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La situazione delle APS nella provincia di Massa Carrara

3. Il DIARIO DI BORDO

3.7 La situazione delle APS nella provincia di Massa Carrara

Nonostante la mancata collaborazione da parte di alcune APS, le risposte offerte dalle associazioni che hanno deciso di collaborare all’indagine sottoponendosi alla somministrazione del questionario aiutano a delineare un quadro delle Associazioni di Promozione Sociale presenti nella provincia di Massa Carrara. In tutto ciò lo strumento del Diario di bordo è risultato fondamentale non soltanto per tenere traccia delle problematiche affrontate e descritte nel corso del capitolo, ma anche per annotare tutte le informazioni necessarie e ottenere un primo profilo circa l’identità delle APS.

Come abbiamo sottolineato, il lavoro di indagine che si sta svolgendo per comprendere l’identità, i bisogni e i caratteri strutturali delle APS della Regione Toscana è caratterizzato sia da un’analisi quantitativa – attraverso quanto rilevato dal questionario – che qualitativa – tramite le informazioni raccolte nel Diario –.

L’analisi quantitativa dei dati rilevati attraverso la fase di somministrazione dei questionari alle APS avrà inizio una volta portata a termine l’intera indagine progettata dal CESVOT. Questo tipo di analisi non è realizzabile ad oggi dal momento che, ricordiamo, la ricerca è ancora in corso e si evolve, modificandosi, passo dopo passo. È anche attraverso la continua evoluzione del corso dell’indagine che si rende palese il carattere sperimentale della ricerca, la quale non appare scontata nel suo corso, ma soggetta ad imprevisti e mutamenti.

Fin da ora è stato possibile, invece, condurre l’analisi qualitativa, la quale, come visto nel corso del capitolo, ha trovato nel Diario di bordo lo strumento di realizzazione. È proprio grazie all’analisi qualitativa che oggi può delinearsi un primo profilo identitario delle APS che caratterizzano il territorio della provincia di Massa Carrara, aiutando a comprendere quale sia la struttura di base delle associazioni oggetto di indagine, il loro status quo e l’insieme delle attività da esse organizzate.

Ciò che emerge dall’indagine condotta nella delegazione territoriale di Massa Carrara ha a che fare con la presenza sul territorio di un insieme di Associazioni di Promozione Sociale impegnate su differenti fronti. Infatti, le associazioni che hanno

91 composto la parte del campione relativa alla delegazione territoriale protagoniste di questo lavoro di tesi dimostrano di avere una natura variegata.

Da quadro emerso nel corso dell’indagine, è possibile, infatti, tracciare una lista della natura delle attività che sono organizzate dalle APS presenti nella provincia di Massa Carrara per la quale ho ricoperto il ruolo di ricercatrice junior.

Le attività svolte, dunque, dalle APS di Massa Carrara e relative alla loro mission hanno la seguente natura:

 solidale;

 Culturale, artistica e ricreativa  sociale;

 ambientale.

Grafico 4: Rappresentazione grafica della percentuale della natura delle APS nella provincia di Massa Carrara

Inoltre, dall’analisi emerge che le associazioni si pongono non solo il fine di realizzare gli obiettivi indicati dal proprio Statuto, ma hanno anche il fine di favorire maggiori momenti di confronto su differenti tematiche tra coloro che sono tesserati, quindi soci, dell’APS, e i volontari che decidono di prendere parte alle iniziative proposte. È risultato, difatti, evidente come la partecipazione attiva

20% 36% 28% 16% Solidale Culturale, artistica e ricreativa Sociale Ambientale

92 all’organizzazione degli eventi da parte di coloro che non sono soci sia molto apprezzata dalle associazioni, le quali cercano di coinvolgere il più alto numero di persone nelle attività. Inoltre è importante per le stesse APS cercare di favorire l’accoglienza verso i nuovi associati e fornir loro tutte le informazioni di cui bisognano per poter meglio comprendere gli obiettivi posti dall’APS.

