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3. DESCRIZIONE PUNTUALE DELLE MODIFICHE DELLA VARIANTE - MODIFICHE ZONIZZATIVE

3.1 Piano Regolatore Cimiteriale

Il Comune di Sacile è dotato di Piano Regolatore Cimiteriale. Le aree di intervento ricadono nella “Zona cimiteriale”, per cui la Variante in oggetto risulta coerente con lo strumento di pianificazione individuato in relazione all’area prevista per la realizzazione del parcheggio pari a 1500 mq (in viola).

8 Estratto del Piano Regolatore Cimiteriale

Variante n. 83-al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

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4. 4. ANALISI PAESAGGISTICA E CONTESTO TERRITORIALE 4.1 Inquadramento territoriale

L’area ricade in Comune di Sacile. L'area urbana di Sacile si trova al confine tra la pianura Veneta e quella Friulana ad un'altezza sul livello del mare compresa tra i 14 e gli 86 m. Il territorio comunale di Sacile si estende su una superficie pari a 32,62 Kmq. La città è posta al confine tra la Regione Friuli Venezia Giulia e la Regione Veneto, rappresentando dunque un importante punto di congiunzione tra le realtà del nordest.

L’area di studio è caratterizzata dalla presenza di aree agricole e da un urbanizzato discontinuo e diffuso.

Il cimitero di San Odorico è localizzato a sud della linea ferroviaria Venezia-Udine, inserito in un meandro del Fiume Livenza (sponda sinistra) e ricade in “Z.T.O. S” relativa all’area cimiteriale.

Le abitazioni più vicine ricadono a nord dell’area cimiteriale e risultano frapposte dal corso d’acqua.

Figura 2 – Inquadramento territoriale e limite della variante (Fonte: elaborazione con software Qgis)

4.2 Uso del suolo

Secondo la carta dell’uso del suolo (Corinne Land Cover 2000) del Friuli Venezia Giulia l’area di ampliamento che determina la variante ricade in “tessuto urbanizzato discontinuo”.

10 Fig. 3 Corinne Land Cover (Carta realizzata con software QGis Fonte dati: WebGis FVG)

4.3 Vincoli ambientali e aree tutelate e protette

VINCOLO IDROGEOLOGICO

Il vincolo idrogeologico è stato istituito dal R.D. 3267 del 1923 (Legge Serpieri). Già all’epoca era noto il ruolo della copertura vegetale e, soprattutto, forestale nella protezione del territorio. Il vincolo, che si estende su gran parte del territorio montano, impone una gestione del territorio volta a preservare i terreni da forme d’uso tali da far loro

“subire con danno pubblico denudazioni, perdite di stabilità o turbative al regime delle acque” (art. 1).

Il vincolo idrogeologico nella regione Friuli Venezia Giulia è attualmente normato dalla Legge regionale 9/2007

“Norme in materia di risorse forestali “(art. da 47 a 53) dal Regolamento forestale, emanato con Decreto del Presidente della Regione del 12 febbraio 2003, n. 032/Pres. La Variante non ricade in Vincolo idrogeologico.

BENI CULTURALI ED ARCHEOLOGICI

A norma dell’art. 5, I° comma, lettera e), del D.P.G. 08.07.1996, n. 0254/Pres. sono individuate come aree di interesse storico ed artistico le aree vincolate ai sensi della L. 01.06.1939, n. 1089. La L. 1089/1939 è stata oggetto di riordino nel Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali a norma dell’art.1 della L. 08.10.1997, n°352 di cui alla L.29.10.1999, n. 490, all'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 e al D.Lgs.

22.01.2004, n. 42. Le cose ed i rinvenimenti di “interesse particolarmente importante” sono disciplinati dal D.Lgs.

42/2004, che prevede anche la possibilità di comminare sanzioni. La Variante non interessa beni culturali e archeologici.

Variante n. 83-al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

11 VINCOLO PAESAGGISTICO

Il vincolo paesaggistico è definito da:

- Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell’art.10 della L. n° 137 del 6/7/2002

L’area risulta interessata dal disposto del D.Lgs. 42/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell’art.10 della L. n° 137 del 6/7/2002, in particolare dei beni di cui:

art. 142, coma 1, lett. c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna.

