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NOTE AL CAPITOLO VII I

Nel documento DUOMO DI TORINO (pagine 104-109)

(l) Mo m.sro PAROLETTl: Turin et ses curiosités. Turin, 1819. Rcj ccnd, (2) In Truttatodi urcbit etluracivile emil itar edi FRANCESCO DIGIORGIOMARTINI, 18.p. l'a rte :, vol. I, pago24c26in nota . - In Guidadi Torin o del BER TOLOTTI, 1840.

- Ne lla Stori« dellu chiesametropolitana dci SDIERIA , 1840, e più particolarmente in RICERCHE STOlUCO-ARTISTlCHE , cd in una sua lettera ~l Cibrario.- In ClBRARIO,

Ap-puntie schede, I11S., voI. 2", pago418, in BIBL. DELRE.

(3) CIIIR AR IO, TorinonelMCCCXXXV, 18 36, pago I), non parla dell'archite tto. Ne parla invece nella Storia di Torino, vol. 20; pago 362, in cui scriss e non ap-partcnc rsi a lui sentenziare. Però a pago364afferm ò che Meo del Caprina non ebbe nel duom o altr'l part e che l'op era di muratura, e che quando conchiuse il contratto non eran o ancoraultimati,odefinitivam enteapprovat i,tutti i disegniche certamente non ebbe Mco allo ra sott'oc chio.

(.1) Rice-chesul l'urchiiellural'iiipropriadei/e'lIpicristiani,Roma, 1843,p.12) escg.

(5) Commentar io al/avita di Bucciol'olltel/i.

(6) Rcluzionc dell'ingresso della Infante Caterina d'Au stria in Vercelli, Miscel-lanca di Sto.iaitalianu, tom o xv, pago488.

(7) Stette per Buccio in ms. comunicato a Luigi Cibra rio c contenuto in CIB RA RlO,Sch. deedappulI/i, cfr., ma si voltòpcr Mco in llluslraz, al Pedeiu, Sacrum;

(8) Ahbuttut n da un tem poral e nel secolo sco rs o,

(9) Il Canin a nega ch e il Sant'Agosti no siadi opcra dci Baccio, mentreProm is lo affe rm a.

(IO) Qualora si tolga a quelli di Sant a Mariala mezza colonna poste riore ridu-cendo li a pilastro .

(11) Quale appariva in San ta Mariaprima che il Be rnini ne detur passe il van o dell a cupola e ne bruttasse la fronte aggiungendo urchivolte, impost e e corn ici.

(12) Vog liasi in piant a od in alzata.

(I) Quali si rit rovano nelle fronti di Santa Maria tra le più antiche vedute di Rom a.

(14) Toltin e i picde stalli etenut ocont odell e conseguenze che ne derivano. (15) C. PROMIS, cfr.

(16) VASARI.

Nole al Ca p i lo lo

1 III

99 (17) Nel tri plice log gi at o ad archi del cortile. C. Prornis crede probabile che Buccio prestasse altresì l'opera sua al cardina le Do me nico n Ila fabbrica dei castelli di Rivalba e di Cinzano.

(IS) Anche Santa Giusti na di Pad ova, atTid at 'l per cont ra tto a Riccio Briosco , fu poi data ad.erigere ad Alessand ro Leop a rdi c ad And rea Gig lioli. E cosi purc la parte superiore de lla fronte di Sant a Ma ria ~ovclla, disegnata da Lcon Battista Albe rt i, fu eseg uita da Bertini.

(19) C. PROMIS, cfr. pago30.

(20) C. PRO~IIS, cfr. pago34.

(2 1) Baccio mandò infatti da Firenze al Michclo zzi i disegni d'un palazzo da fabbricarsi a Mila no e di un ospeda le per Gerusalemme. Cosi il Vasari,

(22) Al che risp ondono i fautoridiBaccio averlo cgli adoperato in Santa Maria del Popol o ed in San Giacomo degli Spagn uoli,

(23) Queste però non sono sinc rone con l'e rezio ne del tempio, ma furono co-strutte do po il 16.p, quand o le prim itive minacciarono rovinare.

(24) MILANESI, cfr.

(25) MILANESI, cfr. Il Canina, meno riciso, nonattribui ad Amedeo i lavori che voglionsicondo tti dalPome lli in Roma :ma supp ose che, avendoeglino avuto comune la patria, Amedeo sia stat o impieg at o in qualcuna delle fabbriche dircnevidal Po n-tclli , e parti col anu c ntc in que lla del Po pol o, o fors'anche nella edificazione del Santo Ag ostino dirett a da Giaco mo di Piet rasant a e Sebastiano fiorentino. Per tal guisa Amedeo avrebbe preso conoscenza de lle maniere adoperate da quegli archi-tetti e trovato mod o di essere additato al cardina le Gerolamo. D'o nde sarebbe ;11-tresì derivato che,mentre egli pre senta nel duo mo to rineseuna buona disposizione di fa bb rica, vi offre però una maniera non lro ppo plausibile nella parziale deco-razione .

(26) MILA NESI, cfr.

(27) BACCIO, Memoriedelconvento di SOIlt' Agoslillo, ms.della Bib!.Nazionale di Torino, f. 190v: «Post exactarn maio ris altaristabulam (di Sant' Agostino) quae

ma-" gno su m pt u fuitelabo rat a, fecit pe r mendicata suffragia portam fabricari anno 1496

« de me nse iulii, cuius Iabe r fuitmagister arncdeus florcntinus qui tàurincnse

domi-" cilium opusadrnirabil e prese ncia litcrextruit, et fuit completa dieta porta marrnorca

« in vig ilia B. patris N. augustini », Si congetturò che lavorasse altresì la tomba con statua in bassoril iev o di Giacom odi To rnabul, scozzese, che vedcsi murata nel chiostro dique lla medesima chies a, e che porta purc la da:u dcIz scncmbrc 1196; maè lavo rodi gra n lunga inferiore perfinitezza alla porta della chiesa.

(2S) GUGLIELMO BALDESSANO, Storia ecclesiastica, pago 19. ms. dell' .\RCIf. DI STATO, Torino. Fra questi due opposti pareri ne fu accampato un terzo, gius ta il quale Amedeo da Scttign ano avrebbe disegnato il nostro duomo copiando il bello st ile di Buccio, non se nza lascia re la propria impronta in quelle varianti, giunte c mende ond e il duomo si distingue dali c opere di Baccio, Ma questo avviso sta con finato nel solo campo delle ipotesi possibili.

(29) Pao sus, cfr.

(30) Pe r la qualità are naria o scistosa della pietra,

,

5OMiHA R IO D E1. CAl'/TOf.O IX.

Strutt ura dd duomo - Suo este rno - Suo interno - Guasti - Restauri - Preg i - Encomii (I).

C APITOLO IX .

o

ASl' E T T O esteriore del

du

omo

rov rcs () non .. tal , da destare la ammirazione del rig-uardant e, p

.rchè i fabbrica ti

di mag g ior mole, fra i quali è come

incastrato, n.

distolg-ono la prospettiva

e

lo pri

vano

di quella pi ma luce di

ci·10 che

a mo ' d i

sfondo, si addirebbe alla pura semplicit à delle su'

linee.

La

chiesa

non è esa tta mente

orientata, poiché

la sua

Nel documento DUOMO DI TORINO (pagine 104-109)

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