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onore di essere coi sentimenti della più alta considerazione

APPENDICE A: DOCUMENTI INEDITI

Ho 1 onore di essere coi sentimenti della più alta considerazione

29 Novembre 1793,

Sottos.ta Greenville

A P P E N D I C E A - Doc. N. XII b) Archioio di Stalo di Genova

Lettere Ministri - Inghilterra • Mazzo N. 23/2295 N. 9.

Signori Serenissimi

Fra le molte osservazioni passate sotto silenzio nel mio umilissimo dispaccio in data de 29 scorso novembre n. 8 inoltrato a W . SS. Serenissime col Corriere Carbone, e presentate, a norma delle loro sovrane istruzioni, nelle diverse conferenze avute nella scorsa settimana col Regio Ministro, dissi insistendo lo stesso nell’esistenza costì d’un supposto partito Giaco- bitico che non era credibile, che la Nazione Genovese sommamente Religiosa ed attaccatissima al Culto Cattolico potesse, o volesse favorire in alcuna maniera il Governo d’un Paese, che aveva vilipeso, distrutto, ed annichilato ogni simbolo di Religione, e dove l’ateismo era al-1 ordine del giorno aggiunsi, che la minacciata rovina dello Stato della Repubblica meritava la più seria riflessione; che Genova era il centro di tutte le speculazioni di Finanza d una buona parte di Sovrani dell Europa, che 1 imperatore vi trovava le risorse pecuniarie, che lo mettevano in istato di sostenere le spese enormi dell’attuale guerra ; che la Corte di Napoli, mi veniva supposto, avesse costì incaricata Persona per levare un prestito per suo conto al medesimo oggetto.

Vidi Milord Grenville il sabbato susseguente; in questa conferenza lo trovai molto meglio disposto per la Repubblica ; mi disse attivamente, che si lusingava, che il Corriere spedito arriverebbe a tempo per prevenire le operazioni ostili, avendo raccomandato allo stesso di fare la più grande diligenza, risposi con i sentimenti della più viva riconoscenza; mi parlò indi con la maggior confidenza mi mostrò il sommo suo dispiacere per l’accaduto; e mi disse in sostanza, che il vero, unico, e principale oggetto delle Corti alleate si era di togliere a Marsiglia, ed a Nizza ogni mezzo di sussistere, che senza i soccorsi ricevuti da Genova, e dal suo Terri­

torio di grani, e d ’altri commestibili queste due città sarebbero in oggi nel possesso degli

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-alleati. Risposi, che le numerose squadre Inglese e Spagnuola potevano facilmente impedire l’entrata d’ogni bastimento mercantile in detti Porti: che VV. SS. Serenissime nulla potevano innovare alla vigente legge del Porlo franco la di cui conservazione era indispensabile alla sicurezza ed alla liberta del Commercio; feci osservare che il Territorio di Genova non forniva che per la sussistenza de suoi abitanti: che il restante era provisto dalle speculazioni del Com­

mercio: il Regio Ministro sembrò pago di questa ragione, ma insistette sulle proviste, che passavano a Nizza per terra ed anche per mare da Ventimiglia, e da gli altri luoghi limitrofi malgrado la legge nuovamente emanata dal Governo Serenissimo, che secondo il medesimo non era rigorosamente osservata; mi disse, che queste nozioni le teneva da Persone non sospette, e certamente non prevenute contro la Repubblica; mi pregò perciò a confidare questo am iche­

vole, e particolare discorso ad alcuno de miei amici, e Parenti affinché possino suggerire qualche mezzo termine per entrare nelle viste delle Potenze alleate senza compromettere la neutralità della Repubblica; credetti necessario di farle riflettere, che la violazione del Ter­

ritorio Genovese per parte dell’Inghilterra, e della Spagna dava di già una non leggera ra­

gione alla Convenzione di Francia d’imputare al Governo Serenissimo le violenze usate in tale occasione, e che ignoravo come la Repubblica perverebbe a provare la sua innocenza per tali fatti, che non aveva avuta la forza d'impedire, mi fece allora intendere che i Commissari Regi a Tolone se l’intenderebbero colle Persone, che verrebbero costì destinate a conferire seco Loro sopra tutte le discussioni che hanno fin qui avuto luogo, e che sperava che il tutto sarebbe alla soddisfazione d'ambo le parti che tale era l’intenzione di Sua Maestà, e del suo Ministero; Le dimandai se i Commissari Spagnuoli assisterebbero pure alle conferenze mi rispose che non vi vedeva la ben che minima difficoltà; mi prevenne, che però le decisioni non sarebbero, che provisorie; venimo in seguito a parlare di tutte le voci qui sparsesi, e perfino della controvata sua partenza da Londra annunziata in diversi 'fogli publici il Regio Ministro mi suggerì in tal congiuntura per togliere ogni ombra di verisomiglianza a delle dicerie d'anticipare la presentazione alla Corte di Mia Moglie; ebbe questa luogo ieri, e vi fu accompagnata da Milord Grenville, che gentilmente si diede questa pena.

