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3. DESCRIZIONE PUNTUALE DELLE MODIFICHE DELLA VARIANTE - MODIFICHE ZONIZZATIVE

4.4 Paesaggio

4.3.1 Il paesaggio secondo il PPR

Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) del Friuli Venezia Giulia è uno strumento di pianificazione per gestire il territorio in maniera sostenibile tutelando e valorizzando il paesaggio. Il PPR rappresenta l’attuazione regionale del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004) e della Convenzione Europea del Paesaggio.

Il PPR è organizzato in una parte statutaria, una parte strategica e una dedicata alla gestione.

Il Piano riconosce le componenti paesaggistiche ad una scala generale omogenea riferita agli "ambiti di paesaggio" (ai sensi dell'articolo 135 del D.Lgs. 42/2004) e ad una scala di dettaglio finalizzato al riconoscimento dei "beni paesaggistici" (ai sensi degli articoli 134 e 143 del D.Lgs. 42/2004). Il Piano paesaggistico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è stato approvato con Decreto del Presidente della Regione del 24 aprile 2018, n. 0111/Pres, e pubblicato

14 sul Supplemento ordinario n. 25 del 9 maggio 2018 al Bollettino Ufficiale della Regione n. 19 del 9 maggio 2018 ed è efficace dal 10 maggio 2018.

Il Piano Paesaggistico, così come definito dal Codice, ha due livelli di cogenza:

· un livello atto a definire indirizzi e direttive per la pianificazione urbanistica e territoriale;

· un livello atto a definire prescrizioni d’uso immediatamente cogenti per i beni paesaggistici (in ogni caso le prescrizioni possono efficacemente attenere solo a quegli interventi che richiedono l’autorizzazione paesaggistica).

In sintesi, il PPR FVG delimita i diversi ambiti sulla base di una adeguata attività di analisi delle caratteristiche paesaggistiche del territorio, pone per ciascuno di essi gli obiettivi di qualità paesaggistica e gli indirizzi le direttive per la pianificazione urbanistica e territoriale, effettua la ricognizione di tutti i “beni paesaggistici”, li delimita e cartografa e definisce prescrizioni d’uso di tutela e di valorizzazione; individua poi ulteriori contesti, diversi dai beni paesaggistici, ma di valore tale da richiedere specifiche prescrizioni d’uso.

La parte precettiva del PPR FVG quindi riguarda, per i singoli Ambiti di Paesaggio, obiettivi di qualità, indirizzi e direttive atti a orientare la pianificazione territoriale e urbanistica e, per i “beni paesaggistici”, prescrizioni d’uso di tutela e di valorizzazione.

Ambiti paesaggistici

L’intero territorio regionale è stato indagato e descritto dal PPR attraverso l’individuazione di ambiti paesaggistici omogenei nella loro articolazione territoriale come previsto dalla DGR n. 433 del 07/03/2014 nella quale veniva definita la struttura del PPR.

Il paesaggio di Sacile appartiene, nel PPR, all’ Ambito Paesaggistico 9: Bassa pianura pordenonese.

Con 16579 ha, pari al 24,46% della sua superficie, l’ambito ha una percentuale di aree antropizzate di uso del suolo molto superiore alla media regionale del 10%. Le aree antropizzate costituiscono il 2,11%% del valore complessivo regionale, collocando l’ambito al secondo posto in Regione dopo il più fittamente urbanizzato AP8-Alta pianura friulana e isontina. La trama delle aree urbanizzate è pervasiva e lascia il posto ad ambienti a maggior naturalità di dimensioni rilevanti in tre aree maggiori con caratteristiche di continuità ben rilevabili nel tessuto insediativo diffuso: una in corrispondenza del Tagliamento, una alla confluenza del Cellina Meduna, la terza, più complessa ecologicamente e di antica antropizzazione tra la zona delle risorgive del Livenza, il margine del conoide del Cellina e il sistema pedemontano. L’ambito è dominato dalla conurbazione pordenonese, saldata a nord con Roveredo e Cordenons, a sud con Porcia e Fiume Vento. L’asse principale dell’insediamento è costituito dalla strada Pontebbana che raggiunge Sacile sulla quale è sorto, nel secondo dopo guerra, un cordone di edilizia residenziale ed industriale che ha saldato tra loro i centri abitati e occupato le maglie secondarie del tessuto urbano su una trama costituita da strade per lo più agricole.

