• Non ci sono risultati.

Capitolo 2 Nata dalle ceneri - l'Assicurazione fabbricati per il bene di tutti

2.3 Prevenire è meglio che guarire

L'affermato principio secondo cui è meglio prevenire e combattere i danni in modo da evitare riparazioni a posteriori è uno dei motivi principali che con-sentono all'Assicurazione fabbricati dei Grigioni di applicare premi così bassi.

La prevenzione contro gli incendi e la lotta antincendio sono una forma di protezione delle persone e di protezione contro i danni ai beni materiali van-taggiosa per la collettività e per gli assicurati che devono pagare i relativi premi. La protezione delle persone e dei beni contro gli incendi viene garan-tita mediante l'adozione di misure edilizie e provvedimenti tecnici.

L'obiettivo dell'Assicurazione fabbricati è di

 ridurre entro limiti ragionevoli i rischi di sinistro eccessivi adottando misure adeguate.

 in caso di sinistro, i pompieri pronti a intervenire, ben istruiti e ben equi-paggiati dovrebbero il più possibile riuscire ad arginare i danni.

L'Assicurazione fabbricati investe annualmente nel Cantone dei Grigioni circa 10 milioni di franchi delle proprie risorse per la prevenzione e la lotta contro i sinistri. Finanzia un compito che in verità rientrerebbe nella sfera di compe-tenza della mano pubblica. Questi investimenti consentono comunque di mi-gliorare sensibilmente la sicurezza della popolazione e della proprietà.

Dati statistici dell'Assicurazione fabbricati dei Grigioni (GVG)

 Il rapporto annuale 2020 può essere scaricato dal nostro sito www.gvg.gr.ch/it.

INDICATORI

Stato al 31.12.2020

Fabbricati assicurati Quantità 162‘481

Capitale assicurato (CA) mia. CHF 114.81

Entrate premi (inclusa tassa di prevenzione) mio. CHF 37.12 Premio ogni 1'000.00 CHF di CA

(inclusa tassa di prevenzione) ct. 32.34

Danni da incendio / netto mio. CHF 9.00

Danni elementari / netto mio. CHF 3.44

Spese per la protezione antincendio / per i pompieri mio. CHF 15.86 Proventi netti dalla sostanza

(prima degli ammortamenti / degli accantonamenti) mio. CHF 25.99 Eccedenza contabile della GVG, consolidata mio. CHF 26.68 Fondo di riserva della GVG (incluso risultato annuo) mio. CHF 537.70 Fondo di riserva della GVG in rapporto al CA ‰ 4.68

Capitolo 3

Fuoco

3.1 Terminologia

Il fuoco (dal latino ignis -> focus) è una forma di combustione chimica che sprigiona delle fiamme ed emana luce e calore. Una combustione incontrol-lata è chiamata incendio, mentre una combustione senza fiamme è chiamata brace.

3.2 Il triangolo del fuoco - Cosa ci vuole affinché un fuoco si accenda?

Per accendere un fuoco ci vogliono sempre tre componenti:

 materiale infiammabile (sostanza combustibile),

 ossigeno, che serve al fuoco per «respirare»,

 una fonte di calore per innescare il fuoco (mezzo d'accensione)

Il fuoco si accende quando tutti e tre gli elementi sono presenti contempora-neamente. Se manca una componente, il fuoco non si accende!

Talvolta si riesce a fatica ad accendere il fuoco per cuocere alla griglia, ma se i tre elementi che compongono il triangolo del fuoco si combinano involon-tariamente, le conseguenze possono essere devastanti.

Elementi necessari per l'accensione di un fuoco

3.3 Le cause degli incendi

Le cause che provocano un incendio possono essere diverse.

Un incendio può svilupparsi per cause tecniche, naturali o può essere doloso causato da un piromane. La presenza di una causa tecnica o naturale non esclude comunque automaticamente la possibilità che l'incendio sia stato provocato da un piromane. Qualora la causa tecnica o naturale di un incen-dio è riconducibile alla mancata osservanza di norme tecniche generalmente riconosciute, può infatti anche essere adempita la fattispecie penale della pi-romania o dell'incendio colposo (per negligenza grave).

