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Obiettivi e articolazione della ricerca

3. LA RICERCA

3.1 Obiettivi e articolazione della ricerca

L’obiettivo generale dello studio che abbiamo condotto consiste infatti in una più puntuale conoscenza ed una più approfondita comprensione del ruolo della comunicazione nella relazione tra medico e paziente.

In particolare la nostra attenzione si è rivolta alle modalità con cui si svolge la comunicazione durante le visite mediche effettuate nell’ambito di diverse specialità presenti in un grande centro ospedaliero.

Abbiamo assunto, cioè, la visita medica come momento cardine nella costruzione della relazione tra medico e paziente. In particolare consideriamo l’interazione che avviene tra medico e paziente come centrale, dotata di caratteristiche peculiari (quali l’asimmetria esistente tra medico e paziente ed il forte impatto emotivo che i contenuti dell’incontro generalmente comportano) e definita da specifiche dinamiche comunicative (Figura 1). Sono tali dinamiche, quello che avviene nel “qui e ora” dell’incontro, a dare forma alla relazione che si crea in quel momento tra “quel” medico e “quel” paziente. Presupposto fondamentale in questa concezione è dunque l’idea che la relazione tra medico e paziente sia costruita attraverso la loro interazione e attraverso la comunicazione.

Figura 1 Modello teorico: la visita medica come evento interattivo con peculiari caratteristiche, che avviene in un preciso contesto di significati e rappresentazioni degli attori coinvolti

Interazione e comunicazione non possono tuttavia essere considerate le uniche determinanti della forma della relazione: l’interazione avviene in un contesto che contribuisce a dare forma e significato all’interazione stessa e alla comunicazione.

Consideriamo come contesto sia quello definibile attraverso le sue caratteristiche oggettive quali l’ambiente fisico nel quale si svolge l’interazione (l’ospedale o il domicilio del paziente), il tipo di patologia e le restrizioni a cui essa eventualmente costringe, il livello di gravità della malattia del paziente, nonché alcune caratteristiche socio-demografiche di medico e paziente quali l’anzianità di servizio del medico e la sua formazione, il tipo di specializzazione ecc.; sia l’insieme delle rappresentazioni e dei significati che organizzano il sistema di idee, sentimenti e comportamenti di medico e paziente e che essi inevitabilmente

“portano” nel loro incontro.

Possiamo pensare a questo genere di contesto come al background su cui si fonda e si sviluppa l’interazione tra medico e paziente nonché la comunicazione tra di essi. Tale background a sua volta non preesiste semplicemente all’interazione determinandola e facendo da scenario per l’azione ma è definito, costruito e costantemente modificato proprio a partire dalle interazioni tra gli attori sociali (nel nostro caso dal medico e dal paziente e da tutti gli

Interazione M-P:

caratteristiche e dinamiche della comunicazione Background Medico:

contesto oggettivo e rappresentazioni (come i medici si rappresentano il fenomeno della comunicazione e della

relazione tra medico e paziente) 1) Elementi condivisi: quelli trasversali rispetto a molteplici specialità, a caratteristiche personali (genere ed età), ad anzianità e formazione;

2) Elementi di differenziazione:

“culture di gruppo” legate al contesto e alla specialità (fattori “oggettivi”) o ad altre caratteristiche personali, quali i significati attribuiti alla professione o le motivazioni (fattori “soggettivi”).

Background Paziente:

contesto oggettivo e rappresentazioni (come i pazienti si rappresentano

quello stesso fenomeno, la comunicazione e la relazione tra

medico e paziente) 1) Elementi condivisi: quelli

trasversali rispetto a patologie diverse (acute vs. croniche), a caratteristiche personali (genere ed età) e gravità della patologia;

2) Elementi di differenziazione:

differenze legate al contesto e alla patologia (fattori “oggettivi”) o ad altre caratteristiche personali, quali i significati attribuiti alla malattia e alla cura, al ruolo di medico e paziente e alle preferenze riguardo alla comunicazione (fattori “soggettivi”).

“altri significativi” implicati a qualche titolo nell’incontro). Non concepiamo, cioè, il nostro campo di indagine come descrivibile in termini di relazioni deterministiche: l’interazione tra gli attori in un certo contesto, la loro comunicazione, e le rappresentazioni che essi hanno dell’interazione e del contesto si influenzano ricorsivamente in un processo di continuo aggiustamento e di ridefinizione costante (Fruggeri, 1997) (Figura 2).

Figura 2. Modello teorico: interazione e rappresentazioni dell’interazione e del contesto come ricorsivamente influenzantisi in un processo di ridefinizione costante

Alla luce di queste considerazioni teoriche risulta evidente che per poter cogliere i processi implicati nella costruzione della relazione, nel coordinamento reciproco di medico e paziente, obiettivo principale dello studio, è importante, se non addirittura indispensabile, indagare anche il contesto entro cui tali processi prendono corpo e si realizzano. Parte integrante di tale contesto è il mondo dei significati e delle rappresentazioni che gli attori implicati hanno dell’ambito della loro interazione e delle funzioni che la loro relazione svolge. Per questo motivo si è deciso di indagare tali rappresentazioni, in particolare sono state indagate le rappresentazioni che i medici hanno della relazione con i pazienti, come essi rappresentano il tema della comunicazione tra medico e paziente, si è voluto cioè indagare il background inteso sia nei termini degli elementi condivisi, trasversali (rispetto, ad esempio, a discipline

Rappresentazioni dei medici e dei pazienti di relazione e comunicazione

tra medico e paziente

Modalità dell’interazione e della comunicazione

diverse, a patologie diverse, e a caratteristiche personali quali genere ed età, ad anzianità e formazione), che nei termini degli elementi di differenziazione eventualmente caratterizzanti medici diversi.

