da parte dei lettori, sempre più assidui.
Ha raccolto molte adesioni un corso di inglese per prin cipianti, organizzato allo inizio dell’autunno. Lezioni e conversazioni sull’arreda mento della casa sono at tualmente in corso E’ pure prevista l’organizzazione di un corso di aggiornamento tecnico in accordo con un grappo di diplomati delle scuole tecniche.
In due animate sedute te nute la sera del 20 e del 28 settembre, è stato redatto lo statuto del Centro, in 14 articoli. Successivamente, il 22 novembre, l’assemblea dei soci ha eletto il consiglio direttivo.
Molto interesse hanno su scitato due recenti conver sazioni, illustranti il pro getto di legge sulla pensione e assistenza alle casalinghe e la nuova legge di assisten za sanitaria ai pensionati.
Pontedera
Il 27 agosto presso la re dazione de « L’Informatore Sociale della Valdera » si è proceduto alla costituzione ufficiale del Centro Comu nitario, primo di tutta la Toscana. Dopo una inte ressante discussione, nella quale si sono avuti molti interventi, su alcuni aspetti dell’ideologia e della prassi comunitaria, si è iniziata la elaborazione dello statuto del Centro. In sedute suc cessive l’assemblea dei soci, approvato lo statuto, ha de signato un consiglio diret tivo provvisorio, incaricato di indire le regolari elezioni.
Presso il Centro è stato istituito un servizio di assi stenza sociale, che garanti sce il servizio di consulenza tecnica e assistenziale presso enti vari, gratuitamente e a chiunque ne faccia richiesta. E’ stata pure aperta al pub blico una fornita sala di lettura.
Il Centro di Pontedera ha già dato impulso al sorgere di circoli culturali in vari comuni della Valdera.
Per iniziativa dell’Ammi nistrazione comunale, del Circolo Culturale Giovanile e de « L’Informatore Sociale della Valdera » ha avuto luogo nel mese di settembre una riuscitissima Mostra fotografica, alla quale hanno partecipato numerosi foto amatori della zona.
Canavese
In tre Convegni di zona sono stati eletti i tre mem bri che dovranno rappresen tare i Centri Comunitari nella Commissione Consul tiva per lo statuto della
Comunità del Canavese. Nel corso delle riunioni sono state anche esaminate le prospettive di attività della Comunità del Canavese per il 1956. I responsabili per i diversi settori di la voro della Segreteria del Canavese hanno svolto brevi relazioni, seguite da ampie discussioni.
Nel settore culturale pro seguono i corsi di istruzione professionale e di cultura generale, già iniziati nella maggior parte dei Centri canavesani. Si sono pure avuti cicli di conversazioni su temi particolari : sulla amministrazione comunale, sulla Costituzione, sui parti ti politici, sulle esperienze cooperativistiche, sulla fun zione della stampa oggi, ecc. A cura di Enzo Chichia- relli si sono svolte alcune lezioni-convegno per la for mazione e la preparazione dei bibliotecari dei Centri.
BorgoCranco
Presso il Centro ha avuto inizio, a settembre, un corso di cultura generale e di tec nica motoristica, che avrà la durata di otto mesi. E’ la
prima iniziativa organica di preparazione professionale, completata da nozioni sinda cali e politiche. Si è pure svolto un concorso fotografi co per dilettanti.
Brosso
Personale specializzato svolgerà presso il centro un corso gratuito di taglio e cucito, che durerà circa un mese.
Rivarolo
Si è dato inizio ad una serie di conversazioni sulla poesia. La prima, tenuta dal prof. Pecchio, è stata se guita da una discussione sul tema « La poesia difficile ». In seguito si terrà una let tura sulle più significative liriche del ’900 a cura di A. Bellotto.
Piverone
La Cantina Sociale Coo perativa della Serra è stata inaugurata il 25 settembre. Si è realizzata così l’inizia tiva assunta tre anni fa da un gruppo di viticultori, alla quale hanno dato la loro adesione molti soci per un totale di circa trecento viti- cultori di Piverone, Palazzo, Viverone, Roppolo, Dorzano, Bollengo, Azeglio, Borgoma- sino, Zimone.
