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CAPITOLO 2 CAPITALE SOCIALE E PARTENARIATO: UN NUOVO

2.4. Il Piano Leader Regionale: PAL e PSL

La Commissione Europea con Comunicazione pubblicata sulla GUCE 91/C73/14 del 19/03/1991, introduce una nuova iniziativa comunitaria chiamata Leader, acronimo di Liaison Entre Actions de Développement Rural, che contenuto nell‟asse IV del PSR.

Il Leader costituisce un approccio innovativo alla politica di sviluppo rurale, in quanto metodologia, per mobilitare e realizzare lo sviluppo piuttosto che una serie fisse di misure da attuare. All‟inizio l‟iniziativa comunitaria era rivolta alle zone degli obiettivi 1 e 5b zone, delle aree rurali con popolazione de 5.000 a 10.000 abitanti finanziata, interamente, dai Fondi Strutturali della UE.

Nel tempo lo strumento Leader ha subito diverse evoluzioni, come il resto delle politiche comunitarie, però non ha perso di vista il suo obiettivo principale relativo al fornire alle comunità rurali dell‟UE un metodo, di tipo bottom-up (dal

49 basso verso l‟alto) rispettoso delle peculiarità locali, in grado di coinvolgere gli operatori locali e renderli protagonisti nel definire lo sviluppo futuro delle loro zone. Gli obiettivi principali si possono sintetizzare in quattro gruppi:

 rafforzare le capacità dei partenariati locali e le attività di animazione e di acquisizione di competenze per mobilitare il capitale locale;  promuovere il partenariato pubblico-privato per favorire l‟approccio innovativo allo sviluppo rurale;

 promuovere la cooperazione e la messa a rete dell‟innovazione;  migliorare la governance a livello locale anche attraverso azioni integrate.

La procedura consiste, in prima istanza, nella definizione di territorio rurale delimitato, costituzione di un Gruppo di Azione Locale (GAL) formato da rappresentanti di istituzioni pubbliche e private operanti nello stesso territorio,

Il GAL, dopo l‟approvazione della Commissione europea dell‟area, è incaricato a proporre ed a realizzare successivamente un Programma di Azione Locale (PAL) cioè un programma di ciò che intende attuare sul proprio territorio e per il quale chiede alla Regione il finanziamento. finanziato da fondi dell'UE.

Fino ad oggi si sono susseguite tre generazioni di Leader: 1. Leader I - programmazione 1991- 1993; 2. Leader II - programmazione 1994-199949; 3. Leader + - programmazione 2000-200650.

49 Il Leder II è stato introdotto con la Comunicazione n. 94/C180/12 del 15/06/1994, a norma

dell‟art. 11 del Regolamento (CEE) n. 2082/93.

50Il Leader + è stato introdotto con la Comunicazione n. 2000/C139/05 del 14/04/2000 a norma

50 Leder + è l‟ultima edizione dell‟Iniziativa Comunitaria relativa al periodo 2000-2006: la Commissione Europea definisce le Linee le regioni elaboravano il loro Piani Leader Regionali (PLR) che dovevano essere approvati dalla Commissione Europea. Una volta approvati, i GAL potevano, anche in forma congiunta con rappresentanti di altri comprensori territoriali, presentare i loro Piani di Sviluppo Locale che venivano valutati ed approvati dalle Amministrazioni regionali.

L‟iniziativa, pertanto, si pone come il completamento dell‟azione comunitaria per le aree rurali, il cui rilancio viene principalmente perseguito con i fondi strutturali con i Piani di sviluppo Rurale Programmi Operativi Regionali, secondo quando previsto dai Regolamenti 1257/99, 1260/99 e 1750/99.

A differenza del Leader II, la cui operatività era limitata alle aree degli obiettivi 1 e 5b, Leader + è applicato a tutto il territorio dell‟Unione Europea; questo allargamento a tutte le aree rurali ha posto due ordini di problemi: il primo relativo al pericolo di “dispersione” degli aiuti concessi, il secondo riguardante il ruolo che le aree già oggetto dell‟iniziativa andranno a ricoprire nella nuova programmazione. Risposta a questi problemi è venuta dalla Commissione che ha proposto criteri di selezione più rigidi per l‟elaborazione dei criteri di selezione dei Paini e dei GAL, innescando una vera sana competizione fra i territori.

