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Le problematiche ancora aperte

Dal quadro descritto precedentemente (vedi capitolo 2 pagina 40) si nota che il numero di iniziative presentate dai cittadini europei dal 2012 al 2018 che sono completamente

93Direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, sulla protezione

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riuscite sono solo 4 su 74 presentate e le iniziative presentate hanno avuto un andamento decrescente con il passare degli anni (vedi allegato 1), da ciò si evince che l’Iniziativa Europea dei Cittadini vive attualmente una fase di obiettiva difficoltà, nonostante le buone intenzioni di questo nuovo strumento di cittadinanza attiva. Molte sono state le segnalazioni da parte dei comitati promotori sugli intoppi dello strumento ICE, soprattutto riguardo alle modalità di raccolta firme e al tempo disponibile per completarne il processo.

Infatti è opinione di alcuni studiosi e/o protagonisti della scena europea di quanto sia difficoltoso e farraginoso tale iter e tra questi possiamo citare Salvatore Sinagra94, membro del comitato centrale del Movimento Federalista Europeo e sottoscrittore del Manifesto Spinelli. Tra le sue numerose attività ha preso parte alla promozione di ICE quali Un’istruzione di qualità per tutti, per l’introduzione di un curriculum europeo minimo nelle scuole, e New Deal 4 Europe, per un piano straordinario su occupazione e sviluppo sostenibile in Europa. Sinagra afferma le novità importanti introdotte dall’ICE: «Dal punto di vista della cittadinanza, nasce una questione di mobilitazione, cioè l’idea di creare un’Unione europea dal basso. C’è un aspetto da considerare: negli ordinamenti giuridici nazionali, i singoli parlamentari hanno diritto a presentare proposte di legge, che poi vengono votate dal Parlamento. A Bruxelles, invece, l’unico soggetto ad avere l’iniziativa legislativa è la Commissione. Per controbilanciare questo deficit democratico, il significato dell’ICE è dunque di rendere più

94 Sinagra S., Piketty il federalista, in “Scienze e Ricerche” n. 25, 15 marzo 2016, pp. 32-34, URL:

http://europainmovimento.eu/europa/un-bocconiano-anticonformista-o-una-politica-europea-incapace-di- leggere-i-problemi-dell-economia.html

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“polifonica” l’Unione europea, dove fino ad ora la Commissione sembra l’unica ad avere la chiave delle decisioni», ma allo stesso tempo fa un’analisi e riflessione sui modi in cui l’ICE possa aver influenzato i processi decisionali nell’UE.

Sinagra a tal proposito esprime il suo giudizio e sostiene: «Secondo la visione dei federalisti, l’ICE non basta, perché si è trattato di un compromesso. L’ideale sarebbe fare del Parlamento europeo un vero parlamento, attualmente mutilato perché in grado solo di correggere il tiro rispetto a proposte abbastanza discutibili della Commissione, o dei due-tre Stati che prendono le decisioni. La soluzione sarebbe di dare iniziativa legislativa ai singoli parlamentari…». Da ciò si evince che l’ICE, più che una petizione, somiglia ad una proposta di legge di iniziativa popolare, già esistente negli ordinamenti nazionali ma che a mio parere non sia mai stata utilizzata. È dunque utile “testare” in Europa quegli strumenti che non hanno funzionato all’interno di uno Stato. La possibilità di convincere uno o più parlamentari a fare una proposta di legge in una data direzione è una realtà che finora non esisteva in Europa, e l’ICE potrebbe avviare la legittimazione di questo diritto.

Per rendere l’ICE uno strumento di partecipazione più solido e riconosciuto è indispensabile lavorare sull’opinione pubblica. A mio avviso, tuttavia, ci sono diverse possibilità di agire. Una di queste riguarda l’uso dei mezzi di comunicazione: a parte Euronews, non ci sono canali di informazione comuni in Europa. In genere, oggi non ci sono altri media che si interessano in particolare a questi temi. Una possibilità sarebbe quella, nel futuro, di adeguare l’offerta informativa europea, sia nell’ambito dei media, che in un rinnovamento sostanziale della comunicazione istituzionale.

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Certamente, i partiti e i sindacati, se credono che a quest’Europa serva un po’ più di democrazia dal basso, devono puntare su questi strumenti, e per il momento non è stato fatto.

Oggi l’Unione europea è percepita come lontana: la gente vede Bruxelles come sede di un’Europa “matrigna”, che ci impone di seguire delle regole; alcuni vedono l’UE come schiava delle lobby e della Germania. Tuttavia a Bruxelles è stato dato grande spazio alla società civile. Dunque l’ICE è fondamentale perché può convincere i cittadini a giocare la loro parte nell’UE, e far sentire la loro voce quando ritengono che le istituzioni europee non stiano lavorando bene.

Pertanto di fronte ai limiti presenti e palesati nei confronti dell’iniziativa legislativa dei cittadini europei ci si è rivolti nuovamente nei confronti dei Parlamenti nazionali attraverso le forze politiche locali per garantire e fornire nuove risorse idonee ad ammorbidire e attutire la separazione tra “lapolitics e le policies” e riavvicinare i cittadini europei si relativi circuiti decisionali. Va sottolineato come oggi i Parlamenti nazionali siano visti con un ruolo proattivo ed in qualche modo incidenti sull’ agenda setting95 sull’iniziativa legislativa, quale è quello esercitato con la procedura del “dialogo politico”, a maggior ragione alla luce dei suoi prossimi prevedibili sviluppi: un ruolo che sembra principalmente in linea con la loro natura di organi a pieno titolo politici.