Il fiume Livenza è inserito nell’elenco delle acque pubbliche con il numero 8 (D.Lgs. 42/2004 – ex Galasso, art. 142).

L’area di ampliamento prevista per la realizzazione della nuova area a parcheggio a servizio del cimitero, ricade in area agricola e ricade nella fascia di rispetto paesaggistico del Fiume Livenza. La Variante ricade all’interno della fascia di rispetto del vincolo paesaggistico.

Figura 4 - Carta dei vincoli realizzata con con software QGIS con i dati PPR (FONTE DATI: WebGis Regione FVG)

AREE AMBIENTALI PROTETTE

L’area non ricade in aree naturali protette costituite da parchi e riserve naturali, nè in aree di rilevante interesse ambientale (A.R.I.A.) né in zone umide. L’area non interessa prati stabili.

S.I.C. - SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA E Z.P.S. - ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE

In attuazione della direttiva Habitat 92/43/CEE del Consiglio del 21.05.1992 – relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche – e della direttiva 79/409/CEE del Consiglio

12 del 02.04.1979 – concernente la conservazione degli uccelli selvatici – sono stati individuati e proposti alla Commissione Europea i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) ed anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS). Alla conclusione dell’iter, con D.M. 03.04.2001, il Ministro dell’Ambiente ha reso pubblico l’elenco dei SIC e delle ZPS nel territorio italiano. All’interno del Comune di Sacile non sono presenti aree della rete Natura 2000. In particolare si riportano di seguito le distanze dell’area in esame dai SIC e ZPS più vicini in linea d’aria.

Dal confine del Comune di Sacile la distanza in linea d’aria dalle aree della rete Natura 2000 più vicine è:

- 5,8 Km ca. dal SIC IT3310006 Foresta del Cansiglio

- 13,28 Km ca. dal SIC IT3310010 Risorgive del Venchiaruzzo - 13,28 Km ca. dal ZPS IT3311001 Magredi di Pordenone - 14,30 Km ca. dal SIC IT3310009 Magredi del Cellina

Figura 5- Carta delle zone S.I.C. e Z.P.S. realizzata con software QGIS (FONTE DATI: WebGis Regione FVG)

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13 Figura 6 - Carta dei vincoli realizzata con con software QGIS (FONTE DATI: WebGis Regione FVG)

4.4 Paesaggio

Di recente la Convenzione Europea del Paesaggio ed il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 42/04 e s.m.i.) hanno definito in modo sufficientemente organico il concetto di paesaggio. Attualmente quindi il riconoscimento che il paesaggio, inteso quale “parte omogenea del territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni” - Art. 131 D.Lgs 42/2004, (Codice Urbani) - rappresenta una “componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale”, nonché un “elemento importante della qualità della vita delle popolazioni” - Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze, anno 2000 - appare acquisizione oramai definita e universalmente accettata. Se il paesaggio è l’aspetto di un luogo, ne deriva che, con le trasformazioni della superficie terrestre avvenute, negli ultimi millenni, principalmente ad opera dell’uomo, anche i paesaggi si sono radicalmente trasformati:

da paesaggi naturali si è passato sempre più a paesaggi artificiali.

4.3.1 Il paesaggio secondo il PPR

Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) del Friuli Venezia Giulia è uno strumento di pianificazione per gestire il territorio in maniera sostenibile tutelando e valorizzando il paesaggio. Il PPR rappresenta l’attuazione regionale del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004) e della Convenzione Europea del Paesaggio.

Il PPR è organizzato in una parte statutaria, una parte strategica e una dedicata alla gestione.

Il Piano riconosce le componenti paesaggistiche ad una scala generale omogenea riferita agli "ambiti di paesaggio" (ai sensi dell'articolo 135 del D.Lgs. 42/2004) e ad una scala di dettaglio finalizzato al riconoscimento dei "beni paesaggistici" (ai sensi degli articoli 134 e 143 del D.Lgs. 42/2004). Il Piano paesaggistico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è stato approvato con Decreto del Presidente della Regione del 24 aprile 2018, n. 0111/Pres, e pubblicato

14 sul Supplemento ordinario n. 25 del 9 maggio 2018 al Bollettino Ufficiale della Regione n. 19 del 9 maggio 2018 ed è efficace dal 10 maggio 2018.

