Premessa
Gli elementi affettivi che entrano in gioco in una re- lazione di gemellaggio, uniti alla sorpresa e al senso di meraviglia suscitato dal diverso con cui si viene in contatto, favoriscono lo sviluppo delle capacità relazionali e cooperative della persona e possono essere uno stimolo potente all’apprendimento e allo sviluppo delle capacità cognitive degli allievi. Il percorso di gemellaggio e di cooperazione tra scuole del Piemonte e della Repubblica di Capo Verde si è basato su alcuni principi generali su cui era necessario ci fosse, al momento dell’accordo programmatico, una condivisione profonda e non solo formale in relazione alle finalità, alla procedu- ra, ai metodi da seguire.
Siccome le comunicazioni con i partner del Sahel non sono mai facili, a causa della distanza, dei co- sti, delle differenze linguistiche e culturali, questo punto ha sempre rappresentato un nodo critico, a monte della scelta dei temi da sviluppare e a valle della valutazione dei prodotti ottenuti.
La condizione di base fondamentale è stata quella di sviluppare un percorso comune su temi scelti e condivisi in fase di programmazione, avendo cura che gli argomenti fossero significativi per entram- bi i partner, facilmente accessibili nell’ambito sco- lastico e famigliare e che, se possibile, facessero parte della realtà quotidiana di ciascuno.
Il livello di approfondimento poteva essere calibrato a seconda dell’età, ma gli argomenti sono stati gli stessi per tutte le coppie di partner del gemellaggio.
l
aPartecIPazIonedellescuoleaI ProcessIdIcooPerazIonedecentrata:
loscambIo scolastIcocomeesPerIenzadI aPPrendImentocooPeratIvo su un temacomune
“Secondo me un gemellaggio è un’unione tra due comuni per darsi una mano, un aiuto e poi per conoscere altre comunità” Erik, 12 anni
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metodologia
Si è tentato di partire sempre da attività concrete che offrissero uno stimolo percettivo-sensoriale ed emo- zionale, adatte ad incentivare quanto più possibile la partecipazione individuale e l’apprendimento coope- rativo, sia in aula sia fuori della scuola. Quando que- sto non era realizzabile, senza ricorrere a tecnologie che non erano sempre disponibili, ci si è accontentati di raggiungere la concretezza anche solo attraverso il disegno, purché questo fosse una rappresentazio- ne individuale e spontanea del proprio modo di pen- sare a un oggetto o evento lontano dalla quotidianità e del modo di concepire i processi che avvengono fuori dalla nostra portata.
In questo modo, in momenti di condivisione dei risultati e di riflessione collettiva si sono potute va- lorizzare le esperienze pregresse di ciascuno e si è dato spazio all’uso costruttivo degli errori al fine dell’apprendimento.
Un’altra strategia spesso usata è stata di affrontare situazioni problematiche, cercando di costruire con gli allievi proposte di soluzione. Questo processo non si è limitato all’analisi dei termini del problema e alla discussione critica delle soluzioni proposte, ma ha portato a riflettere con gli allievi sulle caratteristiche del percorso di apprendimento, sulle difficoltà che
essi hanno incontrato, sulla sorpresa, la meraviglia e la gioia della scoperta sperimentata, cioè un momen- to di consapevolezza sul percorso effettuato. Da ciò consegue la possibilità di prendere atto con rispetto della varietà di modi di pensare, di ese- guire compiti simili, di proporre soluzioni diverse: ognuno vede il mondo attraverso i propri occhi, la propria mente, il proprio cuore e il proprio vissuto. Questa è una ricchezza da valorizzare, evitando ogni appiattimento, banalizzazione e omogeizzazione dell’appprendimento.
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Il percorso
L’esperienza è durata oltre 7 anni ed ha coinvolto alcune centinaia di bambini e ragazzi (6-15 anni) del Piemonte e di Capo Verde, residenti in piccoli inse- diamenti o nei capoluoghi.
I protagonisti sono stati idealmente abbinati a cop- pie, per poter stabilire fin dall’inizio una relazione personale di amicizia. Di fatto le classi capoverdia- ne sono più numerose di quelle italiane, ma il rap- porto non sempre paritario non ha rappresentato un problema. Le osservazioni sono iniziate dagli elementi del paesaggio che circonda la scuola, allargando progressivamente il campo di indagi-
ne sia in senso spaziale sia in senso temporale. I ragazzi si sono accorti, direttamente o con l’aiuto di persone anziane della famiglia, che gli elementi del paesaggio non sono persistenti, come pare a prima vista, ma si modificano nel tempo e sono talvolta soggetti a variazioni repentine e catastro- fiche (alluvioni, terremoti, vulcani). Dopo di che si sono osservati gli effetti della presenza antropica e in particolare la presenza pervasiva dei rifiuti, la loro genesi, il loro destino, comparando sempre fenomeni e processi riconosciuti nei due paesi.
Conclusioni
Dal punto di vista cognitivo il confronto è stato molto fruttuoso nel permettere di rilevare le diver- se caratteristiche dei due paesi (Piemonte e Capo Verde), quelle più ovvie, connesse alla litologia e alla morfologia del territorio, e quelle più indirette, legate alla latitudine e al clima.
Dal punto di vista affettivo e della conoscenza emotiva il confronto ha invece messo in luce sor- prendenti somiglianze, nei modo di giocare e di re- lazionarsi con la famiglia, nella pratica scolastica e nella relazione con gli educatori, fino a riconoscere somiglianze nella abitudini scorrette e nei compor- tamenti poco rispettosi dell’ambiente e dei suoi delicati equilibri, nell’uso insostenible delle risorse (dell’acqua in particolare), ma anche nel riutilizzo e nel riciclo di alcuni materiali.
Ringraziamenti
Grazie al contributo finanziario della Regione Pie- monte ai progetti proposti dal CISAO e dei Fondi Ministeriali CIPE 2004 è stato possibile realizzare lo scambio dei materiali prodotti dagli allievi, la loro analisi secondo i criteri della ricerca didattica nel campo delle Scienze della Natura e dell’Edu- cazione alla Sostenibilità [1], [2], [10], [11], [12], la comunicazione dei risultati in Convegni nazionali e internazionali [3], [5], [6], [7], [9] e la produzione di materiale didattico in versione bilingue [4], [8], distribuito alle scuole piemontesi e capoverdiane che hanno partecipato all’esperienza e a molte altre comunità.
Attività di sensibilizzazione a Capo Verde verso la possibilità di tutelare l’ambiente e di gestire correttamente i rifiuti: disegni degli allievi riprodotti come murales dalla Municipalità di S. Vincente
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