Capitolo 2: LA PIANIFICAZIONE DI UN PROGRAMMA DI FORMAZIONE
V. Progettazione moderna della formazione iniziale
V.4. Tirocini esterni per scoprire il resto del mondo e i suoi legami con la magistratura
E I SUOI
L
EGAMI CON LAM
AGISTRATURAÈ ugualmente importante che un giudice o un pubblico ministero vengano a conoscere l'organizzazione, l'ambiente giudiziario e il metodo di lavoro di altri operatori che collaborano con le autorità giudiziarie. Sarebbe utilissimo che tutti i paesi europei prevedessero periodi di formazione obbligatoria presso istituzioni esterne20.
La REFG ha adottato un'importante iniziativa per promuovere e favorire questo genere di tirocini esterni nei paesi esteri tramite il suo programma AIAKOS per giovani giudici e giovani pubblici ministeri. Nel 2013, per la prima volta (durante la fase pilota), un gran numero di giudici e pubblici ministeri in formazione, nonché di giudici e pubblici ministeri appena nominati, provenienti dagli Stati membri dell'UE, ha partecipato a scambi di gruppi tesi a illustrare il sistema giudiziario di un altro paese. Una particolare caratteristica metodologica consiste nel fatto che ogni partecipante al programma AIAKOS è obbligato a partecipare a due sessioni di una settimana, una come padrone di casa nel proprio paese e una all'estero.
20 In tale quadro potrebbero ad esempio rientrare il tirocinio esterno di un futuro giudice presso una procura e viceversa. I tirocini esterni presso altri operatori del diritto (avvocati liberi professionisti; notai; dipartimenti legali di imprese private; amministrazioni pubbliche o governo) possono contribuire a completare il quadro. Un'esperienza attuata in alcuni paesi - il tirocinio esterno negli istituti di pena - potrebbe essere proposta non solo ai giovani in formazione ma anche all'intera magistratura. Si vuole così far conoscere l'ambiente carcerario, invitando le persone in formazione a seguire il percorso dei detenuti dal momento in cui entrano per la prima volta nel penitenziario alla loro reintegrazione nella società. Lo scopo è quello di comprendere il ruolo dei diversi operatori nella fase esecutiva, ossia quella successiva alla sentenza (rientrano in questo quadro il direttore dell'istituto di formazione, l'amministrazione penitenziaria, gli educatori e il tribunale di sorveglianza). In questo modo inoltre i giovani giudici e pubblici ministeri ricevono informazioni importanti per valutare l'impatto delle loro decisioni future. Tutti i giovani giudici e pubblici ministeri europei devono essere consapevoli dell'importanza della detenzione ai fini del reinserimento, conformemente alla giurisprudenza della Corte europea di Strasburgo.
CONCLUSIONI
In conclusione, i formatori nell'ambito della magistratura devono possedere la completa capacità di usare uno qualsiasi dei metodi di formazione presentati, e soprattutto devono essere in grado di gestire in modo professionale l'architettura dei propri programmi di formazione. Benché non esista un'unica formula che garantisca un sicuro successo, l'istruzione e la formazione offrono molti ingredienti che possono combinarsi. Tuttavia, se si vuole che la progettazione del corso di formazione risulti pratica e utile, ciascuna unità del contenuto deve contribuire a soddisfare le esigenze dei partecipanti e ogni combinazione di metodi deve corrispondere al profilo e alle dinamiche del gruppo. La multimodalità21 è una strategia di formazione caldamente raccomandata. La combinazione di vari metodi di formazione è un aspetto essenziale della progettazione della formazione.
Esempio:
brainstorming;
una breve lezione;
lavoro di gruppo per la soluzione di problemi;
commenti;
e una lezione per sintetizzare i risultati oppure resoconti finali dei partecipanti.
Questa sequenza è uno dei modi possibili per coordinare i metodi se il contenuto e le dimensioni del gruppo lo consentono.