Il Piano Paesaggistico, così come definito dal Codice, ha due livelli di cogenza:

· un livello atto a definire indirizzi e direttive per la pianificazione urbanistica e territoriale;

· un livello atto a definire prescrizioni d’uso immediatamente cogenti per i beni paesaggistici (in ogni caso le prescrizioni possono efficacemente attenere solo a quegli interventi che richiedono l’autorizzazione paesaggistica).

In sintesi, il PPR FVG delimita i diversi ambiti sulla base di una adeguata attività di analisi delle caratteristiche paesaggistiche del territorio, pone per ciascuno di essi gli obiettivi di qualità paesaggistica e gli indirizzi le direttive per la pianificazione urbanistica e territoriale, effettua la ricognizione di tutti i “beni paesaggistici”, li delimita e cartografa e definisce prescrizioni d’uso di tutela e di valorizzazione; individua poi ulteriori contesti, diversi dai beni paesaggistici, ma di valore tale da richiedere specifiche prescrizioni d’uso.

La parte precettiva del PPR FVG quindi riguarda, per i singoli Ambiti di Paesaggio, obiettivi di qualità, indirizzi e direttive atti a orientare la pianificazione territoriale e urbanistica e, per i “beni paesaggistici”, prescrizioni d’uso di tutela e di valorizzazione.

Ambiti paesaggistici

L’intero territorio regionale è stato indagato e descritto dal PPR attraverso l’individuazione di ambiti paesaggistici omogenei nella loro articolazione territoriale come previsto dalla DGR n. 433 del 07/03/2014 nella quale veniva definita la struttura del PPR.

Il paesaggio di Sacile appartiene, nel PPR, all’ Ambito Paesaggistico 9: Bassa pianura pordenonese.

Con 16579 ha, pari al 24,46% della sua superficie, l’ambito ha una percentuale di aree antropizzate di uso del suolo molto superiore alla media regionale del 10%. Le aree antropizzate costituiscono il 2,11%% del valore complessivo regionale, collocando l’ambito al secondo posto in Regione dopo il più fittamente urbanizzato AP8-Alta pianura friulana e isontina. La trama delle aree urbanizzate è pervasiva e lascia il posto ad ambienti a maggior naturalità di dimensioni rilevanti in tre aree maggiori con caratteristiche di continuità ben rilevabili nel tessuto insediativo diffuso: una in corrispondenza del Tagliamento, una alla confluenza del Cellina Meduna, la terza, più complessa ecologicamente e di antica antropizzazione tra la zona delle risorgive del Livenza, il margine del conoide del Cellina e il sistema pedemontano. L’ambito è dominato dalla conurbazione pordenonese, saldata a nord con Roveredo e Cordenons, a sud con Porcia e Fiume Vento. L’asse principale dell’insediamento è costituito dalla strada Pontebbana che raggiunge Sacile sulla quale è sorto, nel secondo dopo guerra, un cordone di edilizia residenziale ed industriale che ha saldato tra loro i centri abitati e occupato le maglie secondarie del tessuto urbano su una trama costituita da strade per lo più agricole.

Le poche connessioni biologiche che si aprono un varco nel sistema continuo sono i nuclei di naturalità preservatisi lungo i corsi d’acqua che lo attraversano. Nel settore orientale della parte SW dell’ambito ritagliata dall’autostrada A26 e attraversata in direzione NE SW dai fitti corsi d’acqua paralleli che confluiscono nel Livenza, confine con il Veneto, si è sviluppata un’area di densa urbanizzazione caratterizzata da paesaggio industriale diffuso alternato a edificazioni lungo strada, servizi, centri commerciali che tra Prata e Brugnera hanno fatto perdere riconoscibilità al paesaggio della pianura umida; a Sud di Pasiano, tuttavia, il tessuto insediativo diffuso è meno denso e i nuclei di naturalità di pregio (quali ad esempio la Palude di Barco), permangono nelle anse dei corsi d’acqua, in particolare del Sile e del Fiume, e sono presenti aree (quali ad esempio Panigai) rimaste marginali all’urbanizzazione e ancora capaci di testimoniare, sin nei dettagli, un paesaggio insediativo rurale quasi scomparso. Nonostante una dinamica di sviluppo negativo, che evidenzia una contrazione tra il 1990 ed il 2010 del 24% della Superficie Agricola Totale (SAT) e del 13% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU), le superfici agricole occupano quasi la metà della superficie totale dell’AP convivendo con una pressione edilizia ed infrastrutturale tra le più alte della regione. Tale aspetto è stato più evidente in alcuni comuni della conurbazione pordenonese e lungo la SS. 13 (Pordenone, Roveredo, Sacile, Porcia, Fiume Veneto): le nuove zone industriali, commerciali e residenziali hanno offuscato i caratteri che originariamente strutturavano il territorio, sottoponendo gli elementi naturali a una progressiva artificializzazione.

