Sommario: 3.1 Introduzione; 3.2 Le aggregazioni informali;
97 G BERTA, I gruppi aziendali Profili economici
3.4 Le organizzazioni di produttori agricoli (O.P.) Le organizzazioni di produttori agricoli sono uno strumento previsto
allo scopo di rafforzare la posizione degli agricoltori rispetto alle controparti e nascono dalla consapevolezza della debolezza sul mercato degli offerenti dei prodotti agricoli. Si tratta, dunque, di un
modello organizzativo che fornisce un contributo al miglioramento delle condizioni di competitività di molte filiere agroalimentari.
Le O.P. sono state introdotte per la prima volta con il Reg. CE n. 2200/1996 di riforma dell’ Organizzazione comune dei mercati nel settore degli ortofrutticoli. Lo strumento è stato poi confermato e rafforzato con la nuova riforma dell’Ocm ortofrutta prevista nel Reg. n. 1234/2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli ed ora è disciplinato dal Reg. n. 1308 del 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli.
Le organizzazioni di produttori sono organismi con personalità giuridica che riuniscono operatori impegnati in un determinato settore agricolo, con compiti di programmazione e di commercializzazione della produzione e di concentrazione dell’offerta.
Occorre innanzitutto tenere presente come, di per sé, l'associazionismo tra imprese rappresenti un fenomeno dagli effetti anticoncorrenziali innegabili e pertanto contrasti con all'art. 81.1 Tratt. CE (ex art. 85, par. 1, il quale vieta tutte le intese fra imprese e fra associazioni di imprese che restringano la concorrenza nel mercato comune). Nonostante tutto, il legislatore comunitario ha mostrato un certo favore per gli imprenditori agricoli (che producono i prodotti elencati nell'all. II, ora all. I, del Trattato) e le loro associazioni, considerati soggetti deboli sotto il profilo strutturale e contrattuale nel mercato agro- alimentare; le regole della concorrenza possono essere di fatto legittimamente sacrificate quando sono in gioco le finalità della PAC elencate nel Tratt. CE, tra le quali si ricorda, ad esempio, la garanzia di un tenore di vita equo alla popolazione agricola e l'incremento della produttività dell'agricoltura attraverso lo sviluppo razionale della produzione agricola. Ed è proprio alla razionalizzazione del sistema
produttivo agricolo che mira principalmente il legislatore comunitario con la promozione dell'associazionismo tra i produttori135.
Tuttavia, la normativa comunitaria prevede non solo delle limitazioni settoriali per la costituzione di O.P. che sono di fatto previste solo per alcuni settori produttivi, ma anche la previsione di una serie di cautele dettate nell’intento di non disattendere eccessivamente le regole generali a tutela della concorrenza, non valorizzando la portata potenzialmente eversiva della previsione contenuta nell’art. 42 TFUE136. La disciplina attuale appare sostanzialmente inadeguata e l’utilità di questi strumenti fortemente depotenziata: se è di fatto vero che l’art . 122, Reg. CE n. 1234/07 attribuisce alle O.P. il compito di immettere sul mercato la produzione dei propri aderenti, concentrando così la relativa offerta con la conseguenza di rafforzare la posizione contrattuale degli offerenti, deve rilevarsi però che tale previsione non appare ex se sufficiente alla risoluzione dei problemi strutturali del mercato agricolo, posto che risulta altresì necessario fare in modo che le O.P. vengano effettivamente costituite e che soprattutto, esse abbiano una base associativa adeguata per quantità di aderenti e per i conseguenti volumi commercializzati137.
Il Reg. n. 261/2012/UE, del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 marzo 2012, sembra essere un segnale di maggiore intervento normativo, anche se è destinato ad operare soltanto nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari (settore caratterizzato da un forte calo dei prezzi e da un’estrema debolezza degli allevatori). Si tratta di un pur timido intervento finalizzato al rafforzamento della posizione
135 N. FERRUCCI, G. STRAMBI, Nota sul regolamento unico sull'organizzazione comune dei mercati agricoli - Organizzazioni di produttori, organizzazioni interprofessionali e organizzazioni di operatori, in Leggi d’Italia, Studio Legale.
136 Cfr CANFORA, La disciplina della concorrenza nel diritto comunitario, in Trattato di diritto agrario, vol. 3, 2011, p. 209 e ss. 137L. RUSSO, I nuovi contratti agrari, estratto, in Riv. Dir. Agr., 1- 2013.
contrattuale della parte agricola che consiste nel potere di negoziare, a nome degli aderenti, il contenuto dei contratti destinati a regolamentare la consegna del latte crudo dai singoli agricoltori alle imprese di trasformazione. Tra le clausole oggetto della negoziazione può rientrare anche quella relativa alla determinazione del prezzo di vendita.
L’intervento, dunque, appare modesto e lo diventa ancora di più se si prende in considerazione il fatto che non è prevista alcuna vincolatività degli esiti dei negoziati, non tanto per gli aderenti all’O.P., quanto per le controparti non aderenti.
L’intervento del 2012 prevede inoltre che gli Stati membri possano stabilire obblighi di forma scritta per i contratti, si tratta di una formalizzazione che opera quindi, su base volontaria. Tuttavia, nel caso in cui lo Stato membro dovesse scegliere la forma scritta, il par. 2 del suddetto Reg. elenca una serie di elementi rilevanti138.
Non possono, poi, non essere prese in considerazione le proposte della Commissione presentate nell’ottobre 2011, concernenti i futuri regolamenti destinati ad attuare la PAC nel periodo 2014-2020, e segnatamente quella relativa al nuovo regolamento sull’Ocm unica. L’atteggiamento della Commissione nei confronti delle O.P. non sembra mutare sostanzialmente, dal momento che l’unica innovazione di carattere sostanziale è data dalla previsione che tali organismi associativi potranno intervenire ed essere quindi riconosciuti in qualsiasi settore produttivo compreso nell’Ocm unica; restano, tuttavia, pressoché inalterati i poteri e gli obiettivi previsti per l’azione di O.P.139
138 V. JANNARELLI, La disciplina dell’atto e dell’attività: i contratti tra imprese e tra imprese e consumatori, in Trattato di dir. Priv. Europeo, vol. 3, Padova, 2003, p. 48 e ss.