3. Il DIARIO DI BORDO
3.5 Le problematiche incontrate: i casi più difficili di contatto
Nel corso dell’indagine, oltre ai casi descritti, si sono verificate maggiori difficoltà nel riuscire a contattare alcune associazioni rispetto ad altre. Infatti, durante la fase della presa in carico delle APS, è stato necessario condurre un’indagine più approfondita rispetto a quanto previsto per reperire i numeri telefonici o gli indirizzi email delle associazioni attraverso una ricerca sul web e dal momento che anche i contatti presenti nella banca dati di riferimento non corrispondevano più a quelli delle APS, le quali, evidentemente, avevano provveduto, nel corso del tempo, a cambiarli. Uno di questi casi coincide, altresì, con uno di quelli relativi al rifiuto esplicito della collaborazione. Infatti, il numero telefonico, risultando errato, ha prodotto un impegno maggiore nella ricerca di ulteriori contatti tramite internet. Ritrovando il sito web dell’associazione e, successivamente la pagina Facebook annesso ad esso, è stato possibile reperire il nuovo numero telefonico. Facendo ciò ho contattato
42%
58% Cordialità e disponibilità
87 l’associazione di riferimento che, purtroppo, non ha voluto sottoporsi all’intervista in maniera del tutto esplicita e anche poco garbata. Ciò che risulta dissonante non è stato in il rifiuto della collaborazione, ma il tono di risposta offerto dal momento che la modalità di comunicazione utilizzata nel condividere i contenuti e di attrarre le persone verso le attività indicate all’interno del sito internet rintracciato e sulla pagina Facebook erano molto cordiali e invitavano anche a richiedere qualsiasi informazione attraverso i contatti presenti.
Un altro caso di difficoltà maggiore nel prendere i contatti con un’APS è stato quello relativo ad un numero telefonico che risultava non essere abilitato al trasferimento delle chiamate in entrata. Ho deciso, a quel punto, di mandare un’email all’indirizzo di posta elettronica presente nella banca dati, corrispondente, altresì, a quello rintracciato durante la fase della presa in carico, a cui mi è stato cordialmente risposto. A quel punto, è stato fissando, un appuntamento telefonico in una determinata fascia oraria. Avendo, quindi, richiamato, come d’ accordo, al numero che precedentemente sembrava essere non abilitato alle chiamate entranti, ho ricevuto risposta e il presidente si è sottoposto all’intervista senza far trapelare noia, fastidio o eccessivo entusiasmo, ma dimostrando un atteggiamento del tutto professionale e interessato, ha risposto a quanto richiesto dal questionario.
Successivamente, mi sono imbattuta in un’associazione di cui sia il contatto telefonico, sia quello di posta elettronica non sembravano essere corretti. Forzando la ricerca tramite internet, come già fatto in precedenza, sono riuscita a contattare il presidente telefonicamente, il quale, però, affermando di non avere tempo per sottoporsi all’intervista telefonica per motivi lavorativi, ha preferito l’invio del questionario per email, fornendomi l’indirizzo di posta elettronica personalmente. Dalla comunicazione telefonica il mio interlocutore ha dato l’impressione di voler concludere la telefonata il più velocemente possibile: successivamente, il questionario non è stato consegnato neanche dopo sollecitazioni, delle quali non ho ricevuto risposta.
Un ultimo episodio che occorre inserire nella casistica delle associazioni più difficili da contattare riguarda un’APS a cui era associato il numero dell’ex presidentessa. La
88 donna, rispondendo al telefono, dopo aver ascoltato la presentazione dell’indagine ha sgarbatamente affermato di non ricoprire più il ruolo di presidente all'interno dell'associazione da circa 4 anni, richiedendo, inoltre, la cancellazione del proprio contatto, non lasciandomi il tempo di chiederle informazioni circa il nuovo presidente o un numero telefonico associato all’APS. Non avendo ritrovato nessun altro contatto telefonico durante la ricerca sul web prevista dalla fase della presa in carico, invio un'email all'associazione, facendo riferimento all’indirizzo di posta elettronica presente nella banca dati messa a disposizione dei ricercatori junior. Nel corpo dell’email facendo riferimento alla lettera di presentazione dell'indagine - inviata precedentemente dal CESVOT prima dell’avvio della fase di rilevazione – porto avanti la mia presentazione con la relativa descrizione dell’indagine e richiedo un nuovo recapito telefonico per prendere un appuntamento in maniera tale da poter somministrare il questionario – il quale è stato allegato al messaggio in modo da far avere un’idea iniziale delle domande in esso contenute –. La risposta, in questo caso, non si è fatta attendere. Infatti, essa è giunta dopo poco tempo direttamente dalla nuova presidentessa, la quale ha affermato di preferire la compilazione del questionario in modo autonomo. Ringraziandola, ho, però, richiesto nuovamente un contatto telefonico associato all’APS, ma non ho avuto più risposta e nonostante una successiva sollecitazione, non ho ottenuto ulteriori responsi e il questionario non è stato riconsegnato.
Quelli appena descritti sono i casi legati al comportamento, da una parte, cordiale e, dall’altra, indisponibile delle associazioni. Il tono di risposta offerto durante il contatto telefonico ha reso possibile la categorizzazione dei due comportamenti, dal momento che è stata riscontrata conformità tra il modo di porsi e l’effettiva collaborazione delle APS all’indagine. Infatti, chi si è dimostrato frettoloso e/o scontroso non ha partecipato all’indagine, mentre coloro che hanno risposto in maniera interessata, invece, hanno collaborato.
I feedback ricevuti mettono in luce la considerazione per cui, ad oggi, vi è ancora incertezza e disinformazione sulla Riforma del Terzo Settore: la mancata conoscenza
89 sul modo in cui essa si evolverà nel tempo non ha dato modo ad alcune APS di comprendere l’importanza legata alla partecipazione all’indagine per il bene dell’associazione stessa, provocando alcune reazioni negative dinanzi alla ricerca.