Edificazione, infrastrutturazione e consumo di suolo trovano la maggior consistenza lungo la storica SS 13, e in particolare in corrispondenza dello sviluppo del conurbamento pordenonese, che si è dilatato verso i comuni limitrofi,

Variante comunale n. 83 al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

15 Roveredo in Piano, Cordenons, Porcia ecc. La rete insediativa e stradale preesistente, di carattere per lo più agricolo, ha supportato il grande processo di urbanizzazione dell’ultimo dopoguerra stimolato dalla fortuna delle industrie Zanussi e l’infrastrutturazione della direttrice stessa come asse di espansione. Il saturamento delle sue maglie territoriali sotto il segno di un’ampia e progressivamente crescente commistione funzionale dell’edificato (residenziale, industriale, terziario-commerciale) ha generato un nastro costruito pressoché continuo che ha soffocato l’arteria di grande scorrimento che percorre l’area intermedia tra l’alta pianura e la fascia delle risorgive, da Sacile a Pordenone e al Tagliamento. I centri storici lungo il suo percorso, o un po’ discosti (Sacile, Porcia, Pordenone, Cordenòns…) risultano comunque tuttora ben conservati. In corrispondenza del settore occidentale, l’insediamento lineare consolidato nel tempo ed in parte assorbito dall’espansione del capoluogo provinciale ha conservato tratti ancora riconoscibili tra Fontanafredda e Polcenigo, dove i villaggi poco nucleati si distribuiscono dilatandosi lungo la strada principale con frazionamenti antichi e riservati alle colture più pregiate ed una prevalenza di campi aperti a monte della viabilità.

Questa struttura medioevale, composta da masi a volte unitari segnati da case distanti le une dalle altre, è pervenuta ad una saldatura del costruito, quando la strada nei tempi recenti ha cominciato a fare da spina per le nuove espansioni.

Nel medesimo settore occidentale dell’ambito si ricordano alcune tessere edificate, ad esempio, l’abitato di Talmassons (in comune di Fontanafredda), Villa Varda (Brugnera), parti di edificato di San Cassiano di Livenza, San Giacomo, San Giovanni di Livenza, Cavolano e Sacile. Disordine edilizio e pianificatorio generalizzato caratterizzano i molti settori dell’AP soggetti alla proliferazione di stabilimenti industriali, artigianali e commerciali non pianificati in aree agricole che hanno modificato irreversibilmente il paesaggio della pianura umida, privandolo ormai di ogni riconoscibilità storica. Le zone industriali, connotazione nuova e diffusa del territorio, si collocano negli interstizi di una maglia insediativa ancora segnata dalla colonizzazione mezzadrile del Cinquecento. Il risultato è una perdita di identità di paesaggio, i cui segni sono come appiattiti dalla loro stessa varietà e dalla quasi totale artificializzazione del territorio.

4. Disciplina d’uso

4.1 Norme di tutela e di valorizzazione

Per gli interventi su beni paesaggistici si applicano le disposizioni di cui alle Norme di Attuazione, Titolo II – Parte statutaria del PPR, Capi II (Beni paesaggistici di cui all’articolo 136 del Codice) e III (Beni paesaggistici tutelati ai sensi dell’articolo 142 del Codice).

Elementi parte statutaria e quadro conoscitivo

Per l’adeguamento della variante comunale si interviene solo per la parte statutaria. Si riporta una cartografia rielaborata con QGis con gli elementi cartografici della parte statutaria del PPR. Con riferimento alla carta elaborata l’area ricade in AP 9 Bassa pianura pordenonese e corsi d’acqua aree tutelate.

