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Capitolo 4. IHE-PCD: linee guida sull'utilizzo degli standard per l'interoperabilità nei

4.2 Il dominio IHE-PCD

4.2.3 Sviluppare una strategia di integrazione

L'integrazione non inizia e non finisce con l'acquisto di un singolo componente dell'apparecchiatura. L'integrazione implica che tutti i sistemi nel reparto o nell'impresa contribuiscano efficientemente e intelligentemente al flusso generale di lavoro e delle informazioni. Ciò è importante per sviluppare una strategia generale dipartimentale o aziendale per integrazione.

Bisogna immaginare prima quello che l'integrazione completa comporterà e considerare quali porteranno dalla situazione attuale a quella finale. Questo aiuterà a definire quali interfacce e capacità di integrazione il vostro acquisto corrente dovrebbe supportare per giocare la sua parte nel grande schema.

La tecnologia informatica è un componente cruciale di un processo workflow efficiente. Di solito la realizzazione di un tale processo richiede di acquistare una nuova apparecchiatura o di potenziare quella esistente. IHE fornisce un vocabolario utile per la scrittura delle porzioni di integrazione delle specifiche di acquisto.

La strategia di integrazione è la seguente:

1. Concentrare l'attenzione su come integrare i processi operativi del workflow.

2. Cominciare capendo il flusso del processo di base e quindi includere quelli “affluenti” e i casi speciali.

3. Successivamente, identificare i sistemi e le transazioni coinvolti in quei processi.

4. Quindi, per ogni sistema coinvolto nel processo e già esistente nell'impresa, determinare se il prodotto può essere aggiornato per implementare le transazioni richieste.

5. Per gli aggiornamenti dei prodotti esistenti o per i nuovi prodotti da acquistare, includere nella specifica di acquisto la richiesta per implementare le transazioni IHE necessarie. Ci sono due modi per specificare le transazioni richieste: la strada difficile e quella facile. La prima consiste nel capire ognuna delle transazioni definite nel TF IHE, decidere quali transazioni specifiche sono richieste per raggiungere gli obiettivi della fase corrente del progetto e infine richiedere nella specifica di acquisto che il prodotto o l'aggiornamento acquistato implementi quelle transazioni. La via facile consiste nell'utilizzare sistematicamente i Profili di Integrazione IHE e il caso d'uso dettagliato e le soluzioni specificati in questi Profili di Integrazione, che offrono un percorso di evoluzione agevole verso l'interoperabilità più alta. L'uso sistematico dei Profili di Integrazione IHE attenuerà l'onere dell'integrazione del dispositivo, ma non eliminerà tutti gli ostacoli

(sfide). Una revisione attenta di questi profili fatta assieme agli ingegneri clinici e ai medici sarà necessaria durante l'implementazione per stabilire il miglior approccio adatto per un particolare ambiente sanitario. I Profili di Integrazione IHE e i casi d' uso dettagliati possono agevolare molto questo e possono servire come modello standard per tali discussioni.

A meno che non acquistiate tutta la vostra apparecchiatura immediatamente, un singolo acquisto non conseguirà tutti gli obiettivi ma di solito porterà a vantaggi immediati e che incrementano nel tempo, e le caratteristiche di integrazione daranno vantaggi aggiuntivi nel futuro quando altri componenti saranno aggiunti e integrati. Ad esempio una strategia di integrazione graduale in un ospedale (che dimostra che i vantaggi incrementali sono possibili), è la seguente: si supponga che all'inizio, la situazione nell'ospedale preveda la presenza di alcuni dispositivi biomedici collegati a reti di proprietà. Il primo passo semplice e pragmatico potrebbe essere di fare in modo che alcuni dispositivi biomedici inviino dati a un sistema informativo clinico (CIS). IHE ha un profilo disponibile per questo passo, il profilo DEC, che assicura il flusso corretto di dati fisiologici al CIS. Il workflow clinico è fondamentale qui. Il secondo passo potrebbe essere quello di introdurre un processo elettronico di amministrazione della medicazione. IHE ha un profilo disponibile per questo passo, il Profilo PIV, che integra le medicazioni IV (Infusion Verification) in sistemi che sostengono i 5 Diritti di Amministrazione della Medicazione: paziente giusto, farmaco giusto, dose giusta, via giusta, tempo giusto. In sintesi, con l'avvicinamento di IHE verso l'integrazione dell'impresa, ci si può attendere una riduzione dei costi dell'integrazione dell'ospedale, che rappresentano una porzione significativa del budget IT totale dell'ospedale. Di conseguenza, più finanziamenti diventano disponibili per investimenti che riguardano specificatamente le cure sanitarie. Questa riduzione è dovuta all'utilizzo di protocolli standard in prodotti che assecondano le specifiche IHE.

