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Pre-infant Observation e la maternità interiore

2. IL METODO OSSERVATIVO E NARRATIVO IN GRAVIDANZA

2.3. Pre-infant Observation e la maternità interiore

La Pre-Infant Obsservation rappresenta una nuova applicazione o , più precisamente, un' estensione dell’Infant Observation. Il setting e la metodologia usati sono stati quelli propri dell’osservazione psicoanalitica, seppure con alcuni necessari adattamenti, lo sguardo osservante si è infatti esteso al periodo della gravidanza (Ferrara-Mori, 2008).

Pur non avendo mai partecipato personalmente a questo tipo di applicazione dell'Infant Observation, riporterò questa esperienza fatta dal gruppo di lavoro di Gina Ferrara Mori, poichè è proprio da questo strumento che discende il concetto di maternità interiore illustrato nel primo capitolo. Questo costrutto fa da linea guida per la mia tesi poiché è la rappresentazione dello stato mentale che meglio, secondo me, può spiegare come si struttura la maternità.

Se il metodo classico dell'Infant Observation rappresenta uno strumento di ricerca approfondito per la comprensione di processi mentali ed emotivi, anche precoci e complessi, allora può essere inserito a pieno titolo negli strumenti psicologici privilegiati per indagare e sostenere la gravidanza. Rappresenta un metodo adatto per avvicinare il clima emotivo e l’ambiente mentale della donna incinta nel suo contesto familiare.

Il filo conduttore del lavoro del gruppo è stata l’oscillazione tra un procedere immaginativo della mente (che si è nutrita anche del riferimento all’arte, alla letteratura, al cinema) e il ricorso a contributi teorici che ha comportato, ad esempio, il

confronto con altri tipi di ricerche, quelle basate su questionari, interviste, etc., e con le ipotesi e i contributi teorico-clinici di vari autori come la psicoanalista francese Monique Bydlowski .

I luoghi in cui si è svolta l'osservazione sono stati infatti molteplici:

• gli incontri preliminari all’Infant Observation classica, svolti con i futuri genitori prima del parto

• gli incontri con le donne durante i Corsi di accompagnamento alla nascita • in alcuni casi l'osservazione della gravidanza dal suo inizio fin dopo il parto, si è svolta prevalentemente- ma non esclusivamente- con visite domiciliari

• le stanze dell’ecografia o gli ambulatori, dove l'osservazione è stata associata all'ascolto delle reazioni emotive delle donne durante gli esami ecografici.

I luoghi dell’osservazione sono stati quindi spesso diversi, rispetto all'Infant Observation tradizionale; l’ascolto ha costituito, accanto alla vista, un canale sensoriale privilegiato; la durata dei rapporti con le future madri è variata da un solo incontro a tempi più protratti pre- e post-gravidanza. Il lavoro di gruppo si è articolato intorno ai tre “assi" : la narrazione dell’osservatore, la discussione del gruppo e infine il lavoro di trasformazione a partire dai fantasmi che appaiono sulla scena di gruppo. Le idee centrali emerse da questo lavoro hanno permesso di riflettere sul concetto di maternità interiore. Per riassumerle:

• ogni costruzione della maternità interiore è unica come unica è ogni relazione madre-bambino, come è evidenziato dalla classica Infant Observation,

• la donna in gravidanza presenta di una condizione particolare di “trasparenza psichica” (Bydlowski, 2004): uno stato mentale tipico della gravidanza in cui la soglia di permeabilità all’inconscio e al pre-conscio si abbassa,

• vi è una situazione di “crisi” , più o meno latente, che scaturisce dal momento in cui la donna e la coppia scoprono la gravidanza e che da dissolvendosi durante i nove mesi in condizioni normali,

• l’importanza fondamentale dei processi di identificazione della gestante con la propria madre e il bisogno manifesto di figure di appoggio, soprattutto femminili,

• la possibile interferenza del monitoraggio tecnologico-sanitario, che può talora sottrarre le gestanti dal “pensare”, dal mettersi in contatto col “bebè nella mente” secondo il flusso di un proprio tempo “interno”. È stato coniato a tale proposito l’espressione “pre-maturità della relazione madre-bambino”, poiché la donna è indotta ad una precoce “oggettivazione” del futuro neonato, prima che esso abbia davvero un posto nella mente di lei (questo aspetto verrà approfondito nel paragrafo dedicato al tema dell'ecografia (cfr cap. 3.5 di questa tesi ) .