Con riferimento alla carta di analisi elaborata sulla base degli elementi della Rete Ecologica Regionale (RER) è evidente che tutte l’area di modifica della variante comunale ricade in Area a scarsa connettività tra la Pedemontana Pordenonese e il Fiume Meduna.

Con riferimento agli elementi cartografici riferiti alla parte conoscitiva del PPR (Fig. 9) l’area di variante ricade in vincolo paesaggistico corsi d’acqua aree tutelate.

E’ stata infine in aggiunta elaborata in GIS una cartografa relativa alla rete della mobilità lenta (da PRGC e da PPR).

16 Figura 7 Elementi parte statuaria PPR. Carta realizzata con software QGis (Fonte dati: WebGis FVG)

Variante comunale n. 83 al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

17 Figura 8 Elementi Ambiti di paesaggio e Rete Ecologica Regionale (RER) Connettività e ecotipi (PPR). Carta realizzata con software QGis Fonte dati: WebGis FVG)

18 Figura 9 Elementi del PPR. Carta realizzata con software QGis (Fonte con dati: WebGis FVG)

Variante comunale n. 83 al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

19 Figura 10 Viabilità lenta. Carta realizzata con software QGis (Fonte con dati: WebGis FVG e PRGC)

20 Morfotipi

Nel Comune di Sacile sono presenti i seguenti morfotipi:

Tipi insediativi Tessuti storici

a) insediamenti storici originari Tessuti contemporanei

e) Insediamenti compatti a bassa densità f) Insediamenti commerciali polarizzati

g) Insediamenti produttivi e logistici (SAN GIOVANNI DI LIVENZA)

Tipi agro-rurali (compresa la componente edilizia / insediativa ad essi riferita) q) Mosaici agrari periurbani

r) Mosaici agrari a campi chiusi (SAN MICHELE – Sacile)

Fig. 11 Estratto carta beni paesaggistici e degli ulteriori contesti – parte statutaria

5. INQUADRAMENTO RETE ECOLOGICA E HABITAT

L’area del cimitero si colloca a margine dell’abitato di Sacile, a valle della ferrovia, tra le anse del fiume Livenza.

Analizzando l’area sotto il profilo ecologico, nella cartografia che segue sono rappresentati gli habitat presenti nella porzione di territorio in oggetto su cui è sovrapposta la prevista area di Variante.

Si precisa che gli Habitat sono desunti dagli studi propedeutici per la redazione della Rete Ecologica Locale in corso di sviluppo nell’ambito dell’adeguamento del PRGC al Piano Paesaggistico Regionale del Friuli Venezia Giulia a cura del Dottore Naturalista Marco Vecchiato.

Nella zona in esame sono presenti sia habitat seminaturali che ancora si rinvengono lungo il fiume Livenza, sia habitat fortemente condizionati e gestiti dall’uomo quali le aree residenziali e agricole.

Sulle sponde del Livenza è presente, senza particolari soluzioni di continuità, una vegetazione arboreo-arbustiva classificata come “D6 - Boschetti nitrofili a Robinia pseudacacia e Sambucus nigra”. Si tratta di un habitat degradato la cui composizione floristica riflette, infatti, l’elevata pressione antropica: per quanto siano presenti le tipiche specie riparie come il salice bianco e il pioppo nero, la robinia (favorita spesso dall’uomo) risulta la specie fisionomizzante;

mentre lo strato arbustivo non di rado è descritto da ulteriori specie ruderali come il sambuco e il rovo; naturalmente non mancano anche specie più tipiche come il nocciolo, il biancospino, il ligustro, mentre nello strato arboreo sono presenti anche l’acero di monte, l’olmo campeste, l’acero campestre, ecc. Tra le specie faunistiche va ricordato che in sinergia con la presenza del fiume, l’habitat risulta molto favorevole alla presenza (tra i rettili) della natrice tassellata, al saettone, al ramarro occidentale, nonché a diverse specie di anfibi, di elevato grado naturalistico.