Le poche connessioni biologiche che si aprono un varco nel sistema continuo sono i nuclei di naturalità preservatisi lungo i corsi d’acqua che lo attraversano. Nel settore orientale della parte SW dell’ambito ritagliata dall’autostrada A26 e attraversata in direzione NE SW dai fitti corsi d’acqua paralleli che confluiscono nel Livenza, confine con il Veneto, si è sviluppata un’area di densa urbanizzazione caratterizzata da paesaggio industriale diffuso alternato a edificazioni lungo strada, servizi, centri commerciali che tra Prata e Brugnera hanno fatto perdere riconoscibilità al paesaggio della pianura umida; a Sud di Pasiano, tuttavia, il tessuto insediativo diffuso è meno denso e i nuclei di naturalità di pregio (quali ad esempio la Palude di Barco), permangono nelle anse dei corsi d’acqua, in particolare del Sile e del Fiume, e sono presenti aree (quali ad esempio Panigai) rimaste marginali all’urbanizzazione e ancora capaci di testimoniare, sin nei dettagli, un paesaggio insediativo rurale quasi scomparso. Nonostante una dinamica di sviluppo negativo, che evidenzia una contrazione tra il 1990 ed il 2010 del 24% della Superficie Agricola Totale (SAT) e del 13% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU), le superfici agricole occupano quasi la metà della superficie totale dell’AP convivendo con una pressione edilizia ed infrastrutturale tra le più alte della regione. Tale aspetto è stato più evidente in alcuni comuni della conurbazione pordenonese e lungo la SS. 13 (Pordenone, Roveredo, Sacile, Porcia, Fiume Veneto): le nuove zone industriali, commerciali e residenziali hanno offuscato i caratteri che originariamente strutturavano il territorio, sottoponendo gli elementi naturali a una progressiva artificializzazione.

Edificazione, infrastrutturazione e consumo di suolo trovano la maggior consistenza lungo la storica SS 13, e in particolare in corrispondenza dello sviluppo del conurbamento pordenonese, che si è dilatato verso i comuni limitrofi,

Variante comunale n. 83 al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

15 Roveredo in Piano, Cordenons, Porcia ecc. La rete insediativa e stradale preesistente, di carattere per lo più agricolo, ha supportato il grande processo di urbanizzazione dell’ultimo dopoguerra stimolato dalla fortuna delle industrie Zanussi e l’infrastrutturazione della direttrice stessa come asse di espansione. Il saturamento delle sue maglie territoriali sotto il segno di un’ampia e progressivamente crescente commistione funzionale dell’edificato (residenziale, industriale, terziario-commerciale) ha generato un nastro costruito pressoché continuo che ha soffocato l’arteria di grande scorrimento che percorre l’area intermedia tra l’alta pianura e la fascia delle risorgive, da Sacile a Pordenone e al Tagliamento. I centri storici lungo il suo percorso, o un po’ discosti (Sacile, Porcia, Pordenone, Cordenòns…) risultano comunque tuttora ben conservati. In corrispondenza del settore occidentale, l’insediamento lineare consolidato nel tempo ed in parte assorbito dall’espansione del capoluogo provinciale ha conservato tratti ancora riconoscibili tra Fontanafredda e Polcenigo, dove i villaggi poco nucleati si distribuiscono dilatandosi lungo la strada principale con frazionamenti antichi e riservati alle colture più pregiate ed una prevalenza di campi aperti a monte della viabilità.

