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– Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 110

Sezione 11 – Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale 12/2014 Totale 12/2013 A. Esistenze iniziali 10.556 11.039 B. Aumenti 1.093 241 B.1 Accantonamento dell'esercizio 253 241 B.2 Altre variazioni 840 - C. Diminuzioni 1.264 724 C.1 Liquidazioni effettuate 1.248 451 C.2 Altre variazioni 16 273 D. Rimanenze finali 10.385 10.556 Totale 10.385 10.556 La voce “B.2 Altre variazioni” include la perdita attuariale per Euro 840 mila, mentre al punto B.1 è indicato l’interest cost dell’esercizio così come calcolato dall’attuario.

11.2 Altre informazioni:

Dettaglio della voce "B. Aumenti"

Valori

Interest cost 253

di cui: Rivalutazione 146

Perdita attuariale 840

Totale 1.093

Dettaglio della voce "C. Diminuzioni"

Valori Riduzione per riforma T.F.R. D.lgs 252/2005 / Utile attuariale - Anticipazioni e liquidazioni per fine rapporto 1.248 Imposta sostitutiva su rivalutazione 16

Totale 1.264

Valutazione attuariale F.do T.F.R.

Valori Valore attuale benefici al 31/12/2013 10.556

Interest cost 253

Imposta sostitutiva - 16

Service cost -

Erogazioni - 1.248

Totale ricorsivo 9.545

Valore attuale benefici al 31/12/2014 10.385

Perdita attuariale cumulata - 840

Descrizione

Descrizione

Descrizione

A decorrere dal 1 gennaio 2007 le quote di TFR tempo per tempo maturate sono conferite o presso un fondo di tesoreria INPS o a forme di previdenza complementare. Conseguentemente il calcolo attuariale è stato improntato alla valutazione del c.d. “value of accrued benefits”

ovvero dell’ammontare totale delle obbligazioni maturate riconducibili ad ogni singolo dipendente. L’elaborazione è stata svolta sulla base di ipotesi demografiche ed economiche già adottate con riferimento alle valutazioni al 31/12/2013. Nel 2012 l’azienda ha eliminato la metodologia del corridoio contabilizzando immediatamente la perdita attuariale a patrimonio netto, anticipando, uno degli effetti dello IAS 19 revisionato dallo IASB nel 2011.

La valutazione, pertanto, è stata condotta sviluppando, attraverso una simulazione attuariale, la quota di obbligazioni maturate alla data di valutazione nonché le ulteriori quote maturande per effetto dei futuri accantonamenti dovuti per effetto della prosecuzione del rapporto di lavoro.

A tale scopo risulta pertanto determinante l’adozione di un criterio che consenta di pervenire ad una valutazione prudenziale delle obbligazioni in un’ottica di coerenza rispetto all’impianto

normativo che disciplina l’istituto del Trattamento di fine rapporto e, più in generale, l’evoluzione del rapporto di lavoro, tenendo conto:

• dei criteri legali di determinazione e di rivalutazione degli accantonamenti Tfr;

• del periodo residuo di permanenza in servizio dei singoli dipendenti;

• degli utilizzi, diversi da quello “istituzionale”, del Tfr, in particolare con riferimento all’istituto dell’anticipazione e della destinazione ai Fondi pensione di cui al D.Lgs.

252/2005 e successive modificazioni e integrazioni.

Relativamente al secondo punto, è necessario distinguere fra risoluzione del rapporto per pensionamento e cessazioni dovute a cause diverse (dimissioni, morte e invalidità totale).

In ordine al collocamento in quiescenza, le norme applicabili a decorrere dall’entrata in vigore della Legge 214 del 2011 hanno previsto il progressivo superamento della pensione di anzianità a favore della pensione di vecchiaia. Già dal 2012, infatti, ha cessato di trovare applicazione la normativa inerente il pensionamento per raggiunti limiti contributivi (fino al 31 dicembre 2011 collegato al sistema delle quote) che è stato sostituito da un diverso regime della pensione

“anticipata” alla quale si accede a partire da un’anzianità minima di 41 anni e 1 mese per le donne e 42 anni e 1 mese per gli uomini. Si tratta di un regime che presuppone comunque una penalizzazione in quanto l'importo della pensione viene ridotto dell'1% per ogni anno di anticipo rispetto ai requisiti di vecchiaia.

Nella successiva tabella sono riportati i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia a decorrere dal 1° gennaio 2015.

