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UN PROBLEMA AMBIENTALE O GEOPOLITICO?

Docenti: Silvia Giannella, Laura Vietti Scuola:Liceo Classico "Virgilio", Roma

Classe:secondo anno biennio sperimentazione Brocca, indirizzo scientifico

Discipline coinvolte: biologia, geografia

Obiettivi didattici

• Acquisizione di conoscenze relative all’impatto di sostanze chimiche sull’ambien- te mondo;

• acquisizione di concetti di base della tossicologia;

• acquisizione del concetto di rischio e di riduzione del rischio ambientale;

• approfondimento, attraverso materiali eterogenei (interviste, articoli di giornali, spettacoli teatrali e cinematografici), delle tematiche studiate negli aspetti geo- grafici, economici e antropici.

Obiettivi formativi

• Formazione di cittadini consapevoli attraverso l’acquisizione di nuove competen- ze scientifiche e geografiche;

• integrazione tra conoscenze scientifiche e sapere comune;

• conoscenza di tematiche di grande interesse sociale e scientifico;

• acquisizione di una modalità di lavoro cooperativo;

• acquisizione della capacità di lavorare in modo interdisciplinare;

• acquisizione dell’abilità di eseguire una ricerca (internet) valutando autonoma- mente e criticamente le informazioni scientifiche;

• rielaborazione e produzione di materiale (relazioni, CD-ROM). Relazione degli studenti

La decisione di occuparci di ambiente è nata dalla necessità di coniugare argo- menti di geografia e biologia durante le ore di copresenza. Durante l’anno abbiamo approfondito argomenti quali il protocollo di Kyoto e il problema TAV (treno ad alta velocità).

Il protocollo di Kyoto è un documento che ha lo scopo di diminuire le emissio- ni di gas nocivi da parte dei Paesi sviluppati. È stato approvato nel corso della Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici tenutasi in Giappone nel 1997. Nel protocollo sono elencati i Paesi e i relativi impegni di limitazione delle emissioni di gas-serra. Entro il 2008/2012 ci dovrà essere una riduzione di almeno il 5% in media delle emissioni rispetto ai livelli del 1990. La risposta al protocollo non è stata omo-

genea; alcuni Paesi si sono trovati in difficoltà nel ridurre le emissioni (ad esempio, l’Italia), altri l’hanno inizialmente approvato ma poi non ratificato (Stati Uniti), altri ancora hanno gestito il problema senza difficoltà (Germania).

La TAV invece è un progetto di linea ferroviaria che dovrebbe collegare Kiev (Ucraina) a Lisbona (Portogallo) toccando le maggiori città d’Europa, tra cui Torino e Lione.

Il progetto TAV ha suscitato un dibattito molto acceso nel nostro Paese perché coinvolge diversi inte- ressi e realtà: di qui la scelta di approfondire l’argomento per acqui- sire maggiori informazioni. Per ana- lizzare tutte le differenti esigenze, in gran parte contrapposte fra loro e per evidenziare ogni aspetto della questione TAV abbiamo pensato di organizzare una sorta di gioco di ruoli e di dividerci in 5 gruppi, ognuno rappresentativo di un interesse in gioco. I 5 gruppi erano: istituzioni, abitanti della Val di Susa, scienziati, ambientalisti francesi e ambientalisti italiani. Ogni gruppo aveva il compito di informarsi mediante la let- tura di giornali, libri, riviste, articoli su Internet, al fine di raccogliere gli elementi necessari a sostenere la propria tesi. In effetti è accaduto che ogni gruppo si è convinto sempre più delle proprie ragioni contribuendo, così, a rendere la discus- sione molto interessante e coinvolgente.

I dibattiti sul progetto TAV sono nati essenzialmente per questi motivi:

• la presenza nelle montagne della Val di Susa di amianto e uranio, perché l'esposizione a queste sostanze, anche se non legata ad attività lavorative, procura gravi patologie. Non ne è però accertata la quantità e se sono pre- senti nel tragitto della galleria;

• la difficoltà a poter intervenire nel caso si verifichino incidenti, come nel caso del Monte Bianco, visto che la galleria sarà lunga più di 20 km;

• la probabile mancanza di fondi per completare il progetto: il 40% dei costi totali sono stati stanziati dall’Unione Europea e dallo Stato italiano, il restante 60%, che doveva essere investito da privati interessati ai guadagni che porterebbe l’opera, non sussiste;

• l’inquinamento acustico per tutta la durata dei lavori (stimata in 15 anni) e quello ambientale per quanto riguarda le emissioni di CO2 e il rischio di danneggiamen- to o distruzione di falde acquifere, importanti per il nostro Paese.

