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CAPITOLO II – GLI STRUMENTI DERIVATI: LE OPZION

2.1. Le opzioni sotto la lente

2.1.1. Caratteri introduttivi

Un‟opzione è un contratto che conferisce al compratore il diritto di acquistare (Call) o vendere (Put) un bene ad un prezzo prefissato (detto strike price o prezzo di esercizio) ad una certa data futura. Le opzioni possono essere di tipo europeo o americano. Nel caso siano di tipo europeo il diritto può essere esercitato solo alla scadenza, se sono di tipo americano il compratore può esercitare il suo diritto in qualsiasi momento e non soltanto a scadenza.

A fronte della stessa attività sottostante sussistono diversi contratti di opzione

Figura 1: Le Opzioni

Fonte: Borsa Italiana

Call oppure Put a seconda del prezzo di esercizio. Solitamente se il prezzo

d‟esercizio di un‟opzione Call (Put) è inferiore (superiore) al prezzo corrente dell‟attività sottostante l‟opzione si dice “in-the-money” cioè se scadesse in questo momento produrrebbe un guadagno; se il prezzo di esercizio è pari a

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quello dell‟attività sottostante l‟opzione si definisce “at-the-money” altrimenti si dice “out-of-the money” ed in entrambi i casi non genera alcun flusso. In sostanza la differenza tra il prezzo del titolo ed il prezzo di esercizio (o viceversa) determina se un‟opzione è da considerarsi In-the-money, At-the money o Out-of-

the money, ovvero se l‟eventuale esercizio genera o meno un‟entrata di cassa.

Come si può desumere dalla definizione, molteplici sono gli elementi caratterizzanti le opzioni passibili di una più approfondita analisi.

Nello specifico possiamo citare:

1) Il premio: si tratta del prezzo (globalmente calcolato moltiplicando il premio unitario per il lotto sottostante) che coloro che acquistano opzioni sono chiamati a pagare in cambio dell‟ottenimento della facoltà di esercitare l‟opzione e su cui gli stessi soggetti, indipendentemente dall‟esercizio o meno dell‟opzione, non hanno il diritto di avanzare alcuna pretesa di restituzione;

2) Il sottostante: identificabile in un‟attività (che, come anticipato, può avere diversa natura) cui è connesso il valore dell‟opzione; per le opzioni negoziate nell‟ambito del mercato IDEM il sottostante è costituito dall‟indice Ftse Mib e da singoli titoli azionari quotati in Borsa;

3) Lo stile o tipologia: le opzioni possono essere di stile a) americano, in cui il diritto è incorporato nell‟opzione, ovvero vendere (acquistare) il sottostante nel caso di opzioni put (call) entro la data di scadenza oppure in data medesima.

b) europeo, per cui l‟acquirente può esercitare l‟opzione solamente alla scadenza del contratto;

4) La scadenza: momento in cui o entro cui, a seconda dello stile dell‟opzione (europeo o americano), vengono esercitate le opzioni ovvero scadono prive di valore. In particolare, si distinguono scadenze brevi (scadenze mensili e trimestrali rientranti in un arco temporale di 12 mesi dal momento di valutazione e previste sia per le opzioni su azioni che per le MIBO), scadenze lunghe (scadenze semestrali comprese in un arco temporale andante dai 12 ai 33 mesi successivi al momento di valutazione

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e disponibili sia per le stock option che per le MIBO) e scadenze extra-

long (una scadenza semestrale e una annuale rientranti in un lasso

temporale andante dai 33 ai 45 mesi seguenti alla valutazione e disponibili solo per le MIBO).

5) La facoltà di esercizio: chi acquista l‟opzione acquisisce il diritto di trasformare la posizione assunta in opzioni in una posizione di acquisto (opzione call) o vendita (opzione put) sul mercato sottostante.

6) Lo strike price: definito anche prezzo di esercizio o base, si indica il prezzo cui il compratore, qualora decida di esercitare il diritto insito nell‟opzione, potrà acquistare, opzione call, o vendere, opzione put, l‟attività sottostante.

7) Il moltiplicatore: strumento impiegato per definire la dimensione di un singolo contratto e che è rappresentato dal lotto minimo, ossia dal quantitativo di azioni collegate ad un unico contratto.

8) La moneyness dell‟opzione: si definisce at the money quell‟opzione il cui prezzo corrente riferibile all‟attività sottostante è uguale alla base (k); in

the money, quando la differenza tra i due valori appena citati è favorevole

al compratore (l‟eventuale esercizio a tale livello gli garantirebbe un‟entrata di cassa); out of the money, quando la differenze è sfavorevole al compratore.

9) Il valore dell‟opzione: tale valore deve essere suddiviso in due

componenti: valore intrinseco e valore temporale21.

2.1.2. Il valore di un contratto d’opzione: le variabili chiave

Nel paragrafo precedente è stata introdotto il concetto di valore di un‟opzione. Approfondendo i due fattori:

- il valore intrinseco è dato per l‟ opzione call dalla differenza tra prezzo corrente dell‟attività sottostante (Pa) e lo strike price (o base) (K), mentre per le

21 Cfr. Borsa Italiana, Option Pricer,

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opzioni put come differenza tra strike price (K) e prezzo corrente dell‟attività sottostante (Pa), per cui il valore in discorso costituisce l‟utile che si conseguirebbe se l‟opzione venisse esercitata immediatamente;

Occorre puntualizzare al riguardo che teoricamente un‟opzione non potrà mai essere trattata ad un livello inferiore a tale poiché, se ciò avvenisse, esisterebbe la possibilità di porre in essere proficue operazioni di arbitraggio.

- Il valore temporale, in prima approssimazione è dato dalla differenza tra il prezzo dell‟opzione corrente ed il suo valore intrinseco, e rappresenta una stima della probabilità che il prezzo del sottostante possa far registrare movimenti in favore dell‟acquirente dell‟opzione durante il periodo contrattuale. Il valore temporale è tanto più elevato quanto più protratta nel tempo la scadenza: una scadenza molto lontana implica la possibilità che il prezzo corrente del sottostante subisce rilevanti variazione e che l‟opzione finisca in the money. Il

time value è maggiore per l‟opzione at the money. L‟opzione out of the money ha

solo valore temporale è più è deep out of the money meno vale, ciò perché la probabilità che finisca in the money è marginale. L‟opzione in the money ha un basso time value compensato da un elevato valore intrinseco. Il time value non può essere inferiore a 0 ma tende a quest‟ultimo all‟avvicinarsi alla scadenza.