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CAPITOLO 3 AREE PROTETTE NEL PSR VENETO 2007-

3.2 Organizzazione del PSR Veneto

Nella Valutazione in itinere del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 della regione Veneto, aggiornata al dicembre 2010, emerge che, per quanto riguarda i finanziamenti ai singoli assi, il Veneto ha scelto di investire nell’Asse 1-

“Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale” con il 46% delle risorse, seguito dall’Asse 2-“Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale” con il 36%.

L’Asse 3-“Qualità della vita nelle zone rurale e diversificazione dell’economica” ha il 6% delle risorse, l’Asse Leader il 10% e l’assistenza tecnica il 3%.

Il Veneto predilige quindi gli investimenti nel primo asse più che nel secondo, dando maggiore peso alle misure per l’ammodernamento delle aziende agricole e “l’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali” ma anche alla misura riguardante il potenziale umano e “l’insediamento giovani agricoltori” per aiutare il ricambio generazionale.

Con questa scelta il Veneto mira a un ulteriore miglioramento nelle aziende agricole, nonostante sia già una Regione dotata di un buon capitale strutturale e infrastrutturale rispetto ad altre Regioni italiane, e a rafforzare la sua immagine sul mercato puntando sulle produzioni di qualità.

Nell’Asse 2, la misura 211 “indennità a favore degli agricoltori nelle zone montane” acquista particolare importanza perché in linea con la specifica presenza di aree con caratteristiche alpine che si concentrano soprattutto nell’alto veronese, nel vicentino e nel bellunese.

Sono quindi stabilite le priorità territoriali con riferimento alle specifiche esigenze delle diverse zonizzazioni previste che includono le zone svantaggiate, le zone vulnerabili ai nitrati, le Zone a Protezione Speciale (ZPS) e i Siti d’Importanza Comunitaria (SIC) della Rete Natura 2000.

La misura 213 dell’Asse 2 “Indennità Natura 2000 relativa ai terreni agricoli” ha lo scopo di conservare gli habitat presenti in Veneto, tra cui le ZPS, con particolare riferimento a quelli strettamente connessi al territorio rurale.

Con questa misura, agli agricoltori che operano nelle aree incluse nella rete Natura 2000, è concesso un maggiore sostegno perché svolgere la propria attività in aree soggette a vincoli naturali, produce maggiori costi e i mancati redditi derivati dagli impegni ambientali. La gran parte degli obblighi da rispettare che danno diritto a questa compensazione concernono la gestione o la conservazione dei prati e pascoli.

Nella programmazione 2007-2013 è inoltre tenuta in considerazione l’importanza delle esternalità ambientali positive prodotte dagli agricoltori compensando “gli investimenti non remunerativi che siano necessari all'adempimento degli impegni assunti nel quadro dei regimi agro-ambientali o di altri obiettivi agro-ambientali o che nell'azienda valorizzino in termini di pubblica utilità le zone Natura 2000 o altre zone di grande pregio naturale.”

Per quanto riguarda l’Italia, la misura 213 è stata attivata solo nelle Regioni del Lazio, del Friuli Venezia Giulia, delle Marche e del Veneto.

La regione Veneto risulta particolarmente interessata dalle “aree naturali protette” (parchi, riserve, ecc.) e dalla Rete Natura 2000 che per il 10% sono localizzate in pianura, per il 20% in collina e per il 47% nelle zone montane.

Con specifico riferimento alle aree Natura 2000, costituite da 102 SIC e 67 ZPS, nel PSR viene evidenziato che il 7,1% della Superficie Agricola Utilizzata totale ricade in aree Natura 2000.

Riguardo le aree gestite da Veneto Agricoltura8che nel territorio regionale sono tredici, fra cui il Cansiglio, la Sinistra e Destra Piave, il Monte Baldo e la Val D’Adige, su queste insistono 13 SIC e 13 ZPS della Rete Natura 2000.

