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Il primo processo che ora descriviamo si ispira al cosiddetto “apprendimento naturale” ed alla “forza della ripetizione”. Tutto quel che già facciamo l’abbiamo imparato. Definiamo “apprendimento naturale”

l'apprendimento di nuovi schemi di azione e di comportamento che ci capita già normalmente nella vita, le cosiddette “abitudini di pensiero”.

Come acquisiamo un'abitudine di questo tipo? Senza pensarci, attraverso la semplice ripetizione.

La ripetizione può anche essere chiamata “mantra” ed alcuni mantra indiani funzionano in tale maniera Dunque, per riuscire efficace, il processo col quale facciamo sì che un'idea penetri nella nostra mente dovrà, in tutta la misura del possibile, modellarsi sul processo naturale descritta precedentemente. Quindi, anziché imporre alla parte inconscia della nostra mente con un maggiore o minor sforzo di volontà l'idea deliberatamente prescelta, cercheremo al contrario di produrre sulla parte inconscia della nostra mente, colla stessa idea, un'impressione puramente automatica e meccanica seguendo la via abituale, cioè quella dei nostri sensi. Di questi, l'udito è quello che si presta meglio alla mancanza di attenzione conscia. La parola ha inoltre il vantaggio di acquisire potenza mediante la ripetizione. Le abitudini non si contraggono che colla ripetizione frequente dell'atto, e il subcosciente non può che seguire la stessa via.

Praticamente, basterà dunque condensare l'idea che ci proponiamo in una frase brevissima, facile da ricordare, e di ripetere questa frase a voce alta o media, quanto occorre insomma perché l'orecchio intenda con tono di nenia.

Quando nel tempo stesso si arrivi a figurarsi in anticipo la soddisfazione che avremo una volta ottenuto il risultato, si otterrà l'effetto massimo.

Ritmo

In questa parola vi è un grande segreto. Con un ritmo giusto possiamo ridurre di molto il numero di ripetizioni. I monaci tibetani pronunciano i loro mantra con ritmi ben specifici. Anche qui la spiegazione è quantica:

Il cervello è una “macchina per coordinare”. Lo scopo del cervello può essere visto come creare un coordinamento coerente dei vari sottosistemi che compongono l'essere.

Quindi ogni azione che facilita tale coerenza facilita il lavoro del cervello. Una formula ripetuta con ritmo agisce contemporaneamente per il suo significato e per il suo ritmo.

Molto spesso la differenza tra chi ottiene successo e chi non lo ottiene nonostante lo sforzo è semplicemente nella coerenza o sincronizzazione mentale.

La sincronizzazione o coordinazione è quello che permette ad un insieme di essere più delle singole parti che

lo compongono. Il segreto del successo di molti esercizi mentali è nel conoscerne il ritmo adatto.

Riassunto

Rilassamento preventivo e formula ripetuta ad alta voce, e quando è possibile, evocazione mentale del successo.

Rilassamento, formula, immagine, ritmo non dimenticate queste tre parole.

Due raccomandazioni:

• Nessuna formula negativa. L'utilizzo del termine “non”

lascia in realtà sussistere l'immagine mentale negata

“Questo non avverrà più, questo non sarà più”, evocano ancora l'idea pericolosa del male accanto all'idea del bene. Utilizzate sempre una formula positiva.

• Nessuna fretta: agire progressivamente per non subire una disillusione che costituirebbe per l'avvenire la base per un'aspettativa d'impotenza.

• Un'altra raccomandazione: Voi dovete dire «Passa» (il dolore, la preoccupazione) oppure “sta passando” e non E' passato, e ciò perchè la parte inconscia della nostra mente, per quanto ingenua, si impunterebbe davanti a un'affermazione smentita dal dolora o dalla preoccupazione presente. “Passa”, cioè: “ Incomincia a passare”.

Alcune Domande e Risposte Frequenti

a) E' necessario pensare a quello che si dice? .

Per niente. La mente SA. Dal punto di vista della nostra mente conscia l'azione da produrre sulla parte inconscia della nostra mente è puramente meccanica.

