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Le origini della cosmesi naturale e la sua evoluzione

I. LA SOSTENIBILITÀ

1.7 Il trend del biologico cresce: la bioecocosmesi

1.7.1 Le origini della cosmesi naturale e la sua evoluzione

Il business della bellezza ha iniziato il suo corso in modo modesto, con la vendita dei prodotti a una nicchia di consumatori considerati diversi dalla maggioranza delle persone per il

100 Nel 2013 le vendite negli USA sono state pari ai 4,5 miliardi di dollari ed il tasso annuo di crescita è stato pari

circa al 7%. KLINE & COMPANY, Green future: Natural cosmetics market in the United States, in

“klinegroup.com”, 2013, http://www.klinegroup.com/reports/Naturals_Berlin_Kline_%20Sep_2013.pdf,

01/02/2017.

101 KLINE & COMPANY, All Action in Brazil and China and Reanimating the European and U.S. Markets, in

“reedexpomobile.com”, 2014, http://www.reedexpomobile.com/RXUK/RXUK_InCosmetics/2014-

website/Marketingtrends/2April_0945-

1030_SpecialtyActivesBrazilChinaEurope_Kline_NicolaMatic.pdf?v=635321288931284475, 01/02/2017.

102 La consapevolezza della biodiversità sta crescendo anche nei mercati emergenti, come Brasile, India e Perù.

L’86% dei consumatori risulta cercare ingredienti naturali e l’80% ne considera la provenienza. Amarjit SAHOTA, Organic Monitor, Sustainability: How the Cosmetics Industry is Greening Up, Londra, John Wiley & Sons, 2014, cap. 5, E. ESCOBEDO, R.K. LOJENGA, “Biodiversity in the Cosmetics Industry”, p. 97.

Figura 5: vendite a confronto nel 2014 (fonte: Kline & Company, 2015).

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loro status sociale. L’industria cosmetica ha subito profondi cambiamenti, trasformandosi da quella che era solo una piccola attività commerciale incentrata principalmente sulla conoscenza dei profumi e delle proprietà curative delle piante, dei fiori e delle erbe, all’essere il motore di una moda diffusa a livello globale, nonché una delle industrie più redditizie. Inizialmente il mercato era decisamente meno competitivo, mentre oggi sono presenti diverse aziende leader e un ampio raggio di imprese più piccole.

La forza dell’industria cosmetica risiede nella sua crescita continua che non ha subito battute d’arresto nemmeno nei periodi di crisi economica.

L’origine della cosmesi risale al tempo delle civiltà antiche, e in particolare all’epoca degli Egizi, i quali dedicavano grande attenzione alla cura del corpo e disponevano di diversi prodotti di bellezza, ovviamente naturali e minerali.103 Cleopatra è stata la prima amante della cosmetica naturale, documentata, della storia; stabilì pratiche e standard di bellezza che influenzarono i gusti non solo del popolo egiziano, ma anche di quello greco, di quello romano e delle società successive. Questa tendenza nacque parallelamente anche in Cina e continuò negli anni in particolare con la civiltà islamica e con la società francese di Luigi XIV.

In origine e per molti secoli la natura ha costituitol’unica fonte per la preparazione di prodotti di bellezza, anche se soprattutto a partire dal diciannovesimo secolo la scienza ha fatto il suo ingresso nel mondo della bellezza, permettendo così di utilizzare ingredienti sintetici al posto di - o in abbinamento con - quelli naturali, in particolare nell’ambito della produzione di profumi e fragranze.

Nel corso del diciannovesimo secolo si assiste a una maggior enfasi sulla cura dell’aspetto fisico, in particolare per le donne, e alla produzione di nuovi prodotti, tra cui prodotti per i capelli, per la pelle e per il viso. Negli anni seguenti nacquero diverse case cosmetiche, alcune diventate poi marchi di bellezza internazionali, come L’Oréal, Nivea, Max Factor e Maybelline, e vennero creati numerosi prodotti, in linea col progresso industriale, tecnologico e culturale.