ANNO Vecchiaia DONNE Vecchiaia UOMINI 2015 63 anni e 9 mesi 66 anni e 3 mesi 2016 65 anni e 3 mesi 66 anni e 3 mesi 2017 65 anni e 3 mesi 66 anni e 3 mesi 2018 66 anni e 3 mesi 66 anni e 3 mesi 2019 66 anni e 3 mesi 66 anni e 3 mesi 2020 66 anni e 3 mesi 66 anni e 3 mesi

2021 67 anni 67 anni

Per quanto attiene la determinazione dell’anzianità maturata alle date di valutazione, in assenza di informazioni puntuali in merito alla data di prima iscrizione all’Assicurazione Generale Obbligatoria, si è ipotizzato che i dipendenti abbiano maturato anzianità pregresse definite in funzione di ipotesi di ingresso nel mercato del lavoro così definite:

Qualifica Età di prima occupazione Dirigenti 25

Alla data del 31 dicembre 2014, il collettivo dei dipendenti della Cassa risultava composto da 379 individui, rilevando una riduzione di 22 unità. elaborazioni condotte per determinare le grandezze che afferiscono alla presente valutazione sono state effettuate tenendo conto delle singole posizioni e della relativa evoluzione nel tempo.

Le valutazioni attuariali volte alla verifica dello stato di equilibrio del regime previdenziale aziendale vengono svolte attraverso una proiezione negli esercizi successivi alla data di valutazione delle posizioni dei singoli dipendenti alle predette date di riferimento. Tale proiezione viene estesa fino alla completa estinzione del collettivo tenendo conto di un sistema di ipotesi verosimile basato su:

a) parametri demografici;

b) parametri economici;

c) parametri finanziari.

I parametri demografici sono quelli più direttamente riconducibili agli aspetti attuariali. Tali parametri sono di norma raccolti in tabelle costruite su campioni generali provenienti da

In primo luogo si è ipotizzato un tasso annuo di incremento dei prezzi / tasso di inflazione nel lungo periodo corrispondente al 2,00%. Questo valore assume un connotato particolare in quanto, oltre a fornire un riferimento entro il quale collocare il tasso di rendimento finanziario, è fondamentale per la determinazione dell’entità della rivalutazione degli accantonamenti relativi al Tfr.

Per quanto riguarda la dinamica retributiva, date le caratteristiche del collettivo che, come anticipato, rientra nel meccanismo che preclude l’accumulo di nuovo Tfr, l’assunzione di ipotesi medie di incremento retributivo risulta ininfluente.

Il parametro finanziario, più significativo, è invece dato dal tasso che viene utilizzato nell'operazione di attualizzazione degli importi in uscita e, quindi, nella determinazione del valore attuale medio delle obbligazioni. L'utilizzo di questo tasso è cruciale in quanto il modello porta a una stima dei flussi economici nei diversi anni successivi a quello in cui si compie la valutazione.

Attraverso il processo di attualizzazione, gli impegni futuri vengono tutti riportati alla data di valutazione.

In merito alla scelta del tasso, il principio (cfr. paragrafo 78 IAS-IFRS) fornisce una indicazione di ampia portata in quanto prevede che esso “deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di titoli di aziende primarie. Nei Paesi dove non esiste un mercato di tali titoli, devono essere utilizzati i rendimenti di mercato (alla data

del bilancio) dei titoli di Stato. La valuta e le condizioni dei titoli di aziende primarie devono essere coerenti con la valuta e le condizioni previste delle obbligazioni a benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro”.

Pertanto la valutazione è stata effettuata dall’attuario ipotizzando l’applicazione della curva dei tassi relativi ai titoli Corporate Euro con rating AA rilevati alla data del 31/12/2014. L’azienda ha quindi contabilizzato ad OCI la perdita attuariale di Euro 840/mila.

Di seguito si riporta la tavola relativa ai rendimenti della curva dei titoli Corporate Euro con rating AA rilevati alla data del 31 dicembre 2014 (fonte Bloomberg).

ANNO

TASSI AA CORPORATE

06/2013

ANNO

TASSI AA CORPORATE

06/2013

1 0,1360% 16 1,3572%

2 0,1630% 17 1,3714%

3 0,2250% 18 1,3856%

4 0,3170% 19 1,3998%

5 0,4250% 20 1,4140%

6 0,5470% 21 1,4434%

7 0,6690% 22 1,4728%

8 0,8000% 23 1,5022%

9 0,9320% 24 1,5316%

10 1,0560% 25 1,5610%

11 1,1134% 26 1,5904%

12 1,1708% 27 1,6198%

13 1,2282% 28 1,6492%

14 1,2856% 29 1,6786%

15 1,3430% 30 1,7080%

L’adozione di tale struttura dei tassi assolve alla finalità di attuare il processo di attualizzazione in una logica di corrispondenza fra la scadenza delle uscite previste ed i fattori di sconto da

applicare alle stesse.

Sezione 12 – Fondi per rischi e oneri – Voce 120