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Principali trattamenti estetici e prodotti cosmetici impiegati nelle onicopatie più comun

Ad oggi è possibile beneficiare di molti trattamenti estetici utili a ripristinare il normale aspetto dell’unghia o comunque a migliorare il difetto, spesso motivo di disagio. Non tutti gli inestetismi possono essere sottoposti a questi trattamenti, pertanto è necessario rivolgersi ad uno specialista per conoscere la natura del disturbo e scegliere eventualmente la procedura più adeguata. In commercio sono presenti inoltre numerosi prodotti cosmetici specifici per il trattamento di vari inestetismi a carico delle unghie e che da soli o, se necessario associati ad una specifica terapia farmacologica, possono determinare la completa risoluzione del problema. In generale i prodotti cosmetici dedicati al trattamento delle unghie si pongono l’obiettivo di proteggerle, nutrirle e favorirne l’idratazione. Le principali affezioni a cui sono rivolti la maggior parte dei trattamenti estetici sono:

1) Fragilità ungueale: questa onicopatia viene innanzitutto trattata con sostanze volte a contrastare la disidratazione dell’unghia, spesso causa del fenomeno. Esistono numerosi prodotti idratanti, dotati di proprietà umettanti ed emollienti, formulati principalmente sotto forma di creme ( a base di vaselina, lanolina, urea, fosfolipidi, collagene, acido ialuronico, colesterolo -idrossiacidi, ac.lattico) e oli (olio di semi di arachide, di oliva, di mais o cocco). Possono essere inoltre prescritti integratori alimentari contenenti oligoelementi (ferro, zinco, selenio), vitamine (B6, C, E, biotina) e aminoacidi (cistina, arginina, ac. glutammico) necessari per la corretta crescita dell'unghia (Antonella Tosti et al,2000). Al fine di evitare la disidratazione della lamina è opportuno anche utilizzare detergenti a base di estratti vegetali eventualmente arricchiti con oli essenziali ad azione antibatterica. Per quanto riguarda i prodotti dedicati alla rimozione dello smalto sono da prediligere solventi lipofili che, per affinità chimico-fisica, sciolgono gli smalti e ne

permettono la rimozione. In particolare è opportuno utilizzare solventi privi di acetone e metanolo largamente impiegati in questo senso ma che, se usati frequentemente, possono seccare la lamina. Per il trattamento delle unghie fragili esistono inoltre gli smalti rinforzanti, a base di ingredienti come cellulosa, bentonite e dimeticone, che contribuiscono a rendere le unghie più forti e resistenti. In realtà questi prodotti non modificano la struttura dell’unghia, ma la rivestono con una strato resistente che protegge la cheratina da stress meccanici e dall’azione di detergenti. Oltre agli ingredienti rinforzanti, questi prodotti possono essere impreziositi da sostanze dotate di proprietà idratanti ed emollienti (pantenolo, olio di jojoba o proteine idrolizzate del grano) e da nutrienti come metionina (aminoacido che favorisce la formazione di cheratina), vitamine e minerali che promuovono il corretto accrescimento dell’unghia, soprattutto se associati ad integratori a base di tali elementi. La fragilità ungueale può anche derivare dall’onicofagia, la quale può essere trattata utilizzando specifici smalti dal sapore amaro, dovuto normalmente alla presenza di un composto chimico denominato denatonio benzoato, che scoraggiano l’abitudine di mangiarsi le unghie. La fragilità ungueale è il motivo più frequente per il quale si ricorre alla ricostruzione ungueale in quanto questa tecnica ha la capacità di rendere immediatamente l’unghia apparentemente sana e bella in modo duraturo. Tuttavia questo trattamento può, alla lunga, debilitare l’unghia e causare dunque un peggioramento della situazione.

2) Iperonichia: l’ispessimento ungueale può essere dovuto a numerosi fattori e comporta normalmente una deformazione più o meno marcata della lamina. Questo tipo di inestetismo può essere efficacemente trattato con prodotti a base di sostanze cheratolitiche come urea o acido salicilico ad elevata concentrazione (30-40%) particolarmente indicati per contrastare l’ipercheratosi ungueale. Nello specifico, l’urea ha un effetto cheratomodulante in quanto induce la differenziazione dei cheratinociti e ne riduce la loro proliferazione mentre l’acido salicilico esercita un effetto caustico comportando una progressiva esfoliazione della lamina. Questi prodotti possono essere

arricchiti da agenti idratanti che ammorbidiscono la lamina facilitando l’azione del principio attivo, come alfa e poli-idrossi acidi o lattato di sodio e glucono d-lattone che inoltre operano in sinergia con l’urea per contrastare l’eccessiva proliferazione dei cheratinociti. Oltre a questi prodotti si può ricorrere a trattamenti specifici come l’ortonixia. L’ortonixia o rieducazione ungueale permette di correggere, modificare e ridurre l’eccessiva curvatura trasversale e l’eccessivo spessore della lamina ungueale applicando delle forze tangenziali alla lamina stessa. Questa tecnica è in grado di determinare una correzione lenta e graduale della morfologia dell’unghia nei soggetti che presentano un’involuzione della stessa, di natura congenita o traumatica. Previene l’onicofosi (callosità periungueali) e l’onicocriptosi, in quanto risolve il conflitto tra i bordi della lamina e i solchi ungueali (Cashman MW et al, 2010).