Un incendio può essere provocato anche per negligenza nel maneggiare og-getti infiammabili, quali sigarette, corpi pirotecnici e candele, oppure per cause tecniche, quali per esempio il surriscaldamento di cavi elettrici. Per concomitanza di circostanze negative, anche la perdita del controllo su un fuoco utilitario (per esempio il fuoco per bruciare le foglie in giardino, oppure la fiamma per saldare) può innescare un incendio. Inoltre, un incendio può svilupparsi anche in seguito alla propagazione delle fiamme da un focolaio adiacente, per esempio su un edificio abitativo confinante, o per effetto di un'esplosione (gas).

Gli incendi appiccati intenzionalmente o con temerarietà sono perseguibili penalmente come atti piromani. Esistono però anche numerose sostanze che possono incendiarsi da sole qualora entrano in contatto con dell'ossigeno.

Pure le fonti innescanti che riscontriamo in natura, quali per esempio i fulmini e i vulcani, possono scatenare un incendio.

Le indagini per stabilire l'origine di un incendio rientrano nella sfera di compe-tenza dell'organo inquirente in materia di incendi della polizia.

3.4 Protezione antincendio e spegnimento di incendi

La polizia del fuoco della GVG (Assicurazione fabbricati dei Grigioni) assicura la protezione antincendio preventiva. Essa applica le prescrizioni antincendio vigenti a livello svizzero che disciplinano la protezione antincendio dal profilo edilizio, tecnico e organizzativo. Le stesse contengono disposizioni sulle di-stanze tra gli edifici, le vie di fuga, i materiali e gli impianti di rivelazione e di spegnimento degli incendi, la segnalazione delle vie di fuga ecc. Si garanti-sce così la protezione della vita e l’integrità delle persone e la protezione dei beni materiali contro i danni del fuoco.

Protezione antincendio preventiva significa semplicemente evitare con cau-tela che le tre componenti del triangolo del fuoco (vedi cap. 3.2) si uniscano e possano interagire. Per l'industria come anche per le economie domestiche ciò significa: mantenere l'ordine e conservare sistematicamente i mezzi d'ac-censione in un luogo separato dalle sostanze combustibili. È quindi oppor-tuno evitare di collocare la bomboletta spray della lacca per capelli e il fla-cone con lo spirito da ardere sopra all'armadietto del bagno vicino alla luce diretta, oppure di eseguire contemporaneamente lavori di saldatura e di ver-niciatura nello stesso locale; o ancora di mettere una candela accesa ac-canto alle riviste.

Per spegnere il fuoco basta allontanare uno dei tre elementi che compon-gono il triangolo del fuoco.

Infatti, come una persona muore asfissiata se non riceve più «aria», anche un fuoco che non riceve più ossigeno soffoca.

Per spegnere un incendio si sfrutta questo principio, quindi:

 Coprire la friggitrice in fiamme con un coperchio per pentole.

 Usare la coperta antincendio per spegnere il cestino della carta che si è incendiato.

 Rimuovere l'ossigeno con il gas contenuto nell'estintore (CO2).

 Nei locali chiusi talvolta il fuoco soffoca da solo.

Un'altra possibilità per spegnere un fuoco è quella di togliere la sostanza combustibile:

 Tagliando lo stoppino di una candela molto in basso, la cera non riesce più a salire fino alla fiamma e la candela si spegne.

 Senza apporto di benzina, il motore dell'automobile si arresta.

 Chiudendo il rubinetto del gas, il fornello da campeggio si spegne.

Per spegnere il fuoco si può anche rendere inutilizzabile il "mezzo d'accen-sione". I pompieri, per esempio, raffreddano gli oggetti in fiamme con acqua finché il calore dell'incendio non abbia raggiunto un livello tale da non essere più sufficiente per mantenere in vita il fuoco.