Variante comunale n. 83 al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

21 Sempre lungo il Livenza è possibile rinvenire una limitata superficie a bosco ripario a salice bianco e il pioppo nero (BU5) che rappresenta, tra tutti, l’habitat che meglio conserva condizioni di seminaturalità e, per questo, favorevole a molte specie di anfibi e rettili. Sono poi presenti significative superfici a verde pubblico e privato (D15), aree agricole a seminativo intensivo (D2) e l’habitat delle infrastrutture stradali (D17) tipicamente molto povero sotto il profilo floristico ancorché molto ruderalizzato.

Nel complesso, l’assetto e la tipologia degli habitat presenti permettono all’area in esame di svolgere funzione di

“corridoio ecologico” di primo livello, ossia di essere via preferenziale e di primaria importanza per lo spostamento delle specie faunistiche; le aree boscate rappresentano, invece, i “nodi” della rete ecologica, quali zone rifugio ma soprattutto di potenziale nidificazione e riproduzione per la fauna medesima oltre che di conservazione di un assetto vegetazionale tipico.

La Variante (nuova area a parcheggio) interessa per la sua totalità aree a seminativo (habitat D2), attestandosi a margine di una siepe arboreo-arbustiva (habitat D6) che localmente rappresenta l’habitat con maggior valenza naturale, per quanto non di pregio.

Nell’ottica di potenziare la funzionalità del “corridoio ecologico” entro cui si colloca l’area di studio appare coerente prevedere almeno un filare arboreo (o arboreo-arbustivo) lungo il margine est dell’ampliamento stesso, a confine con l’area agricola; tale fascia a verde potrà occupare una larghezza di almeno 3-4 m al fine di garantire un sufficiente spazio di crescita delle piante rispetto a eventuali pavimentazioni previste con l’ampliamento. In alternativa si potrà valutare di potenziare e riqualificare l’habitat D6 lungo il fiume Livenza, per una superficie (analoga a quella del filare) di circa 350-500 mq, mediante impianto di specie arbustive e arboree tipicamente riparie (afferenti all’habitat BU5 e/o di boschi planiziali) ed eliminando specie ruderali come la stessa robinia ed eventuali specie invasive come l’ailanto.

22 Fig. 12 Estratto carta Rete Ecologia Locale con l’individuazione dell’area di ampliamento del parcheggio.

6. INQUADRAMENTO FOTOGRAFICO

Si riporta un estratto dell’inquadramento 3D tratto da Google Earth con l’inserimento dei confini della Zona S esistente e della fascia di ampliamento che determina la variante urbanistica in studio.

Variante comunale n. 83 al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

23 Fig. 13 Inquadramento 3D con area Cimitero Comunale di San Odoricoe variante

24 Fig. 12 Inquadramento 3D con Zona S attuale e ampliamento

Ampliamento Zona S Foto 1 e Foto 2

Linea ferroviaria

Ansa del Fiume Livenza

Depuratore

Variante comunale n. 83 al PRGC del Comune di Sacile Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

25 Foto 1

Foto 2

7. VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SUL PAESAGGIO DELLE TRASFORMAZIONI PROPOSTE

Al fine di valutare la coerenza della proposta oggetto di variante con gli obiettivi di qualità paesaggistica, si è utilizzato uno schema che riprende alcuni parametri valutativi indicati al DPCM 12.12.2005.

1. OPERA CORRELATA A

□ edificio

□ area di perUnenza o intorno dell'edificio

□ loVo di terreno

□ strade, corsi d'acqua

□ territorio aperto

□ _______________________________

2. CARATTERE DELL'INTERVENTO

□ temporaneo o stagionale

□ permanente: a) fisso b) rimovibile Ampliamento area parcheggio

Ampliamento area parcheggio

x

x

26 3. DESTINAZIONE D'USO dell'area interessata (se edificio o area di pertinenza):

□ residenziale □ turisUco-ricettiva □ industriale/arUgianale

□ agricola/funzioni connesse □ commerciale □ direzionale □ altro servizi 4. USO ATTUALE DEL SUOLO (se lotto di terreno)

□ urbano □ agricolo

□ boscato □ naturale

□ non coltivato □ altro:

5. CONTESTO PAESAGGISTICO DELL’INTERVENTO E/O DELL’OPERA:

□ centro storico □ insediamento sparso

□ territorio agricolo □ area periurbana

□ area naturale □ insediamento agricolo

□ area naturale □ insediamento agricolo

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