• Non ci sono risultati.

Presenza del settore TA italiano nel mercato globale

1. La rilevanza del settore TA in Italia

1.3. Presenza del settore TA italiano nel mercato globale

Il saldo commerciale e l'analisi del fatturato evidenziano come il settore TA italiano dipenda in larga scala dal commercio con l'estero. L'internazionalizzazione dell'indu- stria italiana tessile e dell'abbigliamento-moda, iniziata tra gli anni Settanta e Ottanta, è oggi consolidata e riconosciuta a livello mondiale, portando la propria immagine e il prestigio del Made in Italy oltre i confini nazionali. Indiscutibilmente l'Italia è cono- sciuta nel mondo per la qualità dei suoi prodotti che si posizionano tra la fascia media e medio-alta, definiti beni ad alto contenuto creativo e tecnologico. L'export dei pro- dotti del settore TA ha spinto con grande forza il Belpaese ad uscire dalla pesante crisi economica, finanziando l'acquisto di molte materie prime di cui è carente.

Tra il 2016 e il 2017, il saldo è cresciuto di circa 183 milioni di Euro, considerando i primi sei mesi di ciascun anno, raggiungendo i 5,6 milioni (Fig. 7).

Fig.7 Il commercio estero dell'industria Tessile-Moda italiana (Periodo: gennaio-luglio 2017)

(Il settore Tessile-Moda italiano nel 2017, 2017)

Nel 2017, la presenza del settore TA italiano si manifesta nel mondo con vivacità, proteggendo i rapporti con clienti e fornitori, come confermano le tabelle 8.1 e 8.2 di Figura 8.

Fig.8 Il commercio estero del Tessile-Moda: analisi per Paese (Gennaio-luglio 2017)

(Il settore Tessile-Moda italiano nel 2017, 2017) Tabella 8.1 Le importazioni Tabella 8.2 Le esportazioni

Il commercio con l'estero risulta, come già sottolineato, più attivo con le esportazioni che nella prima metà dell'anno passato sfiorano i 18 miliardi. I prodotti italiani del TA sono distribuiti in numero simile tra i Paesi dell'Unione Europea e quelli Extra UE. Si registra un export in aumento verso numerosi Paesi tra i quali notiamo una cifra im- portante che tocca i 591 milioni della Russia con un incremento di variazione pari al +13,4%, segue la Cina (+11,5%), poi Polonia (+11,2%) e ancora clienti come Spagna (+5,7%), Belgio (+4,7%), Regno Unito (+3,8%), Hong Kong (+1,4%) ed infine Ger- mania (+1,0%) e Svizzera (+0,1%). Negativi sono invece i dati export registrati per altri clienti e tra questi Paesi Bassi, Romania e Turchia hanno sofferto maggiormente (Il settore Tessile-Moda italiano nel 2017, 2017).

Analizzando ora le cifre relative alle importazioni, la Tabella 8.1 mostra i principali fornitori dei prodotti del tessile-moda. Tra i cosiddetti main suppliers, il primo posto è indiscutibilmente occupato dalla Cina che con i suoi 2 miliardi e 528 milioni di Euro di prodotti TA venduti all'Italia crea un distacco di 1 700 milioni dal fornitore francese. L'Italia nel 2017 ha aumentato le importazioni da altri Paesi Extra Europei, quali Ban- gladesh (che si posiziona al quarto posto tra i maggiori fornitori, con una quota pari al 6,5%), India e Pakistan (Il settore Tessile-Moda italiano nel 2017, 2017).

