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Principali caratteristiche del potere di ordinanza del sindaco.

IL POTERE AMMINISTRATIVO DI ORDINANZA

2. Il potere amministrativo di ordinanza: le ordinanze “extra ordinem”.

2.4 Principali caratteristiche del potere di ordinanza del sindaco.

Affinché venga predisposto un provvedimento del sindaco, è essenziale l’osservanza di presupposti formali e sostanziali.

Per quanto concerne i presupposti formali, è necessario che l’atto: 1- venga redatto per iscritto su carta intestata del Comune;

2- indichi l’autorità che lo emette (vale a dire il sindaco, il vice-sindaco oppure l’assessore delegato);

3- sia datato e firmato dal soggetto che ricopre la carica indicata.

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P. DI FONZO-N.GALLO-T.F.GIUPPONI, Sicurezza pubblica e sicurezza urbana. Il limite del potere di ordinanza dei sindaci stabilito dalla Corte Costituzionale, Milano, 2013, p. 220.

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Per quanto riguarda, invece, l’aspetto sostanziale, l’atto monocratico del sindaco deve contenere:

1- la premessa sull’esposizione dei fatti ed il richiamo agli atti; 2- la motivazione per cui si richiede l’adozione dell’atto;

3- il richiamo a norme di leggi, statuto e regolamenti che si riferiscono al potere del sindaco su tale argomento;

4- il dispositivo del provvedimento che verrà poi adottato.

Il sindaco può servirsi del parere giuridico amministrativo del segretario comunale e della controfirma del dirigente che è responsabile del servizio competente, a meno che non si tratti di atti aventi natura unicamente politica.

Dal punto di vista dei controlli, gli atti del sindaco esulano da qualsiasi controllo preventivo di legittimità; non sono soggetti nemmeno a termini di pubblicazione, ma, dal momento in cui vengono portati a conoscenza dei destinatari (nei modi previsti dalla legge o dai regolamenti) diventano immediatamente efficaci ed eseguibili122.

La riforma apportata dalla Legge n. 127 del 1997 ha previsto che gli atti di competenza del sindaco sono le ordinanze, i decreti e tutti gli altri atti che gli vengono attribuiti dalla legge, dallo statuto e dai regolamenti.

Nella specie, l’ordinanza è l’atto del sindaco mediante il quale egli, sia come vertice dell’amministrazione che come ufficiale di governo, fa sorgere in capo a uno o più soggetti l’obbligo di tenere un certo comportamento, imponendo un fare o un non fare; in caso di non osservanza di tali precetti contenuti nell’ordinanza sindacale, la pena prevista sarà l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie e, nel caso in cui l’ordinanza preveda come sanzione una c.d. norma penale in bianco (ad es. l’art. 650 c.p.), anche penali.

Come capo dell’amministrazione, il sindaco può emettere ordinanze che si riferiscono:

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- al coordinamento degli orari dei servizi pubblici e degli esercizi commerciali (come si evince dall’art. 50, comma 7, TUEL e dall’art. 12 del D. Lgs. n. 114/1998123);

- alla regolamentazione della circolazione su strade comunali e vicinali (come previsto dagli artt. 6 e 7 del D. Lgs. n. 285/1992124); - alla rimozione o alla demolizione dei manufatti od opere che

occupino senza autorizzazione spazi ed aree pubbliche (come d’art. 17, comma 62 della Legge n. 127/1997125).

A seconda dei destinatari cui sono rivolte, le suddette ordinanze devono essere poi pubblicate o rese note con opportune segnaletiche (se destinate alla generalità dei consociati); notificate personalmente (se rivolte a singoli destinatari).

Una volta comunicate, le ordinanze diventano atti definitivi e non impugnabili in via gerarchica ma solo tramite ricorso al TAR o, straordinariamente, al Capo dello Stato.

