Paesaggio e regole compositive
3.2 Regole compositive dell’immagine: dalla pittura, passando per la fotografia al cinema
Nel cinema, come per la fotografia, il termine composizione indica l'insieme di tutte quelle scelte creative con cui il regista "compone" un’immagine a partire dalla realtà che ha di fronte, ad esempio scegliendo il soggetto e, al tempo stesso, il modo in cui esso viene messo in relazione con lo sfondo e con altri elementi dell'immagine stessa. Incidono, quindi, in modo importante evidentemente anche l'inquadratura, il taglio, l'angolo di ripresa (e quindi la prospettiva), ed altri fattori determinati essenzialmente dalla posizione della telecamera al momento della ripresa.
La suddivisione del fotogramma ( inglese: Frame) organizza lo spazio interno in modo da dare risalto agli elementi più importanti della composizione. Ciò significa sistemare il soggetto nella posizione più adatta a conferirgli l'importanza che esso detiene nell’idea del regista della diegesi filmica. Si è spesso portati a pensare che il soggetto principale debba essere posto al centro geometrico del fotogramma, in modo da dargli maggiore risalto: non che questo sia di per se stesso errato, ma semplicemente non è sempre questa la posizione più adatta allo scopo. Un soggetto che campeggia in mezzo al fotogramma tende a suggerire una connotazione di staticità, data dalla perfetta simmetria degli spazi che lo circondano. Al contrario, l'asimmetria dell’immagine costituita nel fotogramma suggerisce movimento e dinamismo.
Nella cinematografia, e ancor prima nella fotografia e nelle arti pittoriche, si identificano delle precise regole compositive,
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convenzionalmente le possiamo dividere in due grandi categorie:
regole geometriche e regole emotive;rapporto aureo; regola dei terzi;diagonali, linee oblique, linee della prospettiva; cornici; Griglie, composizioni geometriche, ripetizione di elementi; riflessi e simmetrie.
3.2.1 Il Rapporto aureo
Oltre la più famosa “regola dei terzi”, vi sono altre regole di composizione la cui utilità è quella di suddividere lo spazio in modo ordinato e armonico. Tra queste ne esiste una particolarmente affascinante che prende il nome di “Sezione aurea”. La cosa che rende tale sezione particolarmente interessante è che la si può trovare in molteplici contesti naturali, come a voler significare che esiste una sorta di simmetria universale della bellezza.
Nel tempo, l’uomo ha cercato di ricreare tale simmetria e perfezione nell’ambiente antropico, attraverso le più disparate realizzazioni artistiche. Ne costituiscono importanti esempi il Partenone, la Gioconda di Leonardo Da Vinci, la Venere del Botticelli, il David di Michelangelo, la grande piramide di Cheope, ma anche i violini di Stradivari e le opere musicali di Debussy, dei Genesis e i Deep Purple. Entrando nello specifico della regola compositiva, partendo da un segmento, che per semplicità avrà lunghezza 1, e dividendolo in 2 parti in modo tale che la parte più corta stia alla parte più lunga come la parte più lunga stia all’intero segmento, si otterrà che la parte più lunga misurerà 0,618033…e quella più corta 0,381966…
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La formula individuata è la seguente: BC:AB=AB:AC
La sezione aurea non è altro che il rapporto 1:1,618, espresso più semplicemente con il numero irrazionale 0,618033, che ci indica la proporzione delle forme.
Da essa si possono sviluppare figure più complesse come il “rettangolo aureo”, il “triangolo aureo” o la “spirale aurea” che servono per migliorare esteticamente la composizione fotografica.
3.2.2 La regola dei Terzi
Essa era ben nota e già in uso nell’antichità dai maestri delle arti pittoriche. Immaginiamo di dividere l'inquadratura in una griglia con due linee verticali e due orizzontali. Abbiamo così il fotogramma diviso in nove quadratini. Il punti di maggior interesse si trovano nei punti di intersezione delle linee tracciate. Sarà quindi attenzione del
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pittore, fotografo o regista, posizionare nei punti chiave della griglia gli elementi che intende portare in primo piano.
3.2.3 Tipologie compositive
Nella costruzione del frame, si distinguono diversi approcci compositivi, a seconda delle caratteristiche geometriche e spaziali dell’immagine, distinguiamo: la composizione sulla diagonale; la composizione a triangolo; la composizione circolare; la composizione a radianti e la regola dei terzi.
La composizione sulla diagonale è una delle più classiche e si ottiene dividendo il rettangolo del fotogramma in due triangoli mediante una diagonale. Generalmente i due triangoli individuano due zone a contrasto differente, di luce o di colore. Si possono inoltre allineare lungo la diagonale dei punti considerati di maggiore interesse.
La diagonale, in determinate situazioni, conferisce un senso maggiormente dinamico all’inquadratura.
Nella cultura occidentale si è abituati a leggere da sinistra verso destra. Una composizione sulla diagonale dall'angolo in alto a Sx verso l'angolo in basso a Dx fa pensare ad un movimento in discesa, quindi ad una azione che tende a completarsi nel momento in cui avrà raggiunto il margine inferiore del fotogramma. Viceversa una composizione sull'altra diagonale suggerisce un movimento in salita,
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oppure un'azione in via di svolgimento che non ha un termine ben definito all'interno del fotogramma.
Come visto la composizione sulla prima diagonale ( discendente) può dare una sensazione di compiutezza, di stabilità, mentre l'altra, quella ascendente, esattamente il contrario, in quanto lascia libera la fantasia dell'osservatore sull'evolversi della scena, generando attesa, ansia o tensione, a seconda delle situazioni.
3.2.4 Linee di prospettiva
Le linee prospettiche servono, ad esempio, per orientare e condurre lo sguardo dello spettatore. Con l’utilizzo della prospettiva si mira a disegnare un contorno interessante, una sorta di cornice che attragga l’attenzione dell’osservatore su determinati elementi dell’immagine. Tali espedienti possono assumere un ruolo rilevante per la riuscita della composizione.
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3.2.5 Comporre attraverso una cornice
Se nella composizione del frame si utilizza l’espediente della cornice, si intende isolare il soggetto preservandolo da elementi che potrebbero disturbarne la predominanza. La cornice trasmette il senso della profondità e fornisce all’immagine tridimensionalità.
3.2.6 Regole emotive
Sfruttando l’emotività dello spettatore si può dare risalto ad un elemento piuttosto che ad un altro, veicolando, di volta in volta, significati e suggestioni differenti. Se soggetto rappresenta l'elemento predominante, occorre dargli il massimo spazio nel fotogramma, inserendolo ove possibile nei punti forti dell'immagine. Bisogna curare attentamente l'equilibrio degli elementi dello sfondo, in modo da non distrarre l'attenzione dal soggetto principale.
Sfondi con troppi elementi , o con oggetti che interferiscono con le forme del soggetto principale determinano una fatica maggiore per l' osservatore a focalizzare e decodificare il messaggio. I colori possono essere sfruttati come elemento compositivo, attraverso il consapevole utilizzo dei contrasti e dei filtri. Il soggetto deve essere quanto più possibile coerente alla semantica dell'immagine.
É importante ricordarsi per la corretta collocazione del soggetto che la lettura fotografica, segue lo stesso andamento della scrittura ; quindi da sinistra verso destra. L'illuminazione e la prospettiva sono elementi fondamentali di caratterizzazione dell'immagine.
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