Ieri poi presentai ai Prefalo Regio Ministro in seguito degli ordini di W . SS. Serenis­

sime l’inclusami memoria nel Loro dispaccio de 12 dello spirato mese che per maggior faci­

lità di questo Ministero ho tradotta secondo il solito nell’idioma francese. Feci valere in tale occasione le ragioni, che assistono la dimanda del Governo Serenissimo. Rimisi a Milord Gren­

ville una copia della nota del Sig. Drake consegnata al Sig. Segretario di Stato al momento della sua partenza da Genova; Milord Grenville dopo avere letta attentamente la memoria di VV. SS. Serenissime mi disse, che siccome tutte le discussioni erano state rimesse provvisoria­

mente ai Commissari regi in Tolone, così sino al risultato de rapporti delli stessi nulla poteva rispondermi sul contenuto della memoria tanto più, che non s’era ancora d’accordo sul fatto della Tartana del Patrone Colmè, che si sosteneva essere entrata nel Porto di Genova con bandiera Inglese ; Presi il partito per viappiù convincerlo del contrario di communicarle una particolare lettera, che avevo ricevuto di costì in data del 7 Settembre passato la quale non potea essere sospetta perchè chi mi scriveva non era persona del Governo, e che non poteva prevedere l'accaduto in appresso, nella quale parlandomi dell’arrìvo della detta Tartana mi diceva portare questa bandiera francese, ciò che veniva confermato dal non essere stata a tale epoca richiamata dal Rappresentante Inglese l’evidenza di questa pruova fece qualche sensa­

zione sull’animo del Regio Ministro, che mi replicò, che sarei contento; Ripresi io, che lo ero infinitamente dell'infinita sua condiscendenza ad ascoltarmi; Così finì la nostra conferenza di ieri.

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-Credo aver scorto che questo Ministero non ha approvata la condotta del Sig. Drake, che però mai si deciderà a convenirne pubblicamente. Milord Harvus ha ottenuto un congedo e si assicura che il Sig. Nindham fratello di questo Milord di Egremont sia destinato a rimpiaz­

zarlo a Firenze.

Nell ultimo Veneratissimo dispaccio V V . SS. Serenissime si degnano segnarmi in data de 12 del passato novembre che a tale epoca Elleno non avevano ancora ricevuto alcun mio riscontro. Porgo rispettosamente alla loro sovrana conoscenza, che solamente il giorno 30 Ottobre mi pervennero i loro dispacci de 5 e 7 dello stesso mese sotto lo stesso plico, e che il Venerdì susseguente 1° Novembre giunse il Corriere Carbone, di che ebbi l’onore di prevenire il Trono Serenissimo nella stessa sera siccome degli altri due preventivi dispacci.

Mi faccio un dovere d avvertire V V . SS. Serenissime, che le lettere stanno ordinariamente in camino da Londra a Genova per la via d’Ostenda 20, 21 giorni e qualche volta anche di più dipendendo il loro arrivo dal Mare e da venti contrari. Questi è il nono dispaccio, che ho 1 onore di scrivere a V V. SS. Serenissime da che il Governo Serenissimo si è degnato nominarmi suo Inviato Straordinario, e Ministro Plenipotenziario presso questa Reale Corte.

Sono alcuni giorni, che questo Publico vive nella speranza di ricevere un’officiale avviso della vittoria completa rimportata il giorno 23 dello scaduto dalla Flotta dell’Ammiraglio H owe sopra una divisione di sette Vascelli Francesi sortiti da Brest con un numero conside­

revole di Bastimenti da trasporto, e qualche Fregatte. Le voci sparsesi sopra questo felice evenim ento assicurano, che Milord Howe siasi impossessato di cinque Vascelli, una Fregatta, ed un buon numero di Bastimenti Francesi. Questi avvisi però non portano altra autenticità, che il Rapporto di due Bastimenti Svedese, e Danese che dicono ambedue d’aver riscontrata la Flotta Inglese tra la quale hanno riconosciuto i cinque Vascelli, la Fregatta Francese.

