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ppuNTaMeNTo coN i fuMeTTi1 - Il fumetto ieri e oggi
La seguente relazione Per una filosofia del fumetto non fa parte di una rassegna specificamente filosofica, ma è stata tenuta nell’ambito della tradizionale Mostra /Mercato del Fumetto promossa dall’asses-sorato alla cultura e al turismo del Comune di Falconara e giunta alla XXV edizione nel 2008.
L’incontro si è tenuto di sera nella dell’ex Mercato, dove si svol-gono manifestazioni culturali. Relatore è stato il prof. Giancarlo Galeazzi, che, presentato dalla dott. ssa Angela Ortolani del Servi-zio Cultura del Comune falconarese, ha svolto la sua relaServi-zione, cui è seguito un vivace dibattito a dimostrazione dell’interesse per la tematica del fumetto e per l’approccio filosofico ad esso.
PER UNA FILOSOFIA DEL FUMETTO
1. Filosofia e fumetti: quale rapporto?
Premessa
In premessa occorre affermare la necessità di superare qualche riserva mentale del tipo “che c’entra la filosofia con i fumetti?” o, la reciproca, “che c’entrano i fumetti con la filosofia?”.
Sono domande conseguenti a una duplice convinzione: per un verso che la filosofia debba occuparsi di altre cose, sottinteso più serie, o che, a prescindere da questo, non possa il fumetto essere oggetto di una specifica riflessione filosofica; e, per altro verso, che il fumetto non meriti questo tipo di attenzione o, comunque, non offra motivi d’interesse per una riflessione propriamente filosofica.
Nell’uno e nell’altro caso non sembra realizzato per quello “sdo-ganamento” del fumetto, che per altri è invece avvenuto tanto da considerarlo la “nona arte”.
Ci troviamo quindi di fronte ad atteggiamenti contrastanti: da una parte, il riconoscimento della crescente importanza creativa e culturale del fumetto, da considerare addirittura arte, e, dall’altra parte, il perpetuarsi di vecchi pregiudizi, che non riescono ad essere eliminati almeno in certi settori: non solo della cultura accademica ma anche della cultura popolare, e che pure andrebbero superati nell’interesse tanto del fumetto quanto della cultura, non ultima quella filosofica.
La filosofia applicata ai fumetti
A tal fine riteniamo utile fare due precisazioni. Prima preci-sazione: non ci sono limiti oggettuali alla riflessione filosofica, a condizione che il metodo sia sempre quello problematico e critico.
della nuova filosofia applicata, che porta la razionalità filosofica a occuparsi tanto di realtà fisiche e sociali con una “nuova ontologia”
quanto di realtà creative e virtuali con una “nuova mitologia”.
Pensiamo per le prime, ad esempio a certi contributi di Mauri-zio Ferraris sulla Ontologia del telefonino (Dove sei?, Bompiani, Milano 2005) e sulla Ontologia degli oggetti quotidiani (Il tunnel delle multe, Einaudi, Torino 2008) e di Francesca Rigotti su La filo-sofia delle piccole cose (Interlinea, Novara 2004) e su La filofilo-sofia in cucina (Il Mulino, Bologna 2004).
Invece, all’ambito della nuova mitologia appartengono alcune forme di filosofia applicata, per esempio quella applicata alla can-zone, ai cartoni animati e, appunto, ai fumetti, per riferirci alle tre tematiche, cui recentemente sono stati dedicati altrettanti corsi alla Facoltà di Teologia di Lugano nell’ambito dell’attività dell’Istituto di filosofia applicata diretto da Giovanni Ventimiglia.
Anche personalmente ho avuto occasione di occuparmi pro-prio di questi settori: ad un convegno sulla canzone d’autore, alla rassegna “I suoni della filosofia”, alla presentazione di volumi sui Simpson (La filosofia dei Simpson e La scienza dei Simpson) e su Winnie (Winnie Puh e la filosofia) e ora in occasione di questa XXV edizione della Mostra & Mercato del Fumetto a Falconara.
Complessità del fumetto
La seconda precisazione riguarda il fumetto, di cui bisogna anzi tutto riconoscere la complessità, a partire dalla sua diversi-ficata tipologia: esistono infatti fumetti per bambini e fumetti per adulti, fumetti occidentali e fumetti orientali, fumetti commerciali e fumetti d’autore, fumetti comici e fumetti avventurosi, fumetti fantascientifici e fumetti polizieschi, fumetti neri e fumetti erotici, fumetti religiosi e fumetti storici, fumetti creativi e fumetti didat-tici, ecc. Pur nella loro diversità, i fumetti hanno in comune la spe-cificità di scrittura, tanto che si è giunti a definirli un’arte; e come tale vanno presi in esame e da molteplici punti di vista.
Tra questi non può mancare quello filosofico, e la cosa è tutt’altro che stravagante; nessuno infatti si meraviglia che si coltivi una filo-sofia della letteratura o una filofilo-sofia dell’arte o, più recentemente, una filosofia del cinema o una filosofia della televisione; altrettanto non deve meravigliare una filosofia del fumetto.
Il problema, piuttosto, è quello di precisare le modalità con cui può essere attuato l’esercizio del pensiero applicato ai fumetti. È quello che cercheremo di fare nella presente conversazione, chia-rendo che “per una filosofia del fumetto” si può fare riferimento a quattro temi: ai filosofi che si sono occupati di fumetti (diretta-mente o indiretta(diretta-mente), alle diverse forme di traduzione fumet-tistica della filosofia (storica, monografica, tematica), ai contenuti o, quanto meno, agli spunti filosofici (antropologici ed etici, meta-fisici ed epistemologici, ecc.) rintracciabili nel testo dei fumetti, infine alle implicazioni filosofiche sottese ai fumetti ( a livello di produzione e di fruizione).
Schematizzando, si potrebbe anche parlare, rispettivamente, di filosofia con fumetti, di filosofia a fumetti, di filosofia nei fumetti e di filosofia per i fumetti. Si tratta quindi di una applicazione, quella della filosofia ai fumetti, che si legittima per i molteplici collega-menti che esistono tra filosofia e fumetti.
Filosofia fra le nuvole
D’altra parte, si vorrebbe aggiungere prima di passare a pre-sentare i quattro approcci filosofici al fumetto, una parentela, per così dire, “originaria” tra filosofia e fumetti è rintracciabile nel loro comune riferimento alle “nuvole”.
Il filosofo con la testa fra le nuvole è un classico dell’immaginario popolare che risale addirittura all’inizio della filosofia occidentale:
la caduta del protofilosofo s’intitola un’opera di Hans Blumenberg, il quale addirittura mostra come tale caduta abbia dato luogo a tutta una serie di interpretazioni (cfr. La caduta del protofilosofo o La