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Paesaggio cinematografico rurale Vs paesaggio cinematografico urbano

Il paesaggio rurale nel cinema

7.1 Paesaggio cinematografico rurale Vs paesaggio cinematografico urbano

Come visto cinema e città sembrano essere due elementi naturalmente connaturati tra loro; tuttavia l’attenzione dell’occhio cinematico nei confronti della meno sfavillante, più lenta e maggiormente naturale realtà rurale, ha una storia ugualmente prolifica e significativa, che è stata oscurata dall’incontrastata connessione del cinema con l’ambiente urbano e con le moderne tecnologie industriali. Tracciando un parallelo con il cinema “ urbano” , che sembra sfruttare appieno le qualità moderniste del nuovo media risultando maggiormente legato e intrecciato ai cambiamenti ed agli sviluppi sociali, ciò che chiamiamo cinema “ rurale” , con il suo sguardo empatico e immerso nelle tradizioni e costumi, potrebbe apparire regressivo e quindi non degno della medesima attenzione critica e storiografica. Se l’ambiente

urbano può essere considerato metonimia della città e, per estensione,

della classe lavoratrice o della nazione come entità unica, lo stesso può essere affermato per l’ambiente rurale, spesso scelto come luogo delle tradizioni culturali e del patrimonio in generale. Tuttavia, mentre il primo definisce la nazione in termini di tecnologia, progresso e sviluppo, il secondo fornisce le proprie definizioni attraverso la peculiare rappresentazione dei costumi tradizionali e l’onnipresente riferimento alla dimensione di continuità a dispetto del passare del tempo e del cambiamento. Probabilmente, sono queste sin qui addotte le ragioni che hanno relegato il cinema rurale ai margini della critica e della storiografia rispetto all’attenzione riservata da entrambe cinema urbano.

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A tutt’oggi non esiste una copiosa letteratura sull’uso cinematografico della campagna e degli spazi rurali nonostante questi costituiscano spesso lo sfondo di fiction e documentari.

È significativo notare come paesaggio urbano e paesaggio rurale non vengono mai rappresentati con accezione completamente positiva o al contrario negativa. Entrambe sono caratterizzati dai propri cicli e conflitti e si trovano in mezzo all’ambivalente realtà fatta di promesse di sviluppo e progresso e di una crescente degenerazione. Per esempio la città, solitamente associata al progresso e alla modernità può, per contro, prendere le sembianze di una giungla alienatrice, priva di valori spirituali e morali tutto ciò, articolato in scene ed inquadrature,dimostra il paradosso tra l’energia della città il suo potenziale di gabbia intrappolatrice. Questa mise- en- scène dell’ambiente urbano può esprimere un forte senso di claustrofobia: compresso e intasato dai rifiuti della vita cittadina ( cavi elettrici e telefonici, semafori) lo spazio urbano può limitare, piuttosto che amplificare, le opportunità di crescita. Dall’altro lato la rappresentazione dell’ambiente rurale, con i suoi spazi aperti, vedute non ostruite del cielo e di distese sterminate, può anche suggerire un’arida e desolata terra sperduta.

Se da un lato si tende a descrivere queste due realtà in opposizione fra loro, dall’altro è impossibile tralasciare l’indissolubile relazione che le congiunge come punti di tensione piuttosto che come punti di contrasto. Inoltre si può affermare che tutto il cinema rurale costituisce una “coscienza contemporanea” ( Fowler C. , Helfield G. , 2010) che articola e specializza il suo apparente legame con il passato mentre, al contempo, traccia delle similitudini con i caratteri del

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cinema urbano. L’espressione di un crescente conflitto nel contesto di un cambiamento culturale o societario e il bisogno di mantenere una connessione ad un’identità nazionale definita o ad una cultura pura, risultano elementi perduti attraverso la dissolutezza urbana o l’abbandono delle tradizioni e dei rituali che, invece, nel contesto rurale hanno mantenuto viva tale identità. Anche quando è giudicato anacronistico o relegato a folklore, il cinema rurale gioca frequentemente un ruolo importante come depositario della cultura ed archivio atto a trasmettere e preservare la percezione del

cinemanazionale, mantenendone viva l’eredità culturale. La

definizione di cinemanazionale viene qui utilizzata con due diverse accezioni: convenzionalmente per indicare l’insieme dei film che costituiscono la produzione di una data nazione o che, visualizzando e parlando di una nazione, ne evocano l’identità e il senso di appartenenza; in modo più specifico, riferendosi a quei film, all’interno di questo esteso gruppo, i quali cercano di affermare i valori nazionali attraverso il tessuto filmico utilizzando l’immaginario simbolico, iconografico, e archetipico proprio dell’identità nazionale. È evidente la complessità che si incontra nella descrizione del cinema

nazionale, particolarmente nel caso di culture per le quali la vera

nozione di “ identità” , nel contesto nazionale, risulta assai problematica.

L’utilizzo dell’aggettivo rurale ( e occasionalmente dei suoi correlativi pastorale e agricolo) per riferirsi al genere filmico piuttosto che contadino, non è privo di significato. Mentre i termini:

rurale, pastorale e agricolo, descrivono tutti principalmente il tipo di

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costumi e credenze religiose e culturali) che sono legati e derivano dalla terra, il termine contadino incarna dei significati culturali ed economici che non sempre applicabili a tutti i film che ricadono nel genere. La comunità rurali rappresentate possono condividere molti dei caratteri definiti all’interno degli studi canonici sull’ambiente contadino, come quelli individuati da Robert Redfield nel 1940: piccole dimensioni della comunità, omogeneità e isolamento culturale e geografico dalle metropoli. Il termine contadino ha per Redfield una spiccata valenza economica, riferendosi alla coltivazione come mezzo primario di sussistenza. Sebbene i protagonisti di queste storie siano tutti abitanti dell’ambiente rurale, ciò non significa che siano tutti coinvolti o dipendano dall’agricoltura. Inoltre il termine in questione viene spesso associato a determinate strutture sociali e sistemi di classe ( come il feudalesimo) non sempre rilevanti per gli aspetti culturali qui presi in esame.

È inoltre importante tracciare una distinzione tra cinema rurale, per come è stato sin qui identificato, e cinema di retaggio( nella letteratura inglese: Heritage Cinema) . Ambedue utilizzano l’ambiente rurale e i suoi abitanti a modello per una più ampia identità nazionale, e tutti e due tentano di rappresentare ( o ricreare) i costumi arcaici e i riti praticati all’interno della società agricola. Tuttavia il cinema di

retaggio è sempre collocato nella storia nazionale passata e, il ritorno

al rurale può essere interpretato come espressione di rispettabilità, il tornare indietro a delle radici autentiche. Il cinema rurale,di contro, può essere collocato nel presente e il ritorno alla realtà rurale tende ad essere meno un’espressione di rispettabilità piuttosto che di vulnerabilità: gli abitanti, che occupano il rango minore nella scala

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socio- economica della nazione circostante, non godono spesso di stima e rispetto tra gli estranei. Rilevano poi altri punti di contrasto come, ad esempio, il taglio nostalgico e la descrizione di relazioni armoniose tra uomo e natura e trai membri stessi della comunità rurale, presenti nel cinema di retaggio, che si oppone al cinema rurale caratterizzato dall’assenza del carattere nostalgico e da una rappresentazione degli abitanti non necessariamente positiva, inoltre le relazioni uomo/natura, lungi dall’essere armoniose, sono spesso intaccate da logiche di soggezione e di sfruttamento.

7.2 Il cinema rurale inglese: gli adattamenti di Hardy all’ombra