■ SPECIE VASCOLARI
La banca dati del Museo Civico di Rovereto, costituita da circa 800.000 segnalazioni di piante vascolari, ha permesso di conoscere la di-stribuzione delle specie di interesse nazionale e quelle indicate come di interesse regionale.
Potentilla supina vive su terreni umidi in prossimità di laghi, pozze ed acquitrini. In Italia ha un areale disgiunto; in Trentino è presente nell’IPA “Alta Valsugana”.
Potentilla palustris cresce in prati umidi, tor-biere, paludi e sulle sponde di laghi poco pro-fondi. Minacciata dalla scomparsa del suo habi-tat, in Italia è presente in tutto l’arco alpino con qualche decina di segnalazioni, molte delle quali ricadenti in diverse IPA.
Le foglie della pianta carnivora Drosera an-glica sono provviste di peli porporini che termi-nano con una ghiandola secernente un liquido vischioso che riesce a catturare piccoli insetti. La Drosera è legata alle torbiere e alle paludi oligo-trofe, ha un areale limitato alle regioni setten-trionali a Nord del Po. Per effetto dei cambia-menti climatici e del progressivo interramento delle torbiere, la sopravvivenza di questi interes-santi habitat è a rischio.
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Criterio Numero di entità
Ai - Entità minacciate a livello globale -Aii - Entità minacciate a livello europeo 15 Aiii - Entità endemiche minacciate
a livello nazionale 4
Aiv - Entità subendemiche minacciate
a livello nazionale 2
Altre entità di interesse nazionale 44 Entità di interesse regionale 53
Particolare delle foglie di Drosera anglica Hudson, entità di interesse nazionale (foto F. Prosser).
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Potentilla supina L. subsp. supina, en-tità di interesse nazionale (foto F.
Prosser).
Potentilla palustris (L.) Scop., criterio Aii (foto F. Prosser).
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■ HABITAT
Ad integrazione degli habitat di interesse comunitario segnalati per il Trentino, sono stati considerati altri tre habitat di interesse regionale ampiamente diffusi, quali le comunità delle sor-genti con ricca presenza di muschi, con Montia fontana, Stellaria alsine, Epilobium alsinifolium, E. nutans, Arabis soyeri, ecc. del piano montano e subalpino, la vegetazione di sottoroccia (in parte riconducibile all’associazione Hackelio de-flexae-Chenopodietum foliosi) ed i cariceti affe-renti all’alleanza Magnocaricion. I tre habitat sono segnalati in molte IPA, tra cui “Lagorai e Pale di San Martino”.
Le IPA della provincia di Trento sono carat-terizzate per lo più da comunità vegetali tipiche dei rilievi alpini e dolomitici. Quelle più diffuse sono riconducibili agli habitat 4060 “Lande al-pine e boreali”, 9410 “Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea)”, 6170
“For-mazioni erbose cal-cicole alpine e su-balpine” e 9130
“Faggeti dell’Aspe-rulo-Fagetum”.
Le rupi calcareo-dolomitiche con Sa-xifraga tombeanen-sis, ricche di specie endemiche e ricon-ducibili all’habitat 8210 “Pareti roc-ciose calcaree con ve getazione casmo-fitica”, sono segna-late in undici IPA, tra cui “Monte Al-tissimo e Val di Le-dro”.
Sasso Rosso, Gruppo di Brenta (TRE 1). Esempio di una co-munità glareicola inquadrata nell’associazione Leontodon-tetum montani riferita all’habitat 8120 “Ghiaioni calcarei e scistocalcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii)”
(foto F. Prosser).
Criterio Numero di habitat
Ci - Habitat minacciati prioritari 15
Cii - Habitat minacciati 37
Habitat di interesse regionale 3
Totale habitat 55
Segnalazioni 1351
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Monte Malachin, Val di Non, TN habitat 8210 (foto F. Prosser).
■ ALTRI GRUPPI TASSONOMICI
BRIOFITE
Mylia taylorii cresce su rocce umide e om-brose, su legno marcescente e humus, nei piani montano e subalpino. In Italia, è inserita nel-l’elenco delle briofite segnalate in passato per nu-merose località, ma attualmente risulta solo in al-cune stazioni estremamente frammentate. È presente nell’IPA “Lagorai e Pale di San Martino”.
LICHENI
L’IPA “Lagorai e Pale di San Martino” è un sito significativo per la flora e per la vegetazio-ne lichenica delle Alpi centro-orientali. Ospita una flora molto ricca, studiata sin dalla secon-da metà dell’800, con 530 specie finora note.
Tra queste, Tuckneraria laureri ed Usnea longis-sima sono specie di interesse conservazionisti-co europeo. Sono presenti anche entità tipiche della flora artica. Questo è dovuto al fatto che alcune aree furono colonizzate durante le ulti-me glaciazioni da specie provenienti dal nord, che si sono poi conservate in stazioni rifugio.
FUNGHI
L’Area “Val Sella”, sita a circa 1000 m di quota, dal punto di vista micologico rappre-senta una delle aree di maggiore interesse in tutto il territorio trentino. Si tratta di uno dei territori maggiormente esplorati, con oltre 500 specie di macromiceti censite solo negli ultimi anni. È particolarmente ricca di specie tipiche dei prati umidi e poveri. Tra queste, Hygrocybe laeta è un saprotrofo umicolo che risulta raro secondo la “Checklist dei Funghi Italiani” ed è elencato nelle Liste Rosse di vari Paesi Europei. Fruttifica tra agosto ed ottobre.
