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CAPITOLO II 2 Trattamento dei DCA

3.6 Planner ed attività settimanali in struttura.

Ogni settimana viene redatto un planner, in cui rondini e farfalle vengono coinvolte in diverse attività giornaliere, intervallate da cinque terapie nutrizionali: colazione dalle 8:15 alle 8:30; seconda colazione dalle 11:00 alle 11:30; pranzo dalle 12: 30 alle 13:30; merenda dalle 16:30 alle 17:00; cena dalle 19:00 alle 20:00.

Nello specifico ogni lunedì alle 8:00 viene svolto il controllo peso delle farfalle, il martedì, sempre alle ore 8:00 quello delle rondini. Nella Figura 9 sottostante possiamo osservare un esempio di planner settimanale, e accanto alla dicitura dei gruppi svolti, due simboli, che indicano se al gruppo specifico dovranno partecipare rondini , farfalle, o entrambi i gruppi insieme.

Di seguito spiego brevemente in cosa consistono i gruppi e le attività che si svolgono all'interno della struttura Madre Cabrini DCA:

Gruppo Psiconutrizionale:

Rivolto sia alle rondini che alle farfalle, è tenuto da uno psicologo e da una nutrizionista, che si accordano rispetto alla tematica da affrontare, al fine di coinvolgere i pazienti permettendo loro di condividere pensieri ed esperienze personali.

Un esempio di tematica affrontata è stata ''… se non avessi paura di... farei...''. Ai pazienti è stato chiesto di completare la frase a proprio piacimento e riferire le emozioni provate nel dire o leggere ciò che alcuni avevano espresso verbalmente ed altri avevano preferito scrivere. L'emozione predominante è risultata la rabbia, successivamente la delusione, la tristezza e l'odio di sè. Rispetto alla rabbia si è invitato i pazienti a ragionare sull'importanza di direzionarla, poichè può essere rabbia funzionale o non funzionale, visto che le emozioni sono innate, ma si possono soffocare, mascherare o spegnere, per poi trovarle adagiate nel profondo di sè stessi e a volte mutate in base ad accaduti o situazioni.

Gruppo Psicodinamico:

Destinato sia a rondini e farfalle e tenuto da psichiatri, è un gruppo aperto in cui i terapeuti fungono da moderatori, ma sono i pazienti che propongono un argomento da trattare. Una tematica emersa è stata '' il limite del rapporto paziente-terapeuta''. I pazienti hanno espresso la paura in un eventuale ricaduta che possa rappresentare un tradimento della fiducia col proprio terapeuta; sono stati toccati molti argomenti connessi tra cui: il giudizio, l'equilibrio, l'accettazione e molti pazienti hanno affermato che i primi giudici nei propri confronti, sono loro stessi. Si è schematizzato un rapporto sano paziente-terapeuta nel momento in cui sono in equilibrio razionalità e individualità, questi due aspetti si intersecano come in un insieme in cui la parte in comune rappresenta la relazione stessa.

Gruppo Obiettivi Nutrizionali:

Coinvolge rondini e farfalle ma in due gruppi separati, ed è tenuto dal nutrizionista. Generalmente è un gruppo che viene posto il lunedì, poichè all'inizio settimana è importante porsi degli obiettivi piccoli e raggiungibili su cui lavorare quotidianamente. Generalmente si ripercorre l'obiettivo della settimana precedente per capire se è stato raggiunto e internalizzato, oppure se è necessario riproporselo nuovamente. Generalmente gli obiettivi nutrizionali che riguardano la componente sensoriale (es: percezione fame/sazietà, percezione sapore alimenti...) possono richiedere più di una settimana per il raggiungimento.

Gruppo Obiettivi Psicologici:

Coninvolge sia rondini che farfalle in due gruppi separati, ed è tenuto dallo psicologo. Generalmente è un gruppo che si svolge all'inizio settimana, poichè è importante porsi degli obiettivi piccoli e raggiungibili su cui lavorare quotidianamente, analizzando i vari comportamenti disfunzionali o fobie. (Esempi di obiettivi psicologici: rimanere concentrati su sè stessi, lavorare sul senso di colpa, affidarsi al proprio terapeuta...).

Gruppo Regole Nutrizionali:

Coinvolge sia rondini che farfalle in due gruppi separati, è tenuto da una nutrizionista e si svolge all'inizio settimana. È importante dare regole poichè il disturbo porta all'allontanamento della verità, a regole irrazionali, ad una falsa idea di sè stessi. Le regole aiutano a far proprio uno stile di vita funzionale e a creare pensieri che possano cambiare il comportamento disfunzionale. Esempi di regole nutrizionali generali: non si fanno considerazione sugli altri, rimanere concentrati su sè stessi, non si parla di cibo e non si commenta la TN, non si parla di peso, lasciare la carta stagnola che contiene gli alimenti aperta, non chiedere sostituzioni durante TN se non concordate, non andare in bagno l'ora successiva la TN.