I destinatari delle attività poste in essere dalle associazioni sono molti. Alcune APS si rivolgono alla collettività generale, mentre altre si pongono nei confronti di utenti di specifiche categorie, tra cui diversamente abili, malati psichici, anziani, studenti, donne, rifugiati, immigrati, famiglie, minori in difficoltà, senzatetto, ex detenuti. È emerso che la preoccupazione di alcune APS sia quella di fornire una maggiore formazione a livello scolastico volto a comprendere l’alto valore che ricopre la solidarietà nella società in cui viviamo attraverso l’organizzazione di seminari e incontri scolastici.

Ciò risulta essere importante non solo per le relazioni umane, ma anche per infondere uno spirito solidale ai cittadini sin da piccoli, in maniera tale che questi possano crescere con valori legati al rispetto per l’ambiente e per gli esseri umani. Ciò su cui, quindi, si punta è il recupero dell’educazione civica.

Le attività organizzate dalle Associazioni di Promozione Sociale nella provincia di Massa Carrara, inoltre, non sono sempre e solamente rivolte ai propri associati o verso utenti di specifiche categorie, ma sono erogati alcuni servizi nei confronti della società esterna. Alcuni dei servizi erogati riguardano il tema del rispetto per la natura e, in particolar modo, la pulizia e il decoro degli ambienti comuni, su cui si punta molto anche per cercare di migliorare la qualità dei territori in cui si vive e per incentivare il turismo in determinate località, le quali diventano maggiormente attrattive se la cura ambientale è portata avanti con serietà e precisione. Altri servizi erogati dalle APS riguardano il finanziamento di determinati eventi svolti da altre associazioni culturali, attività di alternanza scuola-lavoro e l’organizzazione sia di progetti da avviare nelle scuole per coinvolgere i giovani a prendere parte alle attività delle associazioni, sia di giornate seminariali riguardanti specifici temi, tra cui, per esempio, il rispetto delle persone, degli ambienti, il recupero della dimensione storica

93 della nostra società. Attraverso la formazione scolastica ed extrascolastica, dunque, per le APS è possibile trasmettere alla comunità i valori promossi dall’associazione, cercando di coinvolgere più persone possibili attraverso progetti, organizzazioni di eventi, invogliandoli anche a prendere parte alla fase della loro programmazione e attuazione. È importante basarsi sul senso di comunità e favorire il “Community Building”: infatti, l’agire insieme porta al rafforzamento del capitale sociale e permette di rafforzare i legami sociali, sentendosi parte della collettività in cui si vive, partecipando attivamente ad una serie di iniziative promosse dalla comunità, nella quale si condividono interessi, valori, prospettive e in cui si rafforza la coesione sociale. Attraverso l’unione delle forze si costruisce una vera comunità, la quale “è qualcosa che facciamo insieme, non è solo un contenitore”.64

L’indagine, poi, ha anche aiutato a comprendere quali siano stati gli effetti della crisi economica sulla vita delle associazioni. A tal riguardo è stata riscontrata una diminuzione delle iscrizioni e dei tesseramenti nel corso del tempo, in concomitanza, appunto, della crisi degli ulti anni. Inoltre, si sono verificati episodi in cui le iscrizioni e il numero dei volontari risultavano rimanere stabile nonostante l’avvento della crisi e addirittura, in alcuni casi, si verificava anche un incremento dei tesseramenti. Dopo, però, un’apparente crescita, secondo le affermazioni degli intervistati, il numero degli associati tornava a diminuire. Circa la diminuzione del numero di iscritti, ciò che preoccupa le Associazioni di Promozione Sociale riguarda la mancanza di sufficienti risorse economiche – legate all’autofinanziamento – per l’organizzazione di alcuni eventi sul territorio. Il budget a disposizione per porre in essere determinati eventi e attività rischia di essere minore rispetto a quello avuto a disposizione nel corso degli anni precedenti e anche inferiore a quanto previsto. La conseguenza di questa situazione porta a non riuscire a dare il massimo durante gli eventi stessi a causa dei tagli necessari da effettuare. Così, a volte, le associazioni decidono di organizzare eventi con lo scopo di attrarre nuovi soggetti disposti a tesserarsi e a prendere parte attiva alla vita associativa.

