Parte III: Approfondimenti qualitativi
4 Approfondimento di vari aspetti del sistema
4.4 Elementi specifici del settore Mantenimento a domicilio
4.4.1 Potenziamento della capacità ricettiva dei Centri diurni terapeutici
Questo paragrafo riassume il rapporto approfondito (allegato 10), che fornisce una visione completa dell’evoluzione storica della prestazione, un’analisi più dettagliata dell’attuale sistema e dei bisogni del territorio, come pure ulteriori riflessioni in merito alla proposta di potenziamento dell’offerta attuale.
I CDT rispondono ai seguenti obiettivi generali: mantenimento delle risorse e competenze residue degli utenti, sostegno al mantenimento a domicilio, sgravio dei familiari curanti
In Ticino, da oltre un ventennio, sono attivi i centri diurni terapeutici (in seguito CDT). Alle prime cinque strutture di Pro Senectute Ticino e Moesano (vedasi allegato 3), si sono aggiunti nel tempo il centro di Croce Rossa e ulteriori quattro inseriti e gestiti da case per anziani.
Attualmente i CDT offrono una presa in carico terapeutica finalizzata al mantenimento delle risorse e competenze residue delle persone affette da sindromi dementigene diagnosticate (vedasi allegato 10). I CDT, accogliendo per più giorni alla settimana persone che abitano al proprio domicilio, sostengono e facilitano il mantenimento a domicilio e sgravano i familiari curanti.
Da centri generalisti a centri specializzati nella presa in carico di persone affette da sindromi dementigene I CDT sono nati in risposta a bisogni generali di mantenimento delle risorse e competenze residue degli utenti, sostegno al mantenimento a domicilio e sgravio dei familiari curanti. I bisogni crescenti e pressanti di presa in carico diurna, sia generalista che specializzata, hanno generato nuove strategie che ne hanno riorientato l’attività.
Da una parte, lo sviluppo dei nuovi centri diurni con presa in carico socio-assistenziale (in seguito CDSA) a partire dal 2011 (vedasi capitolo 4.2.2), ha offerto alle persone con bisogno di assistenza leggero o moderato, una presa in carico inclusiva e a bassa soglia d’accesso che favorisce il mantenimento a domicilio e lo sgravio dei familiari curanti (permettendo inoltre una presa in carico precoce e pertanto preventiva). L’avvento di queste strutture ha permesso ai CDT di specializzarsi nella presa in carico di persone con bisogni maggiori di cura e assistenza.
Approfondimento di vari aspetti del sistema Pianificazione integrata LAnz – LACD 2021-2030
D’altra parte, dal 2011 con l’entrata in vigore del Regolamento49 e, in seguito, della Strategia cantonale per le demenze, la missione e l’offerta dei CDT sono state riorientate. Se fino a quel momento i CDT avevano accolto un’utenza maggiormente eterogenea, con problematiche sia somatiche che cognitive e con vari gradi di compromissione, a partire dal 2011 si è progressivamente perseguita la specializzazione dei CDT nella presa in carico di persone con patologie dementigene. Questa scelta si è resa necessaria a fronte dell’aumento delle persone affette da demenza (attualmente in Ticino ci sono circa 7’000 persone con demenza, di cui circa il 50% vive al proprio domicilio) e dal livello elevato di stress che queste patologie implicano per i familiari curanti. La specializzazione delle strutture ha permesso di migliorare il livello qualitativo, e pertanto l’efficacia, delle prestazioni erogate.
Offerta insufficiente dei CDT e fabbisogno non coperto
Diversi tipi di indicatori segnalano che, ad oggi, le capacità dei CDT rispondono solo in parte ai bisogni di presa in carico della popolazione anziana.
Il riorientamento dei CDT verso le patologie dementigene ha ridotto l’offerta diurna terapeutica per le persone con problematiche somatiche (malattie croniche e degenerative). Infatti, le persone che presentano un bisogno di assistenza leggero o moderato possono accedere ai CDSA, mentre quelle che necessitano di una presenza infermieristica, di cure e/o assistenza sanitaria, restano spesso isolate al domicilio o, per mancanza di alternative, decidono per un ricovero in un istituto di lungodegenza.
Inoltre i CDT del territorio riscontrano una cronica mancanza di posti per colmare le richieste della rete socio-sanitaria e delle famiglie, creando liste d’attesa. A conferma di questa osservazione, anche i medici geriatri e l’Associazione Alzheimer sollecitano un potenziamento di questo settore, in seguito alle limitazioni di accesso ai CDT riscontrate dai loro pazienti.