Le parti a favore della costruzione della TAV (istituzioni e ambientalisti francesi) sostengono che:

• la vecchia linea ferroviaria anche se potenziata non avrebbe la stessa efficienza della TAV;

• la nuova linea ridurrebbe sensibilmente il traffico su gomma, che è un problema attuale per la valle;

• esistono dei mezzi per trattare l’amianto che ne ridurrebbero le emissioni del 25%. Questi macchinari sono utilizzati nel versante francese dove l’amianto è presente in minori quantità.

Completata la raccolta di informazioni abbiamo poi fatto delle prove per il “pro- cesso”. I gruppi a turno hanno esposto ciò che avevano appreso dalla ricerca sotto la guida di un moderatore che aveva il compito di dare la parola.

Ad ogni prova abbiamo corretto i testi e perfezionato l’esposizione in modo tale da rispettare i tempi e da renderla meno pesante.

È arrivato il giorno del convegno organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, era- vamo preparati e infatti il risultato è stato soddisfacente: al momento della discussio- ne ufficiale ogni gruppo aveva completato il suo lavoro, che nel complesso è stato apprezzato sia per i contenuti sia per la capacità di sintesi.

Il metodo di lavoro applicato è stato valutato in maniera positiva da tutti poiché è riuscito a coinvolgere maggiormente la classe spingendo ognuno, all’interno e all’esterno dei singoli gruppi, a impegnarsi nel raccogliere informazioni e a confron- tarsi con le altre posizioni. D’altro canto, il gruppo in quanto tale, è un mescolarsi di idee che spesso possono essere in contrapposizione tra loro: questo rende qualche volta questo metodo abbastanza dispersivo.

Fonti • • http://it.wikipedia.org • • http://www.legambiente.it • • http://www.notav.it • • http://www.repubblica.it • • http://www.corriere.it • • http://www.regione.piemonte.it • • http://www.governo.it • • http://europa.eu

Allievi: Alex Angelini, M. Vittoria Argenti, Giacomo Baldini, Tommaso Bonanni, Gleb Charounine, Raffaele D’Agostino, Gianluca De Cicco, Samir De Marchi, Andrea Di Rienzo, Riccardo Farano, Edoardo Forte, Tiberio Gentili, Elisa Gionangeli, Giacomo Ignesti, Martina Kunkl, Olimpia Longhini, Filippo Medusa, Pierre Moens, Stefano Palalidis, Marianna Piazza, Daniele Saurini, Azat Senbayev, Veronica Vignoli.

Punto di vista delle insegnanti

Il progetto TAV, attuato nelle ore di copresenza geografia-biologia, ha suscitato notevole interesse e buona partecipazione tra gli alunni sia per la forma di gioco di ruolo in cui è stato svolto, sia per l’attualità dell’argomento. Per quanto riguarda la geografia esso è stato assai proficuo perché ha offerto agli studenti la possibilità di approfondire la conoscenza di un ambiente geografico come la Val di Susa e di studiarne la vitale e complessa realtà socio-economica.

Per ciò che riguarda la biologia, gli studenti si sono resi conto dell’importanza di studiare gli effetti delle sostanze tossiche sull’uomo e più in generale sugli orga- nismi viventi e sull’ambiente: ciò ha reso meno astratto lo studio della biologia e maggiormente consapevoli gli alunni del fatto che ogni cittadino ha il diritto-dovere di essere informato sulle scelte effettuate dalla società civile.

Tale progetto, pertanto, ha ampliato le conoscenze e dato impulso al miglio- ramento delle abilità, in particolare per ciò che riguarda l’espressione scritta e orale di gran parte degli studenti i quali, dovendo confrontarsi nei gruppi ed esporre pubblicamente il loro lavoro, hanno mostrato una maggiore cura delle abilità espressive.