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4) PROSPETTIVE FUTURE

4.3 Potenziamento rapporti

Nel marzo del 2019, con la fine del mandato di Marco della Seta e la nomina di Federico Failla ad ambasciatore italiano della Repubblica di Corea, la

109 cooperazione tra le due Repubbliche si andò rafforzando sempre di più soprattutto grazie alle numerose iniziative, per lo più culturali e scientifiche, portate avanti dall’ambasciatore.221

Tra i vari eventi organizzati dall’Ambasciata italiana in Corea del Sud, ricordiamo la recente “Settimana della Lingua Italiana” tenutasi a Busan nell’ottobre del 2019 e avente l’obiettivo di avvicinare i giovani studenti coreani alla lingua italiana, attraverso l’elargizione di una serie di premi per i migliori studenti della Busan University of Foreign Studies.

In tale occasione, i migliori studenti ebbero la possibilità di vincere dei premi consistenti in:

1. Un volo a/r per l'Italia offerto da Alitalia

2. Una crociera di 5 giorni per due persone offerta da Costa Crociere 3. Un corso per due persone di gelateria presso la Carpigiani Gelato University (sede di Seoul)

4. Due borse di studio CILS offerte dall'Università per Stranieri di Siena.222

221 È importante sottolineare come l'ambasciata italiana non sia presente in Corea del Nord.

In casi d’emergenza in loco, ci si può rivolgere all’Ambasciata di Svezia a Pyongyang o si può fare riferimento all'Ambasciata Italiana Competente per la Corea del Nord a Seoul, Corea del Sud. Contrariamente, in Italia, è presente l’ambasciata della Corea del Nord seppur, nell’ottobre del 2017, l'Italia decise, sulla base dei recenti test nucleari e al lancio di missili balistici, di espellere l'ambasciatore della Corea del Nord. Tale notizia venne annunciata da Angelino Alfano, all’allora ministro degli Esteri durante il governo Gentiloni nella XVII legislatura.

"Vogliamo far capire a Pyongyang che l'isolamento è inevitabile se non cambia strada. Tuttavia, non tronchiamo le relazioni perché può essere sempre utile mantenere un canale di comunicazione".

Successivamente, in vista di un mantenimento delle comunicazioni, venne nominato ambasciatore nordcoreano in Italia, Jo Song-gil, il quale, nell’agosto del 2019, lasciò l’Italia senza dare sue notizie.

http://www.ufficiovisti.com/ambasciata-italiana-in-corea-del-nord

https://www.repubblica.it/esteri/2019/08/01/news/corea_del_nord_il_diplomatico_sparito_ ha_lasciato_l_italia-232496001/

110 Fonte: Ambasciata d'Italia in Corea

Inoltre, sempre durante tale evento, l’ambasciatore tenne un’importante lezione agli studenti d’italianistica presso la Hankuk University of Foreign Studies, durante la quale parlò dell’Italia, della sua storia e del suo stretto rapporto con la Corea, sottolineando come, l’italiano si confermi tutt’oggi tra le lingue più studiate al mondo.

Non era la prima volta che Failla vantava i rapporti tra la Corea e l’Italia: già in occasione della sua nomina quale ambasciatore, infatti, sottolineò come, a suo parere:

“La Repubblica di Corea è il naturale partner dell’Italia in Asia.

Ci accomunano l’amore per la cultura, la conoscenza e la qualità della vita.”223

223https://ambseoul.esteri.it/ambasciata_seoul/it/ambasciata/news/dall-

111 Fonte: https://www.esteri.it/mae/it/

In occasione di un’intervista rilasciata a uno dei principali quotidiani coreani locali, il Maeil Business Newspaper, Failla sottolineò l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra l’Italia e la Corea del Sud in vari ambiti, in particolar modo nella Green Industry e nel settore manifatturiero. 224

“La Green economy, oltre ad essere un modo per ridurre l’inquinamento, contribuisce anche alla crescita economica. L’Italia è uno dei Paesi più efficaci nel mondo in termini dell’economia circolare.

Allo stesso tempo il nostro paese è anche conosciuto per la moda e il turismo, ma bisognerebbe tenere presente anche il fatto che è il secondo paese manifatturiero europeo dopo la Germania.

L’Italia e la Corea del Sud potrebbero collaborare in tutti i settori manifatturieri tra cui le industrie farmaceutica, cosmetica, aerospaziale, automobilistica, robotica e di dispositivi medici”.

