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Capitolo 6 ↘ Modello formativo per il design per l’impatto sociale Capitolo 6 ↘ Modello formativo per il design per l’impatto sociale
↘ Tutela ambientale
il design può aiutare a ridurre l’inquinamento e minimizzare l’impatto ambientale dei processi produttivi, dei prodotti, degli edifici, così come incentivare l’utilizzo di green technologies. Ciò potrebbe includere, ad esempio, lo sviluppo di edifici verdi capaci di migliorare la qualità dell’aria/dell’acqua, il riutilizzo degli edifici, l’introduzione della pratica del riciclo, la creazione di imballaggi rispettosi dell’ambiente, l’implementazione della mobilità sostenibile, la sponsorizzazione di energie rinnovabili.
↘ Inclusione sociale
il design può agire per creare prodotti, servizi ambienti utilizzabili da tutti, senza il bisogno di adattamenti ma che rispondano, fin dal principio, alle reali esigenze delle persone, specialmente quelle più vulnerabili. Inoltre, può agire con interventi che riducano la discriminazione sulla base di sesso, etnia, età, classe, istruzione, reddito, ecc. Sono un esempio: il social housing, i prodotti pensati per user anziani, servizi e strutture di accoglienza, tecnologie e infrastrutture di comunicazione, attività di inserimento sociale e lavorativo di persone escluse dal mondo del lavoro o fragili.
↘ Salute e benessere
il design può promuovere un migliore accesso e fornitura di servizi e assistenza ai pazienti, sviluppare servizi di prevenzione più efficaci, sviluppare metodi per migliorare la salute ed il benessere psico-fisico delle persone all’interno della società in generale. Ciò potrebbe comportare il miglioramento della qualità della fornitura di risorse mediche, lo sviluppo di dispositivi che consentono la somministrazione di farmaci al di fuori del sistema sanitario e la produzione di Di seguito si elencano sinteticamente gli
ambiti di intervento individuati, indicando per ciascuno alcuni tra i principali possibili contributi che il designer può portare.
↘ Governance
il design può aiutare a rendere il processo di governance (locale, regionale, nazionale) più responsabile, rappresentativo, efficiente;
ad esempio, andando ad operare sui sistemi decisionali ed elettorali per aumentare e facilitare la partecipazione politica (in particolare di gruppi sottorappresentati), migliorando i servizi di welfare locale, agendo sull’efficientamento e sullo snellimento dei processi burocratici e amministrativi.
↘ Politica economica
il design può contribuire alla politica economica nazionale, regionale e locale promuovendo sostenibilità e responsabilità, incentivando pratiche di economia circolare, finanza etica, agendo nel campo della silver economy e del turismo responsabile.
↘ Business e commercio
il design può fornire supporto nella rivendicazione dei diritti dei lavoratori e ridurre lo sfruttamento delle economie povere in una logica di commercio equo e solidale, attraverso interventi inerenti finanza, investimenti, produzione e commercio. Ciò potrebbe comportare la definizione di criteri di approvvigionamento del fornitore o la collaborazione nella catena di fornitura.
L’ambito e il livello su cui agire (nazionale, regionale, locale), nonché la libertà di azione, dipenderanno dalla natura e dagli obiettivi dell’organizzazione all’interno della quale si opera e dal contesto scenario di intervento. La rappresentazione grafica riportata in Figura 6.3.3.1 aiuta ad identificare più facilmente i problemi di responsabilità sociale affrontabili e consente di individuare possibili intersezioni tra ambiti e sfide progettuali e, conseguentemente, gli attori ed i settori di policy che è più opportuno coinvolgere.
apparecchiature che prevengono lesioni ai gruppi vulnerabili o che facilitano l’utilizzo di prodotti d’uso quotidiano.
↘ Educazione e formazione
il design può migliorare la qualità e l’efficienza della offerta didattica, sia a livello di infrastrutture scolastiche (anche in collaborazione con architetti ed interior designer) sia in termini di miglioramento della qualità e distribuzione delle risorse ed accesso ai servizi educativi/ di istruzione.
↘ Crimine e legge
il design può essere utilizzato per per minimizzare l’incidenza e l’impatto del crimine, aumentare la percezione di sicurezza dei luoghi, prevenire il crimine e la violenza urbani (es. atti vandalici), snellire i processi giudiziari, ecc. A questo proposito, seguendo un approccio design-driven all’innovazione legale, sarebbe possibile migliorare i servizi legali in termini di rapidità, efficacia, chiarezza, efficienza, rendendoli più facilmente utilizzabile ed user-friendly.