A partire da queste considerazioni sono stati condotti due differenti studi miranti ad indagare le due dimensioni principali: quelle processuali, legate all’interazione che si verifica durante la visita medica, la dinamica della relazione nel momento dell’incontro tra medico e paziente, il modo in cui avvengono gli incontri tra i pazienti e i loro medici, le caratteristiche di quegli incontri, le modalità e le dinamiche con cui la comunicazione struttura la storia relazionale di quanti sono coinvolti nell’incontro costituito dalla visita medica (studio 1) e la ricostruzione delle “rappresentazioni” che i medici hanno del rapporto tra medico e paziente, con particolare attenzione alla comunicazione che scandisce tale rapporto nonché al significato e al ruolo ad essa attribuiti in relazione al processo di cura (studio 2).

Obiettivo del primo studio era quindi osservare come avvengono gli incontri tra medico e paziente e mettere così a fuoco le modalità con cui la comunicazione struttura la storia relazionale di quanti sono coinvolti nell’incontro costituito dalla visita medica.

L’obiettivo del secondo studio era legato all’esplorazione delle modalità con cui sono articolate le rappresentazioni che i medici hanno, in generale, del “rapporto tra medico e paziente”, con l’attenzione focalizzata sul ruolo assegnato alla comunicazione nel caratterizzare tale rapporto, nonché sul significato ad essa attribuito in relazione al processo di cura.

Per realizzare il primo studio si è ritenuto necessario procedere ad una analisi “longitudinale”

dei fenomeni comunicativi studiati unitamente ad un’analisi dei cambiamenti (nonché delle costanti) che si registrano nel tempo, nel procedere da una visita a quelle successive. Vista la particolarità del contesto relazionale in cui hanno luogo gli scambi comunicativi si è cercato in particolare di accertare se e come variano le modalità comunicative in relazione alle caratteristiche del medico (ad esempio in relazione al suo stile comunicativo), alle caratteristiche del paziente (ad esempio in relazione al tipo e alla gravità della patologia) e al grado di conoscenza reciproca di medico e paziente. A questo proposito eravamo soprattutto interessati a comprendere se alla presenza di tali caratteristiche risultassero associati specifici pattern comunicativi e a coglierne le caratteristiche. Eravamo cioè interessati ad indagare se e come variano le dinamiche comunicative in relazione a caratteristiche qualitative degli

“atteggiamenti relazionali” dei medici e dei pazienti quale, ad esempio, la patient centredness della visita medica (Roter, 1992).

Attraverso il secondo studio abbiamo voluto ricostruire da una parte il campo condiviso – i cosiddetti “aspetti consensuali della rappresentazione” secondo il modello di Reicher e Sani (1998) – ma allo stesso tempo individuare gli elementi che, viceversa, differenziano le posizioni dei vari medici in merito alle loro rappresentazioni del rapporto tra medico e paziente.

Il metodo di indagine scelto a questo scopo è stato l’intervista in profondità proposta ad un gruppo eterogeneo di medici specialisti. Ci attendevamo, infatti, che tra i vari sistemi di significato delineati sarebbero potuti emergere elementi condivisi – trasversali rispetto alle diverse discipline specialistiche praticate, alle caratteristiche personali (genere ed età soprattutto), all’anzianità e alla formazione – ma ci attendevamo, nel contempo, anche elementi di differenziazione legati alla specialità praticata o ad altre caratteristiche personali, quali i significati che ciascun medico attribuisce alla professione o, ad esempio, le motivazioni che hanno condotto alla scelta della professione stessa.

E’ il caso di precisare che la ricostruzione delle rappresentazioni realizzata con il secondo studio non risponde in alcun modo allo scopo di verificare la coerenza tra queste e l’azione concreta nelle visite mediche già indagata (e videoregistrata). Come è stato già precisato, tale ricostruzione mira piuttosto ad una descrizione dei sistemi di valori, credenze e attese che caratterizzano il contesto medico in cui si svolge la ricerca. L’approccio adottato nella ricerca considera infatti l’interazione comunicativa tra medico e paziente (modalità e contenuti) come processo costruttivo a cui i comunicanti partecipano parimenti. In tale processo essi non entrano certo “a mani vuote” (cioè privi delle rappresentazioni degli oggetti salienti nei rispettivi spazi di vita, nel caso specifico il tipo di relazione che li connette) e proprio per questo si trovano implicati in una dinamica di negoziazione il cui esito consiste in un continuo

“riaggiustamento dei punti di partenza”. In questa prospettiva apparirebbe di per sé contraddittorio attendersi piena coerenza tra i comportamenti comunicativi osservati nei medici in una specifica situazione di rapporto con un altrettanto specifico paziente e le modalità con cui i medici si rappresentano più in generale “il” rapporto e attribuiscono significati e ruoli alla comunicazione.

Per questo stesso motivo i medici partecipanti a questo secondo studio sono medici diversi dai tre che hanno partecipato al primo studio acconsentendo di essere registrati durante alcune loro visite.