3.5 Decorso di un incendio / Propagazione di un incendio

Il punto di partenza di un incendio è costituito dall'accensione delle sostanze combustibili tramite una fonte d'ignizione. In questa prima fase (fino circa al 4° minuto) nasce un cosiddetto "incendio iniziale o incendio strisciante" la cui

durata dipende dalla concentrazione d'ossigeno nel locale. Qualora un incen-dio continua a strisciare all'interno di un locale o di un edificio chiuso senza che qualcuno se ne accorga e se sono soddisfatte tutte le altre premesse per l'accensione, al momento in cui viene apportato dell'ossigeno (per esempio attraverso un vetro andato in frantumi oppure aprendo improvvisamente una porta) può verificarsi un'accensione dei fumi o addirittura un'esplosione dei gas dei fumi (backdraft).

Nella seconda fase (circa dal 4° al 9° minuto d'incendio) si sviluppa un incen-dio localizzato che surriscalda sempre di più l'aria nel locale. A partire dal 3°

minuto circa, la concentrazione di gas raggiunge dei valori tali da inibire la capacità di agire delle persone, mentre a partire dal 5° minuto i valori hanno raggiunto un livello tale da mettere in pericolo la loro vita.

Quando la temperatura del locale supera la temperatura d'ignizione degli og-getti che si trovano nel locale, l'incendio divampa di colpo. Ci troviamo di fronte al cosiddetto «flash over» oppure incendio improvviso generalizzato (circa dopo 9 fino a 10 minuti).

A questo punto le temperature possono raggiungere facilmente i 1'000°C e anche oltre. A dipendenza del carico d'incendio disponibile e dell'apporto d'a-ria fresca, il fuoco si mantiene su questo livello di temperatura (fase di pieno sviluppo) finché non diminuirà lentamente (fase di declino).

La quantità d'acqua di spegnimento necessaria aumenta in modo esponen-ziale come la temperatura e le dimensioni dell'incendio. Infatti, mentre per spegnere un cestino della carta in fiamme basta un secchio d'acqua, i pom-pieri necessitano di almeno 30'000 litri d'acqua per spegnere l'incendio di una casa.

3.6 Brucia - cosa fare? Sempre e subito: telefono 118!

Se le persone in preda al panico si accalcano verso l'uscita oppure cercano di salvare dalle fiamme oggetti privi di valore, perdono letteralmente la testa.

In una situazione inusuale come questa è utile ricordarsi di alcuni promemo-ria.

Allarmare - Salvare - Spegnere!

Anche il fuoco più piccolo può trasformarsi in breve tempo in un grosso in-cendio. È quindi utile allarmare i pompieri, prima di tentare di domare il fuoco da soli.

Per esperienza, gli adulti sono meglio in grado di riconoscere una situazione di pericolo di quanto non lo siano i bambini. Inoltre gli adulti hanno molta più forza, utile per esempio per salvare altre persone.

Però i bambini sono capaci di gridare, chiamare e attirare l'attenzione di altre persone sul fuoco, in modo da avvertirle e allarmarle.

Inoltre, i bambini sono in grado di portarsi in salvo da soli.

Naturalmente anche i bambini devono allarmare i pompieri, se veramente brucia.

Per questo i promemoria destinati ai bambini sono adeguati alle loro capa-cità.

[L'adesivo dovrebbe essere applicato su ogni telefono e su ogni cellulare!]

Esci dalla casa e chiudi la porta!

Schiva il fumo!

Allarma telefonando al 118!

Aspetta i pompieri!

Allarmare i pompieri – telefono 118!

Quando scoppia un incendio, i fatti precipitano; si vuole chiamare i pompieri, ma nessuno si ricorda dove è stato messo l'elenco telefonico e su quale pa-gina sono indicati i numeri di chiamata d'emergenza. È quindi opportuno che tutti, adulti e bambini conoscano a memoria il numero di chiamata di soc-corso dei pompieri: il 118.