Questo Governo viene di ricevere la notizia del salvo arrivo in Guernesus della Flottiglia del contrammiraglio Mactride sortita da Spiteod il giorno 30 Novembre, unitamente a i bastimenti sopra de quali si trovano imbarcate le Truppe destinate sotto il Comando del Lord Moira ad una intrapresa contro le coste di Francia si è qui nell’impazienza di conoscere il risultato di questa spedizione, che non v’ha dubbio è combinata con i Movimenti dell’Ar­

mata Realista che si è portata a tale effetto in Brettagna.

Ho r onore di protestarmi col maggiore inalterabile ossequio di V V . SS. Serenissime umilissimo Servitore

Londra 6 Dicembre 1793.

(C.a) Cristoforo Vincenzo Spinola

A P P E N D I C E A - Doc. N. XII c) T)e Lizacfyeoicz au JKinistère

N. 105 Gènes, le 28 Novembre - 7 Decembre 1793.

Le lendemain de la conférence avec le Sécrétaire d'Etat concernant la suspension du payement des interéts, dont j’ai eu l’honneur de faire part dans mon rapport précédent, le soit-disant Chargé des Affaires Tilly, a eu une autre conférence ; il déclara au Sécrétaire d’Etat, qu'apres avoir longuement réfléchi et scruté I’entretien du jour précédent, il a trouvé

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-l’unique moyen. resté au Gouvemement, d’obtenir, l’a n f é précédent de la France, cest-a- dire de conc are un tra,té avec le Gouvemement franfais actuel, par lequel la République s obligera, ou de garder la neutrale, la plus utile pour la France, ou, ce qui est encore m,eux dentrer en alliance défenaive étroite avec la France contre les Puissances Coalisées ; dans chacun de ces 2 cas, le Gouvemement franfais s’obligera de garantir Im tegrité des domames de la République et le payement sur des interets aux créanciers privés.

Le Secrétaire d’Etat, ayant écouté cette déclaration, promit d’en faire un rapport et de lui fairs part des intentions du Gouvemement. Cette proposition, surtout sa dernière partie a été tres agréable aux rentiers et aux Franfais, leurs adhérents; mais malgré l’impétuosité des uns et des autres, on peut dire avec sureté, que la République nentrera point en alliance avec la France. Peut-ètre sera-t-il décide en écoutant les raisonnements de Tilly, de tacher à gagner le temps jusqu'au printemps prochain, n’ayant pas de cause à craindre l’attaque de l'armée franfaise de Nice, qui ne surpasse meme pas 10 milles hommes, presque nus et souffrant de differents misères, surtout du manque de denrées.

Selon mcn opinion, le Gouvemement se trompe en tout ceci. Car lappai de dépouiller les richesses de la maison St. Georges, les riches églises et les autres maisons de Cénes et d Italie, inclinerà un nombre innombrable des Franfais sansculottes et des vagabonds de differents peuples de se joindre à l'armée de Nice et de l'augmenter jusqu’à 30 milles et méme 50 milles hommes, sans faire mention aux Genois, voués aux principes franfais, aux Milanois et aux autres peuples d’Italie, qui attendent avec impatience l’entrée des Franfais en Italie pour produire des changements dans ce pays et fonder un Gouvemement Anarchique.

Le Ministre Genois à Londres écrit le 8 Novembre, qu ii a remis une lettre de créance au Roi et fut refu d'une manière bienveillante par Leurs Majéstés Royales. Il a eu de méme une conférence avec attention et sang froid, mais quand il mentionna la saisie de la fregalte à Gént-s et au Golfe de Spezia, Lord Grenville répondit en souriant, que l’Amiral Hood a agi dans ce cas d'aprés les coutumès des marins. Et ce qui concerne les exigeances et les menaces du Ministre Anglais et de l'Amirai, Lord Grenville dii, qu'il faillait attendre l'infor- maiion de Mr. Drake, qui se trouve déjà à Toulon, comme il faut espérer. Du reste, il rec- conmanda au Ministre Génois de préparer de tout ce qui s'est passé, un rapport par écrit, qui doil ètre suivi par une réponse, également écrite.

