• Non ci sono risultati.

Strategie per proteggersi contro le piene: ieri e oggi

Capitolo 4 Acqua

4.7 Strategie per proteggersi contro le piene: ieri e oggi

Piena è sinonimo di grandi quantità d'acqua che spesso scorrono anche a velocità elevate. In questi casi l'acqua sviluppa una potenza tale da poter tra-scinare con sé anche persone e materiale oppure distruggere delle costru-zioni. L'erosione delle rive e l'erosione in profondità possono portare a uno scalzamento delle fondamenta dei fabbricati. I detriti trascinati da una piena provocano spesso danni alle colture e ai fabbricati. In Svizzera la protezione contro le piene si è sviluppata soprattutto verso la metà del 19° secolo. Oggi viene accordata la priorità assoluta alla manutenzione delle costruzioni di protezione esistenti. Al tempo stesso si cerca di ridurre il potenziale dei danni con misure urbanistiche, precisamente rinunciando a costruire, o costruendo in forma adeguata, nelle zone a rischio, nonché mantenendo e creando degli spazi liberi per l'acqua. Qualora queste misure non si rivelano sufficienti, ven-gono adottati ulteriori provvedimenti attivi (per es. ampliamento degli alvei, misure di ritenuta, smorzamento rispettivamente deflusso o deviazione delle piene massime) per proteggere gli insediamenti e ridurre il potenziale peri-colo.

Fino a poco tempo fa per proteggersi contro le piene si erigevano soprattutto costruzioni di protezione nell'intento di dare alle acque un letto fisso e stabile che le facesse defluire con la necessaria sicurezza. Le costruzioni di prote-zione erette lungo la Nolla presso Thusis sono un esempio significativo di questo tipo di strategia.

Il torrente Nolla nasce sul massiccio del Piz Beverin e scende verso Thusis passando tra la catena di Beverin e il Heinzenberg. La Nolla drena un bacino imbrifero di 25 km2 di superficie essenzialmente formato di ardesia e scorre in una gola lunga circa 6 km nella quale si immettono numerosi torrenti mi-nori. Anche nei periodi di portata media, l'acqua ha un elevato tenore di parti-celle sospese ed è quindi piuttosto scura. Le sue acque rendono torbido an-che il suo emissario, il Reno posteriore, un fenomeno an-che si nota anan-che nelle zone più a valle del Reno alpino. Nei periodi di piena, il carico di sostanze so-lide, composto di sedimenti fini, ma anche di legname e di detriti, è particolar-mente visibile. Queste enormi masse di sostanze solide che scendono a scatti sono riconducibili essenzialmente alla disgregazione delle pareti della gola nonché ai relativi focolai detritici. Ricordiamoci infatti che il fondo del ba-cino è composto da ardesia dei Grigioni.

Per molto tempo il Nolla era considerato uno dei torrenti più pericolosi esi-stenti in Svizzera. A memoria d'uomo si sono infatti verificate numerose piene e colate detritiche. Le colate di detriti provenienti dal bacino imbrifero

del Nolla hanno fatto crescere il cono di deiezione nei pressi di Thusis fa-cendo aumentare il livello del Reno posteriore fino a 12 metri. Poi, improvvi-samente, l'acqua si è aperta un varco provocando un'ondata enorme che ha inondato e cosparso di sedimenti grossolani il fondovalle della Domigliasca.

In particolare negli anni 1585, 1807 e 1868-1870 Thusis è stata seriamente danneggiata. Negli anni seguenti, sotto la direzione dell'ispettore federale per le costruzioni Adolf von Salis, si è iniziato a costruire sbarramenti contro le piene. Nel letto del torrente sono così stati eretti oltre una ventina di grandi sbarramenti (fino a 12 metri di altezza) e oltre una quarantina di briglie mi-nori.

Vista e sezione dello sbarramento 1 del Nolla, portato a termine poco dopo il 1870. Fonte: Die Geschichte des Hochwasserschutzes in der Schweiz, BWG 2003

Il progetto delle opere includeva:

 la costruzione di argini e sbarramenti nel canale di deflusso e nel bacino di raccolta;

 il rimboschimento dell'intero territorio attorno al torrente per consolidare i pendii soggetti a continue frane;

 la realizzazione di un canale collettore in legno lungo 2.6 km che aveva la funzione di raccogliere le acque dei torrenti laterali per evitare che inzup-passero ulteriormente i pendii favorendo gli scoscendimenti.