Circa la questione coreana, l’ambasciatore italiano sottolineò come l’Italia fosse stato il primo Paese del G7 ad avviare il rapporto diplomatico con la Corea del Nord nel gennaio del 2000: in tale anno, infatti, l'Italia annunciò

112 l'apertura ufficiale di relazioni diplomatiche con lo stato asiatico grazie soprattutto all’operato di Lamberto Dini, all’epoca ministro degli esteri italiano, incarico che egli mantenette nei quattro governi dell’Ulivo che si succedettero nella XIII Legislatura. Il suo obiettivo fu quello di riaprire i colloqui con i paesi che erano stati isolati diplomaticamente da Washington e dai paesi del G7.225

Nonostante l’apertura dell’Italia alla Corea del Nord, Failla tenne a sottolineare il continuo rispetto e sostegno italiano alla Denuclearizzazione Completa e Pienamente Verificabile (CVID: complete, verifiable and irreversible dismantlement) quale posizione ufficiale dell’UE:

“L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea. L’Italia si fida dell’Unione Europea e assumerà un ruolo sempre più importante nell’ambito dell’Unione.” A tal proposito l’ambasciatore sottolineò come, il progresso e l’incremento nei rapporti tra l’Italia e la Corea del Sud, dovesse essere visto, non solo sulla base di un rapporto prettamente bilaterale ma all’interno di quadro più ampio, caratterizzato dall’interesse italiano nello sviluppare maggiori rapporti con vari paesi asiatici. Come ricordato da Failla, la Corea del Sud non era il solo Paese asiatico verso il quale l’Italia aveva recentemente rivolto la propria attenzione: nel marzo del 2019, infatti, l’Italia firmò un Memorandum d’Intesa per l’adesione all’iniziativa cinese One Belt and One Road suscitando la preoccupazione di alcuni Paesi occidentali circa una futura pressione/influenza cinese. A tal riguardo l’Ambasciatore Failla fece notare come tutti i Paesi scettici riguardo alla scelta italiana, non fossero altro che, loro stessi, pronti a lavorare con la Cina per lo sviluppo di tale iniziativa.

“L’Italia potrà aumentare l’esportazione e attirare più investimenti in collaborazione con la Cina, secondo Paese nel mondo in termini economici”.

225 Il Gruppo dei Sette, di solito abbreviato in G7, è un'organizzazione intergovernativa e

internazionale composta dalle sette maggiori economie avanzate del pianeta, ossia: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d'America.

113

CONCLUSIONI

Tirando le somme riguardo allo sviluppo storico delle relazioni tra l’Italia e la Corea possiamo dire, senza ombra di dubbio, che queste sono state caratterizzate da un andamento fortemente discontinuo.

Seppur possano vantare legami storici antichissimi, Italia e Corea stabilirono relazioni diplomatiche solo nel 1884, queste, a loro volta, vennero ostacolate, prima, dall’occupazione giapponese che, con la sua brutalità fece perdere alla Corea indipendenza e contatti internazionali e poi, dalle scelte politiche delle stesse leadership nazionali.

Se durante la Guerra di Corea le relazioni tra i due Paesi sono state assidue, soprattutto in virtù dell’importante sostegno sanitario fornito dall’Italia alla popolazione coreana, concentrandoci sul post-guerra, si può osservare come le relazioni continuarono, come in passato, ad essere intermittenti. Le difficoltà che il Paese del Calmo Mattino dovette affrontare a fine anni ’50, dopo la cruenta guerra civile che lo colpì, resero tutto tranne che facile il ristabilimento delle proprie relazioni internazionali.

Seppure l’Italia e la Corea del Sud ripristinarono i loro rapporti nel 1956, la cooperazione settoriale tra le parti si sviluppò in maniera effettiva solamente a partire dal 1965. Non si può dire con certezza quali siano state le motivazioni dietro a tale ritardo ma una probabile ragione potrebbe rinvenirsi nell’incapacità sudcoreana, dopo anni di dominio straniero e oppressione, di dar vita a una propria, indipendente diplomazia.

Attribuire “colpe” solamente alla Corea, tuttavia, non sarebbe corretto; anche l’Italia, con la cronica instabilità governativa e i suoi lunghi tempi di decisione politica impedì molto spesso un rapido sviluppo della cooperazione bilaterale. Si pensi, in questo senso, all’Accordo Culturale e a quello sulla Cooperazione scientifica e tecnologica che, firmati nel 1965, vennero ratificati solamente nel settembre del 2019.

Oltre che alla farraginosità dei riti della politica italiana, si può ipotizzare come, la mancata ratifica in tempi rapidi, fu anche dovuta al fatto che, in passato, rispetto ad altri Paesi asiatici come la Cina e il Giappone, la Corea non avesse nei confronti dell’Italia un grande potere attrattivo. Infatti, se si

114 osserva lo sviluppo delle relazioni bilaterali nel contesto del quadro internazionale e dei processi di globalizzazione, si può notare come un deciso rafforzamento nelle relazioni tra i due Paesi sia avvenuto soprattutto negli anni 2000, in particolar modo negli ambiti scientifici, dell’innovazione e della ricerca. Solo con l’ascesa della Corea del Sud nel gruppo dei Paesi asiatici più avanzati tecnologicamente, gli interessi, nonché gli investimenti italiani nei confronti di tale Paese, sono diventati davvero rilevanti.