64 Brain D, "Placemaking and Community Building," Presentation at the University of Miami School of

94 Il problema della mancanza di sufficienti risorse economiche da parte delle APS nel poter gestire i propri bisogni si ricollega con quanto esse si aspettano dal CESVOT. Infatti, indagando sul modo con il quale le APS pensano che il CESVOT possa essere loro d’aiuto, l’opinione dominante è stata quella di cercare un sostegno per fare in modo che le associazioni possano ottenere maggiori finanziamenti, ma non solo. Un aiuto, sempre economico, si potrebbe avere, secondo le APS, attraverso un supporto volto a reperire risorse economiche, anche tramite la maggiore segnalazione di “bandi” a cui partecipare ed offrire, infine, un aiuto generale nella materia contabile e amministrativa delle associazioni così da poter meglio gestire il budget disponibile. Il tipo di supporto richiesto al CESVOT, però, non si esaurisce soltanto in materia di disponibilità economica e sul modo con cui ottenere maggiori risorse monetarie. L’ulteriore sostegno richiesto al CESVOT si ricollega agli ambiti formativi su cui le APS dimostrano avere interesse. Infatti è richiesto un supporto nel portare avanti le iniziative che abbiano a che fare con il rispetto dell’ambiente e dell’educazione civica, aiutando la comunicazione di tali valori.

Inoltre, ciò che si ricerca è un supporto volto a fare in modo che si verifichi un incremento dei volontari nelle singole APS in maniera tale ottenere una crescita interna a livello numerico così che i singoli eventi e le attività possano essere meglio organizzati grazie all’unione delle forze, la quale viene ritenuta essere fondamentale per il raggiungimento di determinati obiettivi. Il bisogno delle associazioni, però, non si esaurisce nella richiesta di avvicinamento di semplici volontari, ma si è anche alla ricerca di un numero di collaboratori esperti in maniera tale da realizzare una crescita professionale delle stesse APS. In tal modo, le associazioni non crescerebbero solo a livello quantitativo, ma riuscirebbero ad organizzare eventi, attività e a fornire servizi di un livello qualitativo più alto, generando responsi positivi sul miglioramento del grado di attrattività dell’operato delle APS.

I bisogni delle APS si manifestano anche a livello amministrativo. Infatti, dalle opinioni riscontrate, si richiede la disponibilità del CESVOT ad offrire sostegno su tutto ciò che riguarda i costi, i permessi, lo svolgimento e snellimento delle pratiche burocratiche delle attività proposte dalle associazioni. È richiesto, altresì, che possa

95 essere creato un punto di riferimento sul territorio – attraverso uffici – a livello amministrativo e burocratico, in maniera tale che le associazioni non debbano aspettare lunghi tempi nell’ottenere l’autorizzazione per l’organizzazione di determinati eventi a causa della trafila legata alla pubblica amministrazione e alla burocrazia.

Un ultimo bisogno manifestato riguarda l’aiuto necessario per meglio comprendere la Riforma in corso e ricevere sostegno durante la fase di transizione verso la nuova normativa attraverso, per esempio, l’organizzazione periodica di incontri formativi rivolti alle APS in generale operanti sul territorio.

Ciò che risulta quindi, è una situazione in cui le APS manifestano l’esigenza di un supporto esteso a diversi ambiti, non solo, quindi a quello economico, il quale, però, rimane quello che più di tutti incute preoccupazione a causa del reperimento delle risorse economiche necessarie e sufficienti per garantire la “sopravvivenza” delle associazioni e per organizzare e svolgere al meglio le attività. Importante è da considerare anche l’ultimo bisogno manifestato e descritto poiché la comprensione della Riforma risulta essere ancora una lacuna conoscitiva delle APS, le quali – nonostante alcune di esse abbiano dimostrato disinteresse circa l’argomento – hanno dimostrato la volontà di colmarla.

Proseguendo con il profilo qualitativo emerso dall’indagine, le APS hanno offerto informazioni circa quello su cui occorre puntare all’interno delle associazioni per cercare di migliorare la qualità delle attività svolte. Secondo esse occorre fornire maggiori input positivi ai volontari e agli associati, dando maggiori riconoscimenti concreti per l’impegno svolto durante le attività promosse. È importante anche cercare di favorire un maggior dialogo all’interno delle stesse APS in maniera tale da portare avanti uno spirito collaborativo più forte, il quale si riversa positivamente sull’intero operato dell’associazione, favorendo, altresì frequenti momenti di confronto e di incontro tra i volontari e gli associati. Circa, poi, il tema dell’avvicinamento di nuovi volontari, una volta che questo si verifica, è necessario favorire l’accoglienza, facendo sì che le persone più “esperte” possano fare anche da

96 tutor ai nuovi arrivati comunicando l’importanza degli obiettivi dell’associazioni, ma anche del senso stesso dell’attività rivolta alla comunità.