Capitolo 5

Glossario

Fuoco

Ardere senza fiamma

Combustione di una sostanza allo stato solido senza produzione di fiamme, ma con emissione di luce dalla zona di combustione.

Brace

Sostanza solida o liquida riscaldata al punto tale da emettere radiazioni di ca-lore visibili, tuttavia senza produrre fiamma.

Cenere

È la parte incombustibile che rimane quando il fuoco è estinto. La cenere esente da fuliggine può essere utilizzata per pulire, nonché come fertilizzante oppure per fabbricare sapone.

Esplosione

Si tratta di una rapida reazione chimica che libera grosse quantità di gas e di calore. I gas riscaldati si espandono di colpo provocando un'ondata di pres-sione che l'orecchio umano percepisce come botto e che è udibile anche a grande distanza.

Fiamma

È il settore di un gas ardente che emette delle radiazioni visibili.

Flash over

Espansione repentina dell'incendio alla quasi totalità delle sostanze combu-stibili presenti in un locale. ll flash over si verifica quando l'interno del locale ha raggiunto una temperatura tale che le sostanze contenute si incendiano autonomamente all’istante.

Fuliggine

Sostanza combustibile non completamente bruciata. A temperature sufficien-temente elevate, la fuliggine può continuare a bruciare. Inoltre, sovente è portatrice di sostanze tossiche.

Fumo

Miscuglio di sostanze gassose (anidride carbonica, ossido di zolfo, acqua, ecc) e sostanze solide minimamente frazionate (per esempio fuliggine o ce-neri volatili) che si sviluppa durante la combustione.

Fumo d'incendio

Si tratta di uno degli aspetti più pericolosi di un incendio. Il fumo d'incendio contiene infatti vari gas estremamente tossici (monossido di carbonio, acido cianidrico, diossina) nonché particelle solide quali fuliggine, carbonella e ce-neri volatili. La composizione del fumo d'incendio dipende fortemente dal tipo di sostanza combustibile.

Fuoco

Come termine mantello, fuoco viene usato sia per designare il bruciare mirato a uno scopo (fuoco utilitario) sia il bruciare senza scopo (fuoco distruttivo).

Protezione antincendio

È chiamato protezione antincendio l'insieme delle misure, delle regole e delle norme mirate alla prevenzione e alla difesa contro gli incendi. Si distingue tra protezione antincendio preventiva (prevenzione degli incendi) e protezione antincendio difensiva (lotta antincendio). Oltre alle varie misure edilizie, la protezione antincendio preventiva comprende anche l'informazione e l'educa-zione per un corretto utilizzo del fuoco.

Sostanza combustibile

Di regola, le sostanze combustibili contengono l'elemento carbonio. Durante la combustione, il carbonio si lega all'ossigeno atmosferico formando anidride carbonica (CO2). Se non è disponibile ossigeno a sufficienza, viene prodotto monossido di carbonio (CO), una sostanza tossica. La maggior parte delle al-tre sostanze, quali i metalli, gli ossidi metallici e i sali non sono di regola com-bustibili.

Acqua

Carta dei pericoli

Carta allestita secondo criteri scientifici che fornisce indicazioni dettagliate ri-guardo al tipo di pericol0, al grado di pericolo e all'estensione geografica dei processi pericolosi entro un determinato perimetro esaminato.

Cordone detritico; argine detritico laterale

Cordoni di detriti che si sono ammassati su entrambi i lati di una colata detritica.

Deposito (1); accumulo (2)

Materiale eroso e depositato che si è accumulato in un punto con una deter-minata forma.

Deposito frontale di colata detritica (1); testa di colata detritica (2) Parte frontale arcuata della massa depositata, essenzialmente composta da materiale grossolano, venutasi a creare per effetto dell'arresto immediato di un'ondata di colata detritica.

Erosione (1); denudazione (2)

Erosione e trasporto di sostanze solide per effetto dell'acqua corrente, dei ghiacciai, delle valanghe, del vento, delle ondate, ecc.

Lingua della colata detritica

Deposito di colata detritica linguiforme, relativamente piatto e nettamente de-limitato.

Meandro

Tratto di corso d'acqua curvilineo composto di almeno due anse consecutive.

Ostruzione

Otturazione di un letto per effetto di legname galleggiante, detriti o altro ma-teriale che provocano un accumulo.