95 Cfr. Lupo N., Il potere di agenda setting e la sua distribuzione all’interno dell’Unione europea, in Mastroianni (a

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Diffondendo così la consapevolezza che in quello che si è definito il “sistema parlamentare euro-nazionale”96, che caratterizza la forma di governo dell’Unione europea, appare come molto complicato e difficoltoso concentrare nelle mani delle istituzioni dell’Unione europea ed in particolare nel Consiglio europeo e nella Commissione europea tutti i poteri di agenda setting e di iniziativa legislativa. Ne consegue che per assicurare un corretto funzionamento della democrazia rappresentativa non è sufficiente affidarsi al solo Parlamento europeo, ma occorre attivare tutte le risorse parlamentari esistenti nell’Unione, nelle procedure di controllo come in quelle legislative. Ciò può avvenire valorizzando la necessaria dimensione parlamentare degli Esecutivi, di quelli europei, come di quelli nazionali. Pertanto il ruolo di sintesi e di definizione del punto di equilibrio spetterà alle istituzioni europee. Tale sintesi per essere in grado di resistere alle future pressioni e tensioni ed essere in grado di avere un adeguato livello di efficienza e di effettività bisogna che sia il risultato di un percorso decisionale a cui prendano parte non solo i governi e i soggetti rappresentativi degli interessi europei, ma anche le istituzioni che come i Parlamenti degli Stati membri hanno il compito di rappresentare le opinioni pubbliche e le dinamiche politiche prevalenti in quel determinato momento.

96 Cfr. Manzella A., Il sistema parlamentare euro-nazionale, Torino, Giappichelli, 2014, Lupo N., Parlamento europeo e Parlamenti nazionali nella Costituzione “composita” dell’Unione europea: le diverse letture possibili, in A. Ciancio (a cura di), Nuove strategie per lo sviluppo democratico e l’integrazione politica in Europa, Roma, 2014, pp. 365-396, URL: www.rivistaaic.it, n. 3/2014 e Manzella A., Parlamento europeo e parlamenti nazionali come sistema, URL: www.ristaaic.it, n. 1/2015.

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Nel 2015 la Commissione europea nella sua prima relazione97 sull’applicazione del Regolamento UE 211/2011 ha elencato una serie di sfide derivanti dalla sua applicazione nei primi tre anni dalla sua entrata in vigore.

In questa relazione la Commissione europea si è impegnata ad attuare una serie di misure per migliorare il funzionamento dell’ICE.

Tuttavia, già dagli scorsi anni, la Commissione aveva già avviato degli studi tecnici in materia dei sistemi di raccolta elettronica dei dati utilizzati per l’ICE e la semplificazione dei requisiti per i soggetti firmatari.

A seguito quindi dell’adozione di questa relazione negli ultimi due anni lo strumento dell’ICE è stato revisionato.

All’interno dell’ICE sono state individuate delle carenze nel suo modo di funzionamento e ostacoli a danno degli organizzatori nell’organizzazione delle iniziative dei cittadini e ciò è stato rilevato anche dal Parlamento europeo con la Risoluzione del 28 Ottobre 2015.98

L’obiettivo della proposta è, sostanzialmente, quello di migliorare il funzionamento dell’ICE affrontando le carenze individuate negli ultimi anni e perseguendo alcuni obiettivi tra i quali: rendere l’ICE più accessibile, meno oneroso e di più facile utilizzo per gli organizzatori e i sostenitori, realizzare pienamente il potenziale

97 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, Relazione sull’applicazione

del regolamento (UE) n. 211/2011 riguardante l’iniziativa dei cittadini, COM(2015)145 final.

98 Risoluzione del Parlamento europeo del 28 ottobre 2015 sull’iniziativa dei cittadini europei

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dell’ICE come strumento per promuovere il dibattito e la partecipazione a livello europeo dei giovani e avvicinare l’UE ai cittadini.

In particolare, il programma “Legiferare meglio”99 offre ai cittadini e ai portatori di interesse un’opportunità in più per poter dare un contributo alle politiche UE in tutto il ciclo di attività politica e legislativa migliorando i meccanismi di consultazione in tale ambito.

La Commissione ha pubblicato la sua relazione nella quale riconosce le difficoltà incontrante dai cittadini europei nell’utilizzo dell’ICE100 ma se questa non dovesse dare una risposta legislativa positiva lo strumento dell’ICE perderebbe la sua credibilità.

Si può affermare che è ormai generalmente condivisa l’esigenza di rivedere difetti e limiti strutturali dell’ICE, ma ci sono opinioni discordanti in merito ad alcune modifiche fondamentali da apportare al suo funzionamento, che finiscono per essere influenzate dalla concezione del sistema istituzionale dell’Unione e dalle sue prospettive evolutive. A mio modo di vedere, il futuro dell’ICE si gioca soprattutto sulla realizzazione di un corretto equilibrio tra i poteri di iniziativa della Commissione e quella dei cittadini europei, e sulla conseguente esigenza di rafforzare

99 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e

sociale europeo e al Comitato delle regioni, Legiferare meglio per ottenere risultati migliori - Agenda dell’UE, COM(2015) 215 final.

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i profili democratici e partecipativi in questa fase di avvio delle procedure normative dell’Unione.

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