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CAPITOLO V: UN POEMA NEL POEMA?

PIANO COMPOSITIVO DEL POEMA

1. INTRODUZIONE (vv. 1-42)

Invito al lettore perché accolga le esortazioni che seguiranno (vv. 1-16).

Invocazione a Cristo: preghiera prima dell''avvio' della sezione espositiva (vv. 17-42).

116 RAPISARDA 1993, p. 173. 117 BELLANGER 1902, pp. 181-182.

118 Per una prima analisi del Commonitorium al fine di visualizzarne schematicamente la struttura: cfr. Outline of the contents of the Commonitorium in TOBIN 1945, pp. 6-7. Rapisarda, a sua volta, nell'edizione 1970 affianca alle sezioni di testo delle glossae (es. DE LASCIVIA, p. 46) oppure introduce dei sottotitoli nella traduzione (es. Proposizione ed esortazione al lettore, p. 23): tali indicazioni, estranee ai manoscritti e a firma dell'editore, rappresentano un ulteriore tentativo di schematizzazione dell'opera. Nel presente studio sono ricorso, invece, ad una personale analisi strutturale, sia per rendere meglio fruibile l'opera di Orienzio nella sua complessità concettuale sia per porre in evidenza alcune intuizioni in merito alla sezione De vitiis (di cui si dirà in seguito), emerse grazie ed un successivo e più attento approfondimento.

2. LE DUE COMPONENTI DELL'ESISTENZA (vv. 43-58)

Le due vite: quella del 'corpo' e quella dell' 'anima' (vv. 43-58).

3. LO SCOPO DELLA CREAZIONE (vv. 59-88)

Perché l'uomo nasce (vv. 59.64).

Il timor Dei (vv. 65-88).

4. IL VERO CULTO VERSO DIO (vv. 89-312)

L'osservanza dei comandamenti (vv. 89–256).

a) L'amore verso Dio (vv. 89-170).

b) L'amore verso il prossimo (vv. 171-256).

La risurrezione del corpo e il destino dell'anima (vv. 257-312).

5. I VIZI E LA RETTITUDINE (1, 313 – 2, 92).

Preghiera per ottenere il coraggio e la perseveranza nel cammino lungo la 'retta via' (vv. 313-320).

Sulle occasioni di peccato I (vv. 321-592).

b) L'invidia (vv. 454-482).

c) La cupidigia (vv. 483-592).

L'amore per la pace (vv. 593-618).

Nuova esortazione al lettore circa l'utilità e la necessità dell'osservanza dei precetti divini (II, 1-12).

Sulle occasioni di peccato II (vv. 13-84).

d) La vanagloria (vv. 13-40).

e) La menzogna (vv. 41-44).

f) L'ingordigia (vv. 45-50).

g) L'ebrietà (vv. 51-84).

Ulteriore esortazione al lettore: è possibile, per quanto difficile, vincere i vizi (vv. 85-92).

6. CONSIDERAZIONI SULLA MORALE CRISTIANA (vv. 93-254).

L'affannosa ricerca dei beni terreni destinati alla corruzione (vv. 93-116).

Vanità della gloria ambita dagli uomini (vv. 117-140).

Il vero tesoro: la ricompensa di Dio (vv. 141-158).

7. MONITO AI FEDELI: IL DIES IRAE (vv. 255-402).

L'attesa escatologica (vv. 255-262).

Sulle punizioni: l'Inferno (vv. 263-318).

Sulle gioie celesti: il Paradiso (vv. 319-344).

Il giudizio finale (vv. 345-402).

8. CONCLUSIONE (vv. 403-418).

Professione di fede nella SS.ma Trinità (vv. 403-406).

Occasioni varie di ricordo nella preghiera e benedizione di Dio invocata sui futuri lettori (vv. 407- 418).