L‟iniziativa Leader + si sviluppa in 3 assi prioritari:

Asse 1 “Sostegno a strategie pilota di sviluppo rurale a carattere territoriale e

integrato fondate sull’azione ascendente e sul partenariato orizzontale”, si

rivolge a tutte le aree rurali che dimostrano la volontà e la capacità di concepire ed attuare una strategia pilota di sviluppo integrata e sostenibile, comprovata dalla

51 presentazione di un piano di sviluppo, fondata su un partenariato rappresentativo e focalizzato sull‟identità del territorio.

Asse 2 “Sostegno alla cooperazione fra territori rurali”; promuove la realizzazione di progetti di cooperazione interterritoriali e transazionali con l‟obiettivo di contribuire al superamento dei vincoli strutturali dei territori interessati,altrimenti non superabili, e di apportare un reale valore aggiunti a quanto già avviato con l‟Asse I.

Asse 3 “Creazione di una rete”. è finalizzato a favorire lo scambio e il trasferimento di esperienze, stimolare e concretizzare la cooperazione tra i territori, informare e diffondere insegnamenti in materia di sviluppo rurale.

In tutti i territori interessati all‟iniziativa Leader + operano a vario titolo altri programmi tra cui i più rilevanti in termini economici e strategici sono i Patti

Territoriali e i Progetti Integrati Territoriali (PIT), cui hanno aderito quasi tutti i

comuni della Sicilia. I GAL hanno tenuto conto, nella fase di analisi, programmazione e attuazione dei PSL dei suddetti programmi sfruttando le sinergie e le interazioni possibili che possono verificarsi dall‟attuazione contemporanea di più programmi sullo stesso territorio. In Sicilia i 12 PSL selezionati fanno riferimento, inoltre, nelle rispettive schede di Misura, ad una forte trasversalità e complementarietà sia con il POR che con il PSR e con gli altri strumenti di programmazione.

L‟attuazione dell‟Iniziativa Leader + segue un preciso iter di programmazione che si divide in diverse fasi la prima riguarda la Commissione Europea che definisce le Linee Guida del Leader +, stabilisce gli obiettivi generali e le strategie che intende promuovere; nella seconda, sono protagoniste le regioni, che recepite le Linee Guida, propongono un Piano Leader Regionale (PLR) nel quale devono

52 essere evidenziate le caratteristiche e le potenzialità della regione interessata, nonché gli obiettivi specifici che si intende perseguire attraverso l‟iniziativa. Il Piano è poi valutato dalla Commissione e se approvato è attuato attraverso appositi Bandi Regionali; in caso contrario torna alla Regione per essere sottoposto a modifiche. La terza fase, i protagonisti sono i territori, che in un‟ottica di programmazione dal basso attraverso i Gruppi di Azione Locale (GAL) e i relativi Partenariati socio-economici, propongono il Piani di Sviluppo Locale (PSL), da sottoporre a valutazione regionale ai fini dell‟eleggibilità a finanziamento51

Nella programmazione 2007-2013 l‟iniziativa Leader, a differenza degli anni precedenti, non è più un programma a se stante ma è stato integrato in tutti i programmi nazionali e regionali di sviluppo rurale finanziati dall‟Ue, aprendo nuove prospettive per la sua applicazione su scala più ampia.

Il 20 settembre 2005 il Consiglio ha approvato un nuovo regolamento per il sostegno allo sviluppo rurale per il periodo di programmazione 2007-1352 che assegna una maggiore importanza all‟approccio di tipo Leader. In tutti i programmi di sviluppo rurale,infatti, dovranno avere una componente Leader per l‟attuazione delle strategie di sviluppo locale secondo l‟approccio «bottom-up». Un minimo del 5 % dei finanziamenti per ciascun programma dovrà essere riservato a Leader (e nei programmi sarà presente un‟«asse Leader»). Questa percentuale dovrà essere introdotta gradualmente per gli Stati membri dell‟UE

51 C. Marcianò, A. De Luca (2003) “Un percorso di sviluppo rurale integrato nel Leader + “

XXVII CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI

52Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20.9.2005, sul sostegno allo sviluppo rurale

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1053, che riserveranno a Leader una quota del 2,5 % nel periodo 2007-13 data la loro esperienza più limitata dell‟approccio Leader54.

53 I nuovi 10 Stati membri che hanno aderito alla UE nel maggio 2004.

54 Regione Siciliana Assessorato Agricoltura e Foreste Programma di Sviluppo Rurale Sicilia

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CAPITOLO3

IL FILONE SOCIOLOGICO DELLA SOCIAL NETWORK ANALYSIS