Cuorgnè, Ciconio, Lugnacco
Nelle assemblee generali degli iscritti sono stati di scussi e approvati il pro gramma di lavoro e gli sta tuti e sono stati eletti i con sigli direttivi. Il nuovo Cen tro di Cuorgnè si è aperto i primi di giugno; si preve dono corsi serali per adulti su temi di insegnamento ri chiesti ed una serie di atti vità assistenziali e ricrea tive; il Centro è dotato di una bibliotechina e di una emeroteca.
Preparano
In giugno si è tenuta una assemblea generale degli iscritti per l’elezione del Co mitato provvisorio.
Pont, Sparane, Pecco, Frassineto
Con i primi di settembre ha avuto luogo l’apertura dei nuovi Centri Comunitari di questi comuni.
Pianoro
L’Assistente Sociale pres so il V illa g g io UNRRA- CASAS di Pianoro con l’aiu to di un tirocinante della Scuola di Sei-vizio Sociale di Trento ha organizzato un campeggio per la gioventù di Pianoro dal 14 al 24 ago sto 1955 a Molveno. Al cam peggio ha partecipato un gruppo misto di ragazzi e ragazze.
S a n a n o
Il premio per il concorso di prosa e poesia indetto dal Circolo Studentesco Sarza- nese è stato assegnato al l’Assistente Sociale Gian franco Sartori dell’UNRRA- CASAS per la collaborazione prestata al giornale « La Voce » del Villaggio di Sar- zana.
Carrara
In località Marinella nel Comune di Sarzana si è te nuto un campeggio per gio vani dei villaggi UNRRA- CASAS del Distretto di Car rara. Il campeggio ha avuto la durata di quaranta giorni, suddivisa in due turni di venti giorni ognuno, rispet tivamente per ragazze e ra gazzi. Pur con alcune diffi coltà ambientali esso si è svolto felicemente e profi cuamente per i partecipanti che hanno essi stessi
prov-Torre Barro
Il 2 settembre nella nuova sede ricavata da due vecchie stanze rese ospitali dal la voro di tutti i comunitari, dopo una relazione program matica del Segretario della Comunità del Canavese, si è proceduto alla elezione del Consiglio direttivo provvi sorio.
veduto all’andamento gene rale del campo insieme ad Assistenti Sociali del Di stretto di Carrara
Orragna
Il Comitato d’intesa fra gli Enti Assistenziali ha te nuto la sua prima riunione per affrontare in comune i problemi assistenziali deri vati dall’approssimarsi dello inverno. Questo Comitato è unai delle più lodevoli ini ziative che abbia realizzato il Centro Sociale di Orso- gna, se si tiene conto delle difficoltà che si incontrano nella situazione italiana per coordinare tra loro gli Enti Assistenziali operanti in uno stesso paese.
Roccarara
I frequentanti del Centro Sociale di Roccaraso hanno effettuato una gita a Roma. L’iniziativa è stata attenta mente preparata ed ha avuto una buona riuscita. Alla realizzazione hanno contri buito il Provveditorato agli Studi e la Prefettura del l’Aquila.
L’Unione dei « Pii Pa stori » ha chiesto di tenere le sue riunioni presso il Centro Sociale ed ha chiesto inoltre l’assistenza tecnica degli Assistenti Sociali per organizzare a favore dei
propri associati corsi di sin dacalismo, zootecnia, cultura generale, ecc.
Salerno
Si sono inaugurati i Cen tri Sociali di Eboli, Batti paglia e Sapri. Questi Cen tri, sorti dopo un attento lavoro di assistenza fami liare, hanno subito avuto una vita intensa, disponendo già di gruppi precedente- mente costituiti. A Battipa glia vi ha trovato sede una organizzazione giovanile che svolge attività sportive e che sta organizzandosi in coope rativa per la lavorazione della ceramica con l’aiuto del Segretariato Italiano per la Gioventù.
Pastena
Nel nuovo borgo residen ziale di Pastena, sorto dopo l’alluvione, composto di case costruite da vari Enti e pri vati, fra cui l’ UNRRA- CASAS, funzionerà prossi mamente un Centro Sociale aperto a tutta la popolazione del nuovo quartiere.