È importante che anche i bambini siano in grado di agire e di dare l'allarme da soli. Più le indicazioni fornite durante la chiamata di soccorso sono chiare e precise, più i pompieri saranno in grado di reagire con rapidità e precisione durante l'intervento. È opportuno osservare i seguenti punti:

 Chi sta chiamando?

(nome della persona che telefona)

 Cosa sta bruciando?

(casa d'abitazione, officina, automo-bile, ecc.)

 Dove si trova l'incendio?

(luogo, via, numero civico)

 Ci sono delle persone in pericolo?

Nell'agitazione è facile confondere i dati. Quindi, non riappendete mai prima che i pompieri abbiano terminato la conversazione telefonica!

È importante che i pompieri non vengano solo allarmati, ma che ricevano an-che le necessarie indicazioni e segnalazioni sul luogo dell'incendio. Gli inqui-lini non possono semplicemente andarsene, bensì devono annunciarsi sul posto ai pompieri affinché questi possano accertarsi che sono sani e salvi e non debbano inviare un nucleo di ricerca per le persone apparentemente date per disperse.

Comunque è anche vero che un fuoco che divampa non aspetta certo l'arrivo dei pompieri. È dunque importante che i pompieri vengano allarmati tempe-stivamente, vale a dire subito.

Se il fuoco può essere spento prima dell'arrivo dei pompieri, tanto meglio. I pompieri si accerteranno che il fuoco sia effettivamente completamente spento e che il focolaio d'incendio non nasconda più alcun pericolo.

Se non è possibile spegnere il fuoco prima dell'arrivo dei pompieri, grazie ad un intervento tempestivo, nella maggioranza dei casi i pompieri riescono a evitare danni maggiori o addirittura una catastrofe.

Gli interventi dei pompieri sono per principio gratuiti per le persone colpite e per chi dà l'allarme. I pompieri non apprezzano invece le chiamate fatte per scherzo. Se devono intervenire in seguito a una chiamata di soccorso e, una volta giunti sul posto, constatano che qualcuno si è permesso di fare uno scherzo, vengono avviate delle indagini per individuare la persona che ha ef-fettuato la chiamata. Spesso non è molto difficile identificare il colpevole, in quanto ogni chiamata di soccorso viene registrata. Tenuto conto che una chiamata di soccorso rivolta ai pompieri scatena tutta una serie di azioni, co-sti ed eventualmente anche situazioni pericolose nel traffico stradale, ogni abuso del numero di chiamata di soccorso è perseguibile penalmente. Oltre alla multa, gli adulti o i bambini che si rendono colpevoli di una tale infrazione devono pagare anche i costi dell'intervento del corpo pompieri.

Per quanto riguarda i numeri di chiamata di soccorso vale il principio: meglio una volta di troppo che una di meno, però gli abusi sono vietati!

Suggerimento: esercitate il modo corretto di dare l'al-larme assieme alla vostra classe. Ripetete l'esercizio con scenari diversi (per es.

incendio a scuola, a casa, si-tuazione d'emergenza per strada).

3.7 Vie di fuga ed evacuazione

Un edificio in preda a un incendio si riempie rapidamente di fumo. Questo fumo si propaga nelle varie stanze attraverso le porte aperte, le intercapedini e le fessure. La visibilità risulta fortemente compromessa, ciò che rende più difficile la fuga dall'edificio. Inoltre, le camere in disordine (ma anche le aule scolastiche, nonché le scale e gli altri disimpegni) ostacolano ulteriormente la fuga. Nella confusione generale s'inciampa nel paio di scarpe dimenticato per terra o nella bicicletta parcheggiata fuori posto. In tal modo si rischia di farsi male e si perde del tempo prezioso.

