Le conoscenze floristiche sono complessiva-mente buone, soprattutto in relazione alla flora rara, protetta e vulnerabile. Per alcune specie in-dicate come presenti in regione, sono stati fatti specifici controlli su materiale d’erbario e/o di altra fonte documentale. Le specie di interesse regionale sono specie considerate a priorità di conservazione a livello regionale e/o di arco al-pino occidentale.
La specie di interesse regionale Callianthe-mum coriandrifolium è una specie orofita sudeu-ropea, tipica di ambienti prativi subalpini su sub-strati basici; ha un areale limitato a poche regioni alpine (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Tren-tino Alto-Adige). In Piemonte, dove è considerata particolarmente rara, è possibile osservarla presso i siti “Pian della Mussa” (PIEM 7), “Orsiera-Roccia-vrè, Val Troncea, Lago Nero e rilievi di Bardonec-chia” (PIEM 9), “Gruppo del Monviso e Oasi di Prà Barant” (PIEM 11), e “Colle della Maddalena, Gruppo del Tenibres e Valcavera” (PIEM 13).
La specie di interesse regionale Campanula cenisia è una specie endemica delle alpi occiden-tali presente in 4 Aree Importanti per le Piante del Piemonte: “Monte Giove, Alpe Veglia e Alpe Devero”, “Pian della Mussa”, “Rocciamelone e
Orridi di Chianocco e Foresto” e “Orsiera-Roc-ciavrè, Val Troncea, Lago Nero e rilievi di Bardo-necchia” (PIEM 1, PIEM 7, PIEM 8, PIEM 9).
PIEMONTE
Callianthemum coriandrifolium Rchb., specie di interesse regionale (foto A. Selvaggi).
Campanula cenisia L., specie di interesse regionale (foto A.
Selvaggi).
Criterio Numero di entità
Ai - Entità minacciate a livello globale -Aii - Entità minacciate a livello europeo 24 Aiii - Entità endemiche minacciate
a livello nazionale 2
Aiv - Entità subendemiche minacciate
a livello nazionale 15
Altre entità di interesse nazionale 55 Entità di interesse regionale 304
36
37
■ HABITAT
Sono state verificate e integrate tutte le infor-mazioni relative alle tipologie di interesse comu-nitario segnalate in regione, aggiornando e am-pliando in tal modo le conoscenze legate alla Rete Natura 2000. Nonostante la presenza di molte segnalazioni di habitat nelle aree di pianura, la maggior parte delle IPA sono state identifi-cate lungo la identifi-catena alpina, è preponderante la presenza di habitat montani e alpini. Tra gli altri sono presenti nelle IPA piemontesi gli habitat 6520 “Praterie montane da fieno”, 9420 “Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra”, 6230*
“Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane”, 8110
“Ghiaioni silicei dei piani da montano a nivale (Androsacetalia alpinae e Galeopsietalia ladani)”
e 4080 “Boscaglie subartiche di Salix spp.”.
Nella Pianura Padana gli habitat sono molto ridotti in estensione e frammentati, per cui in molti casi non è stato possibile individuare aree di grande rilievo floristico-vegetazionale secondo gli standard di questo progetto.
Nel contesto planiziale non mancano ele-menti di grande valore come gli habitat 91E0*
“Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)”, frammentariamente diffuso, e gli ormai rari boschi planiziali 9160 “Querceti di farnia o ro-vere subatlantici e dell’Europa centrale del
Carpi-nion betuli” e 91F0 “Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus mi-nor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ul-menion minoris)”. Soltanto in due IPA ricade l’ha-bitat 3110 “Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale delle pianure sabbiose (Litto-relletalia uniflorae)”, ormai raro in Italia.
Habitat 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition”. Lago di Candia - Torino (foto C. Minuzzo). Le diverse comunità igrofile e ripariali si susseguono spostandosi dal centro del lago verso le aree più interne e asciutte.
91E0* “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus ex-celsior (Alno-Padion,Alnion glutinosae,Alnion incanae)”. Bo-schi di ontano nero alla Mandria (PIEM 10) (foto. R. Pascal).
PIEMONTE
Criterio Numero di habitat
Ci - Habitat minacciati prioritari 12
Cii - Habitat minacciati 42
Totale habitat 54
Segnalazioni 1099
■ ALTRI GRUPPI TASSONOMICI
Solamente tre siti ospitano segnalazioni di funghi (PIEM 6, Myriostoma coliforme) e briofite (Rhabdoweisia crenulata e Sphagnum centrale in PIEM 14 e Sphagnum fimbriatum in PIEM 13).
LICHENI
Il lichene Acarospora chrysocardia è una specie calcicola che vive in habitat rocciosi del-l’entroterra; in gioventù è parasimbionte di specie di individui del genere Diploschistes, che si rinvengono nelle valli alpine con clima xero-termico. Nota solo per le Alpi occidentali (Italia e Francia), dove è stata descritta, è cer-tamente specie rara e minacciata in Italia.
FUNGHI
Calocybe favrei è un fungo saprotrofo umi-colo che predilige le faggete. Fruttifica in tarda estate. È segnalato in provincia di Cuneo.
BRIOFITE
Paludella squarrosa è un muschio tipico delle torbiere basiche, del piano montano e subalpino. Rappresenta un relitto glaciale, per questo è considerato tra le specie ad alto valo-re conservazionistico in Italia.