Complessivamente, “su 16.340 ha di territorio in gestione a Veneto Agricoltura, circa il 92,7% della superficie ricade nelle aree appartenenti alla Rete Natura 2000”. [Veneto Agricoltura, 2010]

Bisogna però tener in considerazione che alcuni di questi dati sono stati modificati dalla riprogrammazione dei fondi che, ormai da un anno, sta interessando anche l’attuazione dei programmi di Sviluppo rurale 2007-2013.

Dalla metà del 2011 alcune regioni hanno infatti avviato delle modifiche nei propri Piani finanziari per meglio equilibrare le risorse all’interno dei PSR.

Come viene specificato nella newsletter dello sviluppo rurale, pianetapsr.it, aggiornata ad agosto 2012, “complessivamente sono state spostate risorse per circa 530 milioni di euro, importo pari all’ammontare finanziario di un PSR di una regione di media grandezza. Spostamenti che, ovviamente, si sono poi compensati

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Azienda Regionale per i settori Agricolo, Forestale e Agro-Alimentare che “promuove e realizza interventi per l’ammodernamento delle strutture agricole, per la protezione del suolo agroforestale e per la migliore utilizzazione della superficie agraria, per lo sviluppo dell’acquacoltura e della pesca, con particolare riferimento alle attività di ricerca e sperimentazione.” [L.R. 35/97 - art.2]

all’interno degli assi con misure che hanno guadagnato risorse ed altre che hanno, invece, subito tagli anche consistenti in un’ottica di tiraggio della spesa.” [Ottaviani, 2012]

Le modifiche sono avvenute con l’accorgimento di non stravolgere gli obiettivi prioritari fissati ad inizio programmazione.

I fondi provenienti da una rimodulazione dell’Asse 2, pari a 51,8 milioni di euro, e dell’Assistenza tecnica al programma, 15 milioni di euro, vengono ripartiti fra l’Asse 1- Competitività che riceve oltre 65 milioni e l’Asse 3- Diversificazione che ne riceve 1,3.

La decisione della Commissione approva poi le modifiche ad alcune delle misure del PSR, nello specifico il Veneto rimodula la Misura 121-“Ammodernamento delle aziende agricole” ma Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura, precisa che non si tratta di una rimodulazione ma di semplici precisazioni volte a chiarire.

Vengono quindi potenziate oltre alla misura 121 anche la 123-“Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli” e la 133-“Attività d’informazione e promozione agroalimentare”.

Tabella 3.2: Modifiche effettuate da alcune Regioni

L’assessore all’agricoltura precisa che “lo spostamento di risorse dalle misure agro-ambientali dell’Asse 2 non andrà comunque ad intaccare gli obiettivi ambientali del PSR in quanto le misure di ammodernamento consentiranno di sostenere interventi innovativi in grado di ridurre l’impatto sull’ambiente da parte delle attività agricole”.

Anche la misura 214 “Pagamenti agro ambientali” subisce degli spostamenti da parte del Veneto che assieme a Calabria, Basilicata e Lazio producono, a livello nazionale, una perdita di 134 milioni di euro per la misura.

3.2.1 Distribuzione spesa PSR

A differenza di alcune regioni, il Veneto con il suo PSR ha raggiunto gli obiettivi di spesa fissati per l’anno 2011 dimostrando di aver intrapreso e attuato una corretta gestione dei fondi a disposizione.

Le iniziali risorse FEARS per il Veneto dovevano ammontare a 402 milioni di euro cui sommato il cofinanziamento regionale si arrivava ad una somma pari 915 milioni per lo sviluppo rurale.

Dagli originari 915 milioni di euro si è giunti agli odierni 1.050 milioni di euro, secondo i dati aggiornati al 2012.

Le risorse FEARS sono passate da 402 milioni di euro agli attuali 481,97 milioni. Della spesa programmata di 1.050 milioni, secondo i dati forniti da Veneto Agricoltura, il Veneto ha già concesso aiuti per 630 milioni di euro, rientrando così fra le prime quattro regioni ad aver amministrato meglio la spesa ottenuta nell’ambito dello sviluppo rurale.

