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Valutazione degli scenari pianificatori

Nel documento Pianificazione integrata LAnz LACD (pagine 52-55)

Parte II: Pianificazione quantitativa

3 Fabbisogno di cura 200 e proposte pianificatorie 2021-200

3.2 Scelta della strategia pianificatoria per il 2030

3.2.4 Valutazione degli scenari pianificatori

In questo capitolo sono stati presentati tre scenari pianificatori, derivati dalle stime del fabbisogno 2030 delle prestazioni socio-sanitarie descritte ai paragrafi 3.1.1-3.1.10 e nell’allegato 3.

Il primo scenario mira a garantire lo status quo in tutti i settori socio-sanitari regolati dalla presente Pianificazione (CPA, RAMI, cura e assistenza a domicilio, servizi d’appoggio e aiuti diretti per il mantenimento a domicilio). Il secondo scenario prevede invece uno sviluppo più contenuto del settore stazionario, diminuendo la densità di posti letto in CPA pur rispettando una copertura territoriale equa; la conseguente carenza di posti letto rispetto al fabbisogno stimato dovrà quindi essere compensata nei due settori ambulatoriali23. Il terzo scenario è un’intensificazione del secondo, nel quale i nuovi posti letto in CPA si riducono a quelli già autorizzati per il prossimo decennio. Ne consegue un potenziamento ancora più pronunciato dei due settori ambulatoriali.

Di seguito presentiamo alcune caratteristiche dei tre scenari in modo da permettere un confronto tra le proposte, finalizzato a determinare lo scenario ritenuto più pertinente per la presente Pianificazione. Le dimensioni analizzate sono la copertura dei fabbisogni, l’equità territoriale, i costi e le probabilità di realizzazione.

a) Copertura del fabbisogno

- a1) CPA: Per quanto riguarda le CPA la soluzione di copertura del fabbisogno migliore è chiaramente quella dello scenario 1, in quanto coprirebbe il fabbisogno dell’intero territorio nel 2030. Il secondo e terzo scenario risultano essere meno “appropriati” da questo punto di vista. Nello scenario 1 la densità di posti letto per mille abitanti ultra-ottantenni rimarrebbe costante. Di conseguenza, lo scenario 1 ci preparerebbe più adeguatamente al decennio 2030-2040, in cui è previsto un ulteriore aumento della popolazione anziana.

- a2) RAMI: Si tratta di una prestazione recente che si inserisce nel continuum delle cure, rispondendo da un lato alla difficoltà di mantenere in ospedale i pazienti che hanno superato la fase acuta e, dall’altro, ai limiti dei servizi di cura e assistenza a domicilio e/o alla carenza di una rete sociale. Si è preferito mantenere l’offerta nei limiti attuali, poiché il quadro giuridico in cui si inserisce necessita ancora di essere consolidato.

- a3) ACD: Si stima che i tre scenari non si differenzino rispetto a un fabbisogno non coperto nelle cure a domicilio. Tale valutazione deriva dal fatto che le differenze di ore di cure a domicilio nei tre scenari possono essere interpretate come la conseguenza del diverso grado di copertura del fabbisogno del settore residenziale (vedasi riquadri informativi 1 e 2).

- a4) SAPP e aiuti diretti: per il settore dei servizi d’appoggio e degli aiuti diretti si può presumere che il fabbisogno scoperto sia più alto nello scenario 1, mentre migliorerebbe nello scenario 2 e, in misura ancora maggiore, nello scenario 3. Analogamente al settore di cure a domicilio, l’aumento delle prestazioni SAPP e aiuti diretti fornite nel secondo e nel terzo scenario può essere in gran parte interpretato dal trasferimento di utenti dalle CPA al domicilio. Ricordiamo che le prestazioni aggiuntive contribuiranno anche a coprire l’attuale fabbisogno non soddisfatto.

Il grafico 3.2.4.1 illustra in che misura i tre scenari lasciano un fabbisogno scoperto nei vari settori.

23 Si ricorda che il meccanismo di compensazione è caratterizzato da un certo grado di incertezza.

Fabbisogno di cura 2030 e proposte pianificatorie 2021-2030 Pianificazione integrata LAnz – LACD 2021-2030

Grafico 3.2.4.1: Valutazione degli scenari per la dimensione del fabbisogno scoperto

b) Equità territoriale e margine per nuove iniziative

La dimensione dell’equità territoriale è stata valutata unicamente per le CPA, poiché non sono state riscontrate grosse differenze territoriali rispetto alle ACD, ai SAPP e agli aiuti diretti. Inoltre, lo sviluppo delle prestazioni ambulatoriali è maggiormente flessibile e non richiede iniziative a lungo termine come per le CPA.