Il vantaggio di una tale strategia di formazione è che i giudici e i pubblici ministeri hanno la possibilità di scambiare esperienze e offrire contributi in merito alle proprie competenze professionali, e hanno anche il tempo di ottenere informazioni dal formatore esperto in merito a nuovi fattori o aspetti dell'area studiata. Per dare luogo alla formazione occorre trovare un punto di equilibrio.
21 Essenzialmente, la multimodalità è una teoria della comunicazione e della semiotica sociale. La multimodalità descrive le pratiche di comunicazione in termini di risorse o modi testuali, aurali, linguistici, spaziali e visivi usati per comporre messaggi. La prof. Otilia Pacurari utilizza questo concetto nelle sue sessioni di formazione REFG per definire una strategia di formazione che riunisce vari metodi in un'appropriata architettura di formazione per dare luogo all'apprendimento individuale e di gruppo.
Capitolo 4:
ORGANIZZAZIONE DI UN EVENTO DI FORMAZIONE
"La cosa essenziale è non dare la priorità a ciò che sta nel programma, ma mettere in programma le proprie priorità".
Stephen Covey Questo capitolo è destinato agli organizzatori della formazione presso istituti, organizzazioni e scuole di formazione. Amministratori, direttori dei corsi o formatori potrebbero essere coinvolti in questa funzione.
Le domande cui questo capitolo cerca di rispondere sono quindi le seguenti:
quali sono i problemi specifici legati alla fase di preparazione di un evento di formazione; per esempio:
o come selezionare e preparare i formatori?
o Come preparare i materiali formativi?
o Quando e come presentarsi al pubblico?
Quali sono le sfide poste dalla fase di attuazione di un evento di formazione?
Come affrontare le attività successive all'evento di formazione?
Come già esposto nell'introduzione al capitolo 3, i vari metodi di formazione esposti dettagliatamente in quel capitolo possono risultare pienamente efficaci in determinati scenari di formazione solo se:
la metodologia è applicata impiegando formatori adatti;
la metodologia soddisfa il modello di formazione scelto (conferenza, convegno, seminario, workshop, webinar, eccetera) e vi corrisponde;
il contenuto della formazione è pratico (argomenti attinenti al diritto, etica, giudici e pubblici ministeri nella società, capacità e competenze metodologiche e comportamentali, eccetera);
e si tiene conto di aspettative e capacità del gruppo destinatario.
Il colore rosso nel grafico seguente indica gli aspetti analizzati in questo capitolo.
F
ASI CHE GLIO
RGANIZZATORI DELLAF
ORMAZIONE DEVONOS
EGUIRE.
I compiti essenziali dell'organizzatore di un evento di formazione sono i seguenti:
definire adeguatamente gli obiettivi del corso conformemente al gruppo destinatario;
scegliere una ubicazione adatta;
decidere la durata più opportuna del modello di formazione;
determinare poi la varietà di metodi appropriata per la situazione specifica. Nel diagramma organizzativo questo processo è definito "messa a punto del corso".
I compiti dell'organizzatore della formazione non si esauriscono però qui. Si devono prevedere numerose altre fasi.
Prima fase: l'organizzatore, che può essere un amministratore, il direttore di un corso o un formatore, deve adottare decisioni comuni riguardanti:
la selezione;
la preparazione;
la divulgazione dei materiali del corso di formazione;
la scelta dei partecipanti adatti;
la scelta di un numero adatto al modello di formazione selezionato.
Al momento di organizzare un evento di formazione si possono prevedere almeno due situazioni:
a. Se gli obiettivi sono fissati dai rappresentanti dell'istituto/organizzazione/scuola di formazione, i formatori devono familiarizzarsi in anticipo con gli obiettivi concreti del corso, con la metodologia e - se del caso - con i materiali.