Gela
L’Assistente Sociale ha preso contatti con la Soprin tendenza Bibliografica Re gionale per concordare un servizio di alimentazione, mediante il bibliobus, della biblioteca del Centro Sociale.
Una precisazione
Nel testo relativo all'emigrazione da noi pubblicato a commento della tav. 7 della serie "Immagini e problemi" , gli autori sono incorsi in una involontaria omissione, non citando alla pag. IV , tra gli enti che si occupano del problema mi gratorio, l'associazione “ Italiani nel mondo " , organismo membro della Conferenza delle Organizza zioni non governative interessate all'emigrazione, aderente all'ONU, e che cura la pubblicazione della rivista “ Italiani nel mondo" e del settimanale “ Notizie per gli emi granti".
Abitazione, famiglia, spazio
P. Chombartde Latjwe: Le logement, le ménage et l’espace familial, in « In- formations Sociales », Pa rigi, n. 9, 1955.
La prima parte dell’arti colo è dedicata alla spiega zione del metodo, dei fini e dei limiti dello studio che
l’équipe guidata da Chom bart de Lauwe va condu cendo in alcuni quartieri di Parigi.
« I rapporti tra abitazione e comportamento del consu matore (“ comportement de
consommation ” : termine ri ferito a un tipo dì società che lavora per consumare, non per risparmiare o inve stire) possono essere analiz zati seguendo due diverse linee fra di loro comple mentari. La prima corri sponde ad una ricerca posi tiva sulle abitazioni esisten ti, per definire ciò che esse esprimono e per determinare le condizioni che esse impon gono. L’altra si riferisce so prattutto ad una ricerca di carattere normativo sul co me dovrebbero essere le abi tazioni ».
Non si tratta di presen tare uno studio d’insieme sull’abitazione, ma alcuni aspetti utili per uno studio dei rapporti che intercor rono tra abitazione e com portamento del consumatore. Perciò l’inchiesta insisterà particolarmente sull’aspetto positivo, per ripromettersi in una ulteriore ricerca di completare questo studio con atti impostati maggiormente verso criteri normativi.
Estratti e
famigliare
L’A. prima di parlare del l’orientamento generale del l’inchiesta, presenta alcune rapide note critiche sulle opere che hanno trattato il medesimo argomento, for nendo alcuni cenni sulla na scita di una sociologia della abitazione.
L’abitazione nelle diverse ci viltà e nei diversi ambienti sociali.
Ciò che differenzia mag giormente le nostre moderne abitazioni da quelle delle antiche civiltà asiatiche e africane, e in minor misura da quelle tradizionalmente rurali dell’Europa, è il fatto che le prime non esprimono chiaramente le strutture fa miliari e la vita sociale. Solo alcune case patrizie di Pa rigi possono ancora mettere in rilievo certe funzioni so ciali (l’esistenza della padro na di casa, dei domestici ecc.) ma ogni traccia di funziona lità della disposizione degli ambienti rispetto alle fun zioni familiari e sociali spa risce del tutto nel tipo di appartamento medio ed ope raio. Qui d’altra parte le varie utilizzazioni degli am bienti possono farci giun gere ài rapporti sociali che vi sono legati. Ecco così in dicato un fruttuoso cammino di ricerche intorno alla struttura ed alla psicologia delle famiglie, non solo me diante il confronto tra varie civiltà ma tra i diversi li velli culturali che si trovano in uno stesso paese.
segnalazioni
Abitazioni e quartieri popo lari nell’ambiente urbano.
« Il sovraffollamento de gli alloggi è uno dei fattori più importanti per compren dere l’influenza dell’ambien te e delle condizioni di vita sulla salute fisica e mentale della popolazione operaia e sul suo comportamento ».
Il censimento del 1946 di mostra come in Francia una metà circa della popolazione vive con una densità di 3 o più persone per ambiente. Per avere una visione più precisa occorrerebbe sapere come avviene che in un quar tiere vi siano famiglie i cui membri vivano in 3 o 4 per stanza e di che ampiezza siano queste stanze. Tutta via lo stato estremamente sfavorevole delle abitazioni operaie appare chiaro anche così. Le relazioni tra l’insuf ficienza o la cattiva distribu zione dei locali e alcune ma lattie fisiche e mentali, pon gono per lo meno il problema dell’influenza di un fenome no sull’altro. E’ vero che le cattive condizioni dell’am biente fisico influiscono più direttamente sulla salute fi sica, ma in molti casi questi due fattori agiscono in un medesimo senso : verso al cune malattie mentali, verso la delinquenza minorile ecc.