Per quanto riguarda i RAMI, le decisioni della precedente pianificazione sanitaria hanno già permesso di garantire l’equità territoriale, grazie all’ubicazione particolarmente congeniale delle strutture riorientate.

L’equità territoriale è chiaramente più elevata nello scenario 1, che prevede di eliminare i fabbisogni scoperti in tutti i comprensori SACD. Anche il secondo scenario garantisce un’equità territoriale molto alta, in quanto il fabbisogno scoperto previsto è quasi uguale in ogni comprensorio SACD (15%), tranne nel Mendrisiotto e Basso Ceresio. Le differenze regionali risultano più marcate nel terzo scenario che presume fabbisogni scoperti compresi tra il 30% (Bellinzonese e Malcantone e Vedeggio) e lo 0% (Mendrisiotto e Basso Ceresio).

Inoltre nel terzo scenario le nuove iniziative sarebbero escluse, visto che si tratta unicamente di realizzare i posti letto già autorizzati.

Il grafico 3.2.4.2 illustra in che misura i tre scenari garantiscono un’equità territoriale.

Grafico 3.2.4.2: Valutazione degli scenari per la dimensione dell’equità territoriale

c) Costi

La tabella 3.2.4.1 presenta i costi annuali a carico dell’ente pubblico stimati per i tre scenari (inclusi i costi del capitale per nuovi investimenti e un margine per un eventuale aumento dei prezzi difficilmente quantificabile) e i costi a fondo perso finanziati dal Cantone per gli investimenti in CPA. Per entrambe le dimensioni lo scenario 1 risulta la soluzione più costosa. Gli scenari 2 e 3 invece si equivalgono a livello di costi annuali, mentre i costi d’investimento a fondo perso sono, ovviamente, più elevati nello scenario 2 (vedasi grafico 3.2.4.3 per la valutazione dei costi dei tre scenari).

Fabbisogno di cura 2030 e proposte pianificatorie 2021-2030 Pianificazione integrata LAnz – LACD 2021-2030

Tabella 3.2.4.1: Costi annuali e costi a fondo perso a carico dell’ente pubblico per gli investimenti nei tre scenari in mio CHF

Scenario 1 Scenario 2 Scenario 3

Costi annuali 2030  CPA: 257

 RAMI: 19

 ACD: 56

 SAPP: 46

 Totale: 378

 CPA: 219

 RAMI: 17

 ACD: 65

 SAPP: 56

 Totale: 357

 CPA: 204

 RAMI: 17

 ACD: 73

 SAPP: 63

 Totale: 357 Costi investimenti a

fondo perso in CPA

220 130 96

Grafico 3.2.4.3: Valutazione degli scenari per la dimensione dei costi

d) Probabilità di realizzazione

Tutti questi scenari sono molto ambiziosi, in quanto prevedono sforzi di sviluppo considerevoli.

Un fattore limitante comune ai tre scenari è quello legato al personale curante. Questo aspetto concerne sia la parte ambulatoriale che quella stazionaria e sarà una sfida per ognuno degli scenari proposti (si veda i paragrafi 3.1.10 e 4.1.4 per ulteriori informazioni sul personale curante).

La probabilità di realizzazione va quindi valutata in base alla fattibilità di creare i posti letto in CPA previsti nei tre scenari. Si ricorda che nel decennio passato sono stati creati circa 300 posti letto, nonostante la Pianificazione precedente24 indicasse un fabbisogno di circa 1'000 posti letto. Ciò evidenzia che la creazione di nuovi posti letto costituisce uno sforzo molto importante.

I tre scenari prevedono la realizzazione di 2'000 (scenario 1), 1'180 (scenario 2) o 870 (scenario 3) posti letto, dei quali 870 sono già stati autorizzati e di cui 220 saranno aperti a breve termine, essendo oramai quasi ultimati. Valutiamo quindi che la probabilità di realizzare i posti letto previsti per il primo scenario è bassa, medio-elevata per il secondo ed elevata per il terzo (vedasi grafico 3.2.4.4).

24 La Pianificazione 2010-2020 della capacità d’accoglienza degli istituti per anziani.

Fabbisogno di cura 2030 e proposte pianificatorie 2021-2030 Pianificazione integrata LAnz – LACD 2021-2030

Grafico 3.2.4.4: Valutazione degli scenari secondo la probabilità di realizzazione

Nel documento Pianificazione integrata LAnz LACD (pagine 52-55)