Durante gli anni Sessanta e Settanta, sull’onda della crescente consapevolezza della necessità di un cambiamento nel modello di sviluppo tradizionale, nacquero movimenti sociali e politici interessati ai problemi connessi alla produzione e all’uso dei cosmetici; le preoccupazioni maggiori riguardavano la natura degli ingredienti contenuti nei prodotti in termini di pericolosità per la salute umana, in particolare i potenziali ingredienti cancerogeni, e i possibili danni all’ambiente causati dalle sostanze chimiche impiegate nella produzione dei prodotti e dallo smaltimento di questi ultimi. Si diffuse un sentimento generale di scetticismo

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che diede vita a movimenti sociali e attivisti e portò ad alcuni cambiamenti nell’industria cosmetica. Alcuni brand iniziarono a vedere nell’uso di ingredienti naturali un valore su cui investire e nacquero così le prime imprese del settore cosmetico naturale. Una delle imprese pionieristiche fu Biotherm, creata da un biologo francese nel 1950, la quale impiegava nei propri prodotti per la skincare acqua minerale proveniente dalle sorgenti termali di Molitg-les- Bains nei Pirenei. Jacques Courtin-Clarins, fondatore di Clarins, utilizzava piante, frutti e fiori per i suoi trattamenti di salone per il corpo e il viso. Nel 1954 Edmund Georg Locher fondò Juvena, un’azienda cosmetica che impiegava ingredienti naturali nelle proprie creme.104

La cosmesi naturale e biologica ha preso il via su piccola scala, ma si è sviluppata negli anni fino a diventare uno dei trend più rivoluzionari e remunerativi dell’industria della bellezza, riconosciuto non solo nel mercato di massa, ma anche e soprattutto nel mondo del lusso. Ciò che è chiaro è che l’industria cosmetica dipende dalla natura e dalla biodiversità, poiché essa costituisce una sorgente di materie prime e di innovazione.

Dato che il bio va di moda, inoltre, negli ultimi anni sempre più case cosmetiche hanno integrato la sostenibilità nella propria strategia e hanno cominciato a produrre prodotti naturali e biologici, ma anche a utilizzare energie rinnovabili nell’intero processo produttivo, garantendo così un minor impatto ambientale in termini di utilizzo di materie prime e emissioni.

L’intera filiera è sottoposta a cambiamenti in ogni sua fase, dal reperimento degli ingredienti e delle materie prime alla rivendita e allo smaltimento del prodotto. Nello sviluppo del prodotto cosmetico le imprese si impegnano ad utilizzare prodotti da agricoltura biologica, nel rispetto della biodiversità, ad utilizzare le risorse naturali in modo responsabile e nel rispetto dell’ambiente, a fare ricorso a lavorazioni e processi puliti e rispettosi della salute umana e dell’ambiente; la tutela dei diritti dell’uomo e la salvaguardia degli animali costituiscono elementi importanti presi in considerazione. Anche il packaging subisce delle modifiche, diventando sempre più riciclabile e composto da materiali che riducono gli sprechi e l’impatto ambientale. La pubblicità si focalizza sull’origine naturale degli ingredienti e sul comunicare i propri sforzi nella salvaguardia della biodiversità.

I principali strumenti attuativi di una politica di produzione sostenibile sono gli strumenti di analisi (LCA, LCC, Life Cycle Thinking, Life Cycle Management, Ecodesign) e gli strumenti di gestione ambientale (EMAS, ISO 14001).105

104 G. JONES, Beauty Imagined..., cit., p. 281.

105 Giuseppe GARCEA, Ecodesign del cosmetico biologico, in “ccpb.it”, 2013, http://www.ccpb.it/wp-

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Il Life Cycle Assessment (LCA, Valutazione del Ciclo di Vita) rappresenta un metodo oggettivo per valutare e quantificare i carichi energetici ed ambientali e gli impatti potenziali associati ad un prodotto lungo l’intero ciclo di vita.106 L’ultima fase di uno studio LCA, la fase di interpretazione, permette di individuare le fasi di filiera maggiormente impattanti ed eventualmente soluzioni alternative e migliorative, ad esempio l’Ecodesign.

L’Ecodesign è un processo che mira alla riprogettazione di prodotti esistenti o alla progettazione di nuovi con l’obiettivo di trovare un compromesso tra gli aspetti tecnici e funzionali e quelli ambientali, consentendo così di ridurre gli impatti ambientali del prodotto.107 Si tratta di un processo di miglioramento progressivo e continuo, in cui l’analisi di LCA svolge un’importante funzione di supporto. L’analisi identifica il peso delle risorse e delle emissioni prodotte in relazione ad ogni singola fase del ciclo di vita, permettendo così di mettere a confronto processi, materiali e prodotti e di poter scegliere quelli maggiormente eco- compatibili. Nello specifico, l’Ecodesign del prodotto cosmetico biologico ha come scopo quello di minimizzarne gli impatti ambientali ottimizzando diverse fasi del suo ciclo di vita: scelta delle materie prime, progettazione, distribuzione, packaging, uso e fine vita.