Figura 3.1: Andamento della spesa FEARS in Veneto. Dati aggiornati al 31-12-2011-Milioni di euro

Fonte: Veneto Agricoltura

Non si può dire lo stesso per molte regioni del Sud Italia dove invece ben 8 miliardi di euro non sono stati ancora impiegati e rischiano di essere persi per tagli di risorse che la Commissione europea prevede quando i Programmi non rispettano il piano finanziario stabilito.

Secondo l’UE le regioni interessate sono l’Abruzzo, che deve spendere ancora l’80% delle risorse ricevute, la Campania con il 75%, la Sicilia il 72%, la Puglia il 66% e la Calabria il 60%.

Al contrario il primato della Regione che meglio ha centrato gli obiettivi di spesa lo guadagna l’Emilia Romagna seguita dalla Lombardia, dalla Sardegna e poi dal Veneto.

Secondo i dati forniti da Veneto Agricoltura “agli importi già liquidati, che corrispondono al 35% della spesa pubblica programmata, si aggiunge infatti quello relativo alle risorse già impegnate, ossia agli aiuti già concessi nei

confronti dei beneficiari finali, che ammontano ad oltre 630 milioni di euro, pari al 60% della spesa programmata.” [Veneto Agricoltura]

Mentre se si tengono in considerazione anche le domande che sono in fase di istruttoria nell’ambito di bandi già aperti, tale percentuale sale all’88%.

Riguardo gli aiuti erogati, la spesa realmente sostenuta equivale a 370 milioni di euro pari al 35% dell’importo programmato e al 59% della spesa concessa.

Nello specifico dei singoli Assi, la Relazione Annuale di Esecuzione del PSR dell’anno 2011 evidenzia come gli avanzamenti finanziari si differenzino notevolmente.

L’Asse 1 evidenzia infatti un livello di avanzamento finanziario pari al 75,4% di risorse impegnate sul totale di quelle disponibili nei 7 anni di programmazione. I più recenti dati, aggiornati al giugno 2012, confermano che l’Asse 1 si presenta come il più continuo nel tempo e consistente in termini di spesa nel quadro del Programma di sviluppo rurale del Veneto.

Si stima che le misure per la competitività del PSR Veneto abbiano già messo a disposizione oltre 120 milioni di euro, pari al 39,2% della spesa impegnata per questo asse, che rappresenta la parte più consistente della programmazione.

All’interno dell’Asse 1, la misura con la maggior quota di risorse concesse è la 121-“Ammodernamento delle aziende agricole” che tocca quota 91%, con una parte di risorse liquidate che ammontano a 101 milioni 731 mila euro, pari al 53% di quelle totali.

Sempre nel primo Asse, la misura 123-“Valore aggiunto dei prodotti agricoli” vede quasi esaurite le risorse a disposizione, con una spesa erogata: pari a 58.126.000 euro.

L’Asse 2 presenta invece un livello di avanzamento finanziario pari al 53,3% di risorse impegnate sul totale di quelle disponibili, un +6,5% di avanzamento della spesa rispetto all’anno 2010.

Le somme erogate ai beneficiari, a fine 2011, raggiungono il 31%, pari a oltre 119 milioni di euro, rispetto alle risorse previste complessivamente.

Riguardo le singole Misure, la 227 “Investimenti forestali non produttivi” ha raggiunto il 78,3% mentre la Misura 213 “Indennità Natura 2000 relativa ai terreni agricoli” non è stata attivata per l’anno 2011.

A marzo 2012 si è aperto il quinto bando relativo alla misure agro-ambientali con un aiuto pari a 61 milioni e 950 mila euro con lo scopo di migliorare l’ambiente contribuendo allo sviluppo sostenibile delle aree rurali della regione e sollecitando uno sfruttamento del suolo compatibile con le esigenze di salvaguardia dell’ambiente naturale, del territorio e del paesaggio.

Il PSR ha impegnato oltre 60 milioni di aiuto a bando a favore dell’ambiente. Il terzo asse, a sostegno della diversificazione e del miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali, vede le somme concesse salire al 25% mentre quelle liquidate toccano quota 18%, pari a oltre 11 milioni di euro.