Esempio: vi sono situazioni in cui è vantaggioso coinvolgere nella pianificazione l'organizzatore della formazione, il formatore, gli esperti giudiziari, l'esperto di metodi formativi, eccetera. L'esempio seguente illustra le quattro fasi di pianificazione raccomandate per l'elaborazione di un programma di formazione continua.
PRIMA FASE: formazione del gruppo di elaborazione
Il gruppo deve comprendere esperti giudiziari, formatori, un esperto di metodi formativi e un coordinatore (organizzazione).
SECONDA FASE: lavoro collettivo per l'elaborazione del programma del corso Temi di discussione:
contesto del corso;
obiettivo generale;
collegamenti con altri corsi;
gruppo destinatario specifico;
requisiti fondamentali dei partecipanti;
selezione del contenuto;
obiettivi specifici (conoscenze, competenze, atteggiamenti/valori);
definizione del programma;
investimento (tempo da destinare allo studio).
TERZA FASE: lavoro collettivo per l'elaborazione del materiale del corso materiali per la formazione;
compiti (risposte corrette);
materiali di e-learning (se compresi);
moduli per i commenti, schede per le osservazioni;
moduli di valutazione.
QUARTA FASE: elaborazione del materiale per il corso
istruzioni per i formatori;
istruzioni per i partecipanti;
informazioni sul corso.
b. Se sono i formatori stessi a fissare per il corso specifici obiettivi, metodi e materiali formativi, essi devono informare l'amministrazione e sottoporre tutti i materiali formativi preparati per la messa a punto.
Esempio: quando il formatore è l'unico incaricato della preparazione di una sessione di formazione, si devono seguire le seguenti fasi:
definizione dello scopo della sessione di formazione;
precisazione degli obiettivi specifici;
selezione del contenuto della formazione (gli elementi più importanti e quelli che è possibile insegnare o sui quali è possibile impartire la formazione nel tempo disponibile);
decisione sull'articolazione del contenuto conformemente al livello e alle caratteristiche delle persone in formazione;
scelta dei metodi di formazione più adatti: quale modalità corrisponda meglio agli obiettivi, quale garantisca l'apprendimento migliore per le persone, eccetera;
elaborazione dei materiali formativi adatti;
riflessione sull'introduzione, il nucleo centrale e la valutazione della sessione di formazione.
Seconda fase: la successiva fase importante è l'effettiva attuazione dell'evento di formazione e la gestione dei problemi che si presentano "in tempo reale". Secondo i principi dell'apprendimento degli adulti esposti nel capitolo 3, l'ambiente di apprendimento deve essere:
amichevole;
gradevole;
positivo.
Queste caratteristiche sono importanti se si desidera che i frequentanti si sentano a loro agio. In questo aspetto rientrano il tipo di sistemazione offerto nonché qualsiasi attività culturale extracurricolare. È essenziale disporre di infrastrutture (tecniche) adeguate che consentano il pieno funzionamento di tutti i metodi scelti. Inoltre l'organizzatore della formazione (l'istituto ospitante) deve fornire una documentazione adeguata per l'evento di formazione, e - in determinati casi - moderare i contatti del gruppo in formazione con il
"mondo esterno", per esempio con i media, eccetera.
Terza fase: il problema organizzativo più importante nell'immediato e nel lungo periodo, dopo un evento di formazione, è la valutazione.
È necessario valutare in maniera strutturata punti di forza e punti deboli del corso. Le informazioni raccolte per mezzo di schede di valutazione sono poi centralizzate e interpretate. Il capitolo 5 è dedicato interamente a questi problemi, poiché in assenza di un'adeguata metodologia di valutazione i miglioramenti non sono possibili.
Una volta esaurita l'effettiva componente di formazione, l'organizzatore della formazione deve avviare immediatamente una sessione di commenti con tutti i soggetti interessati per evitare errori in futuro.
Quarta fase: il follow-up di un evento di formazione pone a sua volta alcuni problemi, relativi alla pubblicazione dei risultati adatti (materiali formativi) scaturiti dal corso di formazione, nonché, se del caso, al miglioramento e alla promozione delle reti di partecipanti.