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Capitolo 6 ↘ Modello formativo per il design per l’impatto sociale Capitolo 6 ↘ Modello formativo per il design per l’impatto sociale
Insegnare allo studente i diversi attori e contesti di lavoro con cui è possibile interfacciarsi, è utile ad aumentare la consapevolezza rispetto a ciò che egli incontrerà o potrebbe incontrare durante il progetto e per limitare e il rischio del mancato riconoscimento di attori di primo piano. Questa conoscenza è funzionale a capire quali modalità, strumenti e linguaggi specifici sia necessario adottare con ciascun attore e quali siano le pratiche più adeguate, in base al livello di coinvolgimento richiesto di ciascun attore ed alla specificità del proprio mandato di designer (con il relativo carico di libertà di azione e neutralità richiesta).
Si ritiene, dunque, necessario costruire un raggruppamento di attori il più possibile ampio e capace di rappresentare e includere l’intero sistema attoriale locale che potrà essere chiamato a partecipare alla formulazione di progetti di sviluppo locale finalizzati all’impatto. Il modello di network di attori proposto è stato definito a partire dalla letteratura sull’impatto sociale, sulla progettazione sociale e sugli attori ricorrenti normalmente coinvolti in questi ambiti, nonché dalle esperienze lavorative personali.
Lo schema (Figura 6.3.3.2) suggerisce gli attori, organizzati per categorie omogenee, con cui il progettista potrà trovarsi a confronto e/o che dovrebbe opportunamente coinvolgere in un generico progetto multi-stakeholder orientato a problematiche sociali complesse. Si tratta di attori - sociali, economici, istituzionali, formali e informali - che generalmente prendono parte a questo tipi di processi poiché interessati più o meno direttamente dalle questioni, dotati di competenze e conoscenze più o meno esperte utili ad affrontarle, aventi risorse per influenzare l’andamento del progetto a
svariati livelli.
Proprio in base alle diverse esperienze, competenze, aree di interesse e influenza, ciascuna categoria di attori riveste ruoli complessivi piuttosto ricorrenti all’interno del processo di progettazione per l’impatto. Tali ruoli sono utili a definire, anche, le possibili interazioni tra i diversi soggetti coinvolti nell’intervento. È verosimile ritenere che, a seconda del proprio ruolo nel progetto, gli attori verranno coinvolti e interpellati in modi e tempi diversi.
6.3.3.2 ↘
Attori e contesti di lavoro
↘ charities, associazioni di volontari, onlus
↘ gruppi di pressione, grassroot
↘ organizzazioni not for profit
↘ aziende sanitarie e ospedaliere
↘ istituzioni scolastiche
↘ imprese sociali
↘ cooperative sociali
↘ enti filantropici
ISTITUZIONI E AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE
IMPACT INVESTORS E SPONSOR
SETTORE PROFIT SOCIETÀ CIVILE
ORGANIZZATA SPIN-OFF
DEL SETTORE PUBBLICO (FORNITURA
DI SERVIZI)
ENTI DEL TERZO SETTORE
E REALTÀ CULTURALI
CITTADINANZA ORGANIZZATANON PARTNERSHIP
ADV OCACY PROMO
ZIONE
ORGAN IZZAZIONE
RICERC
A CON
SULENZA SUPPOR
TO
OPERATIVO
SOSTEGNO, SUPPORTO DECISIONALE FINANZ
IAMENTO SPONS
ORSHIP ENTI DI RICERCA ESPERTI SU
SU QUESTIONI PUNTUALI ALTRI
PROGETTISTI/
DESIGNER
INCUBATORI E ACCELERATORI DI CAMBIAMENTO
SOCIALE UNIVERSITÀ
ENTI E IMPRESE DI FACILITAZIONE, FORMAZIONE E MISURAZIONE
DI IMPATTO
attori con cui è possibile si
interfacci il designer
↘ imprese
↘ organizzazioni
↘ enti privati
↘ fondi nazionali/europei
↘ banche
↘ fondazioni e istituti ↘ attori politici (governo cittadino,
regionale, nazionale)
↘ attori tecnici (amministrativi degli uffici comunali)
Figura 6.3.3.2 Rappresentazione schematica delle categorie di attori con cui è possibile si interfacci il designer
Attori potenziali
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Capitolo 6 ↘ Modello formativo per il design per l’impatto sociale Capitolo 6 ↘ Modello formativo per il design per l’impatto sociale
In particolare, si individuano quattro macro-raggruppamenti di ruoli genericamente svolti dalle diverse categorie attoriali:
1) Ricerca, consulenza e supporto operativo
Rientrano in questo cluster attori e soggetti che possono offrire un ruolo di supporto operativo, ricerca e consulenza esperta all’interno del progetto. Sono inclusi, in particolare, enti di ricerca, interni o esterni all’università, esperti su questioni puntuali, altri progettisti/designer, enti di misurazione di impatto, incubatori e acceleratori di cambiamento sociale.
