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Volevo porre un paio di domande. Ma prima, poiché è stato più volte citata la tangenziale sud, volevo fare una piccola precisazione.

Regnante Zordan - se mi passate l’ablativo assoluto - la tangenziale sud non era nel Piano delle opere pubbliche; fu inserita, non ricordo bene in quale anno, per l’insistenza forte di Forza Italia, fu poi tolta sostanzialmente come primo atto dell’Amministrazione precedente a questa e poi recentemente reinserita. Questa è un po’ la storia della tangenziale sud, sulla quale il mio partito aveva sempre molto insistito.

Volevo fare questa domanda che riguarda la manutenzione del Piano strategico che ci è stato presentato. Come pensa di organizzare l’Amministrazione e la STU, evidentemente, la gestione della manutenzione e quindi della revisione progressiva del Piano, a seconda delle necessità o della verifica dei risultati? Perché questo Consiglio comunale, secondo me non opportunamente, l’anno scorso si è spogliato della competenza sulla gestione della materia attribuendo alla STU ampiamente la delega per la gestione del Piano della mobilità, dell’integrazione della nuova mobilità in piazza Setti, eccetera.

Ora, chiaramente, la STU era stata incaricata di svolgere questo studio, lo studio è stato fatto, immagino che avendo anche le risorse economiche per procedere oltre procederà oltre, ma noi Consiglio comunale come collaboriamo nella verifica e nella manutenzione di queste novità che

si vanno via via mostrando?

Detto questo, possiamo valutare i costi dell’operazione anche divisi per step e i costi di manutenzione a regime di questo impianto, che prevede l’uso di tecnologie, strumenti nuovi, probabilmente più costosi ne ho più delicati dell’attuale parchimetro?

Per cui, quando avremo fatto tutto, quali costi di gestione avremo? E, come ho detto prima, quanto costa tutto l’intervento?

Non mi pare che abbiamo a disposizione poi, per esempio, delle tavole che ci indichino la conformazione dell’ipotizzata circonvallazione a senso unico. Il calibro, la posizione dei parcheggi, non abbiamo questi studi di dettaglio, o se li abbiamo se li possiamo vedere perché sarebbero interessanti, soprattutto per la questione della circonvallazione a senso unico sulla quale qualche perplessità continua ad esserci.

Un’altra domanda è: posto che, com’è stato evidenziato, gli aumenti tariffari iniziano da subito ma non altrettanto le opere, queste maggiori risorse che verranno introitate parte dalla STU, immagino, perché alcuni parcometri gli sono stati affidati, e per una residua parte dall’Ente locale, visto che continua la gestione gli altri parcheggi a pagamento della città, come verranno impiegati? Questo nuovo gettito come verrà nell’immediatezza utilizzato?

Concludo con questa osservazione: l’idea del tavolo che propone il consigliere Molteni non è di per sé negativa. Nel momento in cui si parla di manutenzione del Piano, del progetto, è evidente che un luogo di confronto serve. Sarebbe sicuramente il Consiglio comunale se questo non si fosse spogliato della competenza a riguardo, forse il tavolo che mette insieme i partiti, le associazioni che portano e rappresentano gli interessi della comunità e la STU potrebbe essere un luogo interessante dove svolgere un confronto. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliere.

Ingegner Percudani, a lei la parola per le risposte. Prego.

ING. PERCUDANI Grazie, Presidente.

Le domande sono molte, per cui loro mi permetteranno di andare proprio con dei flash, seguendo l’elenco un po’ con cui mi sono annotato i vari temi.

Via Matteotti non è un elemento di chiusura del centro o di impedimento all’utilizzo del centro, non cambia assolutamente nulla in via Matteotti. Via Matteotti resta com’è oggi, è interessata da una rivisitazione tariffaria come tutti gli altri parcheggi, per cui questo è un progetto che non ha nessuna intenzione. E qui vengo all’altro tema, il rischio di far morire il centro. Io credo che alcune sfumature in alcuni interventi mi hanno consentito di capire che il messaggio che viene prodotto e fornito da questo progetto non è quello di voler far morire il centro, tutt’altro.