La seguente descrizione approfondita delle buone pratiche inerenti allo svolgimento di tutti i compiti appena descritti, nell'organizzazione di un singolo evento di formazione, segue un ordine cronologico che sarà ulteriormente analizzato da diverse prospettive:
la fase di preparazione di un evento di formazione;
la concreta attuazione dell'evento di formazione;
il seguito, nell'immediato e nel lungo periodo, dell'evento di formazione.
LA PREPARAZIONE DI UN EVENTO DI FORMAZIONE
I.1. S
ELEZIONE EP
REPARAZIONE DEIF
ORMATORI22Messa a punto: le approfondite spiegazioni offerte nel capitolo 3 sui metodi di formazione più adatti alla formazione giudiziaria hanno anche citato, ove ciò fosse opportuno, i contenuti della formazione più adeguati per utilizzare con successo un determinato metodo. Alcuni metodi sono particolarmente efficaci per l'insegnamento di argomenti attinenti al diritto, mentre altri metodi servono anzitutto a migliorare capacità e competenze sociali, metodologiche o psicologiche dei partecipanti. Uno specifico strumento di formazione può essersi dimostrato particolarmente positivo con i giovani giudici o pubblici ministeri (in formazione o appena nominati), mentre un altro metodo può richiedere il coinvolgimento attivo di giudici o di pubblici ministeri più esperti.
Una volta completata la messa a punto concettuale di un evento di formazione, la fase successiva, ardua e cruciale, è quella di reperire i migliori formatori possibili in modo che l'evento sia coronato dal successo. L'organizzatore della formazione cercherà ovviamente di assicurarsi formatori, oratori e conferenzieri che diano le migliori garanzie dal punto di vista didattico, cioè formatori che non solo conoscano approfonditamente il soggetto del corso e siano esperti dei moderni requisiti dell'apprendimento degli adulti, ma cerchino
22 Quest'aspetto dipende dal modello di formazione. Possono partecipare anche oratori o conferenzieri.
anche di raggiungere il più elevato grado possibile di interattività e varietà di metodi.
TROVARE IL FORMATORE: idealmente, l'organizzatore della formazione già conosce, magari per esperienza diretta, uno specifico formatore che ha portato a termine con successo un evento di formazione analogo. In questo caso un'adeguata valutazione di precedenti eventi di formazione può risultare preziosa. Altrimenti è indispensabile una meticolosa valutazione preliminare delle conoscenze e della competenza del formatore, basata su standard obiettivi. Tale valutazione può comprendere la consultazione di banche dati relative ai formatori, oppure l'utilizzo di contatti personali nell'ambito di reti di organizzatori di formazione. Un processo di selezione guidato da opportuni criteri può costituire anch'esso una procedura efficace se parecchi formatori sono in concorrenza per una determinata materia.
LA REALTÀ DIMOSTRA: la realtà dimostra che, nonostante le migliori intenzioni, il processo di selezione può comunque dimostrarsi casuale e basato sul principio della
"prova ed errore". In effetti non c'è garanzia che l'esperto pratico di un certo settore sia anche un comunicatore e presentatore efficace dal punto di vista didattico. Ogni organizzatore della formazione può citare situazioni in cui un formatore si è rivelato un
"mezzobusto immobile", assolutamente privo di interazioni con le persone in formazione e quindi necessariamente incapace di adattarsi alla loro prospettiva, per cui tali persone finivano per formare solo una sorta di "folla silenziosa".
PER SCONGIURARE QUESTO PERICOLO: per evitare, o almeno ridurre al minimo tali errori, gli organizzatori della formazione giudiziaria devono:
progettare un'adeguata procedura di selezione sulla base di criteri specifici;
progettare e svolgere un corso di formazione dei formatori;
fissare incontri preparatori tra l'organizzatore, l'eventuale direttore del corso, il formatore, eccetera.
