Sommario: 4.1 Introduzione; 4.2 Rete “Diversità in
4.2 Rete “Diversità in Concerto”
4.2.2 Rete “Diversità in Concerto”: il marchio
La Rete ha come simbolo un insieme di tessere di un puzzle di una installazione scultorea dell’artista Andrea Buttazzo. Ogni tessera, in
totale sono nove, di forme e colori diversi, ha una determinata matrice: pietra leccese, marmo di carrara, cemento, alabastro, gesso,ecc. e la loro forma non consente di unirsi in un unico puzzle, appunto; questa diversità rappresenta la “diversità” che si riscontra nelle produzioni agroalimentari e in particolare nell’olio salentino, con sfumature e matrici diverse.142
I promotori che hanno ritenuto opportuno riunirsi facendo Rete hanno creato un’associazione di idee e di operosità condivisa con l’obiettivo di produrre olio di alta qualità, nel rispetto dei principi etici e non perdendo mai di vista l’obiettivo finale di un prodotto destinato all’utente consumatore ed alla sua salute.
Il Presidente della Rete, descrive il marchio di Rete143 paragonando il lavoro di agricoltore o di trasformatore di prodotti agricoli ad un’arte, e
142 A. BRUNO, intervista a Carmelo Buttazzo, consultabile su www.centrostudiagronomi.it
143 “Si è voluto dare evidenza, attraverso l’immagine grafica, che fare bene il proprio lavoro di agricoltore o di trasformatore di prodotti agricoli è un’arte ed il nostro territorio è particolarmente ricco da un punto di vista artistico. Ho scelto un’installazione artistica dello scultore Andrea Buttazzo che riproduce nove tessere di puzzle, tessere che sembrano incontrarsi ma che non possono tra di loro unirsi… o meglio fondersi in un unico mosaico. Le tessere sono tra loro diverse nella matrice, ognuna è scolpita su un materiale diverso: alabastro, gesso, pietra, cemento, marmo, argilla. Alcune di loro hanno sfumature di colore, altre, invece, conservano quello di origine della pietra che le ha generate. Se poi ci si lascia catturare dai movimenti plastici di ciascuna tessera, si possono percepire abbracci, baci, suoni… ebbene, questa istallazione, a mio avviso, si presta bene ad esprimere ciò che le aziende delle Rete, soprattutto quelle olivicole- olearie, hanno ottenuto dalla produzione dei loro oli. Pur avendo tutti la stessa provenienza geografica e una dimostrata qualità nei parametri chimico-fisici ed organolettici (attestata da analisi di laboratorio), manifestano delle peculiarità individuali che li rendono unici, a volte completamente “diversi” tra loro, altre volte “simili” ma non sovrapponibili. Questo concetto, espresso artisticamente, dimostra che le produzioni agro-alimentari di qualità, che hanno fatto grande il “Made in Italy” dell’agro-alimentare, sono produzioni “artigianali” e come tali sempre diverse tra loro. Oggi, è risaputo che le logiche della globalizzazione industriale nell’agro-alimentare tendono ad offrire sul
appunto attraverso un’istallazione artistica intende dare un’immagine del territorio in cui opera la Rete “Diversità in Concerto”. Diverse sfumature di colore che caratterizzano la diversità paesaggistica del Salento, diversità la quale si ripresenta anche nei prodotti agricoli, in particolare nelle produzioni olivicole-oleari: gli oli, pur avendo tutti la stessa provenienza geografica, si differenziano l’un l’altro tramite delle peculiarità individuali che li rendono unici.
Territorio, qualità, arte, cultura, innovazione, cambiamento e ambizione collettiva…tutto è racchiuso in un unico marchio: Rete “Diversità in Concerto”.
mercato, in larga scala, alimenti standardizzati, anche di buona qualità ma con lo stesso gusto senza alcuna peculiarità. Noi della Rete “Diversità in Concerto”, abbiamo la “presunzione condivisa e consapevole” di offrire qualità e artigianalità nelle produzioni agro- alimentari con una inversione di tendenza rispetto alla globalizzazione del gusto. Credo sia bene ricordare che queste produzioni agro- alimentari possano incontrare la “diversità” dei consumatori, dalle gestanti, ai neonati e via via fino all’età senile con evidenti benefici, anche, per chi pratica attività sportive ed agonistiche. Infatti, questi prodotti genuini trasmettono, a chi li usa quotidianamente, un comprovato benessere salutistico.
Inoltre, queste “diversità” devono necessariamente incontrarsi ed esaltare le qualità della cucina ed è per questo, che con l’aiuto di esperti nel settore gastronomico, si è cercato di accostare le nostre produzioni agro-alimentari ad alcune preparazioni alimentari, allo scopo edonistico di emozionare tutti coloro che vogliono cimentarsi ed avere in casa, o sul tavolo del loro ristorante, ad esempio, una carta degli oli.
