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Capitolo 3. Standard per il telemonitoraggio

3.1 Telemedicina: il telemonitoraggio e il progetto europeo RENEWING HEALTH

3.1.1 Il problema dell'interoperabilità

Uno dei principali obiettivi da raggiungere per il successo dei servizi di telemedicina è quello di garantire l'interoperabilità di tutti i sistemi IT (Information Technology) coinvolti in quei servizi, cioè garantire lo scambio appropriato e chiaro di un set specifico di informazioni rilevanti nel contesto di una data situazione clinica. L'interoperabilità è focalizzata sugli standard per IT, gli standard del workflow, le procedure cliniche comuni, le procedure amministrative e legali comuni. Sicuramente un beneficio naturale dell'interoperabilità dei servizi di telemedicina è il miglioramento della sicurezza del paziente: infatti, sull'agenda politica sanitaria internazionale, oggi c'è un crescente bisogno di gestire i rischi sanitari lungo la serie completa della cura. È importante adottare gli standard internazionali della tecnologia che permettono la comunicazione tra sistemi diversi e lo scambio di documenti clinici e immagini, dove possibile, facendo il massimo uso dell'infrastruttura esistente.

Un sistema di telemonitoraggio tipico è composto da tre parti, di cui si parlerà più approfonditamente nella sezione successiva: i dispositivi a casa del paziente, una parte intermedia di raccolta dati (quello che poi si chiamerà centro di telemonitoraggio) e i medici in postazione remota. I dispositivi a casa sono dispositivi biomedici (per esempio, sfigmomanometro, bilancia, pulsossimetro o termometro) per la misurazione dei segni vitali del paziente e di solito un concentratore (per esempio, un computer o un cellulare) per la raccolta di dati e che, nel caso di computer o palmari, funge da interfaccia utente semplice da utilizzare per il paziente. La parte intermedia contiene un server che è connesso attraverso una rete, per esempio Internet, alla casa del paziente. Similmente, in corrispondenza del medico in postazione remota, per esempio in ospedale, l'accesso ai dati del paziente sul server è abilitato attraverso una rete, che può essere Internet. Ovviamente c'è bisogno di intercomunicazione tra le varie componenti all'interno di un sistema di telemonitoraggio: nasce quindi il problema di rendere le parti interoperabili. Focalizzandosi sulla prima parte, la casa del paziente, ci sono diverse tecnologie wireless alternative di cui sono dotati i dispositivi biomedici, come Bluetooth o WiFi o IEEE 802.15.4, per stabilire un collegamento tra i device e il concentratore. Comunque, manca il processo di standardizzazione riferito all'interoperabilità dei dispositivi biomedici. Infatti, tutte queste soluzioni sono applicazioni specializzate con interfacce proprietarie uniche dei due dispositivi che sono collegati. Ciò significa che se uno sfigmomanometro dell'azienda X può comunicare con il concentratore della stessa azienda, quasi sicuramente uno sfigmomanometro del produttore Y non può interoperare con il concentratore dell'azienda X. Assicurando la compatibilità a livello fisico tra due dispositivi, non si garantisce l'interoperabilità, perché le semantiche dei dati inviati sono in formato proprietario e non compatibili. Per assicurare l'interoperabilità plug-and-play4 tra dispositivi multi-produttore, i dispositivi devono essere in grado di comprendere il formato e il contenuto dei messaggi che sono comunicati tra loro. Quindi, il problema dell'interoperabilità lato “casa del paziente” può essere risolto su tre livelli principali: a bassi livelli si deve sviluppare una tecnologia di trasporto standardizzata che permette la connettività base; ad alti livelli si devono creare profili di integrazione, che

4 In informatica il termine plug-and-play (in inglese letteralmente inserisci e gioca, meglio tradotto come collega e utilizza) viene usato in diversi contesti con riferimento a tecnologie che possono essere messe in uso all'interno di un sistema hardware e software senza che l'utente del sistema conosca o metta in atto una specifica procedura di installazione che, infatti, avviene automaticamente.

definiscono quali possibilità della tecnologia di trasporto devono essere usate per supportare i requisiti applicativi. Infine a livello di applicazione si sviluppano modelli di dati e formati standardizzati che rappresentano una mappatura univoca astratta delle entità del mondo reale. Mentre un numero significativo di problemi a bassi livelli è stato già risolto e sono disponibili standard maturi, deve essere fatto più lavoro ai livelli vicini a quello di applicazione. In riferimento alla parte intermedia e alla parte dei medici in postazione remota, i dati devono essere tradotti in uno standard (HL7) che è di solito impiegato per l'archiviazione.[40]

Continua Health Alliance

Esiste un'organizzazione molto importante che pone l'interoperabilità dei Personal Health System (PHS) al centro del suo lavoro: Continua Health Alliance (CHA – Figura 3.2).