Mentre il fumo caldo si accumula soprattutto sotto il soffitto, di solito a raso terra c'è abbastanza aria per respirare. Inoltre la visibilità è migliore e le tem-perature più fresche. Strisciando carponi, nel limite del possibile con un panno bagnato davanti alla bocca e al naso, è possibile trovare l'uscita che conduce alla salvezza. Durante la fuga per evitare il fumo, prima di aprire una porta è opportuno eseguire la verifica della maniglia: se la maniglia scotta, vuol dire che dietro alla porta c'è un mare di fiamme. Se invece la ma-niglia risulta normale al tatto, si può aprire tranquillamente la porta (vedi si-tuazione 1 e 2).

Se non è possibile uscire dalla stanza (vedi situazione 3), bisogna affacciarsi alla finestra e attirare l'attenzione agitando le braccia, gridando e chiamando.

Saltare dalla finestra è consigliabile solo se vi trovate a pianterreno! Soprat-tutto i bambini più piccoli in preda alla paura si nascondono volentieri sotto il letto oppure nell'armadio. È però importante sapere che in una camera piena di fumo i pompieri non hanno alcuna possibilità di trovare e salvare un bam-bino nascosto.

Suggerimento: andate a trovare i vostri pompieri! Essi vi mostreranno il comportamento corretto da adottare in caso d'incendio.

Se già a casa risulta difficile fuggire in caso d'incendio, in un luogo scono-sciuto la cosa si fa ancora più complicata. Quando si entra in un edificio sco-nosciuto è quindi importante guardare subito dove si trovano le vie di fuga.

Nei luoghi pubblici queste sono indicate mediante appositi segnali.

Nei cinema e negli altri luoghi pubblici, in caso d'incendio tutte le porte su cui è affisso un segnale di fuga si aprono subito automaticamente.

Contrassegno per le vie di fuga

Nelle camere d'albergo è affisso un piano sul quale sono indicate le vie di fuga e i po-sti di spegnimento. Un pilota che ha viag-giato molto ci ha raccontato che quando soggiorna in albergo sistema sempre le sue scarpe accanto al letto, pronte da calzare.

Nei casi d'emergenza per terra ci sono in-fatti sempre tanti cocci e frammenti di ma-cerie che rendono una fuga a piedi nudi una vera tortura.

I corridoi degli edifici scolastici sono larghi e liberi. Ciò potrebbe essere inter-pretato come invito a sistemarvi delle panchine o una parete d'affissione per appendere i piccoli capolavori degli allievi. Occorre tuttavia tener presente che un arredamento pianificato con fantasia per ravvivare la scuola potrebbe rivelarsi una trappola mortale in caso d'incendio.

Quindi ricordatevi:

Memorizzare le vie di fuga - non ostacolare le vie di fuga!

Suggerimento: come si presenta la situazione nella vostra scuola? A casa vostra? Disegnate un piano con le vie di fuga. Ponetevi le seguenti domande:

- Dove ci sono ostacoli? Dove sono le coperte antincendio e gli estintori?

Qual è il punto di ritrovo più adatto all'aria fresca per attendere l'arrivo dei pompieri?

3.8 Comportamento in caso di ustioni

Basta poco, una piccola disattenzione ed ecco che Pietro o Selina si sono scottati con un liquido bollente. Anche per ustionarsi davanti al fuoco della griglia, oppure durante l'accensione di un fuoco d'artificio o ancora davanti al fuoco acceso per fare un picnic nel bosco non ci vuole molto. Comunque, l'importante è reagire correttamente e in fretta.

In ogni caso la parola magica è «raffreddare»!

Raffreddare a lungo (almeno per 15 minuti) la parte ustionata, preferibil-mente con acqua fredda corrente. In-fatti, le ustioni tendono a progredire lungo la pelle distruggendo ulteriore tessuto. Quindi è importante raffred-dare le ferite in modo efficace.

Mai, ma proprio mai, applicare po-mate o altri «rimedi casalinghi» sulle ferite. Infatti queste/i non fanno altro che chiudere i pori impedendo così alla pelle di raffreddarsi. In caso di ustioni importanti è sempre consiglia-bile consultare un medico!