Gruppo Emotional Training:

Coninvolge rondini e farfalle in un unico gruppo ed è tenuto dallo psicologo. Come anticipa il titolo del gruppo, lo scopo è appunto ri-organizzare, ri-formulare sensazioni evocate da tematiche che vengono poste in esame. Per esempio si è parlato di empatia, della plasticità cerebrale e del magine di intervento verso il quale i DCA possono andare in contro. Queste patologie compromettono memoria, ciclo sonno- veglia e rimodellano i vari ricordi, perciò si considera che il circuito dell'empatia è colpito e alterato nel momento in cui si presentano queste patologie. Durante questo gruppo più volte lo psicologo domanda ai pazienti come si sentono, che emozioni provano e se le provano, ricordi o stati d'animo che si è in grado di riconoscere.

Gruppo Alimenti:

Coninvolge rondini e farfalle in due gruppi separati, ed è tenuto dal nutrizionista; durante il gruppo si analizzano progressivamente: piramide alimentare mediterranea, micronutrienti e macronutrienti entrando nello specifico a descriverli singolarmente, per poi passare anche a parlare di cibi fobici (esempio la pizza e cioccolato).

Il gruppo ha una notevole utilità poichè permette di far capire ai pazienti che il cibo ha un valore nutrizionale importante, ha una composizione fondamentale per il nostro corpo e tutti i nutrienti hanno una loro funzione e utilità nel nostro organismo; per questo si ricorda che è fondamentale una dieta varia e bilanciata senza eliminare specifici alimenti, ma anzi capendo i loro rapporti ottimali per una dieta sana. Partecipando a questo gruppo, ho notato molto interesse da parte dei pazienti, ma anche difficoltà nel comprendere ed ammettere a loro stessi che quell'alimento per loro fobico, in realtà ha un interesse nutrizionale notevole. Fornendo loro informazioni teoriche, è maggiormente possibile arginare in sala terapia eventuali difficoltà di fronte ad un alimento di cui si è ampliamente parlato in gruppo.

Gruppo Narrativo:

questo è un gruppo aperto e si pone una tematica centrale che i pazienti elaborano ed esprimono verbalmente. Ricordo la tematica relativa alla cura: Chi curi? Quando

curi? Come curi? Sono emersi molti aspetti interessanti, tra cui alcuni che

accomunano molti pazienti: falsa sicurezza che il disturbo trasmette al paziente (disturbo paragonato ad una ''mamma'' sempre pronta a rassicurare), perdonarsi per poi curarsi (diritto di esistere), consapevolezza di non riuscire ad uscirne ma dover farsi aiutare (essere in grado di chiedere aiuto e farsi curare è forza e non fragilità).

Gruppo Falsi Miti:

Coinvolge rondini e farfalle in gruppi separati ed è tenuto dal nutrizionista. I pazienti fanno domande aperte alla nutrizionista riguardo: cibi fobici, luoghi comuni, informazioni che hanno sentito dire, e la nutrizionista risponde argomentando la tematica (esempio di possibili domande: è vero che i carboidrati fanno ingrassare? Lo zucchero di canna è meno calorico? L'olio fa male? …)

Gruppo Stelle Filanti:

Coinvolge rondini e farfalle ed è tenuto dallo psicologo. Il termine ''stelle filanti'' deriva da una canzone di F. Guccini che cita '' ...la canzone è una stella filante...'' ed è proprio questo lo scopo: far riememergere vissuti e sensazione mendiante la lettura e ascolto di un testo di una canzone, una poesia, un brano di un libro. La stessa canzone ascoltata in giorni differenti può dare impressioni e sensazioni diverse e i pazienti in una seconda lettura del testo possono sottolineare frasi che li colpiscono o scrivere accanto al testo qualcosa di loro pugno; successivamente se ne discute e si analizza insieme ciò che è emerso. Ad esempio le canzoni utilizzate per questo gruppo sono di cantautori italiani (Guccini, De Gregori, De Andrè, Nannini, Raf...).

Gruppo Cucina:

Gruppo destinato ai soggetti con DAI che permette loro di riapprocciarsi al cibo in modo sano e funzionale, cucinando personalmente piatti concordati con il

nutrizionista. Il tal modo essi fisicamente possono cucinare durante il pomeriggio e mangiare ciò che hanno cucinato durante la cena, è un gruppo in cui il nutrizionista supervisiona l'attività, così che i pazienti si sentano liberi ma contemporaneamente supportati nell’esperienza.

Laboratorio Sensoriale:

Coinvolge rondini e farfalle, in due gruppi separati, ed è tenuto dal nutrizionista. L'obiettivo di questo gruppo è capire quel che si percepsce durante il rapporto con il cibo, nello specifico, prima, durante e in via di remissione della malattia. Generalmente si analizzano volta per volta tutti i cinque sensi, poichè l'interazione tra cibo e organi di senso innesca vari processi (salivazione, masticazione, deglutizione...) che formano la valenza affettiva dell'alimento. Il processo neuronale alla base va dalla percezione e riconoscimento dell'alimento, ad una risposta edonistica (gradimento-rifiuto) nei confronti dello stimolo stesso. Si lavora per rievocare e costruire la memoria delle proprie esperienze con il cibo e ristabilire un contatto con i sapori sia a livello biologico (memoria cellulare) che psicologico (sensazioni-ricordo-emozioni).

