• Non ci sono risultati.

Presentazioni

Capitolo 2: LA PIANIFICAZIONE DI UN PROGRAMMA DI FORMAZIONE

II. Un'approfondita analisi di una varietà di metodi di formazione particolarmente adatti alla

II.4 Presentazioni

Le presentazioni e il lavoro di gruppo costituiscono, insieme, due metodi di formazione per l'istruzione giudiziaria che agevolano l'acquisizione di nuove conoscenze. Dal momento che la partecipazione costituisce un importante fattore per il buon esito dell'apprendimento, si raccomanda di riservare un congruo periodo di tempo alle discussioni individuali o di gruppo immediatamente dopo le presentazioni, da un lato per dissipare incertezze e confusioni, dall'altro per evitare che l'insegnamento assuma un carattere meramente didattico (il cosiddetto "spoon-feeding", ossia "imboccare con il

cucchiaino").

Quando ricorrere alle presentazioni? Le presentazioni si possono impiegare in un'ampia varietà di situazioni e per scopi molteplici:

 contributo di un operatore esperto per approfondire problemi pratici;

 contributo dei membri di un gruppo di esperti per avviare un'analisi comparativa o interdisciplinare dell'argomento in discussione;

 brevi presentazioni, da parte dei gruppi, su compiti assegnati, in modo da poter individuare approcci nuovi o contrastanti a un argomento.

Lo scopo delle presentazioni non è il contenuto in sé bensì la definizione di una piattaforma di discussione e scambio di opinioni su nuovi argomenti, per i quali è necessario un contributo di informazioni.

I problemi principali sono i seguenti:

 l'attenzione del pubblico si mantiene al massimo per 20-30 minuti;

 i differenti stili di apprendimento del pubblico potrebbero incidere sul trasferimento delle informazioni;

 il rapporto con il pubblico esige un linguaggio e una gestualità appropriati;

 la struttura della presentazione;

 i materiali visivi, come le slide di PowerPoint, devono essere progettati secondo standard adeguati.

Fase di preparazione: suggerimenti per il formatore

Anche se breve, la presentazione deve essere orientata al pubblico. È importante individuare anzitutto i temi che interessano il pubblico e/o ciò che esso si attende dal presentatore. La composizione del pubblico determinerà il carattere formale o informale della presentazione.

Occorre elaborare una struttura chiara e logica, che deve comprendere:

1. un'introduzione, nella quale si espone al pubblico l'argomento di cui si intende parlare; si può anche formulare una domanda cui si intende rispondere;

2. una parte centrale e principale, nella quale si amplia l'argomento, articolando la discussione in una serie di punti minori logicamente concatenati tra loro;

3. una conclusione, il cui contenuto dipenderà dall'esatto obiettivo che ci si propone di raggiungere. Se si tratta di una semplice descrizione, può bastare una sintesi dei punti principali. Se invece si vuole propugnare una tesi, può essere più opportuno ribadire la propria argomentazione principale, oppure rispondere alla domanda che si era formulata all'inizio. La struttura va messa in rilievo in modo che il pubblico la noti.

La scelta delle parole e dello stile del discorso garantisce il trasferimento del messaggio.

Si può dire, per esempio, "La mia prima osservazione è la seguente [...]", "In questa parte vorrei illustrare [...]", "In conclusione [...]". Analogamente, pause tra un punto e l'altro, o gesti come quello di mostrare un dito per indicare il primo punto, due dita per il secondo, e così via, possono servire per porre in risalto i nessi più importanti.

È essenziale rispettare i tempi perché gli altri partecipanti possono aspettarsi un intervento di una durata precisa - né più lungo, né più breve. In realtà, è probabilmente opportuno preparare una presentazione lievemente più breve del tempo a disposizione, perché all'atto pratico quasi sempre si amplia o si modifica l'intervento preparato in una certa misura.

Fase dell'esecuzione: suggerimenti per il formatore

Occorre riflettere sulle modalità da adottare per eseguire la presentazione: quali stratagemmi retorici intendete adottare? Quali ausili visivi potrebbero risultare utili?