Pensateci, è bene ; non pensateci, è meglio, perchè azionando incoscientemente il vostro subcosciente voi liberate la sua forza attorno ai vostri pensieri spontaneamente, e quasi sempre è più efficace. Insomma, non pensate a nulla di speciale, non fate alcun sforzo per scacciare i pensieri che si presentano naturalmente, restate passivo, fiducioso, sicuro che tutto va per il meglio, e constaterete che colla pratica, ma senza che ciò sia necessario, il vostro pensiero si concentra sempre più facilmente sull'oggetto e la situazione a cui lo guidate quotidianamente. Poichè corpo, mente e pensiero sono strettamente legati, noterete anche una convergenza del vostro essere in una direzione.

b) E' necessario aver Fede nel risultato?

In linea puramente teorica, no ; perchè si tratta sempre di un'azione meccanica sulla parte inconscia della nostra mente. Però nei fatti è bene, sia per evitar di sperimentare a solo titolo di prova, sia per non interrompere prematuramente i tentativi. E’ però importante avere DISPONIBILITA’.

c) Se si opera a scopo curativo, è necessario conoscere l'organo malato per guarirlo ?

No, la diagnosi non è necessaria alla parte inconscia della nostra mente. Basta che egli abbia fatto sua l'idea di guarigione o miglioramento perchè agisca sulla causa del male e realizzi il lavoro fisiologico necessario.

d) Quanto deve durare tale tipo di metodica ?

Quanto volete, anche sempre. Gli indiani utilizzano anche tutta la vita certi mantra che stimolano il benessere integrale dell’uomo. Ottenuto il risultato, guardatevi dall'abbandonare la pratica quotidiana che del resto è un eccellente preventivo. la parte inconscia della nostra mente è un cliché inalterabile sul quale le impressioni antiche possono sbiadire davanti ad altre più recenti, ma non cancellarsi. Se cessate di intrattenere e rinforzare le buone immagini nuove, quelle perniciose del passato potrebbero ricomparire.

Aggiunte, approfondimenti e Critiche al metodo della formula unica.

I segreti per dare al metodo reale potenza ed efficacia. Il metodo sopra citato sembra dire: «Che cosa importano più ormai la volontà, l'applicazione, lo sforzo continuo? Basta la recitazione della formula e tutto ciò che vorrete potrete ottenere. Siete un vizioso ? recitate la mia formula e diventerete un modello di virtù. Siete malato ? Recitate la mia formula e senza impacciarvi di medici e di medicine, eccovi guariti”.

E notiamo che sono a pensarla così tutti coloro che senza preparazione di sorta, magari dopo la semplice lettura di un libro si accostano a questo metodo.

Tuttavia se vogliamo legger bene fra le righe, vedremo facilmente che le guarigioni più miracolose ottenute con questo metodo sono state ottenute quasi tutte insegnando (cioè avendo un'influenza diretta) di persona l'ammalato o l'ossessionato. Quanto agli altri, si tratta di persone intelligenti che avevano già un'esatta cognizione della parte inconscia della nostra mente e del suo meccanismo. In poche parole, il metodo si basa su di una serie di credenze di base implicite che amplificano alcuni meccanismi interiori comunque operanti.

Possiamo quindi pensare che la formulazione esatta sia:

METODO FORMULA UNICA + SISTEMA DI CREDENZE

= POTENZA DEL METODO

E' quindi difficile probabilmente per una persona incolta riuscirsi a liberarsi dei suoi mali colla semplice recitazione della “formula unica”.

Questo non vuol dire che la formula non valga nulla, che il procedimento sia errato. No ; noi diciamo che essa non val nulla o press'a poco, per coloro che non sanno servirsi della parte inconscia della nostra mente non avendone un'idea. Noi diciamo che tanto vale per gli ignoranti la formula unica, quando il talismano del mago da tenere sospeso al collo o da nascondere sotto il cuscino. La formula vale in quanto noi sappiamo quel che vale, e per conoscerla bene bisogna avere un'idea chiara delle possibilità della parte inconscia della nostra mente, imparare a manovrarla.

Un’altra maniera di dire è che non dobbiamo avere preclusioni nei confronti del futuro e dobbiamo partire da un’atmosfera di DISPONIBILITA’.

Infatti quello che stiamo cercando di fare è creare DENSITA’ DI ATTENZIONE. Ma la nostra attenzione è guidata dalle nostre intenzioni inconscie o (più raramente) dalla nostra coscienza. Le intenzioni sono il frutto dell'incontro tra passato e futuro, tra l'onda del passato e l'onda del futuro.