IL COMPITO DELL'ORGANIZZATORE è quello di preparare adeguatamente formatori, conferenzieri e facilitatori offrendo una guida metodologica. In uno scenario ideale l'incontro preparatorio tra l'organizzatore della formazione, il direttore della sessione e il formatore o i formatori avviene prima dell'evento. Serve a chiarire la struttura del contenuto e la metodologia della formazione, nonché a determinare gli obiettivi generali dell'intero evento di formazione. In tale quadro i formatori devono poi fissare gli obiettivi della formazione per le loro sessioni specifiche. Se allo svolgimento di tale incontro si frappongono ostacoli sistemici, ciascun formatore dovrebbe comunque essere invitato per iscritto a fissare specifici obiettivi di formazione rispondendo a domande come le seguenti:
quali competenze dovrebbero risultare migliorate alla fine della sessione di formazione e in che misura?
Come viene assicurato il trasferimento sul luogo di lavoro delle competenze appena apprese? Eccetera.
La frequente tendenza a sovraccaricare di contenuti una singola sessione di formazione si può contrastare se l'organizzatore della formazione fa rilevare l'importanza di concedere pause sufficienti. Se tutti i soggetti interessati sono consapevoli dei risultati attesi dall'apprendimento, è facile fissare gli obiettivi e selezionare i metodi.
I.1.1. S
TUDIO DI UNC
ASOGeneralmente, la persona che ha pianificato la sessione di formazione, gli obiettivi specifici, il contenuto, i metodi adeguati e ha svolto la messa a punto con i rappresentanti dell'istituto/scuola/organizzazione è il FORMATORE. Questo è lo scenario ideale. Tuttavia, se questi fa parte di un istituto di formazione giudiziaria ed è quindi incaricato di pianificare i dettagli di un gran numero di eventi di formazione, non sarà affatto presente durante lo svolgimento dell'evento specifico.
CHE FARE ALLORA?
È compito dell'organizzatore della formazione selezionare uno o più rappresentanti della sessione (direttori di corsi, membri del personale amministrativo, eccetera) che fungeranno da collegamento tra il gruppo dei partecipanti da un lato, e i formatori, l'organizzatore della formazione o l'istituto ospitante dall'altro. Non si tratta quindi di un ruolo meramente "cerimoniale". Al contrario: oltre a presentare il formatore, a condurre le discussioni e a far rispettare il calendario, questo rappresentante dovrà mettere a loro agio nella struttura della formazione tutti i soggetti interessati che abbiamo citato - e in particolare i formatori e le persone in formazione; egli costituirà inoltre il primo punto di contatto per tutti, qualora si debbano affrontare problemi organizzativi o difficoltà impreviste.
I.1.2. Il profilo di un organizzatore della formazione
L'organizzatore può essere il direttore di una sessione oppure un rappresentante della scuola e svolge un ruolo importante nell'attuazione del processo di formazione. Egli quindi deve:
essere un buon comunicatore;
avere un atteggiamento positivo;
avere esperienza/competenza;
essere un buon facilitatore;
conoscere gli strumenti di valutazione e la loro applicazione.
Idealmente, il direttore di sessione/rappresentante della scuola è un esperto o almeno un conoscitore degli argomenti trattati nell'evento di formazione.
Rilievi fondamentali. Se del caso, il ruolo del direttore di sessione può trasformarsi in quello di facilitatore vero e proprio, ossia di una persona che aiuta i frequentanti a definire i propri obiettivi comuni e - senza assumere una posizione particolare nella discussione - li aiuta a pianificare il modo per realizzare i loro obiettivi. In questo caso le distinzioni tra direttore di sessione, facilitatore e formatore o conferenziere sono invero sfumate. In tale scenario, sia i formatori che il direttore di sessione devono essere coinvolti nella selezione e nella preparazione dei materiali per la formazione.