La disponibilità di prodotti IHE-dipendenti costruiti da più venditori è assicurata, dal momento che l'iniziativa IHE è approvata da un numero crescente di IT sanitaria e produttori di dispositivi. Di conseguenza, un ospedale può scegliere tra una grande varietà di prodotti disponibili per costruire sistemi di elevata qualità basati sulle specifiche IHE e per ridurre le sue dipendenze da singoli produttori. L'interoperabilità tra i prodotti IHE provenienti da vari venditori è migliorata grazie alla della descrizione dettagliata del messaggio, alla validazione delle implementazioni IHE durante le sessioni di verifica multi-fornitore (Connectathon) e alla pubblicazione di Integration Statement che descrivono le capacità specifiche IHE di un prodotto.

L'interoperabilità tra sistemi per IHE significa che i sistemi utilizzano interfacce precisamente definite per le scambio dei dati. Inoltre, è spesso definito il comportamento essenziale del sistema su come comporre i dati da scambiare o su come trattare i dati ricevuti in un determinato scambio. Questo riduce gli sforzi per l'installazione o la configurazione e realizza la comunicazione di dati essenziali in una qualità definita.

In sistemi ereditati che non seguono tali meccanismi di integrazione, l'adattamento specifico delle interfacce esistenti può aiutare a stabilire lo scambio di dati in un modo meno completo ma potenzialmente sufficiente in via transitoria. Quindi, gli approcci comuni di integrazione di sistemi ereditati, che sono qui descritti, possono essere un passo attuabile per collegare apparecchiature non idonee a IHE a macchine idonee a IHE per soddisfare le necessità di integrazione. Nello scenario di integrazione non-IHE descritto sopra, i sistemi che comunicano

forniscono almeno le interfacce basate sugli standard più importanti, principalmente interfacce IEEE 11073 e HL7. Questo dovrebbe diminuire gli sforzi di integrazione perché hanno bisogno di essere adattati messaggi definiti con una variabilità limitata.

Interoperabilità con sistemi non-IHE e non HL7

Gli scenari di integrazione che non utilizzano HL7 sono basati principalmente su interfacce proprietarie tra la comunicazione dei sistemi, che possono complicare lo sforzo di integrazione. In questi casi, l'adattamento delle interfacce può funzionare.

L'adattamento o la conversione delle interfacce può essere uno sforzo noioso ma di valore. Controllare che le interfacce principali, che includono le strutture dati, contengano le opzioni di configurazione o la variabilità su ogni lato dei sistemi da preparare per comunicazione. Se i tipi di messaggio, le strutture o i contenuti non corrispondono tra i sistemi che inviano e quelli che ricevono (per esempio sono utilizzati differenti versioni per i messaggi, dati diversamente strutturati, codici diversi), il sistema ricevente non può accettare o capire il messaggio inviato. Un meccanismo di conversione del messaggio può risolvere questo problema di comunicazione e di integrazione. A seconda del fine, dell'ambito dei sistemi coinvolti e dell'organizzazione o dell'apparecchiatura, ci sono vari approcci per adattare le interfacce:

1. Singola corrispondenza di interfacce (manual interfacing): l'adattamento è fatto per questo caso specifico e per solo i due sistemi che comunicano. Una tale soluzione “personalizzata” e non riutilizzabile può essere consigliata solo a sistemi periferici con utilizzi specifici in un ambito organizzativo limitato, per esempio per realizzare una raccolta di dati per la ricerca.

2. I dispositivi biomedici si collegano a un gateway convertitore: in questo caso il gateway convertirà i dati provenienti da dispositivi biomedici in messaggi HL7. Dove esistono tali gateway, i produttori dei dispositivi biomedici dovrebbero essere consultati per fornire una documentazione per l'utente che aiuti nell'implementazione di messaggi in ingresso e in uscita.

3. Sistema di adattamento di messaggi generale, polivalente e ad alta produttività (HL7 interface engine): un tale sistema ha meccanismi di conversione del messaggio altamente (molto ben) configurabili, spesso combinati con funzioni di distribuzione dei messaggi differenti -e.g. routing, broadcasting10. Può connettere molti tipi di sistemi ed egli è normalmente offerto come un servizio centrale in un'impresa. Per esempio, un monitor del paziente può ottenere dati ADT per mezzo del sistema interface engine da un sistema di registrazione.

La realizzazione di uno qualunque dei precedenti approcci è soggetta a costi/vantaggi per l'organizzazione e deve essere determinata dalle parti interessate con l'aiuto dei produttori di dispositivo medici.

10 Un algoritmo di routing decide quale connessione usare per instradare i pacchetti dalla macchina sorgente alla macchina destinazione. Per broadcasting si intende la trasmissione di informazioni da un sistema trasmittente ad un insieme di sistemi riceventi non definito a priori. La trasmissione broadcasting è unidirezionale. Le informazioni sono inviate dal trasmettitore ai ricevitori, senza canale di ritorno e senza sicurezza che le stesse riescano ad essere consegnate.