3) Cromonichie : Tutte le anomalie di colore possono essere camuffate da trattamenti estetici, a partire dalla semplice applicazione dello smalto fino alla ricostruzione ungueale, salvo i casi in cui alla variazione cromatica si associano altri disturbi che impediscono il trattamento. Il metodo più semplice per camuffare le variazioni cromatiche delle unghie è quello di applicare uno smalto colorato. Gli smalti sono i prodotti cosmetici più utilizzati nel trattamento delle unghie; il loro obiettivo principale è quello di ricoprire la lamina ungueale con una patina di consistenza e colore variabile. Uno smalto ideale deve essere brillante, facile da distribuire, di lunga durata, resistente ai microtraumi meccanici, di rapida asciugatura e non tossico. Si tratta di lacche sintetiche contenenti miscele inorganiche che, a seconda delle percentuali utilizzate, consentono di ottenere le tonalità più svariate. In particolare, per quanto riguarda la composizione, uno smalto è costituito da una base, in genere nitrocellulosa, disciolta in un solvente (butil acetato o etil acetato). La base di nitrocellulosa può essere lasciata come tale (smalto trasparente) oppure addizionata di pigmenti. I pigmenti sono sostanze inorganiche colorate, stabili a luce e calore ed insolubili nel mezzo, che agiscono modificando i processi di riflessione della luce, facendo apparire colorate le superfici

sulle quali vengono applicate. L’uso eccessivo degli smalti colorati può tuttavia determinare l’assorbimento dei pigmenti da parte della lamina provocando una variazione della normale colorazione dell’unghia ed in particolare il suo ingiallimento (xantonichia). Questa complicazione può essere prevenuta semplicemente applicando uno smalto trasparente prima di utilizzare lo smalto colorato. Per ridurre l’ingiallimento della lamina è possibile utilizzare smalti sbiancanti a base di ingredienti che agiscono per effetto ottico. Per la completa risoluzione del problema sarà necessario attendere il rinnovo totale dell’unghia. Oltre a questa problematica, gli smalti possono rappresentare un rischio per la salute in quanto spesso costituiti da ingredienti dannosi inseriti nella formulazione per migliorare alcune caratteristiche del cosmetico. Le sostanze dannose che si possono riscontrare negli smalti e nei prodotti per le unghie sono sostanzialmente quattro: Formaldeide, Toluene, Canfora e Dibutil Ftatalato (DBP). La Formaldeide è un composto organico, appartenente alla famiglia delle aldeidi, fortemente reattivo e dannoso (Baran R, 2002). Le informazioni tossicologiche reperibili nella scheda di sicurezza della sostanza testimoniano importanti conseguenze derivanti dall’esposizione massiccia ad essa, quali corrosività per la pelle, per gli occhi e per le mucose, potenziale sensibilizzazione cutanea e capacità d’indurre cancro. L’AIRC, Agenzia Internazionale per la ricerca sul Cancro, ha inserito da alcuni anni la formaldeide tra le sostanze considerate cancerogene per la specie umana, evidenziando la sua capacità d’interferire con il DNA. Attualmente moltissime case cosmetiche stanno escludendo dalle loro formulazioni di smalti e trattamenti per unghie formaldeide e donatori della stessa (Sodium hydroxymethyl glycinate, Benzylhemiformal, Imidazolidinyl urea diazolidinyl urea), proponendo alternative sempre più valide ed economiche. Il Toluene è un solvente facilmente impiegato negli smalti in quanto favorisce una buona stesura e una rapida asciugatura. Il solvente risulta pericoloso sia per inalazione che per assorbimento. A livello locale il toluene può causare irritazione cutanea, dermatite, infezioni secondarie causate dall’eccessivo effetto “sgrassante” che esplica a livello cutaneo, irritazione alle

mucose. La Canfora è una sostanza sintetica velenosa per la fauna e già da trent’anni sottoposta a rigide limitazioni d’impiego dalla Food and Drug Administration (FDA) che ne fissa il quantitativo massimo nei prodotti da consumo non superiore all’11% La scheda di sicurezza della Canfora riporta possibili effetti tossici quali irritazione per le mucose, difficoltà respiratorie e tosse se inalata, irritazioni da contatto con la pelle, irritazioni per le mucose e gli occhi. Il cosiddetto DBP, o Dibutil Ftatalato, è una sostanza il cui uso è proibito dalla Direttiva sui Prodotti Cosmetici francese che ne ha evidenziato in più occasioni le dannose conseguenze a carico dello sviluppo degli organi riproduttivi maschili e femminili. Esso è potenziale causa di danni al feto nelle donne in gravidanza e può indurre aborti e malformazioni congenite. Studi recenti ne hanno evidenziato l’elevata penetrazione nella pelle ed hanno classificato la sostanza come nociva e pericolosa per l’ambiente (www.fda.gov).

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