Parlerete stando in piedi o seduti? Quale gestualità deve impiegare un formatore?

Considerate la velocità, il volume, la pronuncia e il tono di voce.

Adottare la velocità giusta non è importante solo per essere sicuri di rispettare i limiti di tempo. Se parlate troppo velocemente, il pubblico non riuscirà a seguirvi; se sarete troppo lenti, i partecipanti probabilmente si annoieranno. La velocità più adatta varia comunque in funzione di molteplici fattori: per esempio, se si prevede che gli ascoltatori prendano appunti; se state parlando nella loro madrelingua; e infine, in funzione della loro familiarità con l'argomento trattato, e della complessità di quest'ultimo.

Il volume più indicato varia in funzione delle dimensioni e dell'acustica della sala destinata all'intervento; è sempre opportuno chiedere al pubblico se riesce a sentirvi. Se non riuscite a farvi sentire senza alzare la voce, chiedete un microfono, poiché altrimenti la vostra voce risuonerà tesa e distorta.

Controllate il tono della voce. Chi sta effettuando una presentazione (soprattutto se legge un testo) usa di solito un tono di voce molto più monotono (e quindi più noioso) rispetto a quello impiegato per una conversazione normale. Per mantenere l'attenzione del pubblico sono probabilmente necessarie un'animazione maggiore e una varietà vocale più ampia di quelle consuete.

Elenco di controllo delle competenze necessarie a un buon presentatore

 L'oratore si sentiva dal fondo della sala?

 Usava costantemente il contatto visivo per coinvolgere il pubblico?

 I supporti audiovisivi sono stati impiegati in modo adeguato?

 Le eventuali scritte su lavagne, lavagne bianche o le immagini dei proiettori erano visibili da ogni angolo della sala?

 Il formatore ha utilizzato efficacemente le fotocopie distribuite?

Voce, sguardi, tecnologia e materiali formativi devono essere tutti preparati in anticipo; è anzi opportuno esercitarsi prima dell'evento.

Esempio

L'esercizio seguente può essere usato in un programma di "formazione dei formatori"

per diventare abili nella preparazione e nell'esecuzione di una presentazione valida, oltre che per esercitarsi in materia.

Obiettivi:  esercitarsi nell'applicazione del modello di analisi didattica per preparare e tenere una mini-lezione;

 esercitarsi nelle capacità di presentazione, usare strumenti didattici;

 ricevere un commento strutturato sulle proprie capacità di presentazione.

Istruzioni per i gruppi:

Vi chiederemo di preparare, con due o tre persone, una breve lezione non più lunga di dieci minuti. Uno di voi esporrà la lezione ai colleghi, ma potete anche decidere di effettuarla insieme e dividervi i compiti.

Per preparare la presentazione occorre scegliere un argomento da affrontare. Dato il brevissimo tempo a disposizione (10 minuti), il tema deve essere semplice, breve, ben strutturato, adatto a un'esposizione di 10 minuti.

 Si può scegliere un argomento tratto dalla propria pratica professionale, per esempio la stesura di un verdetto scritto, la sequenza della catena del diritto penale, eccetera.

 Si può anche pensare a un argomento personale tale da interessare i colleghi, come il proprio passatempo favorito o la propria ricetta preferita.

In entrambi i casi è importante scegliere un argomento non troppo complicato, che sia davvero possibile esporre chiaramente in 10 minuti.

La modalità didattica da adottare è quella della lezione.

Utilizzare almeno uno dei seguenti strumenti:

 lavagna bianca;

 lavagna a fogli mobili;

 lavagna luminosa e lucidi;

 fotocopie.

Tempo: per la preparazione avrete a disposizione 60 minuti Commenti:

dopo aver completato la lezione riceverete commenti sulla vostra capacità di:

 corrispondere alle caratteristiche del pubblico;

 strutturare la lezione;

 usare gli strumenti mediatici.

Documenti correlati