CAPITOLO 3 – Evoluzioni della pianificazione urbanistica
3.2 Riforme per un’urbanizzazione più sostenibile
3.2.1 Nuova linea di urbanizzazione applicata ai piani regolatori
Il governo cinese ha compreso che per la realizzazione del nuovo tipo di urbanizzazione è necessario innanzitutto intraprendere misure che regolino e coordinino lo sviluppo urbano a livello nazionale. Gli strumenti maggiormente utilizzati a tale scopo sono rappresentati dai piani regolatori e dai piani quinquennali, che dagli anni Cinquanta sono stati il mezzo per eccellenza per la diffusione e l’implementazione degli obiettivi di sviluppo nazionale.
Per esempio, secondo Fan, già nel 2006 la Commissione per lo sviluppo e le riforme nazionali (NDRC) ha rinominato il suo piano quinquennale, passando da “five-year plan” a “five-year planning” (ovvero modificando il termine 计划 jihua “piano”, con 规划 guihua “pianificazione, linee guida”)128, simboleggiando con questo mutamento semantico una
128FAN, Cindy C. “China’s eleventh five-year plan (2006-2010): from ‘getting rich first” to “common
99 maggiore focalizzazione sulla pianificazione urbana e regionale piuttosto che su quella economica 129 . Allo stesso tempo sono state avviate riforme per una migliore
organizzazione dei diversi livelli di governo, cercando una maggiore integrazione tra governi locali e governo centrale, ma anche una più adeguata suddivisione delle competenze, in modo da evitare conflitti, ambiguità o sovrapposizione di aree di competenza. Inoltre, nello stesso periodo si è iniziato ad incoraggiare i governi locali ad una migliore governance degli spazi urbani e alla promozione dei progetti maggiormente efficienti e utili allo sviluppo delle città130.
Più recentemente, nel 2013, il premier Li Keqiang, il quale è tra i maggiori sostenitori dell’idea che l’urbanizzazione rappresenti la principale strada da percorrere verso lo sviluppo sostenibile in Cina, ha affermato che era necessario un “Nuovo modello di urbanizzazione” e auspicava la realizzazione di una nuova forma di urbanizzazione caratterizzata dallo sviluppo di nuove città, smart cities e dall’avvio di programmi di rigenerazione e densificazione urbana131. Inoltre, egli poneva l’attenzione sul passaggio da
uno sviluppo quantitativo delle città cinesi ad uno di tipo qualitativo e si sottolineava la necessità di muovere da una “place-based urbanization” ad una “people-centered urbanization” (yi ren wei hexin de xinzhi chengzhenhua, 以 人 为 核 心 的 新 型 城 镇 化 ). In aggiunta si sottolineava la necessità della tutela anche del patrimonio culturale, storico e architettonico dei poli urbani.
Nell’anno successivo è stato rilasciato un piano di urbanizzazione, noto anche con il nome di “National New-type Urbanization Plan (2014-2020)” (guojia xinxing chengzhenhua guihua, 国 家新型城镇化规划(2014-2020 年)132, in cui si stabiliva ufficialmente l’obiettivo di
raggiungere un livello di urbanizzazione pari al 60% entro il 2020. Inoltre, all’interno del
129 WANG, Lei, SHEN, Jianfa, “The Challenge of Spatial Plan Coordination in Urban China: The Case of
Suzhou City”, Urban Policy and Research, 2016
130 Ibid
131 BASSO, Matteo, “L’agenda urbana nazionale della Cina: Una prima esplorazione”, in Centro nazionale di
studi per le politiche urbane (a cura di), Rapporto sulle città: metropoli attraverso la crisi, Bologna, Il mulino, 2016
132 La versione cinese del piano è disponibile sul sito internet del governo cinese al link
100 piano il governo affermava che l’urbanizzazione sarebbe stata la strada più adatta per perseguire uno sviluppo maggiormente attento ai bisogni della popolazione e ai problemi ambientali133. Questo piano risulta di particolare importanza in quanto viene data una
forte rilevanza alla questione sociale e viene sottolineata l’essenzialità di un approccio completo alla questione urbana. Al suo interno il governo ha anche stabilito obiettivi numerici da raggiungere, conferendo maggiore concretezza all’intero processo, e tra questi obiettivi grande spazio viene dato agli indicatori che attestano i livelli di welfare.
Le nuove linee riguardanti l’urbanizzazione vengono riprese anche nel Tredicesimo piano quinquennale (2016-2020), all’interno del quale si legge ancora una volta l’intenzione di concentrare l’attenzione sui problemi legati alla sfera sociale dell’urbanizzazione sostenibile e in particolare si fa riferimento alla necessità di modificare il sistema dell’hukou134.
Un ulteriore importante passo avanti nella storia dell’urbanizzazione cinese è stato compiuto nel Febbraio del 2016, quando sono state emanate una serie di linee guida per l’urbanizzazione e in particolare per far fronte al problema dell’urbanizzazione selvaggia e all’esplosione delle megacittà cinesi135. Il documento è il risultato della “Central Urban Work
Conference” tenutasi nel precedente dicembre, il primo incontro rivolto alla risoluzione di
problemi di questo tipo tenutosi dal 1978136. Riconoscendo i problemi sorti con il forte
incremento del tasso di urbanizzazione a partire dall’ultima conferenza, il documento richiama ad un maggiore controllo da parte dei governi locali sul processo di urbanizzazione e all’introduzione di pene più aspre per chi non rispetti i regolamenti di pianificazione urbanistica137. Il documento indirizza l’azione futura della Cina al
133 ZHU, Ningzhu, China Unveils Landmark Urbanization Plan, in “Xinhua Net”, 16 marzo 2014, http://news.xinhuanet.com/english/china/2014-03/16/c_133190495.htm, 25 agosto 2016
134 Hilights of Proposals for China’s 13th Five-year Plan, in “Xinhua Net”, 04 Novembre 2015, http://news.xinhuanet.com/english/photo/2015-11/04/c_134783513.htm, 25 qgosto 2016
135 La versione cinese è disponibile sul sito internet del governo cinese al link
http://www.gov.cn/zhengce/content/2016-02/06/content_5039947.htm
136 ZHENG, Jinran, China Look sto Regulate City Growth, in “The State Council of People’s Republic of China”,
22 febbraio 2016, http://english.gov.cn/news/top_news/2016/02/22/content_281475294306681.htm, 25 agosto 2016
101 miglioramento di quanto finora creato, piuttosto che alla creazione di nuove città138. In
sintesi, le linee guida incoraggiano a139: una migliore individuazione delle competenze sui
vari livelli governativi per la gestione delle iniziative di urbanizzazione; alla creazione di una rete stradale più densa, riducendo la dimensione degli isolati; rafforzare i confini urbani al fine di controllare l’espansione urbana; preservare gli edifici storici e difendere le caratteristiche uniche di ogni città, per limitare il fenomeno della monotonia e somiglianza tra città differenti; espandere la rete di trasporti pubblici urbani; aumentare gli spazi verdi urbani; migliorare la qualità architettonica e i metodi costruttivi; creare città che siano più efficienti nell’uso delle risorse, attraverso la creazione di edifici maggiormente validi nell’utilizzo dell’energia e dell’acqua e nel riutilizzo dei rifiuti solidi.
È dunque evidente lo sforzo del governo cinese nel cercare di migliorare il processo di urbanizzazione e i sopraccitati piani ne sono una chiara espressione.