“Il Laghestèl” (TRE 18) è un antico lago quasi completamente intorbato e trasformato in palude nel quale, però, permane ancora uno specchio d’acqua residuo di discrete dimensio-ni, circondato da un ampio canneto. L’area cir-costante la zona umida del Laghestèl rappre-senta una tra le più interessanti aree a Pinus sylvestris presenti in Trentino, estremamente ricca in specie fungine, per le quali esiste un inventario di oltre 300 specie (ancora larga-mente incompleto), tra cui numerose di inte-resse conservazionistico europeo. Di particola-re rilievo la pparticola-resenza di Lactarius aquizonatus e Cortinarius odhinni, per le quali il sito
rappre-PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
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Gruppo tassonomico Numero di entità
Briofite 18
Funghi 10
Licheni 5
Alghe (siti) 27
Mylia taylorii (Hook.) Gray, criterio Aiv (foto M. Luth).
Hygrocybe laeta (Pers.) P. Kumm., criterio Aiv (foto A. Brigo).
senta probabilmente il limite meridionale della distribuzione in Europa. Da non sottovalutare anche l’interesse storico del luogo, nel quale era solito erborizzare l’abate Giacomo Bresadola, uno dei più importanti micologi ita-liani, durante gli anni della sua residenza a Baselga di Piné.
ALGHE
Sono segnalati numerosi siti di interesse per le alghe d’acqua dolce, tra cui ricordiamo:
il Lago di Tovel (“Dolomiti del Brenta”, TRE 1), noto per la presenza della dinofita Woloszynskia coronata, una delle rare specie endemiche di microalghe d’acqua dolce del territorio italiano, la Torbiera di Lagabrun ed il Lago Santo di Cembra (IPA “Monti di Cembra”, TRE 14) ed “il Laghestel” (TRE 18) che ospitano sia specie di Desmidiali sia di Diatomee meri-tevoli di conservazione.
■ CRITICITÀ
Per le specie il livello di conoscenza è sufficien-te ed essufficien-teso a tutto il sufficien-territorio, ma un margine di miglioramento potrà aversi con l’acquisizione di dati quantitativi più precisi. Purtroppo le cono-scenze sulla cartografia degli habitat della pro-vincia di Trento sono limitate solo ad una parte dei siti di importanza comunitaria; per i territo-ri al di fuoterrito-ri della Rete Natura 2000 le informa-zioni sono estremamente più frammentarie. Tra i siti non identificati come IPA in questo proget-to, ma di grande interesse floristico-vegetaziona-le, ricordiamo il Lago Pudro, inserito nella Rete Natura 2000, una delle più importanti torbiere del Trentino, ricca di specie rare, come ad es. Ca-rex diandra, Liparis loeselii, Utricularia australis e varie altre, ed il Lago Nero che, come l’IPA “Lago e torbiera del Vedes”, conserva una torbiera il cui interesse floristico è rilevante.
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
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La conca torboso-palustre denominata “Il Laghestèl”, una delle più antiche zone protette del Trentino in cui permangono alcune specie notevoli come Cicuta virosa, Carex hartmanii, Ranunculus flammula, rappresenta un’area importante anche per i funghi e le alghe (foto M. Floriani).
A causa della sua posizione, l’Alto Adige pre-senta caratteristiche climatiche del tutto parti-colari, con temperature più elevate della media alpina e con precipitazioni relativamente scarse.
Le 14 Aree Importanti per le Piante coprono circa il 27% della superficie provinciale. A scala nazionale, le IPA della provincia autonoma di Bolzano rappresentano circa il 4% della super-ficie identificata come Importante per le Piante in Italia.
L’IPA con il maggior numero di segnalazioni di piante vascolari (17) ed habitat (25) è “Dolo-miti di Sesto e Gruppo di M. Sella”, inclusa nella IPA di interesse transregionale ITA 12.
Oltre l’80% della superficie identificata im-portante per le piante è vincolata. È interes-sante notare che l’area “Alpi Sarentine” non è tu-telata da alcun vincolo di protezione, mentre cinque aree (Giogo d’Asta; Boschi di Brunico;
Monticolo; Alta Val Venosta e Altopiano di Reg-glberg) sono protette per meno del 5% della loro superficie.
Le celle prive di segnalazioni di specie e di habitat selezionati per il progetto sono distri-buite essenzialmente lungo il confine con l’Austria ed in gran parte si tratta di celle che
sottendono una piccolissima porzione di terri-torio italiano. Per questo si può ritenere che lo stato attuale delle conoscenze sia in generale molto buono.
CODICE NOME IPA BOLZ 2 Alta Val Venosta BOLZ 3 Gruppo di Tessa BOLZ 5 Altopiano di Regglberg BOLZ 7 Gardenaccia e alta Val di Funes
BOLZ 9 Valle Aurina, Vedrette di Ries e Valle di Anterselva BOLZ 10 Alpi Sarentine
BOLZ 11 Giogo d'Asta BOLZ 12 Boschi di Brunico BOLZ 13 Monticolo BOLZ 14 Bletterbach
AREE TRANSREGIONALI IPA regionali incluse
ITA 10 Stelvio BOLZ 1-TRE 16-LOMB 5
ITA 11 Monte Corno e Monti di Cembra BOLZ 4-TRE
14-ITA 12 Dolomiti, Valli Talagona e Tovanella, Dolomiti Friulane, BOLZ 6-BOLZ 8-TRE 9-M. Coglians, Creta d’Aip, 9-M. Corona VEN 14-VEN 15-FVG 1-FVG 2 SITI PER LE ALGHE D’ACQUA DOLCE
A3 Moor am Loden
A8 Torbiera di Nova Ponente