On voit que le Ministère de la Cour de Londres a l’intention d’attendre des rapports du Ministre Chevalier Elliot et de Lord Hood de Toulon, pour lui- répondre conformement à ces rapports.

Les rentiers ont refu de leurs correspondants à Paris des lettres de change protestées, ce qui plongea, non seulement eux, mais aussi le Gouvemement dans une grande tristesse.

Le blocus de ce Port reste une énigme incompréhensible. Le Vice-Amiral Cosby répondit à la question du Capitaine de la frégatte Suédoise, qu'il fallit attendre des explications de Toulon. Ce Vice-Amiral, ayant accepté à Oneille, 800 hommes de l'armée de Piémont, se rendit à Toulon.

Ce3 jours-ci 4 bàtiments chargés de froment de Sicile, des pays du Pape et de la Morée mouillèrent l’ancre dans le Port. Hier des Commissaires franfais envoyèrent de Gènes à Nice 6 bàtiments Gènois, chargés de froment, et en firent de grandes provisions, qui, peu a peu, y seront expédiées de méme.

La partialité du Gouvemement pour la France continue; outre la permission d'exporter des denrées pour l’armée de Nice, on donna, sans aucune difficulté, la permission aux Jaco- bins de vivre dans la Capitale et les districts de la République, mais les pauvres émigrés spn(

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-expulses sans misericorde. Mème notre Consul Coureil fut exilé par le Gouverneur General de la petite ville St. Remo, et fut contraint de chercher un azile à Oneilles. Malgre mes propositions au Gouvernement de lui permettre de vivre tranquillement dans cet endroit, je

re^us une reponse peu amicale.

Un certain Baron d’Espagnaque, ayant trahi la Cour frangaise, dont il a ete charge de differentes faveurs, fit un traité avec le Gouvernement frangais actuel de fournir du froment pour 4 millions de livres. Arrivé ici, il entra en compagnie avec differentes maisons de com­

merce Gènoises et envoya à Trieste et à Costantinople des Chargés d Affaires pour acheter aux bords de la Mer noire une quantité considerable de froment. Il envoya à Constantinople son Chargé d’Affaires-Lucien Dehavre.

J’envoie ci joints 2 rapports de la campagne précédente des armées Piémontoises à Nice et à Savoye. Toutes les leltres, regues de Turin, sont d’accord en accusant le Général Baron de V ence de l’insuccés de cette campagne. Quelques-uns mème expriment la doute, qu’il s’est vendu aux Frangais.

Re^u le 28 Decembre 1793.

Supplément au N. 105. Génes 26 Novembre - 7 Decembre 1793.

Aprés avoir fini mon rapport d’aujourd'hui, je fus informe, que Tilly emploie toutes ses forces pour incliner le Gouvernement 'à conclure une alliance de défense et d attaque, en promettant de grands profits pour la République et pour ses habitants en generai.

11 faut craindre, vu le grand nombre des Jacobins ftu Conseil, qu ils attireront le Gou­

vernement vers cette alliance proposée.

Les lettres, refues ce jour-ci de Paris et adressées aux differentes personnes du Gouverne­

ment. font savoir, que le Chargé d’Affaires Gènois, à force de crainte, est devenu fou et se trouve tout le temps en délire; et les banquiers et les agents d’affaires Genois, qui se trou- vent à Paris, sont arrètés.

Le Ministre Gènois à Londres rapporte le 12 courant, qu’il à déja 1 esperance d incliner le Ministère Anglais à condanner la conduite de Lord Hood et Mr. Drake. Pour le premier, il a encore un peu d’estime et sera satiafait par l’établissement de la croisière le long des rivages de Nice et de Villefranche. Si ce^à arrive, le Ministère de Londres sera tout à fait deshonoré, d ’autant plus, que la croisière n’empéchera pas les Gènois de transporter les denréas à Nice à l’aide de leurs petits bàtiments. Aujourd’hui, on a envoyé d’ici 2 galères pour escorter des navires Gènois, partis pour Nice avec du froment et des denrées. Les com- missaires près de l’armée franfaise avaient toutes sortes de conférence avec le Général Gou­

verneur des districts de St. Remo et de Ventimille et continuent à soustenir avec lui des réla- tions non interrompues.

Ce Gouverneur, nommé Spinola, est impregné des principes Jacobins et de la haine pour la Cour de Turin.

(DE LIZACKEVICZ - Lettere inedite, n° 105, e Supplemento, del 1793).