Nel giugno 2006, 22 aziende leader nel settore e compagnie sanitarie

unirono le forze e formarono un'alleanza industriale aperta no-profit. Dal suo inizio CHA è cresciuta continuativamente, ora comprendendo 36 compagnie fondatrici e altre 32 compagnie contribuenti. In accordo con la sua missione “stabilire un ecosistema di sistemi sanitari personali interoperabili che potenziano le persone e le organizzazioni per gestire meglio la loro salute e il loro benessere”, CHA progetta di selezionare gli standard per la connettività e di esporre linee guida per l'interoperabilità. L'obiettivo non è di sviluppare nuovi standard, ma di far leva il più possibile su quelli esistenti, e di chiudere le lacune dell'interoperabilità riconosciute per mezzo delle linee guida. In riferimento alla struttura architetturale del servizio di telemonitoraggio vista in precedenza, Continua mira all'intero range dal dispositivo biomedico a casa del paziente al medico in ospedale definendo interfacce interoperabili. Al momento, diversi standard wired e wireless sono sotto inchiesta per selezionare quelli che stabiliscono la connettività alle varie interfacce. Per la connessione dei dispositivi biomedici al sistema si includono: Bluetooth, USB, ZigBee, WiFi, tra gli altri. Per le connessioni riguardanti la rete in casa, la lista include Ethernet wired e wireless, e comunicazioni via linea elettrica. Ultimo ma non meno importante, a riguardo della connettività dalla casa del paziente al medico in postazione remota alcuni candidati tra gli alti sono: linea cablata, DSL, cellulare (per esempio, GPRS o CDMA), WiMax e POTS. A parte gli aspetti tecnici, un obiettivo di CHA è di stabilire un programma di certificazione con un consumatore riconoscibile dal logo per i dispositivi. Inoltre, l'alleanza progetta di collaborare con agenzie di regolamentazione governative riguardo alle politiche compatibili per l'uso di dispositivi sanitari personali hi-tech a casa, e di sviluppare nuovi modi per l'indennizzo dei sistemi sanitari personali. Riguardo lo scopo dei domini di applicazione indirizzati, Continua non si focalizza esclusivamente sul dominio per la gestione delle patologie croniche, ma si estende anche al monitoraggio degli anziani, cioè monitorare la salute e l'assistenza sanitaria di cui necessitano le persone anziane, e salute proattiva e fitness. CHA include, tra i sui casi d'uso, l'interoperabilità da dispositivi di cura personali alla cartella clinica. elettronica. Per creare una struttura interoperabile, CHA si avvale degli standard esistenti e, in particolare, per l'integrazione dei dati dei dispositivi biomedici nella cartella clinica elettronica, ha sviluppato un profilo che mappa i dati in ISO/IEEE 11073 nel formato HL7. ([40] e [41])

Integrating the Healthcare Enterprise

Sullo stesso binario di CHA viaggia anche Integrating the Healthcare Enterprise (IHE – Figura 3.3), organizzazione che non sviluppa standard ma raccomanda e promuove gli standard aperti

Figura 3.2 – Logo CHA

appropriati per uno specifico utilizzo. IHE è un'iniziativa globale che crea la struttura per il passaggio di informazioni sanitarie vitali tra più aziende sanitarie che usano diversi sistemi informativi, raggiungendo l'interoperabilità tra ambienti IT costruiti da produttori diversi. Anche IHE sviluppa profili, detti di integrazione, che promuovono l'utilizzo di ISO/IEEE 11073, per la gestione/memorizzazione dei dati medici, e di HL7, per la trasmissione di queste informazioni tra sistemi. Siccome l'obiettivo principale della tesi è l'analisi delle linee guida IHE, un intero capitolo, il terzo, sarà dedicato alla descrizione approfondita di quest'organizzazione.

Dopo aver introdotto i concetti principali alla base del telemonitoraggio, si passa ora a descrivere in dettaglio questo tipo di servizio.