Successivamente, esprimendo il proprio parere circa gli obiettivi che le APS locali dovrebbero considerare desiderabili, le associazioni hanno ritenuto che trasmettere l’importanza del collaborare insieme per raggiungere risultati positivi per la collettività esterna, così da promuovere una sempre più maggiore collaborazione tra gli Enti del Terzo Settore che operano sul territorio, ma anche cercare di rafforzare le caratteristiche di gratuità delle azioni svolte in maniera del tutto volontaria in relazione allo spirito su cui l’associazione si basa. Inoltre si pensa che occorrerebbe recuperare la tensione etico-politica di critica e di denuncia tipica del passato e ridurre la frammentazione esistente tra le piccole e grandi organizzazioni così che queste possano tra di loro avvicinarsi.

Da quanto descritto, appare evidente la volontà da parte delle APS della provincia di Massa Carrara di stimolare l’azione dei volontari/soci e impegnarsi nell’unione delle forze al fine di garantire il successo qualitativamente migliore delle attività poste in essere. Sottolineo anche l’importanza ricoperta dall’idea – anche sottile – di voler “fare rete” con gli altri Enti del Terzo Settore così da riuscire ad intervenire in quegli ambiti in cui occorre una collaborazione maggiore per giungere a dei risultati. Ciò potrebbe spiegare anche la volontà di un ritorno alla critica etico-politica caratteristica del passato, nel quale forse, veniva considerata come una marcia in più per portare avanti interventi a livello sociale che garantissero un maggiore enfasi nell’offrire il sostegno, su azione volontaria, alla collettività.

A questo punto si può anche delineare l’idea che le APS guardino in prospettiva al futuro. Secondo alcune associazioni, con il corso del tempo e il mutare delle situazioni, si arriverà al raggiungimento di un migliore equilibrio tra l’autonomia e la collaborazione con le istituzioni pubbliche. È vero che molte APS tendono ad avere accesso alle risorse economiche di cui dispongono attraverso l’autofinanziamento – quindi per mezzo delle iscrizioni e dei tesseramenti –, ma è altrettanto vero che alcune di esse sono in possesso di alcune convenzioni con gli enti pubblici.

97 Secondo gli esiti dei questionari, si verrà a creare, quindi, per alcune associazioni, una sempre maggiore dipendenza dalle istituzioni pubbliche

Secondo alcune APS, inoltre, a causa della mancanza di sufficienti risorse economiche, associate anche ad una mancanza di volontà nel cercare di risollevare i problemi all’interno del gruppo associativo, molte associazioni rischieranno di estinguersi. Secondo altre, invece, si potrebbe verificare il caso opposto, cioè le diverse associazioni decideranno di aggregarsi tra di loro e cooperare, così da reagire positivamente alle sfide di sopravvivenza legate alla mancanza di risorse economiche ed umane.

Un’ulteriore opinione delle APS circa gli avvenimenti futuri riguarda la considerazione per la quale l’associazionismo gratuito e spontaneo potrebbe venir meno, ciò anche a testimonianza del calo del numero di iscritti e di volontari, i quali, a causa di diversi motivi, potrebbero preferire un compenso economico per le azioni prestate. Ciò porterebbe però a far venir meno la definizione di “azione volontaria”, di cui ho parlato nel corso del primo capitolo, e lo scenario che si verrebbe a creare andrebbe a configurare una nuova realtà sconosciuta.

In relazione a quest’opinione, ve n’è un’altra con cui si interseca. Oltre all’idea per cui si potrebbe verificare un calo dell’associazionismo spontaneo e gratuito, vi è quella per la quale le APS giungeranno ad assomigliare sempre di più a delle piccole aziende. Se questa opinione, in concomitanza con quella precedente, si verificasse nella realtà, minerebbe il concetto “volontariato” ed entrerebbe, altresì, in contrasto con i principi dell’attuale Riforma, la quale, al contrario, cerca di riorganizzare in maniera più organica il mondo solidale facendo sempre leva sul concetto di “azione volontaria”.