Come ufficiale di governo, invece, il sindaco può emanare le ordinanze previste dall’art. 38 della Legge n. 142/1990 (ora art. 54 TUEL) che si distinguono in:

- “normali”, previste dalle lettere b) e c) dell’art. 38, comma 1, L. 142/1990 (ora art. 54 TUEL);

- “contingibili ed urgenti”, previste dall’art. 38, comma 2 della suddetta legge (ora art. 54, comma 4, TUEL).

Tra le materie in cui il sindaco può esercitare il suo potere di emanare ordinanze, vi è, ad esempio, quella dell’inquinamento ambientale in cui può, dunque, emanare ordinanze “contingibili ed urgenti”; infatti, nonostante tale materia sia disciplinata da norme specifiche, il capo

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Riforma della disciplina relativa al settore del commercio.

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Nuovo codice della strada.

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Conosciuta come “Legge Bassanini” in tema di Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo.

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dell’amministrazione comunale ha conservato i poteri previsti dall’art. 13, comma 2, della Legge 23 dicembre 1978, n. 833126.

Pertanto, il sindaco ha il potere di emanare provvedimenti con cui si ordina la cessazione di attività lavorative dannose per la salute pubblica, ogni qualvolta si verifichino specifici pericoli per la salute pubblica che richiedono l’applicazione d’interventi immediati; tali ordinanze, però, hanno carattere temporaneo, nel senso che valgono fino a quando non vengano adottati gli strumenti idonei ad eliminare tale situazione di necessità e d’urgenza e ripristinare lo status quo ante.

Ancora, il sindaco può emanare ordinanze in seguito all’insorgere di epidemie, oppure che deliberano la temporanea non potabilità dell’acqua, oppure può esercitare il suo potere di ordinanza in tema di inquinamento acustico, mediante l’adozione di provvedimenti che ritiene più opportuni: infatti, dinanzi ad urgenti ed indifferibili necessità per tutelare la salute pubblica, il sindaco può ordinare di sospendere, limitare o addirittura eliminare tutte le fonti di emissioni sonore.

Il sindaco è altresì legittimato ad emanare ordinanze in tema di rifiuti, come disciplinato dall’art. 192 della Legge n. 152/2006127

. Ad esempio, il sindaco può imporre al proprietario di una determinata area di bonificarla, al fine di rimuovere eventuali rifiuti pericolosi e non siti su di essa.

In questo caso, dal momento che l’ordinanza non ha il fine di individuare e punire i soggetti su cui grava la responsabilità civile e/o penale, essa non ha carattere sanzionatorio ma semplicemente ripristinatorio della precedente situazione; essa, deve conseguire la rimozione dell’attuale stato di pericolo al fine di prevenire altri danni all’ambiente e alla salute pubblica, come disposto dall’art. 192, comma 3, della Legge n. 152/2006.

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Legge emanata per l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale.

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Per quanto riguarda i “decreti” che il sindaco può emettere, essi riguardano le materie previste dall’art. 36, commi 5 e 5 bis, della Legge n. 142/1990 (ora art. 50, comma 10, TUEL), vale a dire:

- Nomina e revoca degli assessori;

- Nomina del segretario comunale e dei responsabili degli uffici e dei servizi;

- Attribuzione e definizione degli incarichi dirigenziali e di collaborazione esterna.

Con il decreto, il sindaco è in grado di svolgere tutte le attività finalizzate alla realizzazione degli obiettivi di competenza comunale che non richiedono l’obbligo di un determinato comportamento da parte dei destinatari, nel caso in cui manchi una loro adesione.

Il sindaco può emanare anche altri atti sui quali ha una competenza residuale, tra cui:

- Atti di gestione dei servizi elettorali, di anagrafe, di stato civile; - Atti che si riferiscono alla sottoscrizione di intese e accordi di

programma;

- In genere, atti che riguardano la rappresentanza del Comune128.

3. La deroga generale al riparto delle competenze: significato ed