Da tutto ciò è risultato il costrutto teorico di “maternità interiore”, che indica il processo somato-psichico di sviluppo dell'identità femminile e di elaborazione di complesse rappresentazioni di sé e del bambino, compiuto dalla donna in gravidanza e dopo. In questo percorso si intrecciano fantasie, desideri, sogni, angosce e si riorganizzano legami e relazioni affettive; un aspetto centrale è la creazione di uno “spazio interiore” come contenitore del bambino interno fantasmatizzato, che prepara il rapporto col bambino reale esterno (Ferrara Mori, 2008).

3. “RACCONTI DI FUTURE MAMME E FUTURI PAPA'”

Indagare i vissuti di gravidanza attraverso le parole delle future mamme e dei futuri papà è significato, per me, pormi in uno stato di ascolto aperto verso ciò che portavano i futuri genitori sia durante i corsi di preparazione alla nascita sia durante le interviste. Vorrei introdurre questo lavoro sottolineando tutta la mia gratitudine verso queste persone che mi hanno permesso di entrare, anche se per piccoli momenti, nella loro intimità di madri e padri. Il materiale raccolto è davvero di enorme ricchezza in quanto, creando un clima di rispetto e apertura, i genitori hanno raccontato molto del loro vissuto e della loro gravidanza. Farò il possibile per trattare tutto questo materiale con tutta la delicatezza che merita poiché “i racconti materni hanno un valore

esemplare, un vero potere di germinazione per coloro che li ascoltano” (Bydlowski,

2004, p. 75).

Da un punto di vista metodologico l'intervista utilizzata è di tipo semi- strutturato. È più utile però considerare la strutturazione di un intervista lungo un continuum i cui poli sono rappresentati da una parte dall'intervista completamente strutturata in cui il contenuto e l'ordine delle domande viene ripetuto in maniera identica per ciascun soggetto e le risposte sono di tipo predeterminato al fine di consentire un'analisi quantitativa, dall’ altra dall'intervista non strutturata in cui non è stata predeterminato né il contenuto, né le risposte, né ciò che deve essere codificato (Pedon e Gnisci, 2004).

Lo strumento utilizzato nella mia ricerca è quindi un'intervista che si situa a un livello di strutturazione minimo e per la quale non sono stati predeterminati contenuti specifici ma aree tematiche (la percezione della gravidanza e le emozioni associate, la relazione di coppia e con la famiglia di origine, l'instaurarsi del legame di attaccamento e la transizione alla genitorialità), e la cui codifica è stata pensata solo su base qualitativa andando a rintracciare nelle parole dei futuri genitori i temi e i processi psichici che accompagnano la gravidanza.

La strutturazione dell'intervista è stata condivisa con la Dott.ssa Maria Rosa Ceragioli, psicologa presso l'U.F. Consultoriale dell'Asl di Pisa in via Torino; le domande sono state pensate molto libere in modo tale che permettano alla persona di riferire quello che desidera e che sente rispetto al proprio vissuto.

Lo scopo di queste interviste è stato di indagare l'esperienza della gravidanza attraverso le parole stesse delle madri e dei padri collegando in questo modo la teoria con la pratica. L'internato di tesi si è quindi svolto nell'arco di sei mesi circa durante i quali ho seguito gli appuntamenti con la psicologa durante il corso di preparazione alla nascita e ho svolto tali interviste.

Verranno qui di seguito esposti i principali temi che sono emersi durante le interviste riportando sia il concetto teorico di riferimento sia come questo si possa rintracciare dalle parole stesse dei genitori. Verranno trattati i seguenti argomenti : il desiderio di diventare genitore, l'annuncio, la gravidanza come crisi fisiologica e di identità, l'ecografia e altri strumenti diagnostici e il loro impatto sulla cogenitorialità, la transizione alla genitorialità ovvero il passaggio da diade a triade, il ruolo del padre.