Ne consegue che se abbiamo paura per il futuro e chiusura nelle possibilità future, ci è difficile modificare la

direzione dell'attenzione, in quanto la nostra mente pensa che rischia di mancare delle informazioni importanti. E' quindi importante sviluppare un ambiente rilassato nel quale la persona possa prendere più confidenza in sè. Allora la formula può prendere efficacia, ed una volta acquisitolo, mantenere l’efficacia anche in mutate condizioni ambientali.

Secondo appunto. E' consigliabile sopratutto come momenti utili per suggerire idee al proprio inconscio, l'istante prima di addormentarsi alla sera, e l'istante del risveglio al mattino. Questi sono momenti di disponibilità ancora maggiore. In questi momenti la parte inconscia della nostra mente “affiora” e può quindi impossessarsi subito delle idee che riceve per elaborarla nei suoi misteriosi recessi. Basta la formula ripetuta meccanicamente “Passa, passa, passa... ecc.”, perchè la parte inconscia della nostra mente compia la sua opera.

Metodo Orientale a Formula Unica: Japa Yoga

Se osserviamo la tradizione orientale vi è una tecnica molto simile chiamata “Japa Yoga”. Questa tecnica può produrre profondi cambiamenti e si basa sull’utilizzo di formule sonore ripetute. Queste formule sono costituite da sillabe specifiche alle quali viene attribuito senso specifico.

Molto spesso si tratta di parole senza senso. E’ molto importante la ripetizione con ritmi specifici. Anche qui perché operi al meglio è indispensabile FIDUCIA e APERTURA. Le formule sono inserite in sistemi di credenza. Infatti si può pensare che le parole possono creare realtà, ma solo se noi riteniamo tali realtà possibili o al limite abbiamo DISPONIBILITA’ al confronto.

Di questo concetto parliamo in vari corsi che teniamo. Anche in questo caso i concetti relativi al fenomeno Quantum Zeno sono di interesse. La psicologia quantistica (vedi le ultime ricerche di Henry Stapp) osserva come esista una successione di eventi: 1) la motivazione crei intenzione, 2) l’intenzione può guidare l’attenzione.

Il metodo dello Japa Yoga è all’interno di un sistema caratterizzato da una motivazione e da un’intenzione specifica. La singola formula trae forza oltre che da sé stessa, anche da tutto il sistema cui è collegata. In altre parole ogni formula porta dietro di sé non solo il suo suono, ma anche tutto il sistema di cui fa parte.

In ogni caso è certo che il suono, oltre che trasmettere parole che formano la nostra realtà di pensiero

razionale, porta, ad un livello inconscio, informazioni che spingono la nostra mente ad interpretare la realtà in una certa maniera. E questo può quindi spiegare come mai la tecnica che funziona su questi presupposti ha spesso dei risultati sorprendenti!

Sotto il profilo emozionale, infatti, ogni tono ha una forma ed un colore specifico, che per l’occhio fisico non è visibile in maniera diretta, ma indiretta, in quanto la nostra percezione stessa delle cose è influenzata dalla realtà sonora, ed una forma ed operatività materiale. Nella stessa maniera ogni forma e situazione ha la sua particolare tonalità.

Vari studi mostrano l’esistenza di un livello base di

“simbologia sonora”

Se noi creiamo una particolare tonalità, portiamo quindi ad un’esistenza percepibile la forma, che esplica il suo effetto.

Questa metodologia ha ricevuto nei secoli vari nomi.

Indipendentemente da come chiamiamo la capacità di creare con i toni “sapienza del Verbo”, “Magia delle parole”,

“Mantra”, “Tantra” o “Kabbalah” otteniamo sempre lo stesso risultato:

La creazione attraverso le parole di specifiche realtà soggettive.

PAROLA >>> REALTA SOGGETTIVA

Così come in origine l’Universo è stato creato con la forza della parola creatrice, questo succede anche nella realtà quotidiana. In altre parole la nostra neurologia utilizza in maniera attiva l’elemento verbale per l’interpretazione della realtà soggettiva. E’ quindi possibile anche modificare profondamente la soggettività individuale con questo metodo. In tutti i secoli, questa sapienza e forza delle parole è stata trasmessa in circoli segreti, a causa dei rischi ad essa connessi.

Metodo con parole con significato specifico vs Metodo con parole senza senso o toni

Come abbiamo detto esistono quindi due metodi:

• il metodo che utilizza parole con significato specifico

• il metodo che utilizza suoni e toni

Il metodo che utilizza solamente dei toni sembra essere più efficace rispetto al metodo delineato precedentemente basato su parole specifiche. Una possibile interpretazione della maggiore efficacia del metodo può essere fondata su questo principio neurologico: noi possediamo due emisferi, i quali entrambi possono utilizzare e comprendere il significato delle parole. Un emisfero è pero’ più legato al ragionamento razionale, mentre l’altro emisfero al ragionamento simbolico, al tono e al ritmo.