Inoltre la fecondità e la stabilità familiare sono an- ch’esse in relazione con la disposizione degli alloggi nei diversi settori urbani. Gli appartamenti più carenti so no abitati da famiglie dal tenore di vita più basso che generalmente sono le più prolifiche, avendo meno esi genze. Una crisi degli
loggi rischia d’accentuare lo sviluppo di questo tipo di famiglie che sono le meno preparate materialmente e psicologicamente ad allevare dei figli.
D’altra parte, l’instabili tà familiare è legata, in gran parte, all’instabilità professionale, sociale e di residenza. Ora, la correla zione tra questi tipi di mo bilità è messa in evidenza in diverse maniere e parti colarmente dallo studio di casi patologici.
Questa situazione deve essere sempre tenuta presen te da chi voglia condurre uno studio sulle abitazioni popolari. Tanto per studi di carattere sperimentale come per la progettazione di nuo ve abitazioni occorre tenere conto del contesto nel quale questi dovranno sorgere.
Gli appartamenti: tipi, cri teri, indici, limiti e varia zioni di comportamento.
« Nello studio del compor tamento dei nuclei familiari, l’appartamento può essere considerato una variabile complessa che si può scom porre in diversi gruppi di elementi. Di questi elementi alcuni sono misurabili con precisione, altri debbono es sere definiti con criteri qua litativi. E’ così possibile determinare i criteri, gli in dici, i limiti e i tipi ».
1
. I criteri riguardano: la posizione dell’appartamento, lo stato dei locali, la dimen sione e la pianta, il tipo d’occupazione dal punto di vista legale, il tipo di vici nato che l’alloggio impone. E’ chiaro come ciascuno di questi criteri ha dei ri flessi sulla vita sociale degli abitanti; in alcuni casi è possibile studiare le varia zioni di comportamento in relazione al variare dei cri teri, senza alcuna preoccu pazione di carattere norma tivo ; ma molto spesso non si può non attribuire ai cri teri un valore positivo o ne gativo, e per fare ciò conmetodo scientifico, occorre ri ferirsi a dei comportamenti- tipo riconosciuti o, ancora più sovente, introdurre dei giudizi di valore che si ri fanno a modelli culturali
(autorità del padre, rispetto delle regole di una certa usanza... e disposizione dei locali che permetta di rea lizzare meglio un tipo di fa miglia ideale).
2. I criteri quando siano commensurabili, permettono il calcolo degli indici, dei quali, nel corso della nostra inchiesta, quelli della super ficie, della pianta e della densità, sono risultati i più importanti.
3. Questi indici ci hanno permesso di stabilire dei
limiti al di sotto dei quali le percentuali delle malattie e dei disturbi del comporta mento rischiano di superare la media. Specialmente per un sano sviluppo infantile, è importante non scendere al disotto di un certo limite minimo di spazio. A questo punto delle ricerche, è chia ra la coincidenza con le preoccupazioni di architetti e amministratori di abita zioni collettive. Con essi ci si è accordati a stabilire uno spazio minimo di 80 mq. per una famiglia di 5 persone. Questa cifra è molto lonta na non solo dalla situazione di fatto, ma anche dai 52 mq. stabiliti dalle nonne uf ficiali.
4. Tenendo conto dei cri teri, degli indici e dei limiti si può arrivare a definire dei « tipi di abitazione » a cui corrispondono delle struttu re familiari e dei tipi di comportamento. A questo proposito l’A. cita due esem pi : la camera mobiliata in locanda (chambre d’hòtel
meublé) e la casetta unifa miliare in periferia. Al pri mo tipo di abitazione (che può essere considerato come caso patologico estremo), che comporta sacrifici e limita zioni gravissime, corrispon dono f ami gl ie con gravi deficienze verso le quali esse non possono reagire.