I.2. L
AP
REPARAZIONE E IM
ATERIALI PER LAF
ORMAZIONEÈ essenziale per le attività interattive svolte dai formatori in base a metodi di formazione partecipativi.
I.2.1. Tipi di materiali.
Alcuni metodi di formazione descritti al capitolo 3 esigono una fase di preparazione del materiale per la formazione particolarmente attenta e meticolosa. Esempi:
fotocopie;
i PowerPoint;
il caso per i processi simulati (udienze simulate ed esercizi di giochi di ruolo);
studi di casi;
esercizi esperienziali (per esempio su uno specifico processo di cambiamento in un tribunale).
schede di osservazione.
Rilievi fondamentali:
I formatori devono ideare scenari che siano didatticamente validi e istruttivi e riflettano la vita reale. Qualsiasi situazione artificiale renderà più difficile raggiungere gli obiettivi fissati.
In alcune circostanze è possibile invitare i futuri partecipanti a proporre casi reali adatti.
In tutte le situazioni, il secondo problema importante nella preparazione dei materiali formativi è quello di decidere in che misura le informazioni sul caso debbano essere divulgate ai vari "attori". Divulgare solo informazioni "filtrate" può rivelarsi particolarmente istruttivo.
I PowerPoint devono essere progettati per i partecipanti. Devono essere semplici, e ogni slide non deve contenere più di 50 parole.
Le fotocopie devono essere tali da non confondere i partecipanti e deve esserne effettuato il numero esatto.
Scopi: indipendentemente dai metodi specifici citati, si può affermare, in linea generale, che la distribuzione dei materiali formativi può servire a differenti scopi, a seconda della specifica impostazione della formazione e della metodologia scelta. Per esempio:
i materiali possono avere uno scopo puramente preparatorio, ossia quello di portare tutte le persone in formazione approssimativamente allo stesso livello di conoscenze o competenze all'inizio dell'evento di formazione, oppure di aiutarli a familiarizzarsi con la specifica impostazione dell'evento di formazione, e in entrambi i casi di rendere il gruppo più omogeneo;
altri materiali aiuteranno i frequentanti a scoprire e risolvere problemi nel corso di una sessione di formazione;
un terzo tipo di materiali formativi sintetizza i risultati di una sessione di formazione ed è quindi più opportuno distribuirlo solo alla fine.
Quindi, il momento scelto per distribuire i materiali formativi dipende in larga misura dagli specifici obiettivi didattici. Inoltre, talune forme di apprendimento basato sul web come i webinar richiedono un investimento di tempo preliminare da parte delle persone in formazione, che devono familiarizzarsi con tecniche specifiche di comunicazione e apprendimento.
Compiti dell'organizzatore della formazione
1. Nei casi in cui i materiali debbano essere distribuiti in anticipo, è compito dell'organizzatore della formazione far sì che i partecipanti ricevano informazioni complete in tempo utile, e che siano consapevoli dell'importanza dei materiali per un'adeguata preparazione all'evento di formazione.
2. Una buona soluzione è spesso quella di rendere accessibili i materiali formativi sul sito web dell'istituto ospitante.
3. In alcuni casi, si può allestire sul web un forum (o più di uno) per i partecipanti, prima dello svolgimento dell'evento di formazione, per consentire la distribuzione dei materiali formativi. Ciò deve naturalmente avvenire nel rispetto dei diritti d'autore. Spetta all'organizzatore della formazione ottenere il debito consenso scritto per la pubblicazione dei materiali.
I.2.2. Presentarsi al pubblico Quando
gli obiettivi della formazione
il numero opportuno di partecipanti
la durata dell'evento di formazione
e la sua ubicazione
sono stati fissati, è giunto il momento di presentarsi al pubblico e lanciare l'invito a presentare domanda d'iscrizione.
Rilievi fondamentali. Questa fase può svolgersi parallelamente alla messa a punto
Rilievi fondamentali. Questa fase può svolgersi parallelamente alla messa a punto