Tutti reagiscono abbastanza inconsciamente alla musica ed è noto come musiche specifiche possano stimolare specifiche risposte.

Le formule sono quindi elementi tonali (parole, lettere, suoni) che parlano direttamente a quest’ultimo emisfero e producono cambiamenti tra cui il più notevole è la creazione di direzioni mentali specifiche.

E’ possibile quindi ad esempio installare una nuova attitudine mentale agendo ad un livello molto profondo ed immediato della psiche.

Anche con l’autoipnosi si cerca di raggiungere spesso lo stesso risultato, ma non per tutti l’applicazione è così immediata.

Le formule mentali operano molto in profondità, in quanto la scelta stessa di applicare o meno una determinata strategia in una particolare situazione è il frutto di un’analisi olistica effettuata dal nostro inconscio.

Le formule sonore sono così concepite da modificare la percezione della situazione stessa e sono incredibilmente potenti in quanto puo’ bastare ad esempio una formula per cambiare una situazione o abitudine mentale.

Quella appena descritta è la cosiddetta applicazione

“generale”, mentre un’altra applicazione è l’applicazione diretta o specifica delle formule ad una situazione data. In tal caso le formule sonore operano con un doppio passaggio, quali simboli attivanti un’attitudine a livello inconscio che produce a sua volta delle conseguenze pratiche. In tal caso non si crea una modifica dell’abitudine mentale, ma semplicemente una modifica dello specifico nostro comportamento nella situazione e quindi della

situazione stessa. Se infine la formula viene collegata ad eventi od elementi specifici di una situazione, sarà l’elemento stesso che fungerà da ancora (cioè elemento attivante) per la creazione di comportamenti specifici.

Installare una formula sonora è molto semplice e non è necessario utilizzare stati di trance. Normalmente durante l’installazione la persona puo’ anche fare altre cose, come guidare l’auto o addirittura parlare.

Ovviamente minore è l’attenzione conscia sul processo inconscio di installazione, maggiore è il risultato.

Alcune formule più comuni possono essere utilizzate per:

• Eliminare Abitudini negative

• Eliminare “Blocchi”

• Aumentare l’autostima

• Migliorare l’apprendimento

• Migliorare la comprensione di certi argomenti

• Migliorare le relazioni

• Migliorare le “performances”

E’ praticamente infinito l’utilizzo delle formule e coincide solo con le potenzialità della mente stessa.

Elementi comuni tra tecnica occidentale ed orientale

In entrambi i casi, sia che operiamo con parole che con sillabe sonore, la parte inconscia della nostra mente

prende quel che c'è da prendere, e non di più. Nessun apparecchio meccanico o nervoso può elaborare il nulla.

Ora, la formula “passa” o la formula “vado di bene in meglio” oppure un suono specifico sono vuote di significato se lo sperimentatore non ha provvisto a dargliene uno per conto suo.

E' vero che la volontà non deve contrastare coll'immaginazione, è un fatto; ma l'immaginazione lasciata sola deve pur essere sostenuta da qualche cosa. Insomma, noi diciamo che per ricavare i vantaggi che è lecito attendersi da queste tecniche, pur lasciando intatti le formule e i procedimenti indicati sopra, bisogna vivificarli in modo e a tempo debito.

Che cosa resta dunque da fare? Due cose:

Allenare il nostro subcosciente in modo che esso affiori con tutta facilità, docile a ogni nostro comando.

Imparare a dar corpo alle formule mentali e per ciò, imparare a conoscere come comporle per aiutarne la realizzazione.

AFFIORAMENTO (STATO ALFA) + VIVIFICAZIONE = EFFICACIA DEL METODO

Tutto questo allenamento deve farsi a mente lucida, con la stessa applicazione che metteremmo nello studio di un'arte.

Impareremo il come nei prossimi capitoli.

Un aiuto per il massimo risultato:

L'educazione allo stato alfa.

In questo capitoletto introduciamo due aspetti cruciali per la riuscita:

• Affioramento della parte inconscia della mente o “stato alfa”

• Contenzione Mentale o “attenzione senza sforzo”

1. Il primo passo: Il concetto di “affioramento

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