Pericoli naturali

Tutti i processi presenti in natura che possono rivelarsi nocivi per le persone, per gli animali, per l'ambiente e per i beni materiali, quali alluvioni, colate de-tritiche, frane, caduta di sassi, valanghe, terremoti, uragani.

Pericolo

Stato, circostanza e processo che può causare danni alle persone, agli ani-mali, all'ambiente e/o ai beni materiali.

Piano d'utilizzo del territorio

Piano vincolante per i proprietari di fondi che stabilisce le possibilità di utilizzo del terreno dal profilo dello scopo, del luogo e delle dimensioni per le singole particelle. Nell'ambito dello stesso si distinguono in primo luogo le zone di co-struzione, le zone agricole e le zone protette.

Potenziale di danno (1); potenziale di danno (2)

Dimensioni del possibile danno nella zona di pericolo esaminata.

Potenziale di pericolo (1); potenziale di pericolo (2) Insieme dei pericoli che riguardano la zona esaminata.

Rischio

In senso lato: si tratta dell'eventualità che uno stato, una circostanza o un processo possa causare un danno (a).

In senso stretto: dimensioni e probabilità di un possibile danno (b). Viene espresso come prodotto tra pericolo e potenziale di danno.

Rischio residuo (1); rischio rimanente (2)

Rischio che rimane dopo la realizzazione delle misure di protezione.

Sponda esterna (1); sponda concava (2)

Sponda esterna, fortemente colpita dalla corrente, nell'ansa di un corso d'ac-qua che, nella maggioranza dei casi, presenta una forte pendenza per effetto dell'erosione.

Sponda interna (1); sponda convessa (2)

Sponda interna, lievemente toccata dalla corrente, nell'ansa di un corso d'ac-qua, che solitamente presenta una configurazione piuttosto piatta per effetto dell'accumulo di materiale fine.

Zona di pericolo; zona pericolosa

Zona in cui possono manifestarsi processi pericolosi.

Capitolo 6

Fonti e link

Assicurazione fabbricati dei Grigioni http://www.gvg.gr.ch/it

Piattaforma nazionale dei pericoli naturali http://www.planat.ch/

Riprese di colate detritiche

http://www.wsl.ch/hazards/wef-mg-mat-de.ehtml

Progetti di ingegneria fluviale nel Cantone dei Grigioni http://www.tiefbauamt.gr.ch/wasserbau/index.html

https://www.gr.ch/DE/institutionen/verwaltung/diem/tba/Seiten/welcome.aspx

Servizio di consulenza per la prevenzione degli incendi http://www.bfb-cipi.ch/

Ufficio federale di meteorologia e climatologia http://www.meteoschweiz.ch

Carta svizzera con gli attuali pericoli naturali MeteoSvizzera (admin.ch)

Ufficio forestale dei Grigioni: mandato e compiti, tra cui anche carte dei peri-coli, indicazioni sull'attuale pericolo d'incendio di boschi.

Benvenuti sul sito dell'ufficio foreste e pericoli naturali (gr.ch)

Ufficio federale dell'ambiente UFAM: molte informazioni sul tema ambiente http://www.bafu.admin.ch/

Ufficio federale di topografia Svizzera http://www.swisstopogeodata.ch

Enciclopedia indipendente Wikipedia - Wikipedia

Adamina, M./ Uehlinger, H. et al. (1998): Geographie in der Schweiz: für den Geographieunterricht im 5./6. Schuljahr, versch. Aufl., Bern.

Bischoff, A. (2007): Fluss- und Wildbachverbauungen zur Zeit La Niccas und heute, in: Bündner Wald, Heft 1, S. 35-42.

Burri, K. (1995): Schweiz, Suisse, Svizzera, Svizra: geografische Betrachtun-gen: Naturraum, Bevölkerung und Siedlungen, Wirtschaft, Typenlandschaf-ten, Karten und Wetter, Zahlen und Begriffe, 2. Ausg., Zürich.

Vischer, D.L. (2003): Die Geschichte des Hochwasserschutzes in der Schweiz: Von den Anfängen bis ins 19. Jahrhundert, Berichte des BWG, Se-rie Wasser, Nr. 5, Bern.

o.V. (2002): Feuer - Faszination und Gefahr, Beratungsstelle für Brandverhü-tung, 2. Aufl., Bern.

Documenti correlati