Si auspica inoltre che la frequenza al CDT inizi più precocemente rispetto a quanto avviene oggi, poiché un intervento terapeutico tempestivo può migliorare la qualità di vita della persona grazie al mantenimento nel tempo delle sue capacità residue e allo sgravio dei familiari curanti. Il percorso ideale di presa in carico della persona affetta da demenza prevede infatti che, al peggioramento della compromissione cognitiva, la presa in carico presso il CDT inizi al più presto possibile.
Attualmente i processi di transizione sono spesso rallentati o addirittura bloccati per la mancanza di posti disponibili nei CDT o per la possibilità di frequentarli solo per 1 o 2 giorni alla settimana50. La carenza di posti disponibili nei CDT ha conseguenze sulla salute dei familiari curanti e sull’intera rete di presa in carico (la Piattaforma dei CDSA segnala da tempo la problematica).
I processi di transizione sono inoltre interrotti o rallentati per la difficoltà da parte dell’utente e/o dei familiari di accettare il cambiamento e il peggioramento delle condizioni di salute e per le difficoltà finanziarie legate all’assunzione di maggiori costi51.
Differenze di attività e occupazione tra i CDT del territorio e quelli in CPA
Si osserva inoltre una differenza sostanziale tra il tasso di occupazione dei CDT situati in casa per anziani e i CDT del territorio. Nel 2018 i CDT delle case anziani avevano un tasso di occupazione del 61%, a differenza dei CDT del territorio che erano occupati al 99.9%. Inoltre, solo questi ultimi sono confrontati con liste d’attesa e con una pianificazione delle giornate di presa in carico inferiori ai bisogni e alle indicazioni terapeutiche del geriatra (1 o 2 giornate alla settimana invece delle 3/5 richieste). Queste differenze possono essere ricondotte al fatto che i CDT delle CPA sono orientati a un avvicinamento alla realtà della casa per
49 Regolamento sui requisiti essenziali di qualità per i servizi di assistenza e cura a domicilio e per i centri terapeutici somatici diurni e notturni (del 22 marzo 2011).
50 Gli specialisti affermano che i benefici in termini di mantenimento delle capacità residue si ottengono con una frequenza minima di 3 giorni la settimana.
51 La frequenza dei CDSA è gratuita per la sua natura di struttura a bassa soglia d’accesso, mentre la presa in carico terapeutica presso il CDT comporta una retta di 40 CHF. giornalieri e una tariffa per i trasporti.
Approfondimento di vari aspetti del sistema Pianificazione integrata LAnz – LACD 2021-2030
anziani, mentre i CDT del territorio sostengono maggiormente il mantenimento a domicilio. Forse per questo motivo sembra esserci una certa renitenza a frequentare i centri in case per anziani sia da parte dell’utente che dei suoi familiari.
Criticità attuali relative alla capacità ricettiva limitata dei CDT
- numero elevato di persone con patologie dementigene in lista d’attesa per un CDT;
- pianificazione della frequenza settimanale del CDT inferiore alla prescrizione medica e al bisogno di sgravio dei familiari curanti;
- processi di transizione (CDSACDTCPA) rallentati o bloccati;
- sovraccarico dei CDSA che a volte, per mancanza di posti liberi nei CDT, continuano la presa in carico di utenti con bisogno elevato di cura e assistenza per evitare l’esaurimento delle risorse familiari;
- sovraccarico psico-fisico per i familiari curanti con ricadute negative sulla loro salute e conseguente riduzione della durata della permanenza a domicilio;
- sollecitazione della rete socio-sanitaria;
- caratteristiche strutturali che limitano l’estensione della capacità ricettiva (impossibilità di introdurre un doppio turno giornaliero) e la possibilità di offrire un percorso di presa in carico più aderente alle necessità individuali;
- differenze di orientamento e occupazione dei CDT delle CPA rispetto ai CDT del territorio;
- costo dei trasporti a carico dell’utente.
Progetto sperimentale presso il CDT Croce Rossa finalizzato al potenziamento della capacità ricettiva Nel 2018, con il trasferimento del centro diurno di Croce Rossa da Lugano a Manno, si è colta l’opportunità per realizzare un progetto pilota nell’ambito della Strategia cantonale sulle demenze. Il progetto aveva l’obiettivo di verificare se, attraverso un potenziamento dell’offerta del CDT52, si potesse rispondere ai bisogni del territorio e ridurre lo stress percepito dal caregiver. La sperimentazione ha permesso di estendere la capacità ricettiva e passare da 15 a 33 posti al giorno.