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A P P E N D I C E A - Doc. N. XIII a) j4rcbioio di Stalo di Genova

Lettere Ministri - Vienna - Mazzo N. 96 Cifra nella Lettera di Vienna dei 17. Giugno 1793.

Se male non ho interpretato le intenzioni di VV. SS. Ser.me la commissione sdossatami col veneratissimo loro dispaccio del primo corrente, di prevenir cioè li Ministri delle diverse Corti qui residenti contro le esagerazioni, e le false imputazioni della Corte di Torino, e massimamente li Ministri di quelle, che averanno una maggiore influenza al futuro trattato di pace, tende non solo a calmare le giuste sollecitudini, ed apprensioni di un possibile danno a quella epoca per quanto si possa giudicare ancora lontana ad esplorare li sentimenti di essi Ministri, e delle loro Corti al presente per portarvi in quel tempo quel riparo, che esigessero le circostanze, ed egli è sotto questo doppio aspetto che riferisco a VV. SS. Ser.me in oggi la maniera di pensare di quelli Ministri non solo colli quali ho avute ora alcune conferenze sulla sogetta materia, ma da quelli ancora da me prima informati dello scritto che ho a V V . SS. Ser.me rassegnato col dispaccio dei 3 corrente.

E cominciando dall Ambasciatore di Spagna, per cui principalmente concepj l'idea del sopradetto scritto, egli è malissimo impressionato per opera di questo Marchese di Breme contro la Repubblica, ed anche in pubblico dice, che malgrado li sforzi da me fatti per per­

suaderlo in contrario non può a meno di non convenire, che la Repubblica favorisce li Fran­

cesi sotto mano; Uno dei suoi discorsi è una lettera, che ha ricevuto dal Cavaliere Huerta, il quale nel suo transito per costì lo avisava di aver veduto due Fregatte Francesi venute per scortare in Francia un Convoglio di Bastimenti carichi di grano, parte de quali con Bandiera Genovese, e quantunque la necessità della scorta provi appunto che il Governo Ser.mo non favorisce ne protegge il commercio de grani, pure egli si ostina a spiegarlo in senso opposto, e non è possibile farglila capire diversamente. Questo Ministro che non passa per un ingegno sublime spero che di tali sue proprie opinioni non debba scriverne alla Sua Corte, o che facile sarà a dileguare ogni ombra di mala impressione con i più sinceri rapporti di codesto Ministro di Spagna residente sul luogo, che vede le cose come sono, e la destrezza del Ministro della Repubblica Ser.ma a Madrid nel darvi la più giusta spiegazione.

Li Ambasciatori di Napoli, e Venezia, e l’irrternonzio Apostolico da me prima d'ora messi al fatto delle lagnanze ingiuste della Corte di Torino, e de Motivi da quali derivano sono bene persuasi della esuberante ragione della Repubblica e i primi due ne anno assolu­

tamente scritto alle Loro Corti sopra questo tuono. E qui è da notarsi che il sentimento del primo deve molto stimarsi sia per l’intrinseca amicizia, che l'unisce col Barone di Tugut, sia per l’influenza, che per mezzo della Imperatrice figlia del suo Sovrano ha già ora negli affari, e che diverebbe molto maggiore se si verificasse l’Ammissione della Imperatrice nel Consiglio di Conferenza, Ammissione che tuttavia si tratta e sì spinge dal detto abile Ministro benché con molto segreto.

11 Ministro d’Olanda è pure molto ben disposto a favore della Repubblica. Egli non solo ha sempre ascoltato con piacere le risposte alle diverse imputazioni fatte alla Repubblica, ma le ha provocate egli stesso il primo, comunicandomi ciò che sentiva dire a Suo carico, e mi

174 che principalmente entrano queste grandi forze nel Mediterraneo : Chiunque perciò continuerà a portarvene non potrà non incorrere in osservazione di queste Potenze. Se la Repubblica assolutamente che l’Inghilterra fosse per permettere alli Paviglioni Neutrali Svedesi e Danesi di portar grani in Francia, come tutte le Gazzette avevano annunciato, esaltò la difficoltà che

174 che principalmente entrano queste grandi forze nel Mediterraneo : Chiunque perciò continuerà a portarvene non potrà non incorrere in osservazione di queste Potenze. Se la Repubblica assolutamente che l’Inghilterra fosse per permettere alli Paviglioni Neutrali Svedesi e Danesi di portar grani in Francia, come tutte le Gazzette avevano annunciato, esaltò la difficoltà che

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