Le informazioni di natura qualitativa che sono state presentate, ad oggi, terminano qui. Nella descrizione di quanto esposto, il Diario di bordo si conferma esser stato un fondamentale alleato per merito della dedizione con cui è stato redatto.

98

CONCLUSIONI

Giunti a termine della presentazione del lavoro di indagine svolto sull’identità, i bisogni e la struttura delle APS che operano nel territorio della provincia di Massa Carrara, possiamo trarre alcune prime conclusioni.

È stato sottolineato come sia necessario condurre la ricerca in seguito alla recente Riforma, la quale avrà, con il tempo, impatti importanti sugli enti privi di finalità lucrative inclusi nella più ampia e generale categoria degli Enti del Terzo Settore. A maggior ragione, è alla luce del fatto che l’indagine si caratterizza per essere la prima riguardante le APS – mondo circa il quale non sono mai state condotte ricerche fino ad oggi – che si cela il carattere innovativo dell’indagine stessa e in cui risiede la sua importanza per immergerci in ciò che ancora è poco conosciuto rispetto all’universo dell’azione volontaria.

Dall’analisi qualitativa esposta nel corso del terzo capitolo, siamo riusciti a delineare il ventaglio di sfumature caratterizzanti il profilo delle Associazioni di Promozione Sociale della delegazione territoriale di Massa Carrara. Addentrandoci in questo mondo, siamo arrivati alla comprensione della natura variegata in possesso delle APS, le quali svolgono tutta una serie di attività cercando di coinvolgere un alto numero di persone appartenenti alla collettività e impegnandosi, con fatica e forza, nella valorizzazione della comunità in un’ottica di community building, comunicando ad un pubblico più ampio possibile la mission dell’associazione. L’immagine che si presenta davanti è infatti quella di un sistema in cui risulta importante l’integrazione delle forze per costruire una comunità in cui ogni singola persona può contribuire nel creare qualcosa di utile per gli altri. Facendo ciò si rafforza non solo l’operato delle APS, ma anche la coesione tra le persone che fanno e si sentono parte della comunità in cui agiscono. Le attività sono rivolte ad un vasto pubblico, quindi non solo ai soci delle APS stesse: chiunque, su libera scelta, è invitato a prendere parte agli eventi in programma e ad offrire una mano di aiuto. Questo tipo di associazioni svolge anche una serie di servizi rivolti alla collettività

99 esterna attraverso progetti, seminari, doposcuola, trasmissione di valori civici ed ambientali. Si nota, quindi, che la figura delle APS nella provincia di Massa Carrara opera anche a livello di istruzione ed “educazione”, ambiti che, per il territorio indagato, risultano di importanza primaria.

Tuttavia, appare difficile per le APS svolgere le proprie attività, alla luce di alcune difficoltà.

Molte delle APS hanno riscontrato alcuni problemi relativi al calo delle iscrizioni e dei tesseramenti con la conseguenza di minor budget a disposizione per permettere una pianificata e specifica organizzazione degli eventi. Ciò si deve al fatto per cui la maggior parte delle APS traggono le proprie risorse economiche attraverso l’autofinanziamento e sono, quindi, in minoranza quelle che tendono ad avere convenzioni pubbliche. Oltre al problema delle risorse economiche, si presenta anche quello relativo alle risorse umane. A tal proposito, Le APS avvertono l’esigenza di avvicinare a sè non solo un numero di “semplici” volontari, ma anche di “esperti”, così da ottenere maggiori risultati negli interventi progettati.

Le APS massesi sono abbastanza consapevoli della Riforma, ma hanno soprattutto bisogno di un sostegno per meglio comprenderne gli esiti. È risultato essere necessaria una “formazione” esterna per ricevere un supporto circa le disposizioni della nuova Riforma per poterla meglio comprendere. In generale, le APS intervistate si trovano in una condizione in cui cercano di risolvere le mancanze presenti al proprio interno, rispondendo alle continue sfide di sopravvivenza – di natura economica e di adattamento alle nuove disposizioni di legge –, e cercando di incrementare la qualità delle attività erogate.

Pertanto, I bisogni manifestati, e riportati nei questionari, rappresentano gli elementi

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