Il fatto che noi si vada ad attestare i pendolari a corona è perché vogliamo che il centro sia più vivibile, abbia più parcheggi a disposizione per i residenti, ma soprattutto dalla domanda di sosta a rotazione che è la vera utenza di pregio di un centro storico, passatemi il termine. Sarò un po’ crudo, sarò un po’ trasportista, ma non è certamente il pendolare l’utenza di pregio di un centro storico, è ben altro tipo di domanda.

Se noi pensiamo di saturare tutto un centro storico con la domanda dei pendolari e lasciare fuori la domanda di sosta a rotazione, io credo che in quel caso possiamo far morire il centro.

Nel nostro caso, nel caso di questo progetto, l’obiettivo è ben diverso: quello di rivitalizzare il centro, farlo vivere maggiormente, renderlo più disponibile a chi vuol venire in centro per utilizzare nel vero senso della parola il centro.

Si dice che non c’è la merce di scambio, come abbiamo usato noi il termine nella relazione. Io credo che un progetto del genere sia anche molto difficile poterlo realizzare in 24 ore.

Cambiamento tariffario, adeguamento tariffario e domani mattina, insieme all’adeguamento tariffario, avere il bike sharing, avere la navetta ecologica ovunque e quant’altro.

Questo mi presta l’occasione per dire forse: se noi riusciremo a realizzare quello che abbiamo detto da qui al 2019, perché non stiamo parlando di sette anni, una buona parte di questo progetto è pensata e realizzata nel 2019 con la piattaforma tecnologica, se noi riusciamo a fare tutto questo, noi ma soprattutto l’Amministrazione di Treviglio, perché noi avremo proprio un ruolo molto, molto marginale, minimo, beh io credo che sarete stati anche più bravi della città di Grenoble che ci ha messo vent’anni, è stata premiata qualche anno fa dalla Toyota come città più sostenibile al mondo, ma per arrivare a quel risultato ci ha messo vent’anni.

Se noi ci metteremo qualche mese per fare una buona parte di questa smart mobility, credo

che ci sarà di che essere soddisfatti.

Il progetto non parla di sistemi infrastrutturali, anche se ne avevamo una grandissima voglia e una grandissima tentazione, perché siamo pianificatori, ci fa sempre piacere trattare questi temi, ma non era la sede giusta. Questo non è un PUMS. E qui apro il tema del PUMS. Noi parliamo di PUMS nel rapporto e in alcune slide compare la scritta PUMS, non ce ne siamo dimenticati, abbiamo parlato tante volte di Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Questo progetto in altre città, in altre Amministrazioni, è un tassello fondamentale, il progetto che vediamo questa sera è un tassello fondamentale di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.

Senza andare molto lontano - il consigliere Sonzogni ha fatto riferimento a Crema - Crema è uno di questi casi in cui il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile contiene al suo interno il progetto della smart mobility, per cui è smart mobility ma anche mobilità sostenibile, cioè parlare di smart mobility non ha senso se non si parla di mobilità sostenibile.

Quindi se è passato questo messaggio è un mio errore. Questo progetto parla di mobilità smart e mobilità sostenibile, meno macchine e più vivibilità, più possibilità di vivere il centro.

Certamente viale Piave ha qualche sofferenza, ma l’Amministrazione comunale si è mossa molto bene, mi sembra, ha già disponibili sul tavolo gli studi di fattibilità e la definizione degli interventi per risolvere le problematiche di viale Piave, come negli anni scorsi è stato fatto per il tratto nord della circonvallazione quando era ancora semaforizzato, c’erano le code e adesso mi dicono che grazie a determinati interventi quel sistema funziona piuttosto bene.

In viale Piave sappiamo benissimo cosa dobbiamo fare, anche questi non sono interventi che si possono fare in 24 ore. Per cui oggi, è vero, viale Piave ha qualche sofferenza, fra qualche anno seguendo il binario parallelo che ho chiamato binario parallelo, proprio il tema del ring e degli interventi infrastrutturali viari, sarà possibile risolvere anche il problema di viale Piave.

Sicuramente noi pensiamo a un hub per quanto riguarda la riscossione delle tariffe e quindi la possibilità di creare un hub all’interno della quale possa partecipare qualsiasi soggetto deputato alla riscossione delle tariffe, assolutamente. Massima concorrenzialità, non c’è assolutamente nessun problema di questo tipo, perché la piattaforma tecnologica non ha l’obiettivo di incassare, cioè non ha l’obiettivo di gestire delle risorse; la piattaforma tecnologica ha l’obiettivo di far funzionare al meglio tutto il sistema.