I nostri abiti contengono molte fibre sintetiche che bruciano facilmente. Basta un attimo di disattenzione e il pullover o la giacca prendono fuoco. Cosa fare quando gli indumenti o addirittura le persone bruciano? La persona in fiamme deve assolutamente evitare di mettersi a correre qua e là in preda al panico. Le correnti d'aria alimentano ulteriormente le fiamme. La cosa mi-gliore è sdraiarsi a terra nel punto in cui ci si trova, proteggersi il viso con le mani e rotolare per terra finché il fuoco non si sarà spento per soffocamento.

Naturalmente gli altri possono aiutare il malcapitato versandogli addosso dell'acqua o avvolgendolo con una coperta finché le fiamme non si saranno estinte. Esercitando queste sequenze in forma ludica (per esempio durante la lezione di ginnastica), esse potrebbero contribuire a salvare delle vite in un caso effettivo. Una volta che il fuoco è spento bisogna collocare la persona ustionata sotto una doccia fredda oppure immergerla in un bagno d'acqua fredda.

Suggerimento: invitate un o una rappresentante della locale società dei sa-maritani per discutere su questo tema assieme alla classe

3.9 Aspetti inerenti agli incendi

Il fumo prodotto nell'ambito di un incendio è tossico sia per le persone sia per gli animali. Quando respiriamo, assieme all'aria aspiriamo dell'ossigeno che viene convogliato nei nostri polmoni ed espiriamo anidride carbonica. I nostri globuli rossi sono concepiti in modo tale che, durante la respirazione, l'ani-dride carbonica prodotta dal nostro corpo viene sostituita con dell'ossigeno.

L'ossigeno e l'anidride carbonica si aggrappano ai globuli rossi come una chiusura velcro (a strappo). Viceversa, il monossido di carbonio, invisibile e inodore, si attacca saldamente ai globuli rossi, come una saldatura.

Quindi anche se l'ossigeno arriva nei polmoni attraverso la respirazione non viene più assimilato poiché il suo posto è già occupato. La persona muore per asfissia. Oltre al monossido di carbonio, il fumo scaturito da un incendio contiene anche altri gas nocivi per l'uomo e per gli animali. Pure la fuliggine che rimane sul luogo dell'incendio o che viene trasportata dal fumo contiene sostanze tossiche.

I fuochi di sterpaglia sono un altro fenomeno che contribuisce a fertilizzare il terreno creando luce e spazio per nuove piante. In molti ecosistemi il fuoco è considerato una forza importante che riorganizza continuamente la natura.

Nell'America del Nord si lascia consapevolmente che gli incendi di boschi proseguano il loro corso, anzi talvolta vengono addirittura appiccati volonta-riamente e tenuti sotto controllo. Tuttavia, gli incendi di boschi possono an-che distruggere intere comunità di piante e animali! Un fulmine, un mozzi-cone di sigaretta gettato via con noncuranza oppure un fuoco non completa-mente spento possono devastare un'intera foresta. Contrariacompleta-mente all'opi-nione comune, solo una minima parte degli incendi di boschi viene provocata dai fulmini. Nella maggioranza dei casi sono causati dall'uomo. Quando con la giusta inclinazione i raggi del sole splendono attraverso le bottiglie e i cocci

Nell'America del Nord si lascia consapevolmente che gli incendi di boschi proseguano il loro corso, anzi talvolta vengono addirittura appiccati volonta-riamente e tenuti sotto controllo. Tuttavia, gli incendi di boschi possono an-che distruggere intere comunità di piante e animali! Un fulmine, un mozzi-cone di sigaretta gettato via con noncuranza oppure un fuoco non completa-mente spento possono devastare un'intera foresta. Contrariacompleta-mente all'opi-nione comune, solo una minima parte degli incendi di boschi viene provocata dai fulmini. Nella maggioranza dei casi sono causati dall'uomo. Quando con la giusta inclinazione i raggi del sole splendono attraverso le bottiglie e i cocci

Documenti correlati