È emerso che alcuni pazienti, già in piccola età, erano molto selettivi e non avevano un buon rapporto col cibo, ma la maggior parte dichiara di essere in grado di sentire i sensi e fame/sazietà prima della genesi del disturbo. Durante il disturbo, invece, le principali sensazioni sono: conflitto, senso di violenza, paura della visione o di toccare il cibo, incapacità di riconoscere un cibo mediante il solo olfatto o gusto, estraneità del cibo all'interno del proprio corpo.

Attività fisioterapiche di gruppo:

Il fisioterapista collabora con le figure professionali nell'area medico-nurtrizionale nella gestione dell'attività motoria per la riabilitazione die disturbi articolari e della colonna vertebrale derivanti dai DCA, tenerndo conto dell'eventuale osteopenia o osteoporosi in atto. Nel caso dei soggetti con DAI, la riabilitazione motoria consiste

in una ginnastica posturale ed esercizi di rieducazione al movimento, collaborando anche nel trattamento dell'alterazione dell'immagine e dello schema corporeo (50). Questa attività risulta fondamentale per il recupero di una adeguata composizione corporea (aumento forza muscolare e BMI); e miglioramento stato depressivo (51). 3.7 La Terapia Nutrizionale (TN).

I momenti più delicati dell giornata per i pazienti sono le TN, per agevolare tali situazioni si consiglia loro di far riferimento alle regole nutrizionali proposte dai terapeuti. In sala terapia ci sono nutrizionisti, psicologi, infermieri ed OSS sempre disponibili nel caso in cui i pazienti avessero bisogno e chiedessero aiuto.

Un esempio di richiesta di aiuto potrebbe essere un atteggiamento disfunzionale che il paziente è consapevole di avere (strizzare il cibo per far uscire e scartare l'olio o sminuzzare il cibo in piccolissimi pezzetti), ma che in quell'istante non riesce a combattere. Il terapeuta in questo caso dovrà tranquillizzare, motivare e far emergere nel paziente la capacità di combattere il disturbo e le sue manifestazioni durante la terapia.

Abbiamo due approcci terapeutici diversi: per il gruppo farfalle si parla principalmente di pasto assistito, in cui vengono direttamente serviti i piatti ai pazienti e tolti nel momento in cui essi hanno terminato la loro porzione ed il piatto è vuoto.

Nel caso delle rondini o delle farfalle ad un livello di trattamento più avanzato si parla di un approccio detto sporzionamento: è disponibile un tavolo con le portate (buffet) in cui i pazienti si avvicinano con il proprio piatto e autonomamente si servono; naturalmente questo richiede un certo grado di consapevolezza ed autonomia nella gestione del pasto.

Il principio fondamentale di quest'ultimo approccio è la ''dietetica per volumi'', che è stata ideata da un medico bergamasco Dott. Oliviero Sculati (52) e non richiede alcuna pesatura. Questo è vantaggioso, poichè se si mangia fuori casa non sempre vi

è possibilità di indicare il peso di ciò che si mangia, e spesso la grammatura è un vincolo che molti non riescono più a sostenere e che porta ad abbandonare un piano dietetico.

Nell'ambito DCA questa metodica è adatta, perchè il disturbo porta a focalizzare i pazienti sulla quantità del cibo da assumere ed a pensare più volte al giorno al cibo in modo ossessivo. Mediante la dietetica per volumi si cerca di insegnare al paziente come capire quale sia la sua quantità di cibo di riferimento senza l'uso della bilancia, infatti non si parla di grammature ma di porzioni.

All'atto pratico la dietetica per volumi richiede l'uso delle mani come misurazione, poichè le mani sono proporzionate alla struttura corporea e sono una buona approssimazione (figura 10).

Ad esempio si usa un pugno chiuso per rappresentare alimenti che hanno un volume in altezza, per esempio le porzioni di pasta, polenta, riso, legumi, verdure cotte, crude; mentre se si utilizza la mano aperta e le dita chiuse escluso o incluso il pollice, appoggiata su un piano e considerando la mano: dalla punta del dito medio fino all'attaccatura del polso, si potrà riprodurre alimenti con superfici piatte, come pane, carne e pesce. Si possono prendere in considerazione anche solo le dita della mano, per esempio due dita unite (indice e medio), possono raffigurare un pezzo di formaggio; mentre il pollice più o meno esteso potrà rappresentare il quantitativo di burro o cioccolato in quadratini.

Per quanto riguarda lo spessore degli alimenti, si prendono in considerazioni sempre le mani, sempre con l'aiuto di un nutrizionista, inizialmente sarà più difficoltoso per il paziente, ma poi questa metodica risulterà di facile comprensione e facilmente ripoducibile.

Figura 10: Dietetica per volumi

http: //www.infosostenibile.it/notizia/la-dietetica-per-volumi

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