In aggiunta alla crescita esponenziale che negli ultimi anni ha caratterizzato la Corea del Sud, una delle poche Tigri Asiatiche che riuscì a riprendersi nel giro di poco tempo dalla profonda crisi del 1997, pesa anche la Sunshine Policy sudcoreana di apertura nei confronti di un dialogo con la Corea del Nord, inaugurata nel 1988 dall’allora presidente Kim Dae-jung e poi ripresa dai presidenti successivi. Infatti, in virtù di una condivisione di valori comuni, soprattutto di natura politica, da sempre sottolineata con vanto dai diplomatici delle due parti, Italia e Corea del Sud iniziarono a collaborare strettamente su tali tematiche, oggetto di alcuni dei più importanti forum mondiali. L’Italia, infatti, sin dagli anni ‘70 mostrò il proprio supporto alla riunificazione coreana, salutando con favore soprattutto i recenti summit intercoreani del 2017/2018, volti a riportare in auge la Sunshine Policy. Inoltre, sempre nell’ottica di una normalizzazione dei rapporti tra le due Coree, quale membro, nonché fondatore, dell’Unione Europa, l’Italia ha sempre sostenuto la denuclearizzazione completa e pienamente verificabile della Corea del Nord, appoggiando, inoltre, le numerose sanzioni promosse dalle Nazioni Unite, contro il regime nordcoreano.

Più che le leadership nazionali al potere, le quali, solo in tempi recenti hanno compreso il reale potenziale di tale collaborazione, un ruolo significativo nel processo di cooperazione tra i due Paesi è stato svolto soprattutto dal corpo diplomatico. Questo, infatti, nel corso degli anni, ha lavorato intensamente al fine di consentire la realizzazione di una maggiore partnership tra i due Stati, promuovendo nei due Paesi una moltitudine di eventi volti a far conoscere la cultura dell’altro alle rispettive popolazioni. Si pensi, a questo proposito, ai numerosi eventi quali: la Korean Week, organizzata ogni anno in Italia dall’Istituto Culturale Coreano presente a Roma, così come alle iniziative promotrici della cultura italiana organizzate dall’Ambasciata italiana a Seoul.

115 Se è vero che la collaborazione tra due Paesi si fa per lo più a livelli di alta politica, mediante la partecipazione alle più importanti organizzazioni mondiali, tramite la ratifica di importanti accordi e memorandum, è anche vero che, affinché questa cooperazione assuma dei connotati concreti, ci debba essere un pieno coinvolgimento anche delle popolazioni locali. È necessario, in particolare, che i popoli capiscano l’importanza che uno stretto legame con un Paese straniero, sempre all’interno di un quadro di rapporti multilaterali, possa avere soprattutto per il proprio sviluppo.

Attualmente, l’Italia e la Corea del Sud sembrano procedere in maniera positiva anche su tale fronte: oltre alla collaborazione all’interno dei forum internazionali più importanti, quali le Nazioni Unite, il G20 e l’ASEM, i due Paesi si sono infatti impegnati affinché tale legame coinvolga anche i propri popoli. Attraverso l’elargizione di una serie di borse di studio, venne e viene tutt’ora data la possibilità ai giovani studenti di trascorrere un periodo nel Paese estero, in modo tale da venire a contatto con la cultura, le tradizioni, la lingua e i modi di vivere di questo. Sia l’Italia sia, soprattutto, la Corea, visto il proprio passato isolamento, si stanno impegnando al fine di far avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza di nuove culture.

In generale si può affermare come tali relazioni stiano ora procedendo in maniera piuttosto lineare. Seppure l’Italia e la Corea del Sud siano due Paesi estremamente diversi, con stili distinti e lontani, queste due entità stanno investendo particolarmente su tale cooperazione.

Non si può dire con certezza quali saranno i risvolti futuri di tali rapporti soprattutto perché non sappiamo se l’Italia, un domani, si ritroverà a dover trattare con un'unica Corea, alla quale, parte del mondo, ambisce. Ora come ora è certo solo che i due Paesi focalizzeranno la loro cooperazione e convoglieranno i loro sforzi soprattutto sulle principali sfide globali, quali quelle climatiche e ambientali e, ovviamente, quelle connesse alla denuclearizzazione del Nord.

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