Come e quando, questo è un pochino più complicato, perché non dipende soltanto da aspetti tecnici. Sicuramente ci siamo occupati anche di sensori, qui lo vediamo in piccolo, qui stiamo parlando dello scenario che scavalla il 2019. Certamente il controllo di tutti i parcheggi potrà avvenire o attraverso questi sensori che vengono annegati nell’asfalto, o attraverso delle telecamere, a seconda che ci siano molti parcheggi concentrati o meno, però certamente questo è un modulo piuttosto impegnativo da tutti i punti di vista; la sua collocazione temporale io credo che debba andare allo scavalco del 2019, perché probabilmente è più urgente, anche perché è prioritario da un punto di vista funzionale, il collocamento dei totem e dei parcometri, unità tecnologiche, comunque le si voglia chiamare.

E queste io credo, poi, ecco non vorrei assolutamente rubare la parola, ma ne abbiamo parlato tante altre volte anche noi per farci un’idea di che tipo di percorso dobbiamo fare, io credo che nel 2019 alcuni di questi totem e di queste unità tecnologiche cominceranno a vedersi, magari alla fine di quest’anno e all’inizio dell’anno prossimo, comunque è certamente una delle prime tecnologie a cui occorrerà far ricorso.

Il fatto di non credere nel bike sharing, io ho visto bike sharing che non hanno funzionato in località di queste dimensioni in Emilia Romagna, dove c’è una tradizione della bicicletta spaventosa, molto molto più elevata che in Lombardia; lì sì si va a 20-25 per cento di scelta modale sulla bicicletta, eppure in alcune località dove lavoriamo e dove abbiamo visto realizzare il bike sharing, il bike sharing è fallito. Tutto dipende da che bike sharing si realizza, dipende dalla tecnologia, dipende da come viene organizzato. Certo, se si parla di bike sharing mettendo due stazioni, una a nord e una a sud, e poi uno per prendere la bicicletta e lasciarla deve fare un chilometro e mezzo a piedi è chiaro che il bike sharing non può funzionare. Qui bisogna partire con un bike sharing mirato sull’utenza dei pendolari, intesa nel senso che intendiamo noi, in modo tale da poter dare un trasporto alternativo alla navetta ecologica, a chi si ferma nei parcheggi esterni di interscambio, parcheggi interscambio che, mi viene in mente adesso, si è parlato di porta nord, assolutamente, non ci sono particolari problemi. Io lo chiamo, questo non è un progetto, è un processo, Se lungo questo processo si creeranno le condizioni, oggi non ci sono, però se fra sei mesi, un anno, l’Amministrazione mi dice “c’è quella ubicazione, quella località, quella location che si presta, c’è la possibilità in quella location di fare una porta a nord di parcheggio di interscambio e attestamento” va benissimo,

non ci sono assolutamente problemi.

Sul tema del tavolo: noi non abbiamo assolutamente nessun tipo di gelosia, le confesso, chiunque può portare un contributo positivo, ben venga, ci mancherebbe, non abbiamo mire di nessun tipo, possiamo sicuramente confrontarci.

Sul tema dei residenti lavoreremo insieme all’Amministrazione per rispondere a tutti i quesiti e alle aspettative che hanno i residenti del centro storico da settembre in avanti, cioè in quei mesi che ci consentiranno di definire il regolamento di attuazione per la domanda di sosta dei residenti, che sarà a regime all’inizio dell’anno prossimo. Per cui, ogni contributo è sicuramente ben accetto.

Le auto elettriche è un tema molto molto particolare e molto specifico, sicuramente è un tema che verrà trattato nel momento in cui verranno realizzati i singoli stralci, perché comunque la mobilità elettrica avrà dei particolari incentivi, sia per quanto riguarda l’entrata in ZTL, piuttosto che l’utilizzo dei parcheggi a pagamento. In molte città si paga il 60-70 per cento in meno avendo un’auto elettrica. Per cui, ci sono sicuramente tutta una serie di aspetti che riguardano molto aspetti operativi e che non potranno che trovare posto nel Regolamento di attuazione.