Per la brioflora è significativo il territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso, incluso in una IPA di interesse transregionale (ITA 1). La diversità geologica e ambientale del Parco per-mette di ospitare un’altrettanta varia e inte-ressante flora briologica, di estremo interesse, sia a livello nazionale che nel contesto più ampio dell’arco alpino.
Il Parco si estende fra la Valle della Dora Baltea (Val d’Aosta) e la Val d’Orco (Piemonte):
il 54% del suo territorio ricade nella Val d’Aosta e il 46% nella regione Piemonte. Nonostante si tratti di un territorio di vaste estensioni, e quindi sia impossibile indicare particolari zone di spe-cifico interesse floristico, dal punto di vista
brio-PIEMONTE
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Acarospora chrysocardia Poelt & M. Steiner, criterio Aiv, in-grandimento x13 (foto P. L. Nimis).
Gruppo tassonomico Numero di entità
Briofite 13
Funghi 8
Licheni 5
Alghe (siti)
-Calocybe favrei (R. Haller Aar. & R. Haller Suhr) Bon, crite-rio Aii (foto F. Padovan).
logico il parco ospita una ricchissima flora brio-logica, estremamente rara e interessante, sia sotto il profilo floristico che biogeografico.
Tra le specie più rare ed interessanti se-gnalate, tutte inserite negli allegati della Diret-tiva Habitat, e che meritano una attenta azione di salvaguardia, ricordiamo Riccia brei-dleri, specie endemica dell’arco alpino, Haplo-mitrium hookeri, specie considerata rara in Eu-ropa, Scapania massalongi, estremamente rara nel territorio italiano, Buxbaumia viridis, Mee-sia longiseta.
■ CRITICITÀ
Le conoscenze relative alle IPA proposte sono da considerare ottime nella maggior parte dei casi (soprattutto quando vi è coin-cidenza tra IPA e SIC/ZPS). Al di fuori dei siti della Rete Natura 2000 ci si è basati essenzialmente sui criteri floristici, utilizzando un database regionale ricco di circa 800.000 segnalazioni georeferen-ziate e aggiornate.
I problemi principali ancora in-soluti sono così riassumibili:
- lacune di conoscenze in alcune particolari aree geografiche (es.
porzioni dell’Alessandrino o del Novarese e provincia di Torino);
- difficoltà di omogeneizzazione dovute alla differente esten-sione geografica delle IPA pro-poste.
Non si evidenziano particolari problemati-che per quanto riguarda le specie vascolari (i problemi di corretta identificazione, quando possibile, sono stati risolti mediante verifiche di materiale d’erbario).
Per quanto riguarda gli altri gruppi tassono-mici (alghe, funghi e licheni) emerge la man-canza di studi omogenei e aggiornati su tutto il territorio regionale.
PIEMONTE
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Paludella squarrosa (Hedw.) Brid., criterio Aiv (foto M. Lüth).
Campanula alpestris All., criterio Aiv, Vallone Urthier (Foto C. Minuzzo).
LOMBARDIA
41 La Lombardia è una regione molto estesa
dove la pressione antropica è alta, in particolare nella Pianura Padana. Per questo motivo gli elementi naturali di un certo rilievo si conser-vano quasi unicamente lungo i corsi d’acqua e nelle porzioni montuose, prealpina ed alpina.
Le 17 Aree Importanti per le Piante coprono circa il 10% della superficie regionale. A scala nazionale, le IPA della regione Lombardia rap-presentano circa il 5% della superficie totale identificata come Importante per le Piante.
La maggior parte della superficie delle IPA lombarde è vincolata, a differenza di altre re-gioni: questo potrebbe rivelarsi come un ele-mento di maggiore efficacia complessiva della tutela dei valori rispetto ai siti della Rete Natura 2000.
Una nutrita quota delle segnalazioni delle specie e degli habitat selezionati per il progetto IPA ricadono nelle aree montane, sia perchè queste conservano estese superfici naturali, sia perché risultano meglio conosciute di quelle di pianura. Non mancano tuttavia, anche in Pia-nura Padana, aree con importanti emergenze floristico-vegetazionali, anche se immerse in una matrice fortemente antropizzata.
CODICE NOME IPA LOMB 1 Torbiere del Sebino
LOMB 4 Bagni di Masino, Val di Mello e Predarossa LOMB 6 Monte Bernina, Pizzo Scalino e Val Fontana LOMB 7 Alpi Orobie Orientali
LOMB 8 Alpi Orobie Occidentali
LOMB 9 Lago di Mezzola, Pian di Spagna e Val Codera LOMB 10 Valle del Dosso
LOMB 11 Grigne
LOMB 12 Lago del Segrino e Sasso Malascarpa LOMB 13 Palude di Brivio
LOMB 14 Lago di Ganna, Campo dei Fiori LOMB 15 Palude di Brabbia e Lago di Biandronno LOMB 16 Parco del Ticino
LOMB 17 Valli del Mincio e Bosco Fontana
AREE TRANSREGIONALI IPA regionali incluse
ITA 8 Monte Altissimo, Val di Ledro e Alto Garda Bresciano LOMB 2-TRE 3
ITA 9 Adamello-Dolomiti del Brenta LOMB 3-TRE 1
ITA 10 Stelvio LOMB 5-BOLZ 1-TRE 16
Superficie delle IPA
inclusa in aree protette (dati in %) Aree Protette (sensu L.394/91) 72,3
Rete Natura 2000 81,7
Totale 93,3