L'impressione che deriva da un primo impatto con l'opera – come emerge anche dalla visualizzazione dello schema – è quella di un'organica armonia compositiva. Le sezioni tematiche, infatti, sebbene offrano spunti per ulteriori digressioni che vanno dalla materia scritturistica alla casistica della teologia morale, si configurano ben articolate e sviluppate119. Tale rilievo sembra anche confermato dal giudizio della Bianco: “Il Commonitorium infatti risulta essere un protrettico alla conversione il cui contenuto, mentre denuncia la durezza dei tempi all'inizio del V secolo in Gallia, si impernia sul messaggio evangelico dell'amore di Dio e del prossimo. […] Mi si è chiarito come in esso non si possano scindere parti moralistiche e parti dottrinali, ma tutto il testo considerato nella sua globalità sia espressione di un messaggio evangelico, con ampliamenti e digressioni che a prima vista tolgono unità all'opera e le fanno assumere la veste di componimento precettistico”120.

119 La tecnica della composizione per blocchi tematici è tipica degli autori afferenti al circolo aquitanico. Due soli esempi: Prospero, Ad coniugem suam (cfr. SANTELIA 2009a, pp. 13-16); Sidonio Apollinare, Carme 16 (cfr. SANTELIA 2012, pp. 17-23).

II. Il De vitiis

Al quinto degli otto blocchi tematici messi in luce nel piano compositivo dell'opera, in questo studio, ho dato il titolo di De vitiis: è bene precisare, infatti, che i titoli assegnati alle dette sezioni non figurano nei manoscritti, ma sono il frutto di una personale ripartizione del testo a partire dai contenuti che esso presenta. Il De vitiis, poi, suscita una specifica attenzione. In particolare risaltano tre caratteristiche:

)

la precisa inquadratura della sezione che s'apre e si chiude con l'esortazione al lettore (1,313- 320; 2,85-92), quasi a voler obbedire al criterio della Ringkomposition121;

)

la coerenza espositiva della medesima sezione che si presenta quale un'elencazione dei vizi intesi come occasioni di peccato;

)

la presenza di un'interruzione del discorso propriamente protrettico, costituita dall'elogio della pace (1, 593-618) e da una nuova apostrofe al lettore (2, 1-12).

Appare, pertanto, con netta evidenza come, al di là della sopra citata interruzione, la sezione centrale del Commonitorium (1, 313-592; 2, 13-92), per quanto ben inserita nell'economia complessiva del poema, sia dotata di senso e forme perfettamente compiuti, sì da potersi definire essa stessa un poema a sé stante: il De vitiis. L'autonomia argomentativa e la corrispondenza delle componenti strutturali pongono, dunque, un interrogativo: nel nostro caso, quindi, si ha dinanzi un poema nel poema?

a) Articolazione del De vitiis

Prima di illustrare la coerenza e l’organicità del De vitiis rispetto all'intero Commonitorium o, comunque, prima di valutare gli argomenti strutturali che inducono ad analizzare la sezione dedicata ai vizi in autonomia, è bene delineare un profilo più dettagliato dei versi in questione. La suddivisione per sotto-blocchi tematici qui riportata, rispetta quella adoperata, mediante le glossae, in Rapisarda 1970. Quanto all''interruzione' prima evidenziata (1,593-2,12), nello schema qui riportato si è preferito riportarla comunque all'interno dell'intera sezione in analisi (1,313-2,92), allo stesso tempo, però, si è ritenuto necessario evidenziarne l'estraneità mediante differente colorazione del bordo.

121 Un sentore della Ringkomposition è stato avvertito per primo da Cutino, ma non in riferimento al contesto sopra citato : “ […] (ndr.: il) motivo del poeta peccatore […] costituisce il vero filo conduttore del poema in quanto viene ripreso secondo un principio di Ringkomposition alla fine del primo libro (1,611-612) e nella chiusa del poema (2,393-402), e ricorre anche all'interno della trattazione dei precetti (1,405-406; 2,39-40)” (CUTINO 2006, pp. 316- 317). Un esempio di queste riprese, che interessa la nostra sezione, verrà illustrato più avanti. La Ringkomposition è presente anche in Prospero, Ad coniugem suam (dove la prima e terza sezione sono esortazioni alla moglie: cfr. SANTELIA 2009a, pp. 13-16) e in Sidonio, Carme 16 (cfr. SANTELIA 2012, pp. 17-23, soprattutto p. 18 nota 26).

PIANO COMPOSITIVO DEL DE VITIIS