Concludo. Per quanto riguarda il discorso costi, manutenzione, il ring è chiaro che per rispondere a determinate curiosità occorrerà aspettare ancora, avere pazienza qualche giorno, perché è chiaro che bisogna, nel momento in cui si presenta ad una città un assetto definitivo di un ring, uscire con un progetto almeno definitivo, non si può uscire con un progetto funzionale unicamente. Per cui, nel momento in cui sarà disponibile il progetto definitivo sicuramente ci saranno gli spazi per poter descriverlo, commentarlo e discuterlo tutti insieme.

Costi, investimenti e quant’altro, c’è un paragrafo nella relazione che fa riferimento ai costi. E’

chiaro che comunque costi, introiti e utilizzo, cronoprogramma, eccetera, sono aspetti che non possono essere considerati unicamente tecnici ma in minima parte tecnici. Noi possiamo dare un contributo di esperienza, di funzionalità, di coerenza del progetto, poi in questo caso è l’Amministrazione che ci deve prendere per mano e dire questi sono i possibili step, questi sono i possibili tempi, che cosa possiamo fare.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, ingegnere.

Prego, assessore Pezzoni.

PEZZONI – Assessore Grazie, Presidente.

Parto dall’ultima considerazione di Percudani, che ringrazio per la relazione e le risposte che ha dato, rispondendo così anche alla domanda del consigliere Pignatelli.

A pagina 64 e a pagina 82 della relazione che è in sue mani, trova una stima di massima dei costi della realizzazione del progetto, quindi da una parte per quanto riguarda il discorso delle infrastrutture da acquisire e da posizionare, dall’altra per quanto riguarda il costo di gestione annuale.

Questo è figlio di un confronto che è stato fatto con l’ingegner Percudani e con alcuni operatori del settore che abbiamo incontrato, in relazione ad alcuni mandati che sono anche stati dati dal gruppo di lavoro Sviluppo e Innovazione, e cioè quello che le modalità per la gestione della sosta poi debbano essere il più aperte possibile.

Per quale motivo? Per dare la possibilità di avere una piattaforma che, per quanto ci riguarda, controlli completamente il flusso del traffico trevigliese ma consenta anche di utilizzare gli strumenti di pagamento che oggi sono sul mercato, che possono essere quello di autostrade o possono essere anche quello di altri operatori, adesso è partita ENI, la campagna pubblicitaria di questi giorni. A noi interessa fare in modo tale che ci sia la maggior facilità possibile.

Dall’altra parte, un altro degli obiettivi di realizzazione è quello che comunque a chi vuole mettere la monetina nel parcometro sia sempre comunque consentito di mettere la monetina nel parcometro, indipendentemente dal possesso o meno di uno smartphone, perché non è detto che tutti ce l’abbiano; anche il Vicesindaco non ce l’ha ancora.

La cosa, secondo me, importante è appunto quella poi del fatto che la tecnologia che si intende realizzare porta a un modello di open data: sarà disponibile sempre una piantina automatizzata, informatizzata, in cui ciascuno che entra in Treviglio, indipendentemente dal fatto che sia residente o meno, possa vedere dove recarsi. Questo è tutto il sistema di mobilità che è connesso, dicevamo prima, anche al fatto che vorremmo fare in modo tale che nel

momento in cui la circonvallazione diventa a senso unico uno entri in Treviglio dalla “porta interna” più vicina al parcheggio che deve raggiungere, sapendo già che il parcheggio è disponibile.

D’altro canto saranno anche realizzati in questi mesi che stanno arrivando alcune piazzole di sosta per la ricarica elettrica, abbiamo attivato una prima convenzione, e anche in quel caso ci sarà la possibilità di prenotazione, addirittura, come si dice, in assenza e per la prenotazione della ricarica il blocco della piattaforma stessa in sinergia con Enel X.

Precisazione ancora per il consigliere Pignatelli: inserire un’opera nel Piano delle opere pubbliche non vuol dire realizzarla. Lui parla dell’inserimento della tangenziale sud che è suo merito, poi non è stata realizzata, si parla anche delle Amministrazioni precedenti - mi dispiace se adesso vado contro gli intendimenti del consigliere Molteni - dell’inserimento di piazza Setti, entrata, uscita, entrata, uscita, entrata e uscita dal Piano delle opere pubbliche. Inserirlo e realizzarlo non sono sinonimi.

