioni implicite. Esempi: sorprender~sorprenderse de; alegrar~alegrarse de;

extrañar~extrañarse de; admirar~admirarse de; lamentar~la-

mentarse de; cansar~cansarse de; avergonzar~avengonzarse

de ecc.

(33a) Me sorprende verte aquí.

Sono sorpreso di vederti qui.

*Me sorprende de verte aquí.

Mi sorprende vederti qui.

(33b) Me sorprende que no puedan abrir la puerta.

Mi sorprende che non possano aprire la porta.

(33c) Me sorprendo de seguir vivo.

Mi sorprendo di continuare a vivere.

(33d) Me sorprendo de que no puedan abrir la puerta.

*Mi sorprendo di che non possano aprire la porta.

*Me sorprendo que no puedan abrir la puerta.

Mi sorprendo che non possano aprire la porta.

In sintesi, in spagnolo si deve rispettare il principio secon- do il quale, se la preposizione è retta da un verbo (34a,b), da un nome (34c,d) o da un aggettivo (34e,f), essa si usa in costruzioni implicite o esplicite. In italiano, invece, il princi- pio da rispettare è che nelle costruzioni esplicite non si usa la preposizione, che sia retta dal verbo (34b), da un nome (34d) o da un aggettivo (34f).

(34a) Se ha acordado de felicitarme.

Si è ricordato di farmi gli auguri.

(34b) Se ha acordado de que hoy es mi cumpleaños.

Si è ricordato che oggi è il mio compleanno.

(34c) Me doy cuenta de haber dicho una impertinencia.

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

Felisa Bermejo Calleja

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(34d) Me doy cuenta de que he dicho una impertinencia.

Mi rendo conto che ho detto un’impertinenza. (34e) Estoy contento de verte.

Sono contento di vederti.

(34f) Estoy contento de que tú vengas.

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

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