Il potenziamento, che permette di sfruttare maggiormente le dimensioni della struttura, è stato ottenuto ampliando le fasce orarie di frequenza:
- come in precedenza, fascia diurna dalle 9.00 alle 16.00, comprensiva del pranzo, per 25 utenti;
inoltre:
- fascia pomeridiana dalle 14.00 alle 19.30, comprensiva della cena, per 8 utenti;
- estensione serale di 2 giovedì al mese (14.00-22.00) per 8 utenti;
- apertura di un sabato al mese dalle 9.00 alle 16.00 per 25 utenti (dal 2020 tutti i sabati).
Il progetto pilota ha messo in evidenza l’efficacia di avvalersi di una struttura grande, ma modulabile in spazi più piccoli a seconda del tipo di attività e utenza, che permette di sfruttare gli spazi, le risorse di personale, le competenze e la visibilità sul territorio. Il modello proposto permette di sfruttare le economie di scala in modo efficace, migliorare la qualità dell’offerta e i benefici per utenti e familiari. In particolare si evidenziano i seguenti miglioramenti rispetto all’offerta classica dei CDT:
- maggiore flessibilità nella presa in carico con possibilità di adeguamento ai bisogni dell’utente, del familiare e della rete socio-sanitaria;
- presa in carico differenziata in base ai bisogni grazie agli spazi ampi e ai locali separati;
- efficacia dell’intervento da parte di un’équipe multidisciplinare.
52 Oggi i CDT in Ticino sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 16.00/17.00.
Approfondimento di vari aspetti del sistema Pianificazione integrata LAnz – LACD 2021-2030
Estensione della capacità ricettiva dei CDT
Tenuto conto della validità della sperimentazione presso il CDT Croce Rossa e dei bisogni rilevati sul territorio si è proceduto con una valutazione tecnica della possibilità di potenziare le attuali strutture. Dall’analisi è tuttavia emerso che le dimensioni delle attuali strutture non consentono un doppio turno giornaliero come quello sperimentato, pertanto sono state formulate le seguenti soluzioni:
- per alcune strutture si prevede un trasferimento in stabili più grandi con la possibilità di offrire in modo esteso i doppi turni (modello Croce Rossa): 8.30-16.30 per circa 25 utenti; 14.00-20 per circa 8 utenti;
tutti i sabati;
- per le altre strutture si prevede invece un cambiamento di tipo organizzativo dell’attuale offerta con doppi turni più brevi53: 9.00-14.00 per circa 14 utenti; 14.30-19.30 per circa 14 utenti; tutti i sabati.
Questa offerta di 5 ore, rispetto alle consuete 8, è comprensiva del pranzo o della cena. La retta giornaliera (a carico dell’utente) dovrebbe ridursi a CHF 25/30 a fronte dei CHF 40 per la giornata completa.
Grazie alle soluzioni sopraesposte nei prossimi 3-5 anni la capacità ricettiva passerà dalle attuali 39'000 giornate all’anno (2020) a circa 100'000 giornate ponderate di otto ore, rispettivamente 125'000 frequenze (rif. tabella comparativa dell’offerta attuale e della proposta di potenziamento della capacità ricettiva nell’allegato 10). Il potenziamento supera la stima del fabbisogno atteso54 nel prossimo decennio e consente di destinare una parte di questi posti a una specifica offerta dedicata alle persone con una problematica somatica (in particolare le malattie croniche e/o neurodegenerative) che attualmente non hanno la possibilità di accedere a una struttura terapeutica diurna.
Inclusione delle persone affette da patologie somatiche croniche e neurodegenerative
Si prevede pertanto di strutturare, presso un CDT per comprensorio, un’offerta modulabile composta di 2/3 turni settimanali dedicati in forma esclusiva alle persone con problematiche somatiche. Questa proposta sarà sviluppata in modo progressivo, attraverso una sperimentazione regionale che permetterà di strutturare un’offerta conforme ai bisogni. Il modello proposto garantisce una certa flessibilità nell’occupazione della struttura e porta un valore aggiunto al concetto di inclusione delle persone con disabilità.
Punti forti del modello inclusivo:
- flessibilità dell’occupazione in base alle richieste del territorio;
- équipe multidisciplinare;
- collaborazione con la rete socio-sanitaria e le associazioni mantello;
- il personale potrebbe variare il tipo di presa in carico con un’attività professionale più stimolante e professionalmente appagante.