Al secondo tipo, che, pur presentando nei confronti della camera mobiliata dei considerevoli vantaggi, non è esente da inconvenienti co me la lontananza da ogni centro, e perciò dalle scuole e dagli asili, il cattivo stato delle strade, i difficili rap porti di vicinato e la man canza di ogni tipo di svago, mancanza questa sentita specialmente dai giovani, corrisponde un tipo di fa miglia con buono stato di salute fisica, piuttosto sta bile da ogni punto di vista, con struttura più vicina al la famiglia patriarcale e ru rale, ma spesso ripiegata su se stessa, sfiancata dai sacri fici finanziari determinati dalla costruzione della ca sa, con limitatissimi inte ressi per la vita pubblica, ecc. Lo sviluppo delle caset te in periferia ha un’inci denza sull’indirizzo delle tra sformazioni sociali e sulla vita politica di una nazione che non può essere trascu rato.
5. In ogni caso è impor tante sottolineare il profon do legame che intercorre tra criteri, limiti e tipi. Non è possibile dare un reale va lore ad uno di questi tre elementi se non rapportan dolo agli altri due.
Stato degli appartamenti, piante, servizi, comporta menti.
Il tipo di alloggio e la sua dimensione non bastano per definire quali influenze ab biano sulla famiglia. Altri importanti f at t o r i vanno considerati e prima di tutto l’aerazione, il soleggiamento, lo stato di conservazione, i servizi.
Le situazione materiali ri scontrate (che l’A. espone in dettaglio) chiariscono come la maggior parte delle fami glie interrogate si sia dimo strata imbarazzata nel ri spondere alle domande che si riferiscono alle possibilità di godere entro l’abitazione di un angolo tranquillo.
Così non c’è posto, tranne che nei quartieri della peri feria più lontana, per i. pic coli lavori manuali che il padre di famiglia quasi sem pre fa in casa, e che hanno grande importanza in una famiglia povera; in genere si risolve il problema in cucina.
Quanto all’abitudine di vivere prevalentemente in cucina, essa è più diffusa nella periferia lontana, è minore nella periferia più prossima, per diminuire an cora nel centro di Parigi, dove la cucina assume pro porzioni minime.
Un’altra interessante se rie di osservazioni è stata fatta sull’arredamento della casa.
Tra la popolazione un po’ più agiata della periferia lontana, quasi la totalità de gli abitanti ha scelto il co lore delle pareti; a Parigi centro i due terzi circa, men tre nella vicina periferia quasi nessuno ha scelto i colori della propria casa. In fatti la popolazione operaia che caratterizza i quartieri dell’immediata pe ri f eria, non ha la possibilità e il tempo di occuparsi della pro pria casa, mentre gli operai hanno bisogno forse più di ogni altra classe di proget tare e realizzare loro stessi gli interni dei loro alloggi.
Lo stesso problema si riaf faccia per il mobilio. Quasi nessuno ha scelto veramente i propri mobili, comprati quasi sempre secondo le oc casioni che si presentano o ricevuti per eredità fami liari. Molti hanno espresso il desiderio, qualora fosse loro possibile la scelta, di mobili belli e solidi ; sfortu natamente anche questo ri marrà per i più un sogno irrealizzato, anche a causa della propaganda commer ciale, la quale riversa nelle
case operaie i suoi articoli di serie, che contribuiscono ad annullare qualsiasi nota intima e personale.
« Tuttavia, mediocre e in apparenza senza gioia, la
casa rimane sempre oggetto di attaccamento. Il numero delle famiglie che dichiarano che a loro piace il loro appartamento è molto supe riore al numero delle fami glie che sono realmente al loggiate in modo soddisfa cente ».
E’ vero che spesso la sod disfazione dichiarata per il proprio alloggio è relativa e parziale: « Si, mi piace, ma è troppo piccolo... si, ma non c’è il gas... si, ma do vrebbe essere rifatto... ».
Tra questi motivi di insod disfazione i più invocati so no: la ristrettezza, il catti vo stato di conservazione, la mancanza dei servizi più elementari.
E anche qui si nota come il maggior grado di soddi sfazione si raggiunga tra