La Rete “Diversità in Concerto” che presiedo mette in atto gli obiettivi contenuti nella carta dei principi, con particolare riferimento alla territorialità delle materie prime che devono qualificarsi come strettamente appartenenti, in termini geografici, al territorio salentino. Tutto quanto detto deve però dare credibilità e, quindi, evidenza alla qualità offerta ed è per questo motivo che la Rete deve operare un severo controllo interno che affianca alle certificazioni comunitarie come la DOP “Terra d’Otranto”, l’Agricoltura Biologica e la certificazione Nutraceutica. L’auto-controllo interno consiste in una in una verifica documentale di tracciabilità di prodotto in un insieme di accertamenti analitici sui lotti di prodotto destinati a fregiarsi del marchio con la verifica puntuale dei flussi dei lotti certificati”.
Il marchio “Rete Diversità in Concerto”, originariamente di proprietà dell’attuale Presidente della Rete, oggi è stato ceduto alla Rete, ed è utilizzato dai singoli soci a condizione che le verifiche dell’Organismo di controllo interno abbiano esito positivo.
Sulla base della concessione di utilizzo del marchio, il singolo partecipante alla Rete ha facoltà di apporre il marchio “Rete Diversità in Concerto” su ogni prodotto, in conformità ai seguenti requisiti:
a. deve essere parte dell’etichetta identificativa del prodotto; b. deve essere utilizzato solo in riferimento ai prodotti coperti
dalla certificazione della Rete;
c. deve essere abbinato al logo dell’azienda produttrice;
d. può essere utilizzato su carta intestata, materiale pubblicitario e promozionale;
e. nel caso in cui le dimensioni del prodotto non ne consentano l’utilizzo, può essere applicato sull’imballo.
Le dimensioni del marchio “Rete Diversità in Concerto” possono essere aumentate o diminuite in modo uniforme purché sia mantenuto il rapporto delle dimensioni e le scritte rimangano leggibili. Il logo può essere riprodotto in bianco e nero.
Il partecipante alla Rete acquisisce il diritto all’utilizzo del marchio “Rete Diversità in Concerto”, nelle forme e nei limiti indicati, e assume l’obbligo di versare il corrispettivo.
Inoltre, l’impresa è l’obbligata a:
a) osservare fedelmente quanto prescritto nel disciplinare produttivo e nella carta dei principi;
b) assoggettarsi alle verifiche dell’Organismo di Controllo consentendo il libero accesso agli ispettori, garantendo ogni
assistenza durante le visite e fornendo loro informazioni utili per l’espletamento dell’incarico;
c) adempiere a tutte le azioni correttive delle non conformità prescritte dall’Organismo di controllo;
d) mantenere inalterate tutte le condizioni che hanno permesso la concessione di utilizzo del marchio;
e) utilizzare il marchio nella sua interezza e senza modifiche rispettandone le forme, i colori e le proporzioni;
f) utilizzare il marchio esclusivamente sui documenti di accompagnamento dei prodotti assoggettati a controllo, su carta intestata, materiale promozionale o pubblicitario e pubblicazioni pertinenti o riferibili a tali prodotti;
g) non compiere alcun atto o omissione che possa danneggiare o, comunque, ledere la reputazione del marchio;
h) non utilizzare il marchio se la concessione dell’utilizzo è stata oggetto di revoca, rinuncia o sospensione;
i) non immettere in commercio prodotti non conformi alle predette modalità d’uso e, qualora questi fossero stati già immessi, ritirarli immediatamente a proprie spese dal mercato.
I partecipanti alla Rete, singolarmente o collettivamente, possono richiedere al Comitato di gestione modifiche del disciplinare produttivo. Il Comitato di gestione, riconosciuta la fondatezza e congruità delle motivazioni, potrà al riguardo provvedere direttamente o avvalendosi di esperti, o se nominato, del Comitato di Indirizzo Strategico e Tecnico.
Le modifiche dovranno essere apportate con specifica delibera del Comitato di gestione e delle stesse dovrà essere data a tutti i partecipanti tempestiva comunicazione, comunque entro 60 giorni dalla loro approvazione. Nella comunicazione dovrà essere
contenuto l’invito ad uniformarsi alle nuove prescrizioni, entro un termine di volta in volta fissato in considerazione dell’entità delle modifiche apportate.
Il Comitato di gestione si riserva comunque il diritto di disporre nuove verifiche sulla conformità del prodotto dei partecipanti ai requisiti del nuovo disciplinare produttivo. È facoltà del partecipante non accettare le variazioni e rinunciare, pertanto, all’utilizzo del marchio.
Le non conformità riscontrate nel Rapporto di conformità possono essere:
− lievi, quando non pregiudicano né l’immagine del marchio né la caratterizzazione del prodotto;
− secondarie, quando non pregiudicano l’immagine del marchio ma possono compromettere la caratterizzazione del prodotto;
− gravi, quando sono tali da pregiudicare sia l’immagine del marchio che la caratterizzazione del prodotto.
A fronte delle non conformità sopra descritte, il Comitato di gestione, salvo in ogni caso l’eventuale risarcimento del danno, potrà disporre le seguenti sanzioni nei confronti dei partecipanti responsabili: il verbale di ammonizione, la sanzione pecuniaria, la sospensione e la revoca.