• Non ci sono risultati.

Politiche di gestione del rischio di credito

SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO

2. Politiche di gestione del rischio di credito

e la Gestione del Rischio di Credito” approvata dal CdA il 24 giugno 2014, è volta ad ottenere un soddisfacente rapporto tra rendimento e rischio nell’ambito di un attento ed efficiente tessuto socio-economico del territorio di riferimento, è perseguito, anche in ottica di frazionamento del rischio, l’ampliamento del portafoglio clienti nelle aree in cui la presenza della banca è meno significativa.

La politica creditizia della banca pone particolare attenzione anche alla fase di erogazione e monitoraggio del credito, affinché siano evitati fenomeni di concentrazione del rischio verso imprese e settori merceologici e, relativamente al segmento famiglia, verso talune classi di età.

Nell’erogazione del credito di lungo periodo si cerca di privilegiare i consumatori con mutui destinati principalmente all’acquisto di immobili residenziali ad uso abitativo.

A tutela tanto del debitore e della sua famiglia, quanto della banca, si persegue una politica di continuo sviluppo, anche in termini di efficienza di prodotti, dell’intermediazione assicurativa nel settore del rischio puro, con coperture del rischio morte, invalidità e licenziamento.

La struttura organizzativa e decisionale predisposta alla gestione del rischio di credito è articolata su più livelli di autonomia, cha vanno dalle Succursali, differenziate in classi

• Ufficio Controllo Rischi: esegue il costante monitoraggio delle anomalie sui rischi aziendali attraverso i dati segnalati dalle specifiche procedure informatizzate e dal Servizio Ispettorato ed Internal Auditing; propone la classificazione di “incaglio” per le posizioni in stato di momentanea difficoltà sollecitandone la normalizzazione alle Dipendenze, coordinandone l’attività per le operazioni di eventuale rientro; segue e controlla le posizioni

“ristrutturate”; redige trimestralmente una relazione per gli Organi Aziendali sulla situazione ed evoluzione delle posizioni seguite.

• Risk Management: studia e sviluppa le metodologie di misurazione del rischio di credito con l’obiettivo di garantirne l’allineamento alla best practice, effettua analisi statiche e dinamiche del profilo di rischio complessivo del portafoglio crediti, di cui fornisce report mensili o trimestrali agli Organi Aziendali ed alle funzioni aziendali competenti.

• Funzione di Compliance: Analizza le procedure ed i processi di concessione del credito, nonché la contrattualistica in uso per verificarne potenziali elementi soggetti a rischio legale e di non conformità alla normativa vigente.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Al fine di individuare per tempo le situazioni di deterioramento del merito creditizio ed analizzare l’evoluzione di tutte le posizioni affidate è dato ampio risalto al controllo andamentale dei rapporti con la clientela, anche mediante l’utilizzo delle informazioni disponibili in Centrale dei Rischi, in grado di rilevare anomalie con potenziale impatto negativo.

Per svolgere tale attività, le funzioni di controllo si avvalgono di una specifica procedura di early warning, denominata Credit Position Control (CPC) che assegna un punteggio sintetico (score), equivalente ad un giudizio di rischio, a ciascuna controparte affidata. Il CPC è un sistema di monitoraggio della clientela volto alla valutazione della componente andamentale dei rapporti con l’obiettivo di anticipare la manifestazione di fenomeni di deterioramento del credito mediante l’utilizzo di schemi diagnostici.

La funzione di Risk management elabora report periodici sul CPC destinati agli Organi aziendali, alle Succursali ed alle funzioni aziendali interessate. L’analisi del rischio dell’intero portafoglio crediti in termini di CPC, ed ulteriori approfondimenti settoriali e geografici, sono oggetto della relazione trimestrale per il Consiglio di Amministrazione; nella relazione è valutato il rispetto dei principali limiti interni, è monitorato l’assorbimento patrimoniale dei rischi assunti dalla Banca e sono analizzate le posizioni relative ai Grandi Rischi.

Mediante il sistema di rating interno dell’applicativo SARa, il Risk Management elabora periodicamente la perdita attesa a un anno del portafoglio crediti della Banca; la perdita attesa è tenuta in considerazione anche per la determinazione degli accantonamenti forfetari sui crediti in bonis. Il sistema di rating dell’applicativo SARa, utilizzato a soli fini gestionali di monitoraggio, prevede la suddivisione della clientela in tre segmenti principali (Corporate, Sme Retail e Retail) e la classificazione delle controparti su di una scala ordinale di 10 classi, composta da 9 classi per le controparti in bonis (AAA, AA, A, BBB, BB, B, CCC, CC, C) e una classe per le controparti in default (D). Il sistema prevede 2 distinti modelli di misurazione della probabilità di default, uno per le Imprese ed uno per i Privati.

Trimestralmente la funzione di Risk Management verifica il rispetto dei limiti e le soglie di attenzione introdotti dalla Policy del Credito concernenti la qualità del credito, la

CRM, sono considerate accessorie rispetto all'operazione di credito e non possono sostituire o rendere meno efficace la valutazione della capacità di rimborso del debitore, ovvero costituire elemento di valutazione del merito creditizio della controparte o elemento prevalente della rischiosità dell’operazione”.