Questa struttura medioevale, composta da masi a volte unitari segnati da case distanti le une dalle altre, è pervenuta ad una saldatura del costruito, quando la strada nei tempi recenti ha cominciato a fare da spina per le nuove espansioni.

Nel medesimo settore occidentale dell’ambito si ricordano alcune tessere edificate, ad esempio, l’abitato di Talmassons (in comune di Fontanafredda), Villa Varda (Brugnera), parti di edificato di San Cassiano di Livenza, San Giacomo, San Giovanni di Livenza, Cavolano e Sacile. Disordine edilizio e pianificatorio generalizzato caratterizzano i molti settori dell’AP soggetti alla proliferazione di stabilimenti industriali, artigianali e commerciali non pianificati in aree agricole che hanno modificato irreversibilmente il paesaggio della pianura umida, privandolo ormai di ogni riconoscibilità storica. Le zone industriali, connotazione nuova e diffusa del territorio, si collocano negli interstizi di una maglia insediativa ancora segnata dalla colonizzazione mezzadrile del Cinquecento. Il risultato è una perdita di identità di paesaggio, i cui segni sono come appiattiti dalla loro stessa varietà e dalla quasi totale artificializzazione del territorio.

4. Disciplina d’uso

4.1 Norme di tutela e di valorizzazione

Per gli interventi su beni paesaggistici si applicano le disposizioni di cui alle Norme di Attuazione, Titolo II – Parte statutaria del PPR, Capi II (Beni paesaggistici di cui all’articolo 136 del Codice) e III (Beni paesaggistici tutelati ai sensi dell’articolo 142 del Codice).

Elementi parte statutaria e quadro conoscitivo

Per l’adeguamento della variante comunale si interviene solo per la parte statutaria. Si riporta una cartografia rielaborata con QGis con gli elementi cartografici della parte statutaria del PPR. Con riferimento alla carta elaborata l’area ricade in AP 9 Bassa pianura pordenonese e corsi d’acqua aree tutelate.

Con riferimento alla carta di analisi elaborata sulla base degli elementi della Rete Ecologica Regionale (RER) è evidente che tutte l’area di modifica della variante comunale ricade in Area a scarsa connettività tra la Pedemontana Pordenonese e il Fiume Meduna.

Con riferimento agli elementi cartografici riferiti alla parte conoscitiva del PPR (Fig. 9) l’area di variante ricade in vincolo paesaggistico corsi d’acqua aree tutelate.

E’ stata infine in aggiunta elaborata in GIS una cartografa relativa alla rete della mobilità lenta (da PRGC e da PPR).

16 Figura 7 Elementi parte statuaria PPR. Carta realizzata con software QGis (Fonte dati: WebGis FVG)

Variante comunale n. 83 al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

17 Figura 8 Elementi Ambiti di paesaggio e Rete Ecologica Regionale (RER) Connettività e ecotipi (PPR). Carta realizzata con software QGis Fonte dati: WebGis FVG)

18 Figura 9 Elementi del PPR. Carta realizzata con software QGis (Fonte con dati: WebGis FVG)

Variante comunale n. 83 al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

19 Figura 10 Viabilità lenta. Carta realizzata con software QGis (Fonte con dati: WebGis FVG e PRGC)

20 Morfotipi

Nel Comune di Sacile sono presenti i seguenti morfotipi:

Tipi insediativi Tessuti storici

a) insediamenti storici originari Tessuti contemporanei

e) Insediamenti compatti a bassa densità f) Insediamenti commerciali polarizzati

g) Insediamenti produttivi e logistici (SAN GIOVANNI DI LIVENZA)

Tipi agro-rurali (compresa la componente edilizia / insediativa ad essi riferita) q) Mosaici agrari periurbani

r) Mosaici agrari a campi chiusi (SAN MICHELE – Sacile)

Fig. 11 Estratto carta beni paesaggistici e degli ulteriori contesti – parte statutaria

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