2) Sostegno e supporto decisionale
Si individuano in questo insieme le istituzioni e le amministrazioni pubbliche, considerate come realtà in grado di influenzare la buona riuscita del progetto unicamente per il fatto di avallarlo pubblicamente. Il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni, tanto dei policy-maker quanto degli attori tecnici (amministrativi degli uffici comunali,) è inoltre fondamentale a livello di supporto decisionale, specialmente all’interno di processi di co-progettazione.
3) Finanziamento e sponsorship
Rientrano in questo raggruppamento soggetti coinvolti in termini prettamente economici nella realizzazione del progetto, attraverso la concessione di contributi in denaro o di beni in natura o tramite la prestazione di servizi. In particolare, si individuano, banche, fondazioni e istituti, fondi nazionali/europei.
4) Partnership, advocacy, promozione e organizzazione
Si individuano le categorie di attori
generalmente impegnate in modo operativo all’interno dell’organizzazione, direzione, gestione e promozione del progetto, seppur a diversi livelli e a diverse intensità. In questa categoria rientrano, infatti, categorie molto composite di attori, accomunate, tuttavia, dal fatto di avere la più consistente responsabilità organizzativa, amministrativa e, talvolta, finanziaria. Questo raggruppamento racchiude tutti i soggetti - tra gli altri:
promotori, organizzatori, gruppi di interesse ma anche beneficiari o destinatari più o meno diretti del progetto ed eventuali antagonisti- aventi interesse nel successo (o nel fallimento) del progetto e capaci di influenzare comportamenti e decisioni.
In particolare, si individuano Enti del Terzo Settore e realtà culturali (imprese e cooperative sociali, enti filantropici), realtà della società civile organizzata (charities, associazioni di volontari, onlus, gruppi di pressione, grassroot, organizzazioni not for profit), la cittadinanza non organizzata, il settore profit (imprese, organizzazioni, enti privati), spin-off del settore pubblico coinvolti nella fornitura di servizi.
Individuare la complessità degli attori consente, inoltre, di definire possibili contesti lavorativi per il designer, il quale potrà trovarsi ad interagire con essi in qualità di suo dipendente (in virtù del fatto che tali attori sono essi stessi realtà coinvolte nel processo) o di generico consulente esterno o libero professionista. Ne deriva che, a seconda della propria posizione, il designer sarà chiamato ad assumere ruoli differenti e ad utilizzare la toolbox di conoscenze in base al contesto di lavoro specifico. Fare una riflessione rispetto ai contesti lavorativi, inoltre, consente di definire possibili sbocchi occupazionali e professionali per il designer, tra gli altri: enti pubblici e pubbliche amministrazioni, istituzioni, settore privato profit e not-for-profit, enti del terzo settore, società di progettazione e studi di design che intraprendono progetti no-profit o che hanno
fondato entità no-profit separate, università ed enti ricerca, incubatori di cambiamento sociale, enti e agenzie di consulenza che si occupano di formazione, facilitazione e misurazione di impatto.
INCUBATORI E ACCELERATORI DI CAMBIAMENTO
SOCIALE ENTI E
IMPRESE DI CONSULENZA, FORMAZIONE E MISURAZIONE DI IMPATTO
ENTI DI RICERCA UNIVERSITÀ
Dipendente o consule nte Libero professionista
SOCIETÀ/
STUDI DI PROGETTAZIONE
ATTIVI IN PROGETTI NO
PROFIT
SETTORE PRIVATO PROFIT SETTORE
PRIVATO NOT-FOR-PROFIT ENTI DEL
TERZO SETTORE E REALTÀ CULTURALI
ENTI PUBBLICI ISTITUZIONI E AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE
Figura 6.3.3.3 Rappresentazione schematica dei possibili contesti di lavoro per il designer