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partenariati e soggetto capofila

Nel documento L'approccio integrato nel PSR 2007/2013 (pagine 77-80)

i progetti integrati territoriaL

3.5 procedure e modalità attuative

3.5.2 partenariati e soggetto capofila

la natura dei soggetti coinvolti nella progettazione integrata territoriale tende a modificarsi a seconda essi si propongono interventi di natura infrastruttu- rale, ambientale o per lo sviluppo delle aree rurali.

l’obiettivo dell’offerta di servizi e infrastrutture per le popolazioni rurali è, per definizione, pubblico. Per questo motivo i Pit “infrastrutturali” hanno una gestione pubblica e sono programmati da un partenariato composto da soggetti giuridici di tale natura. i PiaR Calabresi attribuiscono queste funzioni a comuni e loro associazioni, comunità montane, consorzi di bonifica, ecc.; la Campania agli enti Parco in partenariato con comuni e province di competenza; le Marche alla Provincia in partenariato con il Gal il cui territorio è l’unico che può usufruire dell’intervento previsto dalla progettazione integrata territoriale.

i partenariati per progetti di natura ambientale, pur promossi da enti pub- blici o soggetti di natura collettiva coinvolgono anche soggetti privati, gli effettivi beneficiari delle misure dirette e indirette previste dal Pit. in questo caso l’ente pubblico o il soggetto collettivo si fa promotore dell’iniziativa e coinvolge i soggetti privati (le imprese agricole) condividendo con esse gli obiettivi del progetto e im- pegnandosi ad azioni a supporto degli impegni che le imprese assumono a fronte del finanziamento pubblico.

nei Pit il cui obiettivo è lo sviluppo locale, il partenariato assume forme più composite e coinvolge soggetti diversificati in funzione di:

• un processo programmatorio promosso dal basso che si adatti a esigenze e fabbisogni locali, integri competenze e conoscenze di vario grado e natura; • una gestione condivisa e partecipata dei processi di sviluppo che nascono

con la progettazione integrata.

i Pit, in questo caso, sono progetti promossi da partenariati, si pongono l’obiettivo di consolidare buone pratiche di governance locale, in ambiti innovativi e coerenti con obiettivi e strategie dei PSR. tale obiettivo può essere perseguito attraverso il coinvolgimento di attori economici, sociali e istituzionali attorno a una problematica o opportunità specifica.

i partenariati sono misti (pubblico-privati) e prevedono una serie di ruoli e responsabilità distribuite tra i partner. la gestione complessiva delle attività

non è assegnata d’ufficio al soggetto capofila, è competenza dello stesso parte- nariato che assume personalità giuridica o di associazione temporanea di scopo (atS) i cui ordinamenti definiscono gli organi di gestione, spesso occupati anche da soggetti esterni al partenariato ma che hanno competenze adeguate al ruolo ricoperto. Veneto e lazio tendono a strutturare il partenariato secondo il modello dei Gal, Friuli Venezia Giulia, lombardia e liguria sono invece più vaghe nella descrizione della procedura di costituzione del partenariato ma in ogni caso ten- dono ad incarnare in esso specifiche funzioni gestionali e responsabilità attuative legate al progetto.

i Pit ad oggi funzionanti presentano una composizione che rispecchia in pieno la natura strategica ad essi assegnati: i progetti a gestione pubblica vedono essenzialmente partenariati composti da soggetti pubblici tra cui spiccano i co- muni che rappresentano circa l’86% del totale dei soggetti coinvolti; la natura e le modalità organizzative dei Pit ambientali privilegiano partenariati composti da aziende agricole; negli altri casi la natura dei soggetti varia a seconda degli obietti- vi propri del singolo progetto, comunque, anche in questo caso, è forte la presenza di soggetti pubblici.

i compiti assegnati al partenariato sono generalmente i seguenti:

- promuovere la partecipazione delle comunità locali e degli operatori eco- nomici attraverso attività di animazione e manifestazioni d’interesse; - elaborare e presentare il Progetto integrato;

- assicurare il coordinamento e la realizzazione degli interventi.

a questo schema generico di attribuzione di funzioni fa eccezione il par- tenariato dei Pia rurali del Veneto. infatti, la suddetta procedura, prevede che il partenariato sia anche il soggetto attuatore della strategia con funzioni dirette e autonome nella proposizione e gestione dei bandi di attuazione delle misure previ- ste dal progetto per la selezione dei beneficiari finali degli interventi. l’attribuzione di funzioni gestionali è elemento di delega di funzioni amministrative che tende a coinvolgere, nei processi pubblici, le popolazioni locali affidando loro specifiche competenze relative alla gestione di attività che riguardano direttamente la comu- nità di cui fanno parte.

anche i Pit marchigiani prevedono che i beneficiari delle misure siano indi- viduati e selezionati dal soggetto gestore del progetto. in questo caso però questo soggetto è pubblico, la Provincia, e le operazioni da esso attuabili sono comunque destinate a finanziare attività ad ulteriori soggetti pubblici o che, comunque, gesti- scono servizi per la collettività.

Figura 12 - I soggetti capofila dei PIT finanziati per tipologia

Fonte: Graduatorie regionali Pit

a seconda dello scopo del progetto e del conseguente ruolo attribuito al partenariato cambia la natura e il ruolo del soggetto capofila (figura 12). ossia di quel soggetto che si fa promotore dell’iniziativa, rappresenta i soggetti aggregati nel progetto, si interfaccia con l’autorità di gestione del PSR.

i Pit “infrastrutturali” sono affidati alla gestione degli enti pubblici. la rap- presentanza è affidata a soggetti pubblici anche nel caso dei Pit a valenza ambien- tale. in questo caso l’ente pubblico è il soggetto aggregante verso cui le singole imprese aderenti prendono uno specifico impegno legato al finanziamento. nello stesso tempo è il soggetto che si preoccupa di fornire i servizi e le azioni di siste- ma necessarie al corretto svolgimento dell’azione di tutale intrapresa attraverso il progetto integrato. nel caso dei Pit per lo sviluppo locale il soggetto capofila può anche essere un soggetto privato o un soggetto partenariale creato, proprio per la gestione del progetto. nell’attuazione, comunque, anche questo tipo di proget- tazione territoriale ha privilegiato la rappresentanza pubblica. le poche eccezioni hanno invece affidato il ruolo di soggetto capofila ad un soggetto giuridico (solita- mente un consorzio) a partecipazione mista.

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Consorzi Distretto Altri enti pubblici Enti parco Consorzi di bonifica Comunità Montane, Unioni di Comuni Comuni Province Lazio Liguria Veneto PIAR Marche PIT Veneto PIA Campania LombardiaMarche AA

Calabria Friuli V

enezia Giulia

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