Anche nel corso della seconda metà del 2017 i flussi commerciali sono in aumento, con un'evidenza maggiore sempre nelle esportazioni. Questi dati sottolineano come le aziende del Tessile-Moda-Abbigliamento abbiano riorganizzato efficacemente il loro assetto interno per posizionarsi nel mercato globale contrastando la feroce competi- zione e globalizzazione. L'abilità notevole delle industrie italiane si riflette nella capa- cità di sfruttare le nuove opportunità offrendo con costanza prodotti di buona qualità, proponendo diverse fasce di prezzo in modo tale da attrarre più target di consumatori. Nella classifica mondiale del lusso e della moda, l'Italia è presente con ventisei aziende su cento players totali, detenendo il primato per numero di aziende. Due terzi di queste, presenti nella Top 100, inoltre, operano nel settore dell'abbigliamento e delle calzature e metà dei nomi collegati al settore borse ed accessori sono nuovamente italiani. I pro- tagonisti italiani sono indubbiamente numerosi, soprattutto se confrontati con la cifra collegata agli altri Paesi: Stati Uniti si presentano con 15 aziende, Francia, Regno Unito e Svizzera con 10, Cina/Hong Kong, Germania e Spagna rispettivamente con 7, 6 e 4 (Fig. 9). Tre sono i principali colossi italiani: Luxottica, posizionata al quarto

posto, è l'unica azienda italiana tra le top 10, con ricavi superiori ai 9 miliardi di Euro; Prada, in diciassettesima posizione, con circa 3,9 miliardi di Euro; Giorgio Armani, ventunesimo, con poco meno di 3 miliardi di Euro, che nel 2017 registra una crescita del +4,6% rispetto al 2016. Altri grandi nomi nella graduatoria mondiale sono i se- guenti: OTB SpA3 (28^ posizione), Salvatore Ferragamo SpA (33^ posizione), seguito subito dopo da Max Mara Fashion Group Srl e Ermenegildo Zegna Holditalia SpA, Safilo Group SpA (37^ posizione), Dolce&Gabbana S.r.l (39^ posizione), TOD'S SpA, Valentino Fashion Group SpA, Moncler SpA, Gianni Versace SpA e altri (Arienti, 2017, pp. 15-19).

Secondo il "Global Powers of Luxury Goods 2017 – The new luxury consumer" di Deloitte (Arienti, 2017, p.20),4 l'Italia occupa anche il primo ed il secondo posto sul podio della classifica 20 Fastest-growing luxury goods companies, FY2013-2015 CAGR (Compound Annual Growth Rate). La medaglia d'oro è attribuita a Marcolin Group, azienda leader di occhiali (seconda solo a Luxottica), con un tasso annuo di crescita composto del 43,1%, seguita da Valentino Fashion Group SpA, il cui CAGR ammonta a 37,8%. Altre grandi marche italiane rientrano nella classifica: Moncler SpA, Furla SpA (entrambe nella top 10), Vicini SpA e Gianni Versace SpA.

Deloitte fornisce poi una breve descrizione delle performances italiane e riconosce il prestigio affermato dell'etichetta "Made in Italy", definita come un powerful branding

tool, uno strumento potente per i marchi dei beni di lusso, un riconoscimento di garan-

zia e qualità. Questi attributi conferiscono alle aziende italiane, operanti nel settore TA, una consolidata reputazione che viene tramandata da generazione a generazione. Nelle considerazioni di Deloitte viene sottolineato un altro denominatore comune di molti giganti italiani della moda, ovvero il carattere familiare. Venti aziende su venti- sei presenti nella citata classifica, infatti, devono la loro fondazione ad una o più fami- glie che mantengono la proprietà e/o la gestione, spesso battezzando la ditta con il proprio cognome (Arienti, 2017, p. 36).

3 OTB SpA è presente con marchi quali Diesel, Maison Margiela, Viktor&Rolf e Marni.

4 Deloitte Touche Tohmatsu, chiamata anche Deloitte & Touche, azienda statunitense con sede a New York, fondata

da William Welch Deloitte e George Touche. Si occupa di servizi di revisione contabile e consulenza fiscale e legale. Rientra nelle cosiddette "Big Four", i quattro colossi mondiali nel campo della revisione. Si tratta dell'azienda con i maggiori ricavi e il più alto numero di professionisti al mondo.

Fig.9 Analisi Geografica dei Paesi presenti nella classifica "Global Powers of Luxury Goods Top 100" di Deloitte