Le strategie descritte nel presente capitolo permettono di quadruplicare i posti disponibili senza aumentare in modo corrispondente il livello di spesa
Attraverso le scelte pianificatorie esposte in questo capitolo si potranno sfruttare al massimo le strutture (le strutture attuali e alcune nuove) e passare dai CHF 3.2 mio. di spesa a carico di Cantone e Comuni del 2018 (per circa 27'000 giornate erogate dei CDT del territorio e delle CPA) a circa CHF 9.5 mio (per erogare circa 100'000 giornate ponderate di otto ore, rispettivamente circa 125'000 frequenze). I costi citati non considerano eventuali costi d’investimento.
Inoltre, lo strumento di valutazione dei bisogni di cura RAI sarà aggiornato a partire dal 2021 e prevede un miglior riconoscimento della casistica affetta da disturbi cognitivi (nelle CPA e nei CDT) da parte degli assicuratori malattia. Il conseguente maggior finanziamento si rifletterà sulla partecipazione dell’ente pubblico.
53 Quest’ultima proposta è stata parzialmente sperimentata durante il periodo di apertura selettiva e strutturata dei CDT.
54 La stima del fabbisogno futuro si basa unicamente sui bisogni dell’utenza affetta da demenza.
Approfondimento di vari aspetti del sistema Pianificazione integrata LAnz – LACD 2021-2030
Misure di supporto per uniformare l’offerta dei CDT e migliorare il coordinamento con la rete socio-sanitaria
Oltre all’estensione della capacità ricettiva saranno realizzate le seguenti misure di supporto:
La Piattaforma CDT
Sarà avviata una Piattaforma dei CDT coordinata da UMC e UACD per favorire un concetto uniforme e rilevare in modo costante i bisogni dell’utenza e delle strutture.
La figura dell’assistente sociale
L’introduzione della figura dell’assistente sociale, con le sue competenze specifiche, consente di supportare l’équipe nella gestione dei casi complessi e favorisce la fluidità dei processi di transizione. Grazie a questo supporto si garantisce una risposta completa ai bisogni dell’utente: aspetti amministrativi e finanziari, soluzioni abitative, supporto ai familiari curanti, accesso a strutture e servizi socio-sanitari, ecc.
Il percorso di presa in carico condiviso a livello territoriale
Si propone di intervenire a livello della rete socio-sanitaria grazie al supporto del nuovo servizio cantonale di informazione e coordinamento (vedasi capitolo 4.1.1 “Accessibilità e coordinamento”) per delineare dei percorsi condivisi con professionisti, strutture e servizi. Grazie a una visione più ampia e coordinata sarà possibile monitorare i posti disponibili e garantire una migliore risposta ai bisogni del territorio. Sarà possibile inoltre realizzare soluzioni condivise con il territorio per garantire l’accesso in tempi brevi per i casi più urgenti.
In sintesi:
Il presente paragrafo rileva le criticità attualmente presenti nel settore intermedio, in particolare la mancanza di posti disponibili nei CDT e le difficoltà nella gestione dei processi di transizione, che, messe in relazione con le raccomandazioni della Strategia cantonale sulle demenze e le risultanze del progetto sperimentale presso il CDT Croce Rossa, portano alla proposta di potenziamento dei CDT. In sintesi si propone un’estensione della capacità ricettiva con la messa a disposizione, nei prossimi 5 anni, di 100'000 giornate teoriche di 8 ore (in realtà 125'000 giornate di frequenza per utenti, di cui alcune di sole 5 ore) a fronte delle 27'000 erogate nel 2018. La spesa a carico di Cantone e Comuni passerebbe dai CHF 3.2 mio spesi nel 2018 a circa CHF 9.5 mio.
Si propone inoltre di rispondere in futuro anche alle esigenze delle persone con problematiche somatiche, in particolare a quelle affette da malattie croniche e neurodegenerative, attraverso la messa a disposizione di giornate dedicate a questa tipologia di presa in carico presso un CDT in ogni comprensorio. Questa proposta sarà realizzata grazie al potenziamento previsto nei CDT e pertanto non comporterà costi specifici rilevanti.
Si propone infine di diminuire i costi a carico dell’utente per facilitare i processi di transizione e favorire il mantenimento a domicilio, con un conseguente contenimento dei costi nel settore stazionario.