Sono considerati fattori mitiganti ad alto spessore le garanzie reali, rappresentate da pegni su attività finanziarie prontamente liquidabili e da ipoteche su immobili residenziali. Ulteriori garanzie mitiganti sono le ipoteche su immobili non residenziali, le garanzie personali in classificazione gerarchica delle forme tecniche di affidamento, in base alla loss given default intrinseca, e delle garanzie, in funzione della loro potenzialità di mitigazione del rischio. Ad ogni classe di rischio è attribuito un fattore di ponderazione che, applicato all’affidamento complessivo della controparte, stima il livello complessivo del rischio.

Relativamente alle garanzie reali finanziarie, considerate ammissibili come CRM, la banca si è dotata dei requisiti previsti dalla normativa di vigilanza.

Per le esposizioni garantite da immobili, in conformità alle suddette disposizioni di vigilanza, sono stati attivati sistemi di sorveglianza su base statistica del valore dell’immobile e procedure operative per la verifica del valore effettivo. E’ stato inoltre introdotto il “Regolamento per la valutazione degli immobili”, che definisce i criteri generali per le stime immobiliari a cura dei periti.

Di norma per l’assunzione delle garanzie è utilizzata contrattualistica di tipo standard; nella fattispecie in cui i contratti standard si rivelino non adeguati, la redazione dei contratti è dei rapporti (monitoraggio andamentale, segnalazioni rate insolute ed assegni sospesi, partite da sistemare, crediti scaduti e/o sconfinati, segnalazioni da parte delle filiali, resoconti ispettivi, ecc.) e fonti esterne (Centrale dei Rischi, CAI, report di provider esterni sulle pregiudizievoli, ecc.), l’Ufficio Controllo Rischi, dopo il necessario approfondimento, valuta l’opportunità di adottare provvedimenti finalizzati al contenimento del rischio ed eventualmente propone la classificazione come “incagliate” delle posizioni in stato di momentanea difficoltà economico/finanziaria ovvero il passaggio a sofferenza, fornendo in tal caso all’Ufficio Legale e Contenzioso tutte le notizie utili per attivare le iniziative finalizzate al recupero del credito.

L’Ufficio, a cui è delegata anche la gestione delle posizioni ristrutturate, redige trimestralmente una relazione per l’Alta direzione sulla situazione ed evoluzione delle posizioni seguite con particolare riferimento a quelle incagliate.

La classificazione ad incaglio delle posizioni viene proposta e decisa sulla base di criteri oggettivi e normati dalla Banca d’Italia compresa la segnalazione in Centrale dei Rischi e le iscrizioni di pregiudizievoli.

Individuate le posizioni aventi i requisiti oggettivi per la classificazione nei crediti incagliati, il Responsabile dell’Ufficio Controllo Rischi iscrive tra le posizioni incagliate i rapporti che beneficiano di linee di credito, d'importo complessivo non superiore a 50/mila Euro; in presenza di mutui ipotecari l'importo viene elevato a 100/mila Euro. Per le posizioni che beneficiano di linee di credito di importo superiore, sottopone la proposta all’Alta Direzione.

Il monitoraggio delle posizioni ad incaglio rimane di competenza delle Filiali, coadiuvate in tale attività dall'Ufficio Controllo Rischi. Il Responsabile di Filiale provvede ad informare puntualmente l’Ufficio di Direzione sugli sviluppi delle posizioni e sugli esiti delle relative azioni intraprese.

Il Responsabile dell’Ufficio Controllo Rischi richiede periodicamente una relazione al preposto della filiale sull’andamento delle posizioni ed esamina il bilancio e/o degli elementi reddituali e patrimoniali, per valutare e provvedere alternativamente:

• di mantenere le posizioni tra quelle ad incaglio;

• di sollecitare la Filiale a proporre alla Direzione Generale la revoca degli affidamenti e la relativa costituzione in mora;

• di proporre il reinserimento delle posizioni tra i crediti vivi (ritorno "in bonis" ), qualora siano state superate le difficoltà originariamente manifestate;

• di imputare la posizione al c/sofferenza o proporre il passaggio a sofferenza se eccedente l'importo dei poteri a lui delegati.

L’ufficio Controllo Rischi con cadenza mensile redige un report contenente tutte le posizioni ad incaglio con dettaglio delle posizioni in ingresso e in uscita, e della loro dinamica che viene comunicato all’Alta Direzione.

In relazione agli adempimenti concernenti la redazione del bilancio annuale e semestrale, l’ufficio Controllo Rischi provvede alla ricognizione delle posizioni classificate ad incaglio, sconfinato da oltre 270 giorni e credito deteriorato scaduto e, sulla base dell’esame dei dati patrimoniali, finanziari e della valutazione delle garanzie, indica la percentuale di svalutazione ai fini della determinazione delle rettifiche di valore e della determinazione dell’importo recuperabile del credito.

Informazioni di natura quantitativa