Noi quando abbiamo fatto la scelta nel 2011-2012-2013 di togliere la tangenziale era perché, da una parte, c’era in corso la realizzazione dell’interlocuzione con BreBeMi per l’utilizzo dell’asse di sud come tangenziale; d’altro canto, come si dice, la vecchia tangenziale sud sarebbe stata realizzata o era da realizzare come opera compensativa, ma non è stata poi portata avanti la trattativa, come si diceva prima. E da ultimo nel programma elettorale di questa Amministrazione, se ci fate caso, c’è comunque il punto programmatico che prevede che la, chiamiamola, “variantina” alla tangenziale sud, non parliamo della… scusate, di viale Piave, non parliamo della tangenziale sud, sia un punto oggetto di realizzazione.

Finale. Noi in questi anni abbiamo provato a vedere anche alcune cose che in Consiglio comunale sono state avversate e che poi sono state apprezzate quando sono state tolte, parlo ad esempio del servizio di mobilità sostitutiva per quanto riguarda i parcheggi di piazza Setti, e la navetta che è stata un esperimento che ha consentito alla STU di verificare quanto sia possibile realizzare questo sistema di mobilità urbana.

Il sistema complessivo che l’ingegnere Percudani ha studiato insieme ai suoi collaboratori, e con la collaborazione anche dei nostri Uffici tecnici, io ringrazio soprattutto l’ingegner Bani che è stato l’interlocutore principale, ci ha consentito di vedere che il sistema complessivo, come la consigliera Rossoni evidenzia, può andare a regime non dico in frettissima ma abbastanza in fretta, nel momento in cui c’è la possibilità di fare in modo tale che le risorse garantiscano l’attivazione o l’implementazione dei servizi, che possono poi anche essere un po’ alla volta quelli di relazione con il sistema commerciale.

Il fatto che il Distretto urbano del commercio convenzioni la sosta insieme al sistema dei commercianti, che ci sia questa disponibilità praticamente al pagamento in remoto da parte del commerciante per il singolo cittadino che è ospite o che sta acquistando, sarà una delle cose che viene ad essere realizzata con questa piattaforma.

Io volevo sottolineare, appunto, questa cosa: il passaggio che si sta facendo è un passaggio estremamente significativo, ha il merito di avere individuato da una parte una piattaforma che è aperta, modulare, integrabile e, ultima sollecitazione che veniva dall’intervento del consigliere Pignatelli, non sta espropriando il Consiglio comunale delle sue competenze.

Mi spiego. Quello che facciamo stasera è andare avanti con il passo che il Consiglio comunale aveva già dato alla STU e cioè dirgli, insieme all’ingegnere Percudani, verifica la possibilità di realizzazione di questo intervento. Questa verifica è stata effettuata, i numeri e i costi sono stati presentati questa sera, oggi noi diciamo andiamo avanti su questo passaggio ma il sistema comunque diciamo di competenza, la regia di tutta la questione resta comunque all’interno del Consiglio comunale, perché? Perché gli atti convenzionali che verranno sono figli di un indirizzo che deve essere comunque controllato e che sarà controllato dal Consiglio comunale, così come torneremo in Consiglio comunale nel momento in cui la STU avrà fatto la seconda parte del compito che le era stato assegnato e cioè quello di portare una progettazione per quel che riguarda il discorso del ring.

Mi spiego. Quello che facciamo stasera è andare avanti con il passo che il Consiglio comunale aveva già dato alla STU e cioè dirgli, insieme all’ingegnere Percudani, verifica la possibilità di realizzazione di questo intervento. Questa verifica è stata effettuata, i numeri e i costi sono stati presentati questa sera, oggi noi diciamo andiamo avanti su questo passaggio ma il sistema comunque diciamo di competenza, la regia di tutta la questione resta comunque all’interno del Consiglio comunale, perché? Perché gli atti convenzionali che verranno sono figli di un indirizzo che deve essere comunque controllato e che sarà controllato dal Consiglio comunale, così come torneremo in Consiglio comunale nel momento in cui la STU avrà fatto la seconda parte del compito che le era stato assegnato e